Tachicardia sopraventricolare
parossistica (TPSV);
Tachicardia a complessi stretti di
incerta diagnosi.
E’ un nucleotide capace di rallentare la
conduzione attraverso il nodo atrio-ventricolare con minimi effetti sulle altre
cellule cardiache (inotropismo conservato). E’ pertanto molto efficace
nell’interrompere aritmie causate da circuiti di rientro che coinvolgono il nodo
AV (TPSV); inoltre, nelle tachiaritmie a complessi stretti, il rallentamento
della conduzione al ventricolo può svelare il ritmo atriale sottostante
facilitando la diagnosi (TPSV, FA, flutter atriale).
A differenza del verapamil, può essere
somministrata anche nelle tachicardie a complessi larghi a
diagnosi incerta: quelle sopraventricolari verranno rallentate, la maggior parte
delle giunzionali interrotte mentre la TV rimarrà inalterata. E’ sicura anche
nei pazienti beta bloccati.
Va invece usata con molta cautela nel sospetto o
in presenza di FA o flutter atriale con vie di conduzione accessoria
attraverso cui l’azione del farmaco sul nodo AV può provocare un aumento
paradosso della conduzione con incremento della frequenza ventricolare.
Ha un’emivita brevissima di 10-15 secondi.
¨
Può causare bradicardia grave
anche se transitoria: va usata pertanto solo in ambienti attrezzati a trattare
tale evenienza e con monitoraggio.
¨
Può causare sensazioni
spiacevoli che possono arrivare anche al dolore toracico intenso: è bene
avvertire e rassicurare il paziente.
¨
Usare con cautela nel sospetto o
in presenza di FA o flutter atriale con via di conduzione accessoria.
¨
Nei pazienti asmatici può indurre
o peggiorare il broncospasmo.
¨
Tutti gli effetti sono aumentati
dal dipiridamolo e antagonizzati dalla teofillina.
1 fila da 6 mg e.v. seguita se inefficace
da bolo di 12 mg (2 fiale), ripetibile fino a tre volte.