Eparina sodica

 

EPARINA sodica
Indicazione

Pazienti con IMA che devono essere sottoposti a rivascolarizzazione percutanea o chirurgica (Classe I).

Nei pazienti sottoposti a rivascolarizzazione con Alteplase (Classe IIa).

Nei pazienti con IMA senza sopraslivellamento del S-T (Classe IIa).

In tutti i pazienti con IMA non sottoposti a rivascolarizzazione trombolitica (Classe IIa).

In tutto i pazienti trattati con trombolitici non selettivi (streptochinasi, urochinasi, anistreplase) ad alto rischio di embolia sistemica (IMA anteriore esteso, FA, pregressa embolia, trombo intraventricolare) (Classe IIa).

Per uso sottocutaneo nei pazienti trattati con trombolitici non selettivi, in assenza di rischio embolico (Classe IIb).

 

 

Azione

Anticoagulante diretto, che agisce legandosi all’antitrombina III con effetto inibente su varie proteasi della cascata coagulativa, con riduzione della trombina e del fattore X attivato. Il suo effetto viene misurato attraverso il tempo di tromboplastina attivata (aPTT).

 

Attenzione

¨        NON utilizzare in caso di intolleranza, emorragie, diatesi emorragica (emofilia, piastrinopenia, ecc.), interventi recenti di chirurgia maggiore, soprattutto a carico del sistema nervoso centrale e dell’occhio.

¨        Cautela nell’ipertensione grave non controllata, epatopatie e nefropatie gravi.

¨        Può causare piastrinopenia

¨        Utilizzare solo se è possibile monitorizzare aPTT e piastrine (almeno ogni 4 - 6 ore).

¨        In caso di sovradosaggio, sospendere l’infusione e somministrare Solfato di Protamina, 1.3 mg di Protamina per 1 mg (100 U.I.) di Eparina, considerando che l’emivita dell’eparina è di 60 minuti (antagonizzare la quantità somministrata nell’ultima ora).

 

Dosaggio

60 U.I./Kg in bolo,  con un massimo di 4000 U.I (per ridurre l’incidenza di emorragia cerebrale), seguite da infusione a 12 U.I./kg/ora, fino ad un massimo di 1000 U.I./ora, per pazienti di peso superiore a 70 kg.

 

Modo d’uso

Prima di procedere alla somministrazione, eseguire il dosaggio del aPTT basale.

Bolo: 1 ml portato a 5 ml di SF: per un paziente di 70 kg somministrare 4 ml (4000 U.I.).

Infusione con deflussore: 1 ml (5000 U.I.) in 100 ml di SF (50 U.I./ml); per un paziente di 70 kg (dose oraria pari a 840 U.I.), infondere a circa 17 ml/ora.

In pompa-siringa: 3 ml (1500 U.I.) in 50 ml di SF (300 U.I./ml); per un paziente di 70 kg (dose oraria pari a 840 U.I.), infondere a circa 2.5 ml/ora.

Calibrare la dose per mantenere il aPTT a 1.5 - 2 volte i valori di partenza (50 - 70 sec). Eseguire controlli ogni 6 ore e, al raggiungimento dell’effetto desiderato, ogni 12 ore.

In base alle indicazioni cliniche, dopo 48 ore è consigliabile, in genere, passare alla somministrazione sottocutanea e eventualmente associare trattamento anticoagulante con dicumarolici.