Interazioni - [Vedi Indice]
Il Cardioxane può potenziare la tossicità
indotta dalla chemioterapia o dalla radioterapia, pertanto si
raccomanda un controllo dei parametri ematologici durante i primi
due cicli di trattamento.
Non sono note incompatibilità con altri
farmaci o sostanze.
Il Cardioxane non deve essere miscelato con
altri farmaci durante l'infusione.
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Non vi sono informazioni conclusive circa la
possibilità che il Cardioxane possa alterare la
fertilità e circa la potenzialità teratogenetica. I
dati sperimentali, peraltro, suggeriscono che il Cardioxane
può danneggiare il feto, pertanto non deve essere
somministrato in corso di gravidanza e durante
l'allattamento.
Non si hanno informazioni riguardo l'escrezione di dexrazoxane
nel latte materno e/o i suoi eventuali effetti sulla
lattazione.
Il Cardioxane non deve essere somministrato a persone in
età feconda che non pratichino una valida
contraccezione.
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E' improbabile che il Cardioxane influenzi la
capacità di guidare o l'uso di macchine poichè non
sono mai stati riscontrati effetti sul sistema nervoso
centrale.
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Alle dosi raccomandate per la cardioprotezione, il
Cardioxane non incrementa l'incidenza o la severità
dei segni clinici di tossicità di un regime chemioterapico
standard consistente in 5-fluorouracile, doxorubicina e
ciclofosfamide, ad eccezione di una accentuazione della
leucopenia e della trombocitopenia.
Dolore ed irritazione locale sono stati
riscontrati nel sito di iniezione.
A dosaggi più alti di quelli raccomandati per la
terapia sono state osservate una leucopenia transitoria da media
a moderata, una trombocitopenia media transitoria, nausea,
vomito, alopecia ed elevazione transitoria dei parametri di
funzionalità epatica. Ulteriori effetti avversi riportati
con la somministrazione di dexrazoxane sono malessere,
febbricola, aumento della clearance urinaria di ferro e zinco,
anemia, anomalia degli indici emocoagulativi, elevazione
transitoria dei trigliceridi sierici, della amilasemia, ed una
diminuzione transitoria del livello di calcio sierico.
In caso di insorgenza di qualsiasi effetto indesiderato, che
non sia tra quelli sopra riportati, durante il trattamento, il
paziente è tenuto ad informarne il proprio medico.
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Segni e sintomi di sovradosaggio sono leucopenia,
trombocitopenia, nausea, vomito, diarrea, reazioni cutanee e
alopecia. Non c'è un antidoto specifico e il trattamento
deve essere sintomatico.
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Il dexrazoxane è un analogo dell'EDTA (acido
etilen-diammino-tetracetico), che viene idrolizzato nella
miocellula cardiaca nel prodotto ICRF-198 mediante apertura degli
anelli. Sia l'ICRF-187 che l'ICRF-198 esercitano un'azione
chelante sui metalloioni. In generale, si ritiene che la
captazione e la successiva idrolisi dell'ICRF-187 ad opera del
miocardio protegga dalla cardiotossicità
doxorubicina-correlata attraverso una azione di sequestro degli
ioni metallici, così da prevenire la formazione del
complesso Fe3+-doxorubicina e la successiva formazione di
radicali liberi reattivi.
Infatti, importanti evidenze suggeriscono che la
cardiotossicità dose-dipendente correlata alla
somministrazione della doxorubicina sia attribuibile allo stress
ossidativo operato dai radicali liberi indotti dal complesso
ferro-doxorubicina sul muscolo cardiaco, suscettibile dell'azione
lesiva di tali radicali.
Poichè l'attività antitumorale e la
cardiotossicità della doxorubicina sono mediate da
meccanismi d'azione differenti, il dexrazoxane non inficia
l'efficacia antitumorale della doxorubicina, così come non
protegge dalla sua tossicità extra-cardiaca.
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Dopo somministrazione endovenosa, la cinetica sierica di
dexrazoxane segue un modello aperto a due compartimenti. Il t1/2
alpha medio e il t1/2 beta medio sono rispettivamente di 15 e 140
minuti. Il volume apparente di distribuzione è pari a 1.1
l/kg. La distribuzione tissutale è rapida e la maggior
concentrazione del farmaco non modificato e del suo prodotto di
idrolisi è stata misurata nel fegato e nel rene. Il
dexrazoxane non penetra nel liquido cerebro-spinale in misura
clinicamente significativa.
Il recupero urinario totale di dexrazoxane immodificato
è nell'ordine del 40%. La clearance del farmaco può
risultare ridotta in pazienti con diminuita clearance della
creatinina. Non è stato osservato un legame sieroproteico
significativo; meno del 2% di dexrazoxane è legato alle
proteine plasmatiche.
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Tossicologia
Studi di tossicità per dosi ripetute condotti in ratti,
conigli e cani con dosaggi di Cardioxane maggiori rispetto a
quanto è stato fatto nell'uomo, hanno permesso di rilevare
effetti tossici reversibili su tessuti mitoticamente attivi, come
midollo osseo, tessuto linfoide, mucosa gastrointestinale e
testicoli. Il grado di alterazione tissutale è dipendente
dallo schema e dai dosaggi utilizzati. Nell'uomo, la
tossicità dose-limitante è stata la
mielodepressione. Non si hanno evidenze per effetti tossici sul
tessuto linfoide, sulla mucosa gastrointestinale e sulla
spermatogenesi.
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Il Cardioxane non contiene eccipienti
nè preservanti.
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Non sono note incompatibilità con altri farmaci o
sostanze. Il Cardioxane non deve essere miscelato con altri
farmaci durante l'infusione.
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La validità del prodotto è 36 mesi
dalla data di produzione.
Non usare oltre la data di scadenza indicata sulla
etichetta del flacone.
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Tenere il prodotto liofilizzato ad una temperatura
inferiore o pari a 25°C.
Proteggere dalla luce e dall'umidità.
Il prodotto ricostituito è stabile per 8 ore a
temperatura ambiente con luce artificiale normale. Il Cardioxane,
una volta ricostitutito e successivamente diluito con appropriati
liquidi per infusione, è stabile per 4 ore a temperatura
ambiente, in condizioni di luce diurna diffusa o luce artificiale
normale. Si raccomanda che il prodotto, una volta ricostituito e
diluito, venga conservato protetto dalla luce a 2-8 °C e
venga utilizzato entro 4 ore dalla ricostituzione. Ogni soluzione
inutilizzata deve essere scartata.
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Il Cardioxane è disponibile in flaconi per uso
singolo da 36 ml di vetro marrone, resistente alla luce, con un
tappo di gomma clorobutilica ed uno di alluminio. Ogni flacone
contiene 500 mg di sostanza attiva in forma cloridrata. Ogni
flacone è sigillato sotto N2, 101 kPa (Azoto Ph.Eur.).
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Istruzioni per la ricostituzione
Per la ricostituzione, il contenuto di ogni flacone deve
essere disciolto in 25 ml di acqua sterile per iniezioni. Il
contenuto del flacone si discioglie in pochi minuti agitando
delicatamente. La soluzione così ottenuta ha un pH di
circa 1.6.
Istruzioni per la diluizione
Per evitare il rischio di tromboflebiti nel sito di iniezione,
il Cardioxane deve essere infuso solo previa ulteriore
diluizione con una delle soluzioni endovena elencate nella
seguente tabella. Il volume finale è proporzionale al
numero di flaconi di Cardioxane da utilizzarsi ed alla
quantità di soluzione endovena per la diluizione, che va
da 25 a 100 ml per flacone.
La tabella seguente riassume i volumi finali ed il pH
approssimativo dopo la diluizione rispettivamente di 1 flacone o
di 4 flaconi di Cardioxane, con le soluzioni endovena
raccomandate (viene riportato il volume minimo e massimo di
soluzione endovena da utilizzarsi per flacone).
Soluzione endovena per la diluizione
|
Volume di soluzione utilizzato per diluire 1
flacone contenente 25ml di Cardioxane ricostituito
|
Volume finale raggiunto per 1 flacone
|
Volume finale raggiunto per 4 flaconi
|
pH
(approssimativo)
|
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|
�
|
Ringer lattato
Sodio Lattato
Soluzione fisiologica (0.9% NaCl)
Glucosio 5%
Tampone fosfato salino pH 7.4
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25 ml
100 ml
25 ml
100 ml
25 ml
100 ml
25 ml
100 ml
25 ml
100 ml
|
50 ml
125 ml
50 ml
125 ml
50 ml
125 ml
50 ml
125 ml
50 ml
125 ml
|
200 ml
500 ml
200 ml
500 ml
200 ml
500 ml
200 ml
500 ml
200 ml
500 ml
|
2.2
3.3
2.9
4.2
2.0
2.3
1.9
2.2
2.1
2.7
|
E’ generalmente raccomandato l’utilizzo di volumi
di diluizione elevati (ad un massimo di 100 ml per flacone), al
fine di incrementare il pH della soluzione finale. Se necessario,
in base alle condizioni emodinamiche del paziente, possono essere
utilizzati volumi di diluizione inferiori (con un minimo di 25
ml. per flacone di Cardioxane).
Nota: verificare la presenza di particelle in sospensione o di
alterazione del colore prima della somministrazione.
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Paasheuvelweg 30
1105 BJ Amsterdam - Olanda
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Marzo 1992
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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Febbraio 2001
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