04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
_2
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO


- [Vedi Indice]

CARBAMAZEPINA TEVA

- [Vedi Indice]

Una compressa divisibile da 280 mg contiene 200 mg di carbamazepina.

Per gli eccipienti vedere al punto 6.1.

- [Vedi Indice]

Compresse divisibili.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

04.1 Indicazioni terapeutiche - [Vedi Indice]

Epilessia.

Adulti:

sia come monoterapia che in associazione ad un altro trattamento antiepilettico;

trattamento dell'epilessia parziale: con o senza generalizzazione secondaria;

trattamento dell'epilessia generalizzata: convulsioni tonico-cloniche.

Bambini:

sia come monoterapia;

che in associazione ad un altro trattamento antiepilettico;

trattamento dell'epilessia parziale: con o senza generalizzazione secondaria;

trattamento dell'epilessia generalizzata: convulsioni tonico-cloniche.

La carbamazepina non è efficace in caso di svenimento e di convulsioni miocloniche.

Trattamento delle nevralgie del trigemino e del glossofaringeo.

Prevenzione delle recidive in caso di psicosi maniaco-depressiva (specialmente in pazienti che presentino una resistenza relativa al litio quando il litio è controindicato o in caso di intolleranza al litio).

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La posologia deve essere rigorosamente adattata a ciascun paziente a seconda della risposta clinica e il farmaco deve essere somministrato in due o tre dosi giornaliere.

Le compresse devono essere ingerite con un po’ d’acqua durante o dopo i pasti.

Il trattamento deve iniziare utilizzando un basso dosaggio, ed essere adattato a livello individuale, a seconda del tipo e della gravità dei sintomi.

La dose deve essere poi lentamente aumentata fino ad ottenere la dose di mantenimento ottimale per il paziente.

Il dosaggio richiesto da alcuni pazienti può differire sostanzialmente da quello iniziale e di mantenimento raccomandati, indicati di seguito, a causa dell’aumento del metabolismo provocato dall'autoinduzione di enzimi epatici o da interazioni farmacologiche durante la terapia combinata.

Il farmaco non deve essere somministrato ad una concentrazione superiore a 200 mg/die a bambini di età inferiore a 3 anni o, più generalmente, non deve essere somministrato in dose elevata senza aver studiato prima la tollerabilità individuale.

In pazienti con gravi malattie cardiovascolari, disfunzione epatica o danno renale e negli anziani, può essere sufficiente una dose ridotta.

Epilessia

Quando possibile, si consiglia una monoterapia antiepilettica.

Il trattamento antiepilettico deve essere somministrato quotidianamente per un lungo periodo di tempo, che, in alcuni casi, può essere indefinito.

La possibilità di dividere le compresse da 200 mg, fa sì che il trattamento possa essere instaurato progressivamente in un periodo compreso tra 2 e 5 giorni, in modo da poter raggiungere il dosaggio ottimale in circa 2 settimane.

Queste compresse non sono adatte a bambini al di sotto dei 6 anni (rischio di aspirazione). Per bambini di età inferiore ai 6 anni esistono forme farmaceutiche più appropriate.

Dose iniziale

Dose di mantenimento

Adulti

100-200 mg una o due volte al giorno

400-600 mg al mattino e alla sera

Bambini 6-10 anni

100 mg una volta al giorno

100-200 mg al mattino e 100-400 mg alla sera

Bambini 10-15 anni

100 mg una volta al giorno

200-400 mg al mattino e 400-600 mg alla sera

Le dosi devono essere stabilite in base al controllo delle crisi ed allo sviluppo di un’eventuale intolleranza clinica.

I livelli plasmatici sono indicativi per capire se il paziente si trova dentro o fuori il range terapeutico, e potere così eventualmente spiegare il mancato controllo delle crisi o l’insorgenza di eventi avversi. Ciò può risultare particolarmente utile se ci si avvale di una terapia combinata. I livelli plasmatici terapeutici di carbamazepina sono tipicamente compresi fra 4 e 13 µg/ml: ciò corrisponde ad una dose di 400-1.200 mg/die.

In alcuni pazienti può essere necessario aumentare la dose giornaliera complessiva, specialmente se il farmaco viene utilizzato insieme ad altri antiepilettici.

Può essere necessaria una dose giornaliera massima di 1.600-2.000 mg.

La prescrizione di carbamazepina richiede un monitoraggio regolare (vedere il punto 4.4 “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego”).

Quando la carbamazepina sostituisce un altro farmaco o si rende necessario un cambiamento di terapia con un altro farmaco antiepilettico, tale sostituzione deve procedere gradualmente.

Nevralgia del trigemino e del glossofaringeo

La posologia iniziale è di 200-400 mg/die.

Il dosaggio deve essere aumentato fino alla scomparsa del dolore.

Generalmente è sufficiente una dose di 600-800 mg/die. La dose massima consentita è di 1.600 mg/die.

Il dosaggio deve essere poi progressivamente ridotto, fino a raggiungere quello minimo più efficace.

Se non si verifica alcuna recidiva di dolore, è possibile sospendere il trattamento dopo alcune settimane.

Psichiatria

Prevenzione delle recidive di psicosi maniaco-depressive:

La posologia iniziale è di 100-400 mg/die in dosi frazionate. Le dosi di mantenimento abituali sono di 400-600 mg/die, in dosi frazionate, aumentate gradualmente fino a quando i sintomi non sono controllati, oppure fino a raggiungere un totale di 800 mg in dosi frazionate. La dose massima consentita è di 1.600 mg/die.

La prevenzione delle recidive di psicosi maniaco-depressive è un trattamento a lungo termine.

Se in casi eccezionali si utilizza la carbamazepina in associazione con il litio, per la prevenzione delle recidive di psicosi maniaco-depressive che non possono essere controllate solo con il litio, è necessario mantenere il livello plasmatico di carbamazepina al di sotto di 8 µg/ml e il litio ad una bassa dose terapeutica (0,3-0,8 mEq/l), allo scopo di prevenire un’interazione farmacologica.

La mancanza di una pronta reazione sembra manifestarsi, in particolare, in presenza di terapia associata al litio.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità alla carbamazepina o a farmaci strutturalmente affini (ad esempio antidepressivi triciclici) o a qualcuno degli eccipienti.

Precedenti di ipoplasia midollare.

Anomalie nella conduzione atrioventricolare.

Porfiria intermittente acuta.

La carbamazepina non deve essere assunta insieme ad IMAO oppure frapporre un intervallo di� 14 giorni dalla sospensione della terapia con IMAO.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Carbamazepina può essere utilizzata solo dopo attenta valutazione del rischio/beneficio e con particolare attenzione in caso di:

disturbi ematologici

alterazioni del metabolismo del sodio

grave disfunzione cardiaca, epatica e renale

gravidanza e allattamento

Avvertenze

Se si verificano reazioni quali febbre, mal di gola, eruzioni cutanee, ulcerazioni buccali, fragilità capillare, petecchie o emorragie purpuree, nausea, ingiallimento cutaneo e ingrossamento del fegato, si deve consigliare al paziente di consultare immediatamente il medico curante.

E’ necessario un attento monitoraggio in caso di pazienti con gravi malattie cardiovascolari o danni renali e nei pazienti anziani. La posologia deve essere adattata su base individuale.

La carbamazepina può scatenare o esacerbare episodi di assenza, e quindi non deve essere somministrata in pazienti che presentino tali caratteristiche.

L’introduzione di un farmaco antiepilettico può raramente essere seguita da una recrudescenza delle crisi o dalla comparsa di un nuovo tipo di crisi. Questo è indipendente da quanto osservabile in alcune forme di epilessia.

Per quanto riguarda la carbamazepina, le cause di questi aggravamenti possono essere: scelta di un farmaco non adatto alle crisi o alla sindrome epilettica del paziente, modifica di un trattamento antiepilettico concomitante o interazione farmacocinetica con il trattamento stesso, tossicità o sovradosaggio. In mancanza di altre spiegazioni plausibili, si può essere in presenza di una reazione paradossa.

In pazienti anziani dosi elevate di carbamazepina possono comportare l'attivazione di psicosi latenti e possibili agitazione o confusione.

La carbamazepina può ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali.

A causa della presenza di lattosio, questo farmaco è controindicato nella galattosemia congenita, nella sindrome da malassorbimento di glucosio e galattosio o nell’insufficienza da lattasi.

Durante il trattamento con carbamazepina non somministrare preparati fitoterapici contenenti iperico (Hypericum perforatum); ciò può dar luogo a concentrazioni plasmatiche ridotte e ad una minore efficacia della carbamazepina con rischio di attacchi (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

Precauzioni per l'uso

I pazienti affetti da glaucoma devono essere informati circa i possibili rischi associati alla debole azione anticolinergica di carbamazepina. La pressione endo-oculare di questi pazienti deve essere controllata regolarmente.

Un attento monitoraggio è richiesto anche in caso di ritenzione urinaria.

I pazienti devono essere sottoposti ad esami ematologici e test di valutazione della funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento, una volta al mese nei primi cinque mesi, successivamente 2-4 volte all’anno, o alla comparsa di segni clinici di tossicità.

Spesso durante il trattamento con carbamazepina si osserva una moderata diminuzione del numero di leucociti o di piastrine ma, solitamente, è transitoria.

La carbamazepina deve essere sospesa in caso di gravi reazioni dermatologiche (compresa la sindrome di Lyell (necrolisi epidermica tossica) e la sindrome di Stevens-Johnson), gravi reazioni da ipersensibilità, alterazione della funzionalità epatica o grave modificazione della crasi ematica (leucopenia, trombocitopenia) accompagnata da manifestazioni cliniche.

Si deve evitare l’assunzione di alcool, in quanto la carbamazepina ne potenzia l’effetto.

L’improvvisa interruzione di carbamazepina può scatenare crisi. A seconda dei casi, può rendersi necessario un trattamento transitorio con un farmaco antiepilettico a rapido effetto.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Gli IMAO (inibitori della mono-aminoossidasi) sono strutturalmente correlati agli antidepressivi triciclici e quindi non devono essere somministrati contemporaneamente alla carbamazepina. Gli IMAO devono essere sospesi almeno due settimane prima di iniziare la terapia con carbamazepina.

Alterazione (diminuzione) dei livelli plasmatici di altri farmaci:

Carbamazepina è un forte induttore di numerosi enzimi epatici che metabolizzano i farmaci. La somministrazione concomitante di carbamazepina può aumentare il metabolismo e quindi diminuire le concentrazioni plasmatiche di vari farmaci che vengono eliminati mediante metabolismo.

Quindi l’utilizzo concomitante di carbamazepina con le seguenti sostanze può richiedere un aggiustamento del dosaggio tale da assicurare la necessaria risposta clinica specialmente all’inizio o alla sospensione del trattamento con carbamazepina: clobazam, clonazepam, etosuccimide, primidone, tiagabina, acido valproico, lamotrigina, alprazolam, corticosteroidi (ad esempio prednisolone, desametasone), ciclosporine, digossina, tetracicline (ad esempio doxiciclina), felodipina, aloperidolo, imipramina ed altri neurolettici, metadone, tramadolo, teofillina, diidropiridina, idrochinidina, chinidina (monitoraggio delle condizioni cliniche, ECG e concentrazione plasmatica); anticoagulanti, come warfarin, fenprocumone, dicumarolo, contraccettivi ormonali, fenitoina (anche se talvolta i livelli di fenitoina possono aumentare), progabide, saquinavir (rischio di ridotta efficacia).

In donne che assumono contraccettivi orali possono comparire improvvisamente emorragie o sanguinamento intermestruali a causa della diminuzione dell'attività del contraccettivo. Le pazienti devono assumere un farmaco contenente più di 50 µg di estrogeno oppure ricorrere ad un metodo di contraccezione non ormonale alternativo.

Effetti di altri farmaci sulla carbamazepina

Altri induttori enzimatici come fenobarbitone, fenitoina, primidone, felbamato (circa il 25%), acido valproico, teofillina possono diminuire il livello plasmatico di carbamazepina.

Invece il livello plasmatico della carbamazepina-epossido attivo può essere aumentato dall’acido valproico, dal felbamato (circa il 50%) e dal primidone.

A causa di potenziali interazioni durante la terapia combinata dell’epilessia è necessario controllare i livelli plasmatici e regolare la posologia di conseguenza.

Aumento della concentrazione plasmatica di carbamazepina

Le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina possono essere aumentate dagli inibitori del CYP3A4 (antimicotici azolici, antibiotici macrolidi (ad esempio claritromicina, eritromicina, iosamicina), isoniazide, calcio-antagonisti (ad esempio verapamil, diltiazem), acetazolamide, destropropossifene, propossifene, inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI), ad esempio citalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina (può essere indotta una sindrome serotoninica tossica); viloxazina, danazolo, antimicotici di tipo azolico, ad esempio itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo; nicotinamide (a dosi elevate negli adulti) e probabilmente anche la cimetidina e la desipramina.

L’aumento dei livelli plasmatici di carbamazepina può determinare i sintomi elencati nel paragrafo “Effetti indesiderati” (ad esempio vertigine, stanchezza, andatura instabile, diplopia). Se appaiono questi sintomi controllare il livello plasmatico di carbamazepina e, se necessario, ridurre il dosaggio.

Altre interazioni

L’utilizzo concomitante di carbamazepina e di neurolettici o di metoclopramide può aumentare la comparsa di effetti collaterali neurologici.

La somministrazione concomitante di litio e carbamazepina può aumentare gli effetti neurotossici (vedere anche il paragrafo 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”). Possono apparire i seguenti sintomi neurotossici: andatura instabile, atassia, nistagmo orizzontale, aumento dei riflessi muscolari involontari, spasmi muscolari.

La Carbamazepina può aumentare la tossicità epatica di isoniazide.

L’associazione di carbamazepina e diuretici come idroclorotiazide e furosemide può provocare iponatriemia.

L’attività antidiuretica della desmopressina può essere aumentata dal trattamento concomitante con carbamazepina. Sono necessari un monitoraggio biologico e un adeguamento della posologia di desmopressina.

La Carbamazepina può ridurre l'attività di miolitici come il pancuronio, pertanto è possibile una rapida ripresa dal blocco neuromuscolare. Tenere quindi sotto controllo i pazienti e, se necessario, aumentare la dose di miolitico.

I livelli plasmatici di carbamazepina devono essere controllati durante il trattamento concomitante con isotretinoina (trattamento dell’acne), in quanto è stato segnalato che questo farmaco altera in maniera imprevedibile la biodisponibilità di carbamazepina e del suo metabolita attivo.

Sembra che la carbamazepina aumenti l’eliminazione degli ormoni tiroidei e quindi il fabbisogno ormonale di pazienti ipotiroidei. Pertanto in pazienti in terapia sostitutiva con ormoni tiroidei è necessario eseguire un test della tiroide all’inizio e alla sospensione del trattamento con carbamazepina.

Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio dell’ormone tiroideo.

L’alcool può aumentare gli effetti collaterali di carbamazepina sul SNC. I pazienti devono quindi astenersi dal consumare alcolici durante il trattamento.

L'iperico (Hypericum perforatum) può modificare in alcuni casi il metabolismo della carbamazepina a causa dell'induzione degli enzimi del citocromo P450 (CYP450), e nello specifico dell'isoformio CYP3A4.

Nonostante i risultati rassicuranti ottenuti in uno studio clinico ben condotto in-vivo sulle reazioni tra i due farmaci, l'Hypericum perforatum non deve essere somministrato in associazione a carbamazepina.

Se un paziente utilizza già Hypericum perforatum, deve interromperlo lentamente.

La concentrazione plasmatica del farmaco antiepilettico deve essere monitorata e il dosaggio del farmaco antiepilettico può essere aggiustato se necessario.

L'effetto induttivo dell'Hypericum perforatum può durare almeno 2 settimane dopo la sua sospensione.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Gravidanza

Rischio correlato all’epilessia e ai farmaci antiepilettici in generale

È stato dimostrato che nei figli di donne epilettiche la prevalenza di malformazioni è 2-3 volte superiore alla percentuale di circa il 3% riscontrata nella popolazione generale. Nelle pazienti sottoposte a trattamento è stato osservato un aumento di malformazioni in seguito a politerapia, ma non è stata ancora chiarita la misura in cui il trattamento e/o la malattia siano rispettivamente responsabili di queste manifestazioni.

Le malformazioni più frequentemente riscontrate sono difetti della fusione labiale e malformazioni cardiovascolari.

Rischio legato a carbamazepina

Il farmaco si è dimostrato teratogeno negli animali.

Per quanto riguarda le donne sottoposte a trattamento con carbamazepina nel primo trimestre di gravidanza nei diversi studi prospettici, il numero è ancora troppo limitato per stabilire se questo rischio di malformazione sia reale.

Tuttavia alcuni studi suggeriscono la possibilità di un aumento delle anomalie della chiusura del tubo neurale (spina bifida, mielomeningocele), malformazioni per le quali è possibile una diagnosi prenatale.

Attenzione

Carbamazepina può essere utilizzata durante la gravidanza solo dopo attenta valutazione rischio/beneficio. Le donne in età feconda devono essere avvertite della necessità di pianificare e monitorare la gravidanza.

Se una donna è gravida o prevede di restare incinta si deve riconsiderare la necessità del trattamento in caso di epilessia e, se possibile, prescrivere carbamazepina in monoterapia, almeno all’inizio del primo trimestre di gravidanza.

Durante la gravidanza non deve essere interrotto il trattamento antiepilettico efficace con carbamazepina, poiché l’aggravamento della malattia è dannoso sia per la madre che per il feto.

Controllo e prevenzione: la prevenzione di anomalie del tubo neurale dovute ad acido folico in donne gravide trattate con carbamazepina non è pienamente dimostrata al momento attuale; tuttavia, tenendo conto del fatto che una carenza di acido folico dovuta all’induzione enzimatica provocata dalla carbamazepina può essere un fattore che contribuisce a malformazioni fetali, può essere utile assumere l’acido folico prima (due mesi) e durante la gravidanza.

Una diagnosi prenatale specifica può essere consigliata anche a donne con un trattamento supplementare di acido folico.

Nel neonato

Gli induttori enzimatici hanno provocato:

Occasionalmente: disturbi emorragici che si sono verificati nelle prime 24 ore di vita di un bambino la cui madre è stata sottoposta a trattamento. La prevenzione mediante vitamina K1 orale somministrata alla madre un mese prima del parto e una dose adattata e somministrata al neonato al momento del parto risultano apparentemente efficaci.

Raramente: problemi con il metabolismo fosfocalcico e la mineralizzazione ossea, che possono essere prevenuti solo mediante un’integrazione di vitamina D durante il terzo trimestre di gravidanza.

Allattamento

Carbamazepina e il suo metabolita principale, carbamazepina-epossido, sono entrambi presenti nel latte materno in concentrazioni di circa il 25-60% della concentrazione plasmatica totale. L’allattamento al seno non è controindicato, perché la quantità di farmaco ingerita dal lattante è insufficiente (max. 10%) a provocare effetti farmacologici avversi.

Tuttavia, come avviene con tutti i farmaci, i vantaggi dell’allattamento devono essere considerati in base alla possibilità remota che si verifichi un effetto avverso nel neonato. E' necessario valutare se sospendere l’allattamento o il farmaco, considerando l’importanza del farmaco per la madre.

L’allattamento deve essere sospeso se l’aumento di peso del bambino è insufficiente oppure se appaiono segni di sedazione.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Il prodotto ha una notevole influenza sulla capacità di reazione del paziente, specialmente nelle prime fasi di trattamento. L’elevato dosaggio o l’utilizzo di carbamazepina in associazione con altri farmaci ad azione centrale o insieme al consumo di alcool possono aumentare tale condizione. È necessario avvisare i pazienti dei possibili pericoli durante la guida di autoveicoli o l'utilizzo di macchinari. Vedere anche i punti 4.2 e 4.5 (associazione con il litio).

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

I seguenti effetti indesiderati sembrano dipendere dalla dose assunta, in particolare all’inizio della terapia, e possono attenuarsi spontaneamente entro pochi giorni oppure mediante riduzione temporanea del dosaggio:

vertigini, cefalea, atassia, torpore, diplopia, nausea, vomito.

Effetti collaterali elencati in base agli organi coinvolti:

SNC/Psichiatrico

Frequenti: vertigini, sonnolenza, sedazione, torpore, stanchezza, atassia (disturbi atassici e cerebrali), cefalea occasionale, confusione e agitazione in pazienti anziani.

Effetti psicologici: occasionali: disturbi depressivi, comportamento aggressivo, difficoltà a pensare, mancanza di impulsi, allucinazioni, acufeni. Il trattamento con carbamazepina può attivare una psicosi latente.

Raro: movimenti involontari come tremori, tic o nistagmo. In pazienti anziani o in pazienti con danni cerebrali possono comparire disturbi discinetici quali discinesia orofacciale (movimenti involontari del viso come smorfie) e disturbi coreoatetosici.

Casi isolati: disturbi della parola, parestesie, debolezza muscolare, nevrite periferica, paresi delle gambe, disturbo del gusto e iperacusia.

La maggior parte di questi effetti scompare nei primi 8-14 giorni di trattamento sia spontaneamente che dopo una riduzione transitoria del dosaggio.

Per questa ragione è necessario iniziare il trattamento con un dosaggio basso che viene poi gradatamente aumentato.

Occhi

Casi isolati: congiuntivite. Raro: disturbi visivi transitori come disturbi dell’accomodazione, diplopia, nistagmo, opacità del cristallino.

Sistema muscolo-scheletrico

Casi isolati: artralgia, dolori o crampi muscolari.

Pelle e mucose

Da occasionali a frequenti: sono state segnalate reazioni cutanee allergiche con o senza febbre, ad esempio orticaria, prurito, casi isolati di alterazioni della pigmentazione cutanea, acne, sudorazione, irsutismo, dermatite esfoliativa, eritrodermia, sindrome di Lyell, fotosensibilità, eritema essudativo multiforme e nodoso, sindrome di Stevens-Johnson, porpora, lupus eritematoso disseminato.

Occasionalmente o raramente sono comparse alopecia, diaforesi e vasculite.

Sistema sanguigno e linfatico

Da occasionale a frequente: alterazioni della crasi ematica, cioè leucocitosi, eosinofilia, leucopenia e trombocitopenia. Secondo i dati della letteratura, il disturbo più frequente è la leucopenia benigna, nel 10% dei casi è di natura transitoria e nel 2% dei casi è persistente.

Sono stati segnalati casi isolati di alterazione della crasi ematica perfino con pericolo di vita, cioè agranulocitosi, anemia aplastica e altre forme di anemia (emolitica, megaloblastica), aplasia eritrocitaria pura, porfiria intermittente acuta, reticolocitosi, carenza di acido folico e linfoadenopatia, ingrossamento della milza.

Tratto gastrointestinale

Occasionale: perdita dell’appetito, secchezza delle fauci, nausea, vomito.

Raro: diarrea, stitichezza.

Casi isolati: dolore addominale, stomatite, gengivite, glossite.

Questi effetti di solito scompaiono nei primi 8-14 giorni di trattamento sia spontaneamente che dopo una riduzione transitoria del dosaggio (dosaggio ridotto iniziale).

Molto raramente la carbamazepina può indurre pancreatite.

Fegato e colecisti

Frequente: aumento delle gamma-GT (a causa dell’induzione degli enzimi epatici), di solito non clinicamente rilevante. Occasionale: aumento della fosfatasi alcalina, raramente delle transaminasi. Raro: ittero. Casi isolati di epatite (colestatica, epatocellulare, granulomatosa, di tipo misto).

Sistema endocrino e metabolismo

Occasionale: ridotta osmolarità del plasma a causa di un effetto simile a quello dell’ormone antidiuretico (ADH), che determina, in casi isolati, intossicazione da acqua accompagnata da letargia, vomito, cefalea, confusione mentale, anormalità neurologiche.

Casi isolati: aumento dei livelli di colesterolo, compreso il colesterolo HDL, e dei trigliceridi. Carbamazepina può aumentare il metabolismo del 25-OH-colecalciferolo che determina una diminuzione di calcio che raramente provoca osteomalacia.

Raro: ginecomastia e galattorrea.

Test anormali della funzione tiroidea: diminuzione della L-tiroxina (FT4, T4, T3) e aumento di TSH, solitamente senza manifestazioni cliniche.

Sono stati segnalati due casi di porfiria acuta intermittente.

Tratto respiratorio

Casi isolati di reazioni di ipersensibilità polmonare con febbre, dispnea, polmonite (alveolite), fibrosi polmonare.

Tratto urogenitale

Raro: alterazione renale, ad esempio proteinuria, ematuria, oliguria, casi isolati di insufficienza renale, probabilmente dovuti all’effetto antidiuretico di carbamazepina, inoltre altri disturbi della minzione, come disuria, frequenza minzionale e ritenzione di urina.

Casi isolati di disfunzione sessuale, come impotenza, diminuzione della libido, alterata fertilità maschile, nefrite interstiziale e aumento dell’azotemia.

Sistema cardiovascolare

Casi isolati: bradicardia, aritmie cardiache e peggioramento delle arteriopatie coronariche in particolare in pazienti anziani o in pazienti con noto disturbo della funzione cardiaca.

Raramente è stato osservato un blocco A-V in casi isolati con sincope e ipertensione o ipotensione. Dosi elevate di carbamazepina in particolare possono determinare una caduta della pressione arteriosa. Sono state segnalate tromboflebiti e tromboembolie.

Reazioni di ipersensibilità

Raro: disturbo da ipersensibilità multiorganica e ritardata con febbre, eruzioni cutanee, vasculite, gonfiore dei linfonodi, dolore alle articolazioni (artralgia), leucopenia, eosinofilia, ingrossamento del fegato e della milza o alterazione delle prove di funzionalità epatica che si verificano in diverse associazioni. Possono essere interessati anche altri organi come polmoni, reni, pancreas e muscolatura cardiaca.

Sono stati osservati casi isolati di reazione allergica acuta generalizzata e di meningite asettica con mioclono ed eosinofilia.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Un sovradosaggio di carbamazepina è stato riscontrato solo con dosi molto elevate (4-20 g). I livelli plasmatici erano sempre superiori a 20 µg/ml. Un livello plasmatico di 38 µg/ml non è stato letale per il paziente. Nella letteratura sono stati riportati casi letali di sovradosaggio da carbamazepina.

Sintomi:

Segni e sintomi di sovradosaggio interessano il sistema nervoso centrale, il sistema cardiovascolare o il sistema respiratorio.

Sistema nervoso centrale: depressione del SNC, disorientamento, sonnolenza, agitazione, allucinazioni, coma; visione offuscata, disturbo della parola, disartria, nistagmo, atassia, discinesia, inizialmente iperreflessia, in seguito iporeflessia; convulsioni, disturbi psicomotori, mioclono, ipotermia.

Sistema respiratorio: depressione respiratoria, edema polmonare.

Sistema cardiovascolare: tachicardia, variazioni della pressione arteriosa (ipotensione e a volte ipertensione), aritmie cardiache, disturbo di conduzione con allargamento del complesso QRS; sincope.

Sistema gastrointestinale: vomito, ritardato svuotamento gastrico, ridotta motilità intestinale.

Funzione renale: ritenzione di urina, oliguria o anuria; ritenzione di liquidi, intossicazione d’acqua dovuta all’effetto della carbamazepina simile a quello dell’ADH.

Test di laboratorio: iponatriemia, possibile acidosi metabolica, possibile iperglicemia, aumento della creatinfosfochinasi muscolare.

Trattamento dei sintomi

Non esiste alcun antidoto specifico per il sovradosaggio di carbamazepina.

Il trattamento dei sintomi dovuti a sovradosaggio varia a seconda delle condizioni del paziente. Ciò comporta il ricovero in ospedale, la misurazione dei livelli plasmatici per confermare l’avvelenamento da carbamazepina e per accertare l’entità del sovradosaggio. Svuotamento gastrico, lavanda gastrica e somministrazione di carbone vegetale attivato. Assistenza medica di sostegno in unità di terapia intensiva con monitoraggio cardiaco e accurata correzione dello squilibrio elettrolitico, se necessario.

Raccomandazioni speciali

Ipotensione: somministrare dopamina o dobutamina e.v. Disturbi del ritmo cardiaco: devono essere trattati caso per caso.

Convulsioni: somministrare una benzodiazepina (ad esempio diazepam) o un altro anticonvulsivante, ad esempio fenobarbitone (con cautela a causa dell’aumento della depressione respiratoria) o paraldeide.

Iponatriemia (intossicazione da acqua): restrizione dei liquidi e infusione endovenosa lenta accurata di NaCl allo 0,9%. Queste misure possono essere utili nel prevenire un danno cerebrale.

Raccomandabile l’emoperfusione di carbone vegetale attivato. E’ stato segnalato che la diuresi forzata, l’emodialisi e la dialisi peritoneale non sono efficaci.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Categoria farmacoterapeutica: antiepilettici, derivati della carbossamide, codice ATC: N03AF01.

Carbamazepina è un derivato della dibenzazepina dotato di proprietà antiepilettiche, neurotrope e psicotrope.

Si ritiene che essa blocchi l’afflusso del calcio mediato dall’AMP ciclico associato a rilascio del trasmettitore ed è noto come antagonista dei recettori adenosinici: entrambe queste azioni potrebbero essere responsabili della sua azione antiepilettica. Studi eseguiti sugli animali hanno dimostrato che essa ha effetti inibitori sulle scariche ippocampali e che inibisce inoltre le proiezioni reticolo-talamiche e talamocorticali che sono interessate nelle convulsioni tonico-cloniche.

Gli antiepilettici hanno proprietà stabilizzanti la membrana che sono risultate utili nell’alleviare il dolore neurogeno, specialmente nei casi in cui vi sia un elemento lancinante, come nella nevralgia del trigemino.

I dati pubblicati dimostrano che la carbamazepina potrebbe essere efficace nel trattare disturbi dell’affettività, come stati di eccitazione maniacale nell'ambito di disturbi affettivi bipolari, se somministrata come monoterapia o in associazione con neurolettici, antidepressivi o litio.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Assorbimento

Carbamazepina viene assorbita praticamente totalmente dopo somministrazione in forma di compresse.

Le concentrazioni plasmatiche massime vengono raggiunte entro 12 ore dalla somministrazione di una dose singola (compresse).

Le convulsioni sono controllate a livelli plasmatici compresi fra 4 e 12 µg/ml. Livelli al di sopra di 20 µg/ml hanno determinato un peggioramento dei sintomi. Il controllo del dolore nelle nevralgie del trigemino è stato efficace a livelli plasmatici compresi fra 5 e 18 µg/ml. Gli effetti collaterali iniziano ad apparire a livelli plasmatici superiori a 8-9 µg/ml.

Distribuzione

Il tasso di legame della carbamazepina alle proteine plasmatiche va dal 70% all’80%.

La concentrazione di sostanza immodificata nel SNC e nella saliva rappresenta la porzione plasmatica non legata, cioè il 20-30% della concentrazione plasmatica totale. Nel latte materno la concentrazione corrisponde al 25-60% della concentrazione plasmatica totale. La carbamazepina attraversa la barriera placentare. Inoltre, la percentuale non legata è aumentata durante la gravidanza.

Volume di distribuzione apparente: 0,8-1,5 l/kg.

Metabolismo

Quasi tutto il principio attivo viene metabolizzato dal fegato. Il metabolita principale è la 10-11-epossi-carbamazepina, che è farmacologicamente attiva. Il citocromo P4503A4 è stato identificato come il principale enzima responsabile della formazione di questo metabolita. Il 10,11-diolo inattivo rappresenta lo stadio finale della biotrasformazione della carbamazepina. Nei bambini l'elevato tasso di reattività del metabolismo del farmaco può richiedere dosi più elevate (in mg/kg di peso corporeo) di carbamazepina per mantenere le concentrazioni terapeutiche.

Eliminazione

Solo circa l’1% della dose somministrata viene escreto nell’urina in forma immodificata. Una parte maggiore viene escreta nell’urina quasi interamente sotto forma dei suoi metaboliti, mentre una parte viene escreta nelle feci.

Se usata in monoterapia, l’emivita di eliminazione del farmaco immodificato nel plasma è in media di circa 36 ore dopo una dose singola, mentre, dopo somministrazione ripetuta, è in media di 16-24 ore a seconda della durata del trattamento.

In pazienti che assumono altri farmaci antiepilettici, contemporaneamente, che siano anche induttori enzimatici, l’emivita della carbamazepina può essere diminuita.

Popolazione speciale

La carbamazepina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con diminuita funzionalità renale.

Nella malattia epatica avanzata, il metabolismo della carbamazepina può essere alterato.

La farmacocinetica della carbamazepina è inalterata nell’anziano, ma il suo metabolismo può essere influenzato dalla disfunzione epatica.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Prove di mutagenicità in vitro e in vivo con la carbamazepina non hanno fornito alcuna indicazione di un suo potenziale effetto mutageno. Uno studio di cancerogenicità di due anni sui ratti ha indicato una maggiore incidenza di epatomi nei ratti, ma non ci sono evidenze circa l'importanza di tali osservazioni per l'uso terapeutico della carbamazepina negli uomini.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio monoidrato, amidoglicolato di sodio (patata), glicerol-etilcellulosa, silice anidra colloidale, magnesio stearato.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non si applica.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

3 anni.

- [Vedi Indice]

Nessuna in particolare.

- [Vedi Indice]

50 compresse in blister di alluminio di PVC/PVdC.

. - [Vedi Indice]

Nessuna in particolare.

- [Vedi Indice]

Teva PHARMA Italia S.r.l.

Viale G. Richard, 7 – 20143 Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

CARBAMAZEPINA TEVA - 50 compresse 200 mg - A.I.C. n. 034865028

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.

- [Vedi Indice]

0.2000

- [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

Gennaio 2000

Ottobre 2002

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