Carbaica è un composto che riunisce nella propria molecola un precursore delle basi pirimidiniche (l'acido ureidosuccinato o n-carbamoilaspartico) ed un precursore delle basi puriniche (la 5-amino-4-imidazolcarbossiamide).
Carbaica, attraverso i precursori biochimici costituenti la sua molecola, fornisce al fegato il materiale più idoneo per la reintegrazione delle proteine la cui sintesi inadeguata, da parte del fegato, è all'origine dell'accumulo dei lipidi nell'organo e della conseguente steatosi epatica. Detti precursori, essendo più a monte degli altri già noti, quali l'acido orotico e l'adenina, sono utilizzabili lungo vie metaboliche alternative e sono più solubili e più permeabili alle membrane mitocondriali.
Carbaica è stato studiato in diversi modelli sperimentali. Nelle lesioni epatiche prodotte nel ratto da etionina, la deplezione di ATP epatico e l'evidente infiltrazione di grasso nel fegato sono completamente aboliti col trattamento contemporaneo con Carbaica.
Ugualmente attivo Carbaica si è dimostrato negli animali da esperimento nell'intossicazione ammoniacale acuta, intossicazione da tioacetamide, da tetracloruro di carbonio, da galattosamina e da arseniato di sodio, il prodotto ha inoltre dimostrato attività antisteatosica epatica in ratti a dieta ipoproteica, attività sulla rigenerazione epatica ed attività antilipemica.
Studi di tossicità cronica condotti su varie specie di animali hanno evidenziato la bassa tossicità di Carbaica.
Tossicità cronica: nel ratto Carbaica è stato somministrato per via sottocutanea alle dosi di 40 e 160 mg/kg/giorno per 182 giorni, e per lo stesso periodo nel cane per via orale alle dosi di 80 e 320 mg/kg/giorno. Carbaica non ha provocato significative variazioni nei parametri osservati: comportamento, andamento dell'accrescimento ponderale, parametri ematochimici, crasi ematica, funzionalità epatica. L'esame morfologico degli organi, il loro peso e gli esami istologici hanno parimenti dimostrato la buona tolleranza del farmaco.
Tossicità fetale: la somministrazione con Carbaica alla dose di 40 mg/kg/giorno a coniglie New Zealand White per via sottocutanea per tutto il periodo della gravidanza, di 30 mg/kg/giorno e di 60 mg/kg/giorno a ratte Sprague Dawley per via sottocutanea dal 3° al 18° giorno, non ha indotto malformazioni fetali e non ha agito sul numero dei feti vivi né ha modificato il peso medio delle nidiate. Analogamente Carbaica in un'esperienza su coppie di topi albini trattati con 40 mg/kg/giorno per via sottocutanea, non ha ridotto né la fertilità né la capacità riproduttiva.
Mutagenesi: gli studi condotti non hanno evidenziato per il farmaco attività mutagena.