CASPOFUNGIN 70 MG
Ciascun flaconcino contiene Caspofungin 70�mg equivalente a caspofungin acetato 77,7�mg.
Per gli eccipienti, vedere 6.1
Polvere per concentrato per soluzione per infusione endovenosa.
Il flaconcino contiene una polvere liofilizzata, compatta, di colore bianco-biancastro.
Comune |
Generale |
Febbre, cefalea, dolore addominale, dolore |
(> 1/100) |
Apparato Gastrointestinale |
Nausea, diarrea, vomito |
Fegato |
Elevati livelli di enzimi epatici (AST, ALT, fosfatasi alcalina) |
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Sangue |
Anemia (diminuzione dell’emoglobina e dell’ematocrito) |
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Vascolare periferico |
Flebite/tromboflebite, complicanze a carico della vena in infusione |
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Cute |
Rash, prurito |
Negli studi clinici sono stati riportati possibili sintomi mediati dal rilascio di istamina incluse segnalazioni isolate di rash, gonfiore del viso, prurito o sensazione di calore. E’ stato segnalato un caso di anafilassi caratterizzato da dispnea, stridore e peggioramento del rash durante la somministrazione iniziale di caspofungin.
Valori di laboratorio: Altre alterazioni dei valori di laboratorio segnalate sono state bassi livelli di albumina, bassi livelli di potassio, diminuzione dei leucociti, aumento degli eosinofili, basso livello di piastrine, diminuzione dei neutrofili, aumento della quantità di emazie nelle urine, aumento del tempo di tromboplastina parziale, diminuzione delle proteine sieriche totali, aumento delle proteine urinarie, aumento del tempo di protrombina, bassi livelli di sodio, aumento dei leucociti nelle urine, aumento e diminuzione dei livelli di calcio.
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Caspofungin non è dializzabile.
Categoria farmacoterapeutica: antimicotici per uso sistemico, codice ATC: J 02 AX 04
Caspofungin acetato è un lipopeptide semisintetico (echinocandina) sintetizzato da un prodotto di fermentazione di Glarea lozoyensis. Caspofungin acetato inibisce la sintesi del beta (1,3)-D-glucano, un componente essenziale della parete cellulare di molti funghi filamentosi e lieviti. Il beta (1,3)-D-glucano non è presente nelle cellule dei mammiferi.
L’attività fungicida di caspofungin è stata dimostrata contro i lieviti del genereCandida. Studiin�vitro edin�vivo dimostrano che l’esposizione diAspergillus a caspofungin dà luogo a lisi e morte delle estremità delle ife apicali e dei punti di ramificazione dove hanno luogo crescita e divisione cellulare.
Caspofungin possiede attivitàin�vitro nei confronti delle specie diAspergillus(Aspergillus fumigatus [N�=�69, Aspergillus flavus [N�=�91], Aspergillus niger [N�=�31], Aspergillus nidulans [N�=�8] eAspergillus terreus [N�=�50]) e delle specie di Candida (Candida albicans, Candida dubliniensis, Candida glabrata, Candida guilliermondii, Candida kefyr, Candida krusei, Candida lipolytica, Candida lusitaniae eCandida parapsilosis), inclusi gli isolati con mutazioni di trasporto con resistenza multipla e quelli con resistenza acquisita o intrinseca a fluconazolo, amfotericina B e 5-flucitosina. I test di sensibilità sono stati eseguiti in base a modifiche ad entrambi i metodi M38-P del National Committee for Clinical Laboratories Standards (NCCLS) (per le specie di Aspergillus) e M27-A (per le specie diCandida). Non sono tuttavia state riconosciute tecniche standardizzate per testare la sensibilità agli agenti antifungini, inclusi gli inibitori della sintesi del beta (1,3)-D-glucano, ed i risultati degli studi di sensibilità non sono necessariamente correlati con gli esiti clinici. Non è stato studiato lo sviluppo della resistenzain vitro a caspofungin da parte diAspergillus sp.. Nel corso di limitate esperienze cliniche, non è stata osservata resistenza a caspofungin in pazienti con aspergillosi invasiva. L’incidenza della resistenza a caspofungin in vari isolati clinici diAspergillus non è nota.
Sono stati arruolati in uno studio non comparativo in aperto 69 pazienti adulti (età compresa tra 18 e 80�anni) con aspergillosi invasiva per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di caspofungin. I pazienti arruolati erano o refrattari (malattia in evoluzione o mancato miglioramento con altre terapie antifungine somministrate per almeno 7 giorni) (84�% dei pazienti arruolati) o intolleranti (16�% dei pazienti arruolati) ad altre terapie antifungine standard. La maggior parte dei pazienti presentava patologie di base (ematopatie maligne [N�=�24], trapianto allogenico del midollo o trapianto di cellule staminali [N�=�18], trapianto d’organo [N�=�8], tumore solido [N�=�3] o altre patologie [N�=�10]). Per la diagnosi di aspergillosi invasiva e per la risposta alla terapia (per una risposta favorevole era necessario un miglioramento clinicamente significativo sia nelle immagini radiografiche che nei segni e nei sintomi) sono state usate definizioni rigorose, formulate seguendo le indicazioni del Mycoses Study Group Criteria. La durata media della terapia è stata di 33,7 giorni, con una variabilità fra 1 e 162 giorni. Un comitato indipendente di specialisti ha valutato che il 41�% (26/63) dei pazienti ai quali era stata somministrata almeno una dose di caspofungin ha risposto in modo favorevole. Tra i pazienti ai quali era stato somministrato caspofungin per più di 7 giorni, il 50�% (26/52) ha avuto una risposta favorevole. I tassi di risposta favorevole per i pazienti refrattari od intolleranti alle terapie precedenti sono stati del 36�% (19/53) e del 70�% (7/10), rispettivamente.
Sebbene in 5 pazienti arruolati come refrattari le dosi delle terapie antifungine precedenti fossero inferiori a quelle spesso somministrate per il trattamento dell’aspergillosi invasiva, il tasso di risposte favorevoli durante la terapia con caspofungin in questi pazienti è risultato simile a quello osservato negli altri pazienti refrattari (2/5vs 17/48, rispettivamente). I tassi di risposta favorevole fra i pazienti con malattia polmonare ed extrapolmonare sono stati del 47�% (21/45) e del 28�% (5/18), rispettivamente. Fra i pazienti con malattia extrapolmonare, hanno avuto una risposta favorevole anche 2 su 8 pazienti con coinvolgimento del SNC certo, probabile o possibile.
Distribuzione
Il caspofungin si lega ampiamente all’albumina (circa il 97�%). La distribuzione gioca un ruolo prominente nella farmacocinetica plasmatica di caspofungin ed è la fase critica di passaggio in entrambe le fasi di disposizione alfa e beta. La distribuzione tissutale ha raggiunto il picco ad 1,5 e 2 giorni dopo la dose quando il 92�% della dose era distribuita all’interno dei tessuti.
E’ probabile che solo una piccola parte del caspofungin assorbita dai tessuti torni successivamente nel plasma come composto immodificato. Di conseguenza, l’eliminazione avviene in assenza di un equilibrio di distribuzione ed una stima reale del volume di distribuzione di caspofungin è attualmente impossibile da ottenere.
Metabolismo
Caspofungin va incontro ad un processo spontaneo di degradazione in composto ad anello aperto. Il metabolismo successivo comprende idrolisi peptidica ed N-acetilazione. Due prodotti intermedi, formati durante la degradazione di caspofungin a tale composto ad anello aperto, formano addotti covalenti alle proteine plasmatiche determinando un legame di basso livello, irreversibile, alle proteine plasmatiche.
Studiin�vitro mostrano che caspofungin non è un inibitore degli enzimi 1A2, 2A6, 2C9, 2C19, 2D6 o 3A4 del citocromo P450. Negli studi clinici il caspofungin non ha indotto o inibito il metabolismo di altri medicinali mediato dal citocromo CYP3A4. Caspofungin non è un substrato della glicoproteina P e ha scarsa attività di substrato per gli enzimi del citocromo P450.
Eliminazione ed escrezione
L’eliminazione di caspofungin dal plasma è lenta con una clearance di 10-12�ml/min. Le concentrazioni plasmatiche di caspofungin diminuiscono secondo un andamento polifasico a seguito di infusioni endovenose singole della durata di 1 ora. Una breve fase alfa si verifica immediatamente dopo l’infusione endovenosa, seguita da una fase beta con emivita dalle 9 alle 11 ore. Si verifica anche una fase gamma addizionale con una emivita di 45 ore. Il meccanismo dominante sulla clearance plasmatica è rappresentato dalla distribuzione piuttosto che dalla escrezione o dalla biotrasformazione.
E’ stato recuperato all’incirca il 75�% della dose radioattiva nell’arco di 27 giorni: 41�% nelle urine e 34�% nelle feci. Vi è una bassa escrezione o biotrasformazione di caspofungin durante le prime 30�ore dopo la somministrazione. L’escrezione è lenta e l’ emivita terminale della radioattività è stata da 12 a 15 giorni. Una piccola quantità di caspofungin è escreta immodificata nelle urine (circa 1,4�% della dose).
Il caspofungin mostra una farmacocinetica moderata non lineare con incremento dell’accumulo all’aumentare della dose e una dose-dipendenza nel tempo fino al raggiungimento dello stato di equilibrio con somministrazione a dose multipla.
Popolazioni speciali
E’ stata osservata una maggiore esposizione a caspofungin in pazienti con alterazione della funzione renale e lieve alterazione epatica, nelle donne e negli anziani. Generalmente l’aumento è stato limitato e non ampio abbastanza da giustificare un aggiustamento della dose. In pazienti con moderata alterazione epatica o in pazienti di maggiore peso corporeo, può essere necessario un aggiustamento del dosaggio (vedere sotto).
Peso: è stato riscontrato che il peso influenza la farmacocinetica di caspofungin nell’analisi della farmacocinetica di popolazione nei pazienti affetti da candidiasi. Le concentrazioni plasmatiche diminuiscono all’aumentare del peso. Si prevede che l’esposizione media in un paziente di 80�kg di peso sia minore del 23�% rispetto a quella di un paziente di 60�kg (vedere paragrafo 4.2).
Alterazione della funzione epatica: In pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata, l’AUC è aumentata rispettivamente del 20 e del 75�%. Non vi sono dati clinici sull’insufficienza epatica grave. In uno studio a dose multipla, è stato dimostrato una riduzione del dosaggio della dose di mantenimento a 35�mg nell’alterazione moderata della funzione epatica determina una AUC simile a quella ottenuta in soggetti con funzione epatica normale ai quali viene somministrato un regime standard.
Alterazione della funzione renale: in uno studio clinico con singole dosi da 70�mg, la farmacocinetica di caspofungin è risultata simile nei volontari con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina 50-80�ml/min) e nei controlli. L’insufficienza renale moderata (clearance della creatinina da 31 a 49ml/min), avanzata (clearance della creatinina da 5 a 30�ml/min) e allo stadio terminale (clearance della creatinina < 10ml/min e dialisi-dipendenza) ha aumentato moderatamente le concentrazioni plasmatiche di caspofungin a seguito di somministrazione di dose singola (AUC da 30 a 49�%). Tuttavia, per i pazienti con aspergillosi invasiva, ai quali sono state somministrate dosi giornaliere multiple di Caspofungin MSD 50�mg, l’alterazione lieve della funzione renale non ha avuto un effetto significativo sulle concentrazioni minime di caspofungin. Non è necessario aggiustamento del dosaggio nei pazienti con insufficienza renale. Caspofungin non è dializzabile, non è pertanto richiesta una dose supplementare dopo emodialisi.
Sesso: le concentrazioni plasmatiche di caspofungin sono state in media più alte del 17-38�% nelle donne rispetto agli uomini.
Anziani: un modesto aumento dell’AUC (28�%) e del C24h (32 %) è stato osservato negli anziani di sesso maschile rispetto agli uomini giovani.
Razza: i dati di farmacocinetica dei pazienti indicano che non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica di caspofungin fra caucasici, neri, ispanici e meticci.
Studi di tossicità a dose ripetuta in ratti e scimmie con dosi fino a 7-8�mg/kg endovena hanno mostrato reazioni nel sito di iniezione in ratti e scimmie, segni di rilascio di istamina in ratti ed evidenza di effetti avversi a livello del fegato nelle scimmie. Studi di tossicità sull’accrescimento nei ratti hanno mostrato che caspofungin ha causato diminuzioni del peso corporeo fetale ed incrementi nell’incidenza di calcificazione incompleta a livello delle vertebre, sternebre ed ossa del cranio a dosi di 5�mg/kg insieme a reazioni avverse nelle madri quali segni di rilascio di istamina nei ratti in gravidanza. E’stato anche osservato un aumento nell’incidenza di coste cervicali.
Caspofungin è risultato negativo in una serie di saggi in�vitro per genotossicità potenziale e nel test cromosomicoin�vivo su midollo osseo di topo. Non sono stati condotti studi a lungo termine in animali per valutare il potenziale cancerogeno.
Saccarosio
Mannitolo
Acido acetico glaciale
Sodio idrossido (per l’aggiustamento del pH)
Non mescolare con diluenti contenenti glucosio, poichè Caspofungin MSD non è stabile in diluenti contenenti glucosio. Non mescolare o somministrare Caspofungin MSD nella stessa via endovenosa con altri medicinali, poichè non sono disponibili dati sulla compatibilità di Caspofungin MSD con altre sostanze, additivi o medicinali per uso endovenoso.
2 anni
Concentrato ricostituito: deve essere usato immediatamente. Dati di stabilità hanno mostrato che la soluzione diluita per infusione endovenosa può essere conservata fino a 24�ore se il flaconcino è conservato a temperatura uguale o inferiore a 25°C e ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili.
Soluzione di infusione endovenosa diluita per il paziente: deve essere usata immediatamente. Dati di stabilità hanno mostrato che il prodotto può essere usato entro 24�ore se conservato a temperatura uguale o inferiore a 25°C, o entro 48�ore quando la sacca (flacone) per l’infusione endovenosa è conservata in ambiente refrigerato (da 2 a 8°C) e diluita con una soluzione per infusione endovenosa di sodio cloruro 9�mg/ml (0,9�%), 4,5�mg/ml (0,45�%), o 2,25�mg/ml (0,225�%), o con una soluzione di Ringer lattato.
Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono responsibilità dell’operatore e non devono normalmente superare le 24 ore a 2�–�8°C, a meno che la ricostituzione e la diluizione non abbiano avuto luogo in condizioni asettiche controllate e validate.
Flaconcini intatti: conservare a temperatura compresa tra 2°C e 8°C (in frigorifero).
Concentrato ricostituito: deve essere usato immediatamente. La stabilità chimico-fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a 25°C.
Soluzione di infusione endovenosa diluita per il paziente: deve essere usata immediatamente. La stabilità chimico-fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a 25°C, e per 48 ore in ambiente refrigerato (da 2 a 8°C).
Caspofungin MSD non contiene conservanti. Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non è usato immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’operatore e normalmente non dovrebbero superare le 24 ore tra 2 e 8°C, a meno che la ricostituzione e la diluizione non abbiano avuto luogo in condizioni asettiche controllate e validate.
Flaconcini in vetro Tipo I da 10�ml con tappo in butile grigio e capsula di chiusura di plastica con fascetta di alluminio giallo/arancio, monouso.
Fornito in confezioni da 1 flaconcino.
Ricostituzione di Caspofungin MSD
NON USARE DILUENTI CONTENENTI GLUCOSIO poiché Caspofungin MSD NON E’ STABILE IN DILUENTI CONTENENTI GLUCOSIO. NON MESCOLARE O SOMMINISTRARE NELLA STESSA VIA ENDOVENOSA Caspofungin MSD CON QUALSIASI ALTRO MEDICINALE, poiché non sono disponibili dati sulla compatibilità di Caspofungin MSD con altre sostanze, additivi o medicinali per uso endovenoso. Controllare visivamente la soluzione per infusione endovenosa per verificare la presenza di particelle o alterazioni di colore.
Fase 1 Ricostituzione di flaconcini convenzionali
Per ricostituire la polvere, portare il flaconcino a temperatura ambiente ed aggiungere asetticamente 10,5�ml di acqua per preparazioni iniettabili.La concentrazione del flaconcino ricostituito risulterà come di seguito: 7�mg/ml.
La polvere liofilizzata compatta bianco-biancastra deve essere completamente dissolta. Mescolare leggermente fino ad ottenere una soluzione limpida. Le soluzioni ricostituite devono essere controllate visivamente per verificare la presenza di particelle o alterazioni di colore. Questa soluzione ricostituita può essere conservata fino a 24�ore a temperature uguali o inferiori a 25°C.
Fase 2 Aggiunta di Caspofungin MSD ricostituito alla soluzione di infusione endovenosa per il paziente
I diluenti per la soluzione di infusione endovenosa finale sono: soluzione di sodio cloruro per preparazioni iniettabili, o soluzione di Ringer lattato. La soluzione per infusione endovenosa viene preparata aggiungendo asetticamente la quantità adeguata del concentrato ricostituito (come mostrato nella tabella che segue) a una sacca o a un flacone da infusione da 250�ml. Non usare se la soluzione presenta opacità o precipitati. Questa soluzione per infusione endovenosa deve essere usata entro 24�ore se conservata a temperatura uguale od inferiore a 25°C o entro 48�ore se conservata in ambiente refrigerato tra 2°C e 8°C. La stabilità chimica e fisica della soluzione diluita in soluzione sterile di Ringer lattato e della soluzione per infusione endovenosa di sodio cloruro 9�mg/ml (0,9�%), 4,5�mg/ml (0,45�%), e 2,25�mg/ml (0,225�%) durante l’uso è stata dimostrata per 24�ore a 25°C e per 48�ore tra 2 e 8°C. Da un punto di vista microbiologico, la soluzione deve essere utilizzata immediatamente. Se non viene utilizzata immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni del prodotto prima dell’uso sono responsabilità dell’operatore e normalmente non dovrebbero superare le 24�ore tra 2 e 8°C, a meno che la ricostituzione e la diluzione non abbiano avuto luogo in condizioni asettiche controllate e validate.
PREPARAZIONE DELLA SOLUZIONE PER L’INFUSIONE ENDOVENOSA
DOSE* |
Volume di Caspofungin MSD ricostituito per il trasferimento alla sacca o al flacone per soluzione endovenosa |
Preparazione standard (Caspofungin MSD ricostituito aggiunto a 250�ml) concentrazione finale |
Volume di infusione ridotto (Caspofungin MSD ricostituito aggiunto a 100�ml) concentrazione finale |
70�mg |
10�ml |
0,27�mg/ml |
Non raccomandato |
70�mg (da 2 flaconcini da 50�mg)** |
14�ml |
0,27�mg/ml |
Non raccomandato |
* devono essere usati 10,5�ml per ricostituire tutti i flaconcini
**Se non è disponibile il flaconcino da 70�mg, la dose da 70�mg può essere preparata con 2 flaconcini
da 50�mg
Merck Sharp & Dohme Ltd
Hertford Road, Hoddeson
Hertforshire EN11 9BU
Regno Unito
EU/1/01/196/003
A.I.C. N. 035493030
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24 Ottobre 2001
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