Non un fatto, né un
avvenimento in
particolare, ma un
complicato intreccio di
uomini, donne ed idee,
di episodi e
comportamenti, di
aspirazioni e desideri,
di aspettative e
delusioni.
Un vento di cambiamento
pieno di contraddizioni
che ha soffiato su più
di una generazione,
sedimentando un sentire
comune, quello della
rottura con un assetto
sociale e politico
fondato
sull’autoritarismo.
Difficile ancora oggi
dire che cosa è stato il
’68. Certa- mente una
stagione diversa con
tutti i pregi e i limiti
che i grandi sommo-
vimenti portano con sé.
Il ’68 nasce come un
movimento spontaneo e di
ribellione, di carattere
internazionale, in una
prospettiva di rottura,
che investe tutti gli
ambiti della vita
quotidiana, non solo
quelli politici, ma
soprattutto quelli più
marcatamente
esistenziali. In questo
senso il ’68 è un’onda
lunga che non ha ancora
trovato la sua riva di
approdo. Non un percorso
lineare, ma una
ragnatela di percorsi.
Ma il ’68, a seconda del
paese in cui si realizza
– e specie in Italia -
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