Stati accertati di ipopotassemia;
Arresto cardiaco
refrattario al trattamento, in particolare
asistolia e attività elettrica senza polso;
Tachicardia a complessi
larghi associata ad ipopotassemia accertata,
insieme al magnesio solfato.
Il potassio è lelettrolita
intracellulare più importante per il mantenimento del potenziale di membrana in tutte le
cellule ed in particolare in quelle contrattili e di conduzione, dotate di automatismo. La
sua adeguata concentrazione intracellulare (di cui quella extracellulare e solo un indice
approssimativo) è fondamentale per il mantenimento del potenziale di membrana, che rende
la cellula normoeccitabile, e per la generazione del potenziale dazione, che
garantisce una corretta propagazione dellimpulso.
¨ Somministrare potassio solo su un dato ematochimico certo o in base ad un
fortissimo sospetto clinico: liperpotassemia, causa anchessa di aritmie letali
e di arresto cardiaco in diastole, può essere precipitata o esacerbata dalla incauta
somministrazione di potassio ed è molto più difficile da gestire e trattare rispetto allipopotassemia.
¨ Lipopotassiemia si associa spesso
allipomagnesiemia per cui è consigliabile
correggere empiricamente anche questa condizione. Se non si possiede un dato chimico o
clinico certo di ipopotassiemia ma solo un suo plausibile sospetto, la sola
somministrazione di magnesio (che è comunque in grado di contrastare almeno in parte gli
effetti del deficit di potassio e il cui sovraccarico raramente ha effetti collaterali)
può essere una scelta prudente in attesa di accertamenti.
¨ Lipokaliemia può precipitare la tossicità da digossina.
¨ La reale capacità del deficit di
potassio di provocare aritmie è dovuta soprattutto
a condizioni associate (tossicità da digossina, ipomagnesemia).
¨ Sospettare ipopotassiemia in: pazienti
fortemente defedati o cachettici (anoressia, alcolismo cronico), diarrea e drenaggio
gastrico abbondanti, terapia diuretica energica (scompenso, intossicazione),
iperaldosteronismo, sindrome di Cushing, fase poliurica dellinsufficienza renale;
provocano uno shift intracellulare: alkalosi severa, ipotermia (in cui però è necessario
solo riscaldare), terapia con insulina o catecolamine (anche broncodilatatori).
¨ I segni e sintomi suggestivi sono:
debolezza muscolare e ileo, aritmie ipercinetiche ventricolari o extrasistolia
ventricolare, alterazioni ECG (aspecifiche: depressione del S-T, allungamento del Q-T e
del P-R, inversione dellonda T, onde
U).
Potassio cloruro: fiale da 20 mEq in 10 ml (2 mEq/ml).
10 mEq (1/2 fiala) e.v. diluiti in 20 ml di
SF somministrabili in piccoli boli frazionati nellarco
di almeno 30 minuti ; oppure 20 mEq (1 fiala) diluiti a 100ml di SF in 1 ora. Somministrare comunque lentamente: solo
con kaliemie molto basse (< 1.5 mEq/l) o in presenza di serie aritmie si può eccedere
il limite di somministrazione di 20 mEq/ora.
Il potassio per gli effetto irritanti
va somministrato in via venosa centrale; se
questa non è disponibile la dose va ulteriormente diluita e somministrata per via
periferica di grosso calibro.