ANNI 1900

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La centralità di Parigi negli anni della Belle Epoque è in parte dovuta alla Esposizione Universale che vi si tenne nel 1889 per celebrare il centenario della Rivoluzione

 

 

    La Regina Vittoria muore il 27 Gennaio 1901, dopo un lungo periodo di regno (1837-1901) durante il quale fu simbolo vivente della solidità dell'Impero britannico

La BELLE EPOQUE è una breve stagione di nemmeno 40 anni che dalla fine dell'800 termina negli orrori degli anni della Prima Guerra Mondiale. Questa Epoca Bella deve l'universalità della denominazione in lingua francese al fatto indiscusso che Parigi ne fu la capitale e fucina incessante di tendenze che contagiarono, dove più, dove meno, l'intera Europa. L'Inghilterra vittoriana e francofoba subì meno di altre Nazioni la ventata euforizzante d'oltre Manica. Questa visione del mondo e della vita sopra le righe nasce dal sentire diffuso che si stava finalmente cavalcando la tigre della Rivoluzione Industriale, beneficiando ampiamente dei suoi frutti in molti ambiti vitali, quali il commercio, i trasporti, le comunicazioni, l'edilizia. Dunque la maggior circolazione di danaro e l'ottimismo sono gli ingredienti base della Belle Epoque.

Del resto la vita appariva in quel tempo davvero più facile e sorridente come mai prima di allora: i padri e i nonni di questa generazione si spostavano in carrozza su strade polverose e insicure, comunicavano con lettere che impiegavano settimane a giungere a destinazione, le merci arrivavano in porto dopo mesi di navigazione attraverso gli oceani e venivano poi caricate su mezzi trainati da cavalli, muli, vacche, il lavoro nelle manifatture era spesso disumano perchè si giovava quasi esclusivamente della forza delle braccia.

Nell'arco di pochi decenni tutto questo diventò antico, grazie alla diffusione di efficienti macchine a vapore per treni e navi, all'elettrificazione di molte linee ferroviarie, alla comunicazione in tempo reale attraverso onde radio e poi telefoniche, all'invenzione del motore a scoppio che soppianta dopo millenni il traino animale , alla straordinaria invenzione dei fratelli Lumière e agli albori dell'aereonautica. Ce n'è davvero abbastanza per ubriacare un'intera generazione.

La centralità di Parigi negli anni della Belle Epoque è in parte dovuta alla Esposizione Universale che vi si tenne nel 1889 per celebrare il centenario della Rivoluzione (in quell'occasione fu inaugurata la Tour Eiffel). La vivacità parigina di questo periodo diede vita a fenomeni artistici assolutamente innovativi quali l'Impressionismo, il Futurismo (il manifesto dell'italiano Marinetti fu pubblicato sul Figaro nel 1909), il Cubismo e altri.

Anche l'architettura e il gusto artistico nell'arredare e nell'oggettistica subiscono in questo periodo profonde trasformazioni con l'affermarsi del

LIBERTY, movimento stilistico che coinvolse il gusto di un'intera epoca, quella belle époque appunto che caratterizzò l'Europa fino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. La Rivoluzione Industriale, che trasformò l'Europa nella seconda metà dell'800, diede vita ad una "reazione" all'esasperato meccanicismo industriale con l'affermarsi in vari campi (arte, architettura, design, moda) di un assecondare, al contrario, la natura, con le sue linee a "colpo di frusta" ed i motivi floreali, nonché l'uso di materiali "caldi" come legno, ferro e vetro in contrapposizione a pietra e cemento.  Il Liberty nacque in ambito architettonico, grazie al belga Victor Horta. Lo stile era molto decorativo, e si basava su invenzioni stilistiche che non avevano più nulla in comune con gli stili del passato, negando tutto l'apparato decorativo di colonne, capitelli o murature medievali. Dal Belgio, dove fu chiamato «Art Nouveau», questo nuovo stile si diffuse in tutta Europa toccando vari campi, prendendo vari nomi, che ne sottolineavano in ogni caso il carattere di novità: «liberty», in Inghilterra; «jugendstil», in Germania; «secessione», in Austria; «modernismo» in Spagna. In Italia, prima che si affermasse l'attuale denominazione di liberty, fu chiamato stile «floreale», poiché le decorazioni erano realizzate soprattutto con motivi vegetali. Gli anni sanguinosi della prima guerra mondiale spensero in parte questa ventata decorativa che era durata almeno un trentennio e si ando', dopo l'importante parentesi Art Dèco degli anni venti, verso le linee essenzialiste degli anni trenta e quaranta.

 

L'alba del nuovo secolo (1901) vede la fine dell'ETA' VITTORIANA. La Regina Vittoria muore il 27 Gennaio 1901, dopo un lungo periodo di regno (1837-1901) durante il quale fu simbolo vivente della solidità dell'Impero britannico

 

 

                

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
   
   
   

 

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