CEFAZOLINA i.m./e.v..: Il flaconcino contiene
Cefazolina sodica (pari a cefazolina g 1) g 1048.
CEFAZOLINA flaconcino g 1 per uso
intramuscolare: la fiala solvente contiene: Lidocaina mg 20;
Acqua p.p.i. q.b.a ml 4.
CEFAZOLINA flaconcino g 1 per uso
endovenoso: La fiala solvente contiene: Acqua p.p.i. ml 10.
Flaconcino con polvere e fiala
solvente per uso intramuscolare o endovenoso.
- [Vedi Indice]
CEFAZOLINA è
indicato nel trattamento delle seguenti Infezioni sostenute da
germi sensibili: Infezioni respiratorie, Infezioni
otorinolaringoiatriche, infezioni epato-biliari, Infezioni
genitourinarie, infezioni della pelle, dei tessuti molli, delle
ossa e delle articolazioni, infezioni ostetrico-ginecologiche,
infezioni dell’occhio, peritoniti, setticemie, endocarditi
batteriche.
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La
posologia di CEFAZOLINA può variare a seconda della
gravità dell’infezione ed è molto flessibile.
La posologia media sia per la somministrazione i.m. che e.v.
è la seguente:
Adulti: da 0,5 a 1 g due/tre volte
al di.
Bambini di peso inferiore a 40 kg: da 30 a 50 mg/kg
di peso, al giorno, divisi in due/tre somministrazioni. Nel
trattamento di infezioni molto gravi la posologia può
essere aumentata a giudizio del medico.
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CEFAZOLINA è controindicato
nei pazienti che abbiano manifestato in precedenza allergia alle
altre cefalosporine.
Ipersensibilità accertata verso il
principio attivo o ad uno dei componenti la specialità.
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Tenere
fuori dalla portata dei bambini. Le cefalosporine vanno
impiegate con cautela nei soggetti allergici alle penicilline.
Sia a livello clinico che di laboratorio è stata accertata
allergenicità crociata parziale tra penicilline e
cefalosporine e, per quanto rari, sono stati segnalati casi di
pazienti che hanno presentato reazioni ad entrambi i farmaci,
talora anche gravi, di tipo anafilattico, specie dopo
somministrazione parenterale. In caso di marcata insufficienza
renale, la posologia delle cefalosporine deve essere
opportunamente ridotta sulla base dei risultati delle prove di
funzionalità renale.
L’eventuale uso contemporaneo o
ravvicinato di altri farmaci nefrotossici (kanamicina,
streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, neomicina,
gentamicina, ecc.) aumenta la tossicità renale e la
funzione del rene va assiduamente controllata.
L’uso
prolungato dell’antibiotico può favorire lo sviluppo
di microorganismi non sensibili. In tale evenienza, adottare le
opportune misure. La somministrazione delle cefalosporine
può interferire con i risultati di alcune prove di
laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria
con i metodi di Benedict, Fehling e “Clinitest” ma
non con i metodi enzimatici. Sono state segnalate, in corso di
trattamento con cefalosporine, positività talora false,
dei tests di Coombs.
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Durante una terapia concomitante
con probenecid, quest’ultimo potrebbe determinare una
riduzione della secrezione tubulare delle cefalosporine,
provocandone un aumento ed un prolungamento dei livelli serici.
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Nelle donne in stato di
gravidanza e nella primissinma infanzia il prodotto va
somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il
diretto controllo del medico.
Uso in gravidanza: Sono stati
effettuati studi sulla riproduzione e sulla teratogenicità
della Cefazolina sodica somministrata sia su ratti che su topi, a
dosi 25 volte superiori a quelle usate nell’uomo. Sebbene
non sia mai stato riscontrato alcun danno al feto, il farmaco
dovrà essere somministrato durante la gravidanza solo nei
casi in cui venga considerato essenziale e sotto il diretto
controllo del medico.
Travaglio e parto: I livelli di
farmaco presenti nel cordone ombelicale di madre trattate con
cefazolina prima del taglio cesareo sono stati
approssimativamente di 1/4 o 1/3 dei livelli materni. Il farmaco
sembra non avere effetti collaterali sul feto.
Puerperio:
La cefazolina sodica è presente nel latte materno in
concentrazioni molto basse. CEFAZOLINA deve essere somministrato
con cautela in donne che allattino.
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Il
CEFAZOLINA non interferisce sulla capacità di guidare e
sull’uso di macchine.
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Le
reazioni indesiderabili da cefalosporine sono per lo più
limitate a disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a
fenomeni di ipersensibilità.
La frequenza della comparsa
di questi ultimi è maggiore negli individui nei quali, in
precedenza, si siano verificate reazioni di
ipersensibilità verso farmaci e sostanze varie, ed in
quelli con precedenti di allergia, asma, febbre da fieno,
orticaria, ecc. nell’anamnesi.
Complessivamente, in corso o
a seguito di trattamento con cefalosporine, sono state segnalate
le seguenti reazioni secondarie: glossite, nausea, vomito, pirosi
gastrica, dolori addominali, diarrea; più raramente
eruzioni cutanee, prurito, orticaria, artralgia.
Sono stati
segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con
cefalosporine.
Occasionalmente sono state riferite variazioni, di
solito transitorie o reversibili, di alcuni parametri clinici e
di laboratorio con eosinofilia, leucopenia, neutropenia, aumento
delle transaminasi sieriche e della fosfatasi alcalina, della
bilirubinemia totale e dell’azotemia.
Altre reazioni
riferite sono state vertigini, senso di costrizione toracica,
vaginite da candida in rapporto, quest’ultima, con lo
sviluppo di microrganismi non sensibili.
Questi fenomeni
collaterali richiedono l’adozione delle necessarie misure
terapeutiche e l’attenta considerazione del medico, che, se
del caso, deciderà sull’opportunità di
interrompere il trattamento. CEFAZOLINA somministrato per
infusione venosa è ben tollerato con bassa incidenza di
flebiti.
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La
cefazolina sodica sviluppa un’azione battericida ad ampio
spettro che si esercita mediante l’inibizione della sintesi
della parete cellulare e conseguente lisi della cellula
batterica. La cefazolina sodica svolge la sua attività
antibatterica nei confronti di una vasta gamma di germi gram
positivi e gram negativi sensibili, quali: staphylococcus aureus
(penicillino-sensibile), staphylococcus aureus (penicillino-
resistente), streptococcus viridans, streptococcus pyogenes,
streptococcus haemolyticus, diplococcus pneumoniae, clostridium
perfrigens, corynebacterium diphteriae, neisseria
gonorrhoeae,escherichia coli, klebsiella pneumoniae, proteus
mirabilis, enterobacter aerogenes, haemophilus influanzae,
salmonella tiphy, shigella dysenteriae, shigella flexneri:
E’ invece risultato inattivo nei confronti della maggior
parte dei ceppi di pseudomonas aeruginosa.
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La cefazolina sodica
raggiunge nell’adulto dopo una singola somministrazione di
1g IM valori di 63,8 mcg/ml al picco. Il corrispettivo valore al
picco per la somministrazione endovenosa è 184,4 mcg/ml.
Livelli ematici notevolmente elevati e clinicamente efficaci
permangono ancora 10/12 ore dopo la singola somministrazione
(IM-EV) La cefazolina sodica facilmente diffonde nel tessuto di
molti organi come polmone , tonsille, parete della colecisti e
appendice. Buone concentrazioni con cefazolina si raggiungono
anche nei liquidi organici come bile, liquido sinoviale e umor
acqueo.
La cefazolina sodica, in assenza di infiammazione,
raggiunge scarse concentrazioni nel liquor per cui si può
asserire che non supera la barriera ematoencefalica. Inoltre
è risultata scarsa la presenza di cefazolina sodica nel
latte materno.
La cefazolina sodica viene eliminato in forma
attiva, prevalentemente per via renale, sia per filtrazione
glomerulare che per secrezione tubulare.
La quantità di
antibiotico eliminato nelle 24 ore con le urine è pari al
70/80% della dose somministrata. Dopo la somministrazione della
dose di 1 g IM la cefazolina sodica raggiunge nelle urine una
concentrazione di 4000 mcg/ml.
Diffonde rapidamente nel polmone,
tonsille colecisti ed appendice e raggiunge concentrazioni
elevate nei liquidi organici quali bile, liquido sinoviale e
liquidi dell’occhio.
Non supera la barriera
emato-encefalica. La cefazolina sodica viene eliminata per via
renale in forma attiva, raggiungendo il 70-80% della dose
somministrata nelle urine.
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I dati degli studi di tossicità acuta
studiata su varie specie animali a posologie diverse anche di
molto superiori a quelle terapeutiche indicano che il farmaco
è privo di effetti tossici.
Anche per somministrazioni
prolungate il farmaco non ha provocato alterazioni a carico dei
vari organi. La DL50 nel ratto è pari a 6,421
g/kg dopo somministrazione intramuscolare mentre nel topo e di
7g/kg.
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CEFAZOLINA flaconcino g 1 per uso
intramuscolare: Lidocaina; Acqua p.p.i.
CEFAZOLINA
flaconcino g 1 per uso endovenoso: Acqua p.p.i.
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Non sono conusciute al
momento incompatibilità.
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24
mesi per entrambe le forme farmaceutiche.
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La soluzione ricostituita
conservata a temperatura ambiente dovrà essere utilizzata
entro 72 ore.
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Flaconcino in vetro, con guarnizione in gomma
butilica, e fiala solvente in vetro I° F.U:
CEFAZOLINA
i.m.: Flaconcino g 1 + fiala solvente da ml 4.
CEFAZOLINA
e.v.:Flaconcino g 1 + fiala solvente da ml 10.
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CEFAZOLINA può
essere somministrato per via intramuscolare, per via endovenosa
lenta o per fleboclisi. Per la somministrazione intramuscolare va
impiegata la fiala solvente con lidocaina (0,5%) acclusa alla
confezione. Per la somministrazione endovenosa la fiala solvente
acclusa contiene acqua per preparazioni iniettabili.
Nei due
casi, dopo aver introdotto il solvente adatto, è
necessario agitare il flaconcino fino ad ottenere una completa
soluzione del contenuto.
Un eventuale colorazione
giallastra della polvere o del prodotto ricostituito non è
indice di alterazione né di variazione
dell’efficacia terapeutica del farmaco.
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Union Health s.r.l., Via Roccamandolfi n. 1, 00156 Roma .
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CEFAZOLINA i.m. AIC n. 032789012.
CEFAZOLINA e.v. AIC n. 032789024.
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23/11/1999.
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Novembre
1999
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