cefaclor monoidrato eq. a cefaclor ��� 250 mg
cefaclor monoidrato eq. a cefaclor ��� 500 mg
cefaclor monoidrato eq. a cefaclor 125 mg
cefaclor monoidrato eq. a cefaclor ��� 250 mg
CEFACLOR DOC Generici 250 mg Capsule di gelatina dura per uso
orale.
CEFACLOR DOC Generici 500 mg Capsule di gelatina dura per uso
orale.
CEFACLOR DOC Generici 125 mg/5 ml Granulato per sospensione
estemporanea per uso orale.
CEFACLOR DOC Generici 250 mg/5 ml Granulato per sospensione
estemporanea per uso orale.
- [Vedi Indice]
Il cefaclor è indicato per il trattamento delle
seguenti infezioni sostenute da germi sensibili:
-�� infezioni dell'apparato respiratorio, incluse le
polmoniti, le bronchiti, le riacutizzazioni delle bronchiti
croniche, le faringiti e le tonsilliti;
-�� otite media;
-�� infezioni della cute e dei tessuti molli;
-�� infezioni dell'apparato urinario, incluse le pielonefriti
e le cistiti;
-�� sinusiti;
-�� uretrite gonococcica.
�
Il cefaclor si somministra per via orale e può essere
assunto indipendentemente dai pasti.
Adulti. Il dosaggio normale nell'adulto è di 250
mg ogni 8 ore. Nelle infezioni più gravi o in quelle
causate da germi meno sensibili possono essere indicati dosaggi
più elevati. La dose massima raccomandata è di 2 g
al giorno, sebbene dosi di 4 g al giorno siano state
somministrate a soggetti normali per 28 giorni senza ottenere
effetti sfavorevoli.
Per il trattamento dell'uretrite gonococcica acuta in ambo i
sessi, è consigliata un'unica somministrazione di 3 g di
cefaclor eventualmente in associazione ad 1 g di probenecid.
Bambini. Il dosaggio normale giornaliero per i bambini
è di 20 mg/kg in dosi frazionate ogni 8 ore.
Nelle infezioni più gravi, nell'otite media, ed in
quelle causate da germi meno sensibili, si raccomanda un dosaggio
di 40 mg/kg/die fino ad una dose massima giornaliera di 1 g.
Posologia alternativa: nell'otite media e nella faringite,
la dose totale giornaliera può essere somministrata in
dosi frazionate ogni 12 ore.
Per ulteriori esemplificazioni della posologia pediatrica si
veda il foglio illustrativo.
�
Il cefaclor è controindicato nei pazienti con
riconosciuta allergia alle cefalosporine ed agli altri componenti
del prodotto.
Generalmente controindicato in gravidanza e durante
l’allattamento (vedi Gravidanza e allattamento).
�
Prima di istituire la terapia con il cefaclor, si deve
attentamente valutare se il paziente è risultato
precedentemente ipersensibile alle cefalosporine ed alle
penicilline. I derivati della cefalosporina C dovrebbero essere
somministrati con prudenza ai pazienti penicillino-sensibili. Vi
sono prove di una parziale allergenicità crociata tra le
penicilline e le cefalosporine.
Vi sono stati pazienti che hanno avuto gravi reazioni
(compresa l'anafilassi) in seguito alla somministrazione di
penicilline o cefalosporine.
Data la possibile insorgenza di coliti pseudomembranose in
pazienti sottoposti a trattamento con antibiotici a largo
spettro, è importante tenere presente tale
eventualità nei pazienti che presentano diarrea, durante
chemioterapia antibiotica.
Uso in gravidanza. La tollerabilità del cefaclor
durante la gravidanza non è stata sufficientemente
provata.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Se interviene una reazione allergica al� cefaclor, la
somministrazione del farmaco deve essere sospesa ed al paziente
si devono prestare le cure del caso.
L'uso prolungato del cefaclor può indurre lo sviluppo
di germi non sensibili.
Un'attenta osservazione del paziente è indispensabile.
Se durante la terapia con cefaclor interviene una superinfezione,
devono essere prese le misure del caso.
Il cefaclor dovrebbe essere somministrato con cautela ai
pazienti con funzionalità renale fortemente ridotta. In
tali condizioni, il dosaggio sicuro dovrebbe essere inferiore a
quello generalmente consigliato.
Dopo somministrazione di cefaclor possono evidenziarsi delle
reazioni falsamente positive al glucosio urinario. Queste sono
state osservate sia con le soluzioni di Benedict e Fehling che
con il Clinitest, ma non con il Tes-Tape (test enzimatico per la
glicosuria, Lilly).
Gli antibiotici ad ampio spettro dovrebbero essere prescritti
con cautela a soggetti con anamnesi di disturbi intestinali, in
particolare coliti.
�
Così come con altri antibiotici beta-lattamici,
l'escrezione renale del cefaclor è inibita dal
probenecid.
Molte osservazioni hanno messo in evidenza che la presenza di
alimenti abbassa e ritarda le concentrazioni massime di cefaclor
nel siero senza alterare la quantità totale che si ritrova
nelle urine.
�
La tollerabilità del cefaclor durante la gravidanza non
è stata sufficientemente provata.
Nelle donne in stato di gravidanza il farmaco va usato in caso
di effettiva necessità e sotto il diretto controllo
medico.
Piccole quantità di cefaclor sono state ritrovate nel
latte materno dopo la somministrazione di dosi singole di 500 mg.
Poiché non si conoscono gli effetti del cefaclor nel
lattante, durante l'allattamento si raccomanda cautela nell'uso
del farmaco.
�
Il cefaclor non ha effetti sulla capacità di guidare e
sull'uso di macchinari.
�
Le reazioni avverse considerate correlabili al
trattamento con cefaclor vengono qui riportate.
Ipersensibilità . Si sono osservate reazioni di
ipersensibilità nell'1,5% dei pazienti, comprese le
eruzioni morbilliformi (1 su 100). Prurito, orticaria e test di
Coombs positivo si osservano in meno di 1 paziente su 200
trattati.
Sono state riportate reazioni generalizzate tipo "malattie da
siero-simili" con l'uso del cefaclor. Queste sono caratterizzate
dalla presenza di eritema multiforme, rash ed altre
manifestazioni a carico della cute, accompagnate da
artriti/artralgie, con o senza febbre, e si differenziano dalla
classica malattia da siero in quanto la linfoadenopatia e la
proteinuria sono raramente presenti, mancano complessi immuni
circolanti e non c'è evidenza a tutt'oggi di sequele della
reazione.
Mentre sono in corso ricerche in proposito, le reazioni
"malattie da siero-simili" sembrano essere dovute ad
ipersensibilità ed avvengono più spesso durante e
dopo un ciclo di trattamento con il cefaclor.
Tali reazioni sono state riportate con maggior frequenza nei
bambini che negli adulti, con un’incidenza di 1 su 200
(0,5%) in un lavoro clinico, di 2 su 8.346 (0,024%) in altri
lavori clinici (con una incidenza nei bambini pari allo 0,055%)
ed infine di 1 su 38.000 (0,003%) nell’ambito di eventi
spontanei.
I segni ed i sintomi si manifestano pochi giorni dopo l'inizio
della terapia e cessano pochi giorni dopo la sua conclusione.
Solo occasionalmente queste reazioni hanno causato
ospedalizzazione, che generalmente è stata di breve durata
(in media da 2 a 3 giorni, secondo gli studi di "Post-Marketing
Surveillance").
Nei pazienti che erano stati ricoverati, la sintomatologia al
momento del ricovero si era dimostrata da leggera a severa e
comunque più grave nel bambino. Gli antistaminici ed i
cortisonici favoriscono la remissione dei segni e dei
sintomi.
Non sono state riportate sequele gravi.
Reazioni di ipersensibilità più severe, comprese
la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi tossica epidermica e
l'anafilassi sono state raramente osservate. L'anafilassi
può essere osservata più facilmente in pazienti
allergici alle penicilline.
Effetti gastroenterici. Si evidenziano in circa il 2,5%
dei pazienti, compresa la diarrea (1 su 70 trattati). La colite
pseudomembranosa può essere osservata durante e dopo il
trattamento antibiotico. Raramente si osservano nausea e vomito.
Con alcune penicilline ed altre cefalosporine raramente si
evidenziano epatite transitoria ed ittero colestatico.
Altri. Angioedema, eosinofilia (1 su 50 trattati),
prurito ai genitali, moniliasi vaginale e vaginite (meno di 1 su
100) e, raramente, trombocitopenia e nefrite interstiziale
reversibile.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a
trattamento con cefalosporine.
Eventi per i quali la correlabilità non è
certa.
Sistema Nervoso Centrale. Raramente vengono riportate
iperattività reversibile, irrequietezza, insonnia,
confusione mentale, ipertonia, allucinazioni, senso di
instabilità e barcollamento, sonnolenza.
Alterazioni transitorie dei valori ematochimici sono state
riportate. Anche se di eziologia incerta, queste vengono
riportate di seguito come ulteriori informazioni per il
clinico.
Alterazioni della funzione epatica. Sono stati riferiti
lievi aumenti dei valori delle SGOT e SGPT, o della fosfatasi
alcalina (1 su 40).
Alterazioni ematologiche. Così come per altri
antibiotici beta-lattamici, sono stati riportati linfocitosi
transitoria, leucopenia e, raramente, anemia emolitica, anemia
aplastica, agranulocitosi e neutropenia reversibile di possibile
significatività clinica. Ci sono state rare segnalazioni
di aumento del tempo di protrombina con o senza sanguinamento
clinico in pazienti che ricevevano contemporaneamente cefaclor e
warfarin sodico.
Alterazioni renali. Sono stati riportati lievi aumenti
dell'azotemia o della creatininemia (meno di 1 su 500) o
alterazioni dell'analisi delle urine (meno di 1 su 200).
�
Segni e sintomi. Sintomi di tossicità osservati
dopo sovradosaggio con cefaclor possono comprendere nausea,
vomito, disturbi epigastrici e diarrea. La gravità dei
disturbi epigastrici e della diarrea è correlabile alla
dose assunta. Se vengono evidenziati altri sintomi è
probabile che essi siano secondari alla patologia di base, ad una
reazione allergica o ad altra intossicazione.
Trattamento. Tenere sempre presente la
possibilità che il sovradosaggio sia causato da più
farmaci, da interazione tra farmaci o dalla particolare
farmacocinetica nel paziente.
Il lavaggio intestinale non è necessario quando il
paziente non ha ingerito più di 5 volte la normale dose di
cefaclor.
Il paziente va monitorato attentamente, in particolar modo la
ventilazione e la perfusione polmonare, i segni vitali,
l'emogasanalisi, gli elettroliti sierici etc.
L'assorbimento intestinale può essere ridotto
somministrando carbone attivo che, in molti casi, è
più efficace del vomito indotto o del lavaggio; si
consideri quindi il carbone come trattamento alternativo o in
aggiunta allo svuotamento gastrico. La somministrazione ripetuta
del carbone attivo può facilitare l'eliminazione di alcuni
farmaci che potrebbero essere stati assunti. Monitorare
attentamente le vie aeree del paziente durante lo svuotamento
gastrico e nell'uso del carbone attivo.
Non è stato stabilito che la diuresi forzata, la
dialisi peritoneale, l'emodialisi o l'emoperfusione con carbone
attivo sono di beneficio al paziente con sovradosaggio di
cefaclor.
�
I test in vitro hanno dimostrato che l’azione
battericida delle cefalosporine si esplica attraverso
l'inibizione della sintesi della parete cellulare.
Il cefaclor è attivo in vitro contro i seguenti
microrganismi:
-���� Streptococchi alfa e beta-emolitici.
-���� Stafilococchi, compresi i ceppi coagulasi positivi e
negativi e produttori di penicillinasi.
-���� Streptococcus (Diplococcus) pneumoniae.
-���� Escherichia coli.
-�� Proteus mirabilis.
-���� Klebsiella sp.
-���� Moraxella (Branhamella) catarrhalis.
-���� Haemophilus influenzae, compresi i ceppi
ampicillino-resistenti.
Nota: Il cefaclor non è attivo sullo Pseudomonas spp. e
sulla maggior parte dei ceppi di enterococchi (Streptococcus
faecalis), di Enterobacter spp., di� Proteus indolo-positivi e di
Serratia. Alcuni rari ceppi di stafilococchi sono resistenti al
cefaclor.
�
Il cefaclor è ben assorbito dopo somministrazione orale
sia se assunto con il cibo che a digiuno. Dopo dosi di 250 mg,
500 mg ed 1 g i picchi sierici medi rilevati dopo 30-60 minuti
sono stati rispettivamente di 7, 13 e 23 mcg/ml. Circa il 60-85%
del farmaco viene escreto immodificato nelle urine entro le 8 ore
successive alla somministrazione.
In questo periodo le concentrazioni massime nelle urine dopo
somministrazione di dosi pari a 250 mg, 500 mg ed 1 g sono
risultate rispettivamente pari a circa 600, 900 e 1.900
mcg/ml.
Il cefaclor non viene metabolizzato in modo apprezzabile. La
presenza del cibo nel tratto gastrointestinale ritarda
l'assorbimento e riduce i picchi sierici ma non modifica la
quantità totale del cefaclor assorbita.
�
Test eseguiti su topi, ratti, cani e scimmie indicano che il
farmaco ha un basso potere tossico. I valori della
DL50 sono risultati superiori a 5 g/kg quando il
farmaco è stato somministrato in roditori per via orale od
intraperitoneale. Anche i cani e le scimmie hanno sopportato dosi
elevate del farmaco (DL50> 1 g/kg), con vomito e
diarrea occasionale.
Il cefaclor non è teratogenico né
mutagenico.
�
CEFACLOR DOC Generici 250 e 500 mg Capsule rigide
Magnesio stearato .Eccipienti dell’involucro delle
capsule: gelatina, titanio biossido, indigotina (E 132); solo
nell’involucro delle capsule da 500 mg: eritrosina (E
127).
CEFACLOR DOC Generici 125 e 250 mg/5 ml Sospensione
orale
Metilcellulosa; sodio citrato; acido citrico; aroma amarena
composita; saccarosio.
�
Nesssuna particolare
�
CEFACLOR DOC Generici 250 e 500 mg Capsule rigide e
CEFACLOR DOC Generici 125 e 250 mg/5 ml Granulato per sospensione
orale: 2 anni a confezionamento integro correttamente
conservato, a temperatura ambiente (inferiore a 30°C).
�
Le preparazioni in granulato per sospensione estemporanea, una
volta ricostituite come indicato al punto 6.6., devono essere
conservate in frigorifero (2-8°C) ed usate entro 14
giorni.
�
CEFACLOR DOC Generici 250 e 500 mg Capsule rigide è
confezionato in blister PVC opaco/alluminio.
CEFACLOR DOC Generici 125 e 250 mg/5 ml Granulato per
sospensione orale è confezionato in flaconi di polietilene
ad alta densità di capacità 150 ml, con annesso un
misurino dosatore in polietilene ad alta densità
�
CEFACLOR DOC Generici Granulato per sospensione estemporanea
deve essere ricostituito secondo il seguente procedimento:
-agitare bene il flacone prima della preparazione;
-aggiungere al flacone di granulato un quantitativo di acqua
sufficiente a riempire il flacone stesso per circa metà
del volume;
-agitare energicamente per circa 1 minuto fino ad ottenere una
sospensione omogenea;
-aggiungere quindi nuovamente acqua fino al livello indicato
sul flacone.
Se preparata secondo queste istruzioni, 5 ml di sospensione
conterranno cefaclor monoidrato equivalente a 125 o 250 mg di
cefaclor.
Agitare bene prima di ogni somministrazione.
�
DOC Generici Srl – Via Manuzio 7 – 20124
Milano.
�
CEFACLOR DOC Generici 250 mg Capsule rigide – 12
capsule: AIC N. 034287019/G
CEFACLOR DOC Generici 500 mg Capsule rigide –� 8
capsule: AIC N. 034287021/G
CEFACLOR DOC Generici Sospensione orale 125 mg/5 ml flacone
100 ml: AIC N.
034287033/G
CEFACLOR DOC Generici Sospensione orale 250 mg/5 ml flacone
100 ml: AIC N.
034287045/G
�
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
�
18/5/2000.
�
Non soggetto al DPR 309/90.
�
Maggio 2000.
�
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