CHI
SIAMO
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ANIBALDI.IT
che conta oltre 30 mila pagine web e più di un
milione di collegamenti esterni e interni (IL
SITO IN CIFRE),
è
linkato decine di migliaia di volte da siti italiani
e internazionali.
Nell'insieme contiamo circa 5 milioni di pagine
visitate/anno (indicizzazione)
e centinaia di utenti unici collegati in ogni
momento del giorno e della notte (demo).
PERCHÉ
IL '900
- Lo storico inglese E. Hobsmawn ha definito il '900
il "secolo breve" poiché fra il 1914 (inizio della
Prima Guerra Mondiale) e il 1991 (dissoluzione dell'
Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche)
accadde più di quanto lunghi secoli di Storia ci
avevano sino ad allora raccontato: fine di tre
imperi millenari, l'Austro-Ungarico, l'Ottomano e lo
Zarista (il "piccolo mondo antico" va
in
pezzi già al primo ventennio del secolo) e insieme
ha visto l'alfa e l'omega di creature
socio-politiche che promettevano di durare millenni
(i nazi-fascismi e i comunismi). In un pugno di anni
diventano anacronistiche le apartheid razziali e si
affermano i diritti paritari fra i sessi. Due guerre
di coinvolgimento mondiale hanno causato immani
distruzioni e lutti come mai prima di allora, e
tutto ciò in soli 30 anni di Storia!. Queste, in
sintesi, le ragioni della nostra e di mille altre
scelte editoriali convergenti sul '900, un secolo
davvero straordinario.
INTENTI
- L'intento principale è quello di presentare una
selezione orientata alle immagini e ai suoni del
'900, con didascalie sintetiche, dove il risultato
sia superiore alla somma delle parti (entra nella
MEDIATECA).
Riteniamo infatti
che
il
Racconto Storico più vicino al "vero" sia quello che
procede soprattutto per immagini e suoni che
richiamino immagini.
(vedi
articolo sull'argomento).
Le opinioni sono separate dai fatti e sono talvolta
espresse negli
editoriali,
aperti a contributi esterni e non
interlacciati alla Timeline della
MEDIATECA.
CONTATTI
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La via più rapida per contattare la redazione è
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Dunque, salvo successive elaborazioni, le immagini la 'verità' ce la dicono senza mediazioni: immediatamente, appunto!" Carlo Anibaldi