GLIBOMET-GLIBOMET �5�
- Glibomet - ogni compressa rivestita con film contiene:
Glibenclamide mg 2,5 Metformina cloridrato mg 400 Glibomet �5� - ogni compressa rivestita con film contiene:
Glibenclamide mg 5 Metformina cloridrato mg 400
Compresse rivestite con film
Diabete mellito Tipo 2 (NIDDM, non insulino-dipendente) che non sia controllabile con la sola dieta o con la dieta e sulfaniluree o biguanidi.
La posologia giornaliera, le modalit� e la durata del trattamento vanno stabilite dal medico curante in base alla situazione metabolica del paziente.
In linea di massima la posologia iniziale � di 2 compresse al giorno ai pasti principali.
In ogni caso non deve essere mai superata la dose di 6 compresse di Glibomet e 4 compresse di Glibomet �5�.
Successivamente la posologia giornaliera va gradatamente diminuita fino a raggiungere la dose minima sufficiente a mantenere il controllo glicometabolico.
Ipersensibilit� ai singoli principi attivi (glibenclamide, metformina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti; diabete gestazionale, diabete Tipo 1 (insulino-dipendente); coma e precoma diabetico; tasso sierico della creatinina superiore a 12 mg/l; precedenti di acidosi lattica in diabetici; funzionalit� epatica o renale gravemente compromessa; trattamento in corso con diuretici o con agenti antiipertensivi suscettibili di provocare alterazioni della funzione renale o durante una urografia endovenosa; affezioni cardiocircolatorie gravi (scompenso cardiaco, stato di shock cardiogeno o tossinfetivo, turbe della circolazione arteriosa periferica); affezioni respiratorie gravi; insufficienza surrenale; alcoolismo cronico; regimi fortemente ipocalorici e, soprattutto, stati di digiuno; gravi malattie distrofiche; emorragie acute gravi; shock; gangrena; gravidanza ed allattamento.
Durante i due giorni precedenti o seguenti un intervento chirurgico.
Ogni trattamento ed in particolare il passaggio da o ad altri ipoglicemizzanti, deve essere prescritto dal medico.
Il paziente deve attenersi rigorosamente alle prescrizioni mediche circa la posologia e le modalit� di assunzione, nonch� per quanto concerne il concomitante regime dietetico e l'attivit� fisica.
Per la presenza di un derivato sulfanilureico l'uso deve essere limitato ai pazienti con diabete mellito Tipo 2 che non possa essere controllato con la dieta.
In caso di manifestazioni ipoglicemiche (ved.Effetti indesiderati) somministrare carboidrati (zucchero); nei casi pi� gravi, che raramente possono arrivare fino alla perdita della coscienza, � necessario effettuare un'infusione lenta i.v.
di soluzione glucosata.
In concomitanza con traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e febbrili, pu� rendersi necessario instaurare temporaneamente la terapia insulinica per mantenere un adeguato controllo metabolico.
E' opportuno tener presente la possibilit� di reazioni antabuse-simili dopo ingestione di bevande alcooliche.
Il trattamento deve essere sospeso 48 ore prima dell'esecuzione di una angiografia o di una urografia riprendendolo, se necessario, 48 ore dopo l'esame.
I pazienti trattati devono essere frequentemente controllati al fine di individuare eventuali fattori o condizioni capaci di indurre o di aggravare uno stato di ipossia cellulare e quindi di favorire la comparsa di una lattacidosi, tenendo conto del fatto che il rischio di tale inconveniente � pi� frequente negli stati di insufficienza epatica e/o renale, di insufficienza cardiorespiratoria, di intossicazione etilica, di digiuno prolungato, in caso di trattamenti con diuretici ed in caso di turbe gastrointestinali; in ogni caso i pazienti devono essere istruiti a riconoscere i sintomi premonitori dell'acidosi lattica (anoressia, nausea, febbre, vomito, crampi muscolari, aumento dell'ampiezza e della frequenza del respiro, malessere, dolori addominali, diarrea, eventuale obnubilamento o perdita della coscienza) e dell'ipoglicemia (cefalea, irritabilit�, turbe del sonno, depressione nervosa, tremori, forte sudorazione) onde avvertire tempestivamente il medico che deve essere altres� informato anche in caso di malattie febbrili o disturbi digestivi intercorrenti.
In questo caso il medico stesso deve istituire tempestivamente gli accertamenti del caso (determinazione degli elettroliti del siero, del pH del sangue arterioso, del lattato, del piruvato, della glicemia e della chetonemia).
Poich� un disturbo anche lieve della funzionalit� renale pu� accrescere considerevolmente il rischio della lattacidosi, � necessario controllarne ripetutamente lo stato prima dell'inizio del trattamento e poi almeno ogni otto settimane durante il primo semestre di terapia e, successivamente, ogni sei mesi.
Visto che la lattacidosi pu� avere esito infausto, non appena si abbia il sospetto che essa si sta instaurando � necessario interrompere la somministrazione e ricoverare d'urgenza il paziente.
L'osservazione di un'acidosi metabolica con evidenza di cheto-acidosi in un diabetico senza particolare stato di intossicazione esogena (da salicilici, da alcool ecc.) � da considerarsi sospetta.
L'azione ipoglicemizzante della sulfanilurea pu� essere aumentata dal dicumarolo e derivati, dagli inibitori delle monoaminossidasi, dai sulfamidici, dal fenilbutazone e derivati, dal cloramfenicolo, dalla ciclofosfamide, dal probenecid, dal feniramidolo e dai salicilati, dal miconazolo orale, dal sulfinpirazone, dalla perexilina e dall'ingestione di alcool in quantit� elevata; essa pu� invece essere diminuita dalla adrenalina, dai corticosteroidi, dai contraccettivi orali e dai diuretici tiazidici, dai barbiturici.
Cautela deve essere anche posta nel somministrare contemporaneamente b-bloccanti.
Occorre tenere presente che le biguanidi possono potenziare l'azione degli anticoagulanti.
Controindicato in gravidanza e durante l�allattamento (vedi anche punto 4.3)
Il paziente dovr� essere informato del rischio di ipoglicemia e conseguente riduzione della capacit� di concentrazione e di reazione, e tenerne conto prima di guidare e di usare macchinari.
Fenomeni ipoglicemici possono manifestarsi, sebbene raramente, soprattutto in soggetti debilitati, in et� avanzata, in caso di sforzi fisici inconsueti, in caso di alimentazioni irregolari o assunzione di bevande alcooliche, in caso di compromissione della funzionalit� renale e/o epatica (ved.
ancheSpeciali avvertenze e precauzioni per l�uso).
Possono talvolta manifestarsi cefalea e intolleranze gastroenteriche, quali nausea, anoressia, gastralgie, vomito o diarrea, che possono richiedere l'interruzione del trattamento.
Possono raramente aversi manifestazioni allergiche cutanee che sono per� transitorie ed in genere scompaiono con il proseguimento della terapia.
E' possibile, anche se rarissimi sono i casi descritti in letteratura in corso di trattamento con metformina, in pazienti con fattori predisponenti quali insufficienza renale e collasso cardiocircolatorio, il manifestarsi di acidosi lattica, che pu� decorrere in modo grave se non si interrompe il trattamento e non si adottano misure adeguate.
Sono stati infatti descritti casi con alti livelli ematici di acido lattico, aumento del rapporto lattato/piruvato, abbassamento del pH ematico, iperazotemia che eccezionalmente hanno avuto un decorso sfavorevole.
L'acidosi lattica pu� essere favorita dalla contemporanea assunzione di alcool.
Molto rare ed in genere reversibili sono le alterazioni a carico del sistema emopoietico.
In caso di sovradosaggio si pu� incorrere in ipoglicemia che pu� arrivare sino a dar luogo a turbe del comportamento o a coma.
A seconda della gravit� somministrare glucosio per via orale o per via endovenosa (soluzione glucosata ipertonica) ed ospedalizzare.
Si possono manifestare inoltre disturbi gastrointestinali e segni di iperlattacidemia che impongono il trattamento per l'acidosi lattica e l'ospedalizzazione.
Nel Glibomet e nel Glibomet �5� si trovano associate la glibenclamide, sulfanilurea della seconda generazione, attiva a bassi dosaggi ed in grado di agire sulla cinetica secretiva dell'insulina per periodi di tempo non eccessivamente prolungati e ripetutamente ad ogni somministrazione, e la metformina, biguanide in grado di indurre una sensibilizzazione periferica all'azione dell'insulina (incremento del binding recettoriale dell'insulina, potenziamento dell'effetto post-recettoriale), un controllo dell'assorbimento enterico del glucosio, un'inibizione della neoglucogenesi e un riequilibrio del metabolismo lipidico, una riduzione dell'eccesso di peso del diabetico obeso, un'azione antiadesivit� piastrinica ed un'attivit� fibrinolitica, effetti tutti accompagnati da una maggiore tollerabilit� e maneggevolezza, con ridotto rischio di iperlattacidemia, rispetto ad altre biguanidi.
La complementariet� di azione esistente tra questi due principi attivi, azione stimolante sulla secrezione di insulina endogena indotta dalla sulfanilurea (punto d'attacco pancreatico), integrata dall'azione diretta della biguanide sul tessuto muscolare che promuove un netto incremento dell'utilizzazione del glucosio (punto d'attacco extra-pancreatico), ed epatico (riduzione della gluconeogenesi) ha permesso di ottenere, per un determinato rapporto posologico, un autentico effetto sinergico che ha consentito la riduzione delle dosi dei singoli componenti, grazie alla quale si evita una troppo intensa stimolazione delle b-cellule pancreatiche, cui ne consegue un ridotto pericolo di esaurimento funzionale dell'organo, nonch� una maggiore sicurezza d'impiego e minore incidenza di effetti collaterali.
La glibenclamide � assorbita per l'84% dal tratto gastro-intestinale e viene eliminata per via digestiva ed urinaria dopo essere stata trasformata dal fegato in metaboliti inattivi; l'emivita di eliminazione � di 5 ore; si lega alle proteine plasmatiche per il 97%.
La metformina, assorbita attraverso il tratto gastrointestinale, viene rapidamente eliminata per via urinaria e con le feci; non si lega alle proteine plasmatiche; non viene metabolizzata dall'organismo; la sua emivita plasmatica � di circa 2 ore.
I risultati degli studi di tossicit� acuta effettuati nel topo e nel ratto hanno evidenziato l'assenza di sinergismo di tossicit� dei due principi attivi.
Il trattamento per via orale nel ratto e nel cane per 26 settimane non ha determinato mortalit�, alterazioni dello stato di salute, n� diminuzione del consumo di acqua e di cibo.
Il trattamento non ha influito sulla curva di crescita, sulla crasi ematica, sulla funzionalit� epatica, sugli esami biochimici del sangue, sull'esame delle urine, sul peso e sull'aspetto macro-microscopico di organi ed apparati.
Gli studi di teratogenesi non hanno evidenziato alcun effetto tossico sulla gestazione e sui feti.
Amido, Biossido di silicio, Cellulosa microcristallina, Gelatina, Glicerina, Talco, Magnesio stearato, Cellulosa acetoftalato, Dietile ftalato.
Non sono state riscontrate incompatibilit�.
Mesi 36
Da conservarsi in luogo asciutto.
Blister opachi di Al/PVC/PVDC.
Glibomet 400 mg + 2,5 mg:
confezioni da 40 e 60 compresse rivestite con film Glibomet �5� 400 mg + 5 mg:
confezioni da 40 e 60 compresse rivestite con film
Nessuna specifica
Laboratori Guidotti S.p.A.
- Via Livornese, 897 � PISA � La Vettola
Glibomet 400 mg + 2,5 mg:
40 compresse rivestite con film AIC n� 026129015 60 compresse rivestite con film AIC n� 026129027 Glibomet �5� 400 mg + 5 mg:
40 compresse rivestite con film AIC n� 026129039 60 compresse rivestite con film AIC n� 026129041
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Glibomet
400 mg + 2,5 mg: 40 compresse
rivestite con film Aprile 1987
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60 compresse rivestite con film |
Luglio 2000 |
Glibomet
�5� |
400
mg + 5
mg: 40 compresse rivestite
con film |
Marzo 2002 |
60 compresse
rivestite con film Marzo 2002
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Marzo 2002
Ultimo aggiornamento: 15/12/2008.
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