- [Vedi Indice]Cefazolina Dorom (cefazolina sodica) è indicato nelle seguenti infezioni sostenute da germi sensibili quali: infezioni respiratorie, infezioni otorinolaringoiatriche, infezioni epatobiliari, infezioni genitourinarie, infezioni della pelle, dei tessuti molli, delle ossa e delle articolazioni, infezioni ostetrico-ginecologiche, infezioni dell'occhio, peritoniti, setticemie, endocarditi batteriche.
La posologia di Cefazolina Dorom può variare a seconda della gravità dell'infezione ed è molto flessibile.
La posologia media per la somministrazione i.m. è la seguente:
adulti: da 0,5 a 1 g 2-3 volte al dì (una ogni 8-12 ore);
bambini di peso inferiore a 40 kg: da 30 a 50 mg/kg di peso, al giorno, divisi in 2-3 somministrazioni;
Nel trattamento di infezioni molto gravi la posologia può essere aumentata a giudizio del medico.
Cefazolina Dorom è controindicato nei pazienti che abbiano manifestato in precedenza allergia alle altre cefalosporine.
La posologia delle cefalosporine in caso di utilizzo in pazienti con marcata insufficienza renale dovrà essere adeguatamente ridotta sulla base dei risultati delle prove di funzionalità renale.
Schema posologico consigliato:
Clearance
della
creatinina | Dose iniziale di
mantenimento | Dose | Intervallo
approssimativo
delle
somministrazioni |
25 ml/min | 0,5 - 1 gr | 1/2 dose iniziale | 8 ore |
20 ml/min | 0,5 - 1 gr | 1/2 dose iniziale | 9 - 10 ore |
15 ml/min | 0,5 - 1 gr | 1/2 dose iniziale | 12 ore |
10 ml/min | 0,5 - 1 gr | 1/2 dose iniziale | 16 ore |
5 ml/min | 0,5 - 1 gr | 1/2 dose iniziale | 24 ore |
0 ml/min | 0,5 - 1 gr | 1/2 dose iniziale | 48 ore |
Un eventuale uso contemporaneo o troppo ravvicinato di farmaci nefrotossici come kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, neomicina, gentamicina ecc. aumenta la possibilità di tossicità renale e rende necessario un assiduo controllo della funzione renale.
Poiché è stata accertata allergenicità crociata parziale a livello clinico tra penicilline e cefalosporine e, per quanto raramente, sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche talora anche gravi ad entrambi i farmaci specialmente dopo somministrazione parenterale, le cefalosporine vanno impiegate con cautela nei soggetti allergici alle penicilline.
La somministrazione di cefalosporine può interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio causando pseudopositività con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest" ma non con i metodi enzimatici.
Nel corso del trattamento sono state segnalate false positività dei test di Coombs.
Va possibilmente evitato l'uso contemporaneo o ravvicinato di farmaci nefrotossici. In caso contrario si dovrà provvedere ad un assiduo controllo della funzione renale.
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.
In linea di massima gli effetti secondari determinati dalle cefalosporine sono limitati a disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità. La frequenza della comparsa di questi ultimi è maggiore negli individui nei quali, in precedenza si siano manifestate reazioni di ipersensibilità ai farmaci ed a sostanze varie ed in quelli nella cui anamnesi siano rilevabili episodi di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria, ecc.
Complessivamente, in corso o a seguito di trattamento con cefalosporine, sono state segnalate le seguenti reazioni secondarie: glossite, nausea, vomito, pirosi gastrica, dolori addominali, diarrea; più raramente eruzioni cutanee, prurito, orticaria, artralgia.
Solo occasionalmente sono state riferite variazioni, di solito transitorie e reversibili, di alcuni parametri clinici e di laboratorio come eosinofilia, leucopenia, neutropenia, aumento delle transaminasi sieriche e della fosfatasi alcalina, della bilirubinemia totale e della azotemia.
Sono state riferite altre azioni secondarie come vertigini, senso di costrizione toracica e vaginiti da Candida, queste ultime in rapporto con lo sviluppo di microrganismi non sensibili.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.
In questi casi il medico valuterà attentamente la possibilità di interruzione del trattamento.
L'uso prolungato dell'antibiotico può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili. In tale evenienza vanno adottate le opportune misure terapeutiche.
Cefazolina Dorom (cefazolina sodica) sviluppa un'azione battericida ad ampio spettro che si esercita mediante l'inibizione della sintesi della parete cellulare e conseguente lisi della cellula batterica. Svolge la sua attività antibatterica nei confronti di una vasta gamma di germi Gram-positivi e Gram-negativi sensibili, quali: Staphylococcus aureus (penicillino-sensibile), Staphylococcus aureus (penicillino-resistente), Streptococcus viridans, Streptococcus pyogenes, Streptococcus haemolyticus, Diplococcus pneumoniae, Clostridium perfrigens, Corynebacterium diphteriae, Neisseria gonorrhoeae, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis, Enterobacter aerogenes, Haemophilus influenzae, Salmonella tiphy, Shigella dysenteriae, Shigella flexneri. È invece risultato inattivo nei confronti della maggior parte dei ceppi di Pseudomonas aeruginosa.
Cefazolina Dorom raggiunge nell'adulto, dopo una singola somministrazione di 1 g i.m., valori di 63,8 mcg/ml al picco. Il corrispettivo valore al picco per la somministrazione endovenosa è 184,4 mcg/ml. Livelli ematici notevolmente elevati e clinicamente efficaci permangono ancora 10-12 ore dopo la singola somministrazione (i.m., e.v.).
Cefazolina Dorom facilmente diffonde nel tessuto di molti organi come polmone, tonsille, parete della colecisti e appendice. Buone concentrazioni si raggiungono anche nei liquidi organici come bile, liquido sinoviale e umor acqueo. In assenza di infiammazione, raggiunge scarse concentrazioni nel liquor per cui si può asserire che non supera la barriera ematoencefalica. Inoltre è risultata scarsa la presenza di Cefazolina Dorom nel latte materno. Cefazolina Dorom viene eliminato in forma attiva, prevalentemente per via renale, sia per filtrazione glomerulare che per secrezione tubulare. La quantità di antibiotico eliminato nelle 24 ore con le urine è pari al 70-80% della dose somministrata. Dopo la somministrazione della dose di 1 g i.m. raggiunge nelle urine una concentrazione di 4000 mcg/ml.
La DL50 nel ratto è pari a 6,421 g/kg dopo somministrazione intramuscolare, mentre nel topo è di 7 g/kg.
La fiala solvente contiene: lidocaina cloridrato; acqua sterile per preparazioni iniettabili.
Non sono note incompatibilità.
3 anni a confezionamento integro correttamente conservato.
Conservare i flaconcini ermeticamente chiusi.
I flaconcini iniettabili e le fiale solventi sono in vetro.
Astuccio da 1 flaconcino polvere 500 mg + 1 fiala solvente 3 ml.
Astuccio da 1 flaconcino polvere 1 g + 1 fiala solvente 4 ml.
Il contenuto dei flaconcini va sciolto estemporaneamente con l'apposito solvente.
Per accelerare il tempo di soluzione è opportuno agitare il flaconcino, dopo l'aggiunta del solvente, riscaldandolo nel palmo della mano.
Il trattamento deve essere continuato almeno 72 ore dopo che i sintomi si sono attenuati e la temperatura è tornata alla norma.
La soluzione già preparata va conservata, se necessario, in frigorifero e comunque va utilizzata entro 48 ore.
DOROM S.r.l.
Via Volturno, 48 - Quinto de' Stampi, Rozzano (MI)
Cefazolina Dorom 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile,
1 flaconcino + 1 fiala 3 ml AIC n. 023827088/G
Cefazolina Dorom 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile,
1 flaconcino + 1 fiala 4 ml AIC n. 023827090/G
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Maggio 1979/Giugno 2000
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Giugno 2000
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