- [Vedi Indice]Cerezyme (imiglucerasi) è indicato nella terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con diagnosi confermata della malattia di Gaucher di tipo I, i quali presentino sintomi clinicamente significativi della malattia.
La terapia deve essere seguita da medici esperti nel trattamento del morbo di Gaucher.
Manifestazioni cliniche della malattia di Gaucher di tipo I
Le manifestazioni cliniche della malattia di Gaucher di tipo I includono una o più delle seguenti condizioni:
anemia dopo esclusione di altri fattori causali, quali carenza di ferro;trombocitopenia;interessamento osseo dopo esclusione di altri fattori causali quali carenza di vitamina D;epatomegalia e splenomegalia.
Dopo ricostituzione con acqua per iniezioni e diluizione con soluzione di cloruro di sodio 0,9% per infusione endovenosa, il preparato deve essere somministrato mediante infusione endovenosa, della durata da 1 a 2 ore (vedi sezione "Istruzioni per l'uso/Preparazione").
Posologia per adulti, bambini e anziani
A causa della eterogeneità e della natura multisistemica della malattia di Gaucher, il dosaggio deve essere personalizzato per ciascun paziente sulla base di una valutazione complessiva delle manifestazioni cliniche della malattia.
In base alle sperimentazioni cliniche e all'esperienza post vendita acquisita, una serie di schemi terapeutici si sono dimostrati efficaci nel trattamento di alcune o di tutte le manifestazioni della malattia. Le dosi iniziali sino a 60 U/kg di peso corporeo una volta ogni 2 settimane hanno dimostrato un miglioramento dei parametri ematologici e splenici entro 6 mesi di terapia e l'uso continuato ha arrestato la progressione o ha migliorato i problemi ossei.
La somministrazione di basse dosi quali 2,5 U/kg di peso corporeo tre volte alla settimana o di 15 U/kg di peso corporeo una volta ogni 2 settimane ha dimostrato di migliorare i parametri ematologici e l'organomegalia, ma non i parametri ossei.
La frequenza abituale delle infusioni più conveniente per il paziente è di una volta ogni 2 settimane; questa è la frequenza delle infusioni per le quali è disponibile la maggior parte dei dati.
Le risposte dei pazienti devono essere valutate regolarmente e le posologie devono essere ridotte o aumentate solo in base alla valutazione complessiva della risposta del paziente rispetto a tutte le valutazioni cliniche della malattia. Una volta che le risposte dei singoli pazienti rispetto a tutte le specifiche manifestazioni cliniche sono state definite e stabilite, i dosaggi possono essere adattati per una terapia efficace e continuata, controllando con cura i parametri di risposta terapeutica e il benessere del paziente. Abitualmente gli intervalli di controllo variano da 6 a 12 mesi.
Non ci sono controindicazioni conosciute all'uso di Cerezyme (imiglucerasi) (vedi sezione "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Ipersensibilità").
Ipersensibilità
I dati attuali suggeriscono che durante il primo anno di terapia nel 15% dei pazienti trattati si sviluppano anticorpi della classe IgG anti-Cerezyme (imiglucerasi). Sembra che i pazienti che sviluppano anticorpi della classe IgG lo facciano con maggior frequenza entro i primi 6 mesi di trattamento e raramente lo facciano dopo 12 mesi di terapia. Si consiglia di monitorare periodicamente i pazienti per la formazione di anticorpi IgG.
I pazienti con anticorpi anti-Cerezyme (imiglucerasi) hanno un rischio più elevato di sviluppare reazioni di ipersensibilità (vedi Sezione "Effetti indesiderati"). Nel caso in cui un paziente dovesse manifestare una reazione che indica ipersensibilità, si consiglia di eseguire ulteriori prove sugli anticorpi imiglucerasi. In rari casi si sono riscontrate reazioni anafilattoidi. Successivi trattamenti con imiglucerasi devono essere condotti con cautela. Molti pazienti hanno continuato con successo la terapia dopo una riduzione della velocità di infusione e dopo trattamento con antiistaminici e/o corticosteroidi.
I pazienti che hanno sviluppato anticorpi o sintomi di ipersensibilità verso il Ceredase (alglucerasi) devono essere trattati con cautela durante la somministrazione di Cerezyme (imiglucerasi).
Ipertensione polmonare
L'ipertensione polmonare è una nota complicazione del morbo di Gaucher. E' stata osservata sia nei pazienti che sono stati sottoposti a terapia enzimatica sostitutiva sia nei pazienti che non hanno ricevuto tale terapia. Non sono state determinate relazioni di causa con la terapia enzimatica sostitutiva. Si consiglia di sottoporre i pazienti che manifestano sintomi respiratori a controllo per eventuale ipertensione polmonare.
Le interazioni di Cerezyme con altri farmaci non sono state studiate. Altri tipi di interazione quali quella con il cibo sono improbabili.
Non sono stati effettuati studi di riproduzione in animali con Cerezyme.
Non è noto se Cerezyme possa provocare danni fetali se somministrato ad una donna gestante o se possa interferire con la capacità riproduttiva. Pertanto il preparato va somministrato a donne in gravidanza solo in caso di assoluta necessità e dopo che è stata svolta un'analisi molto accurata dei rischi e dei vantaggi per la mamma e per il feto.
Non è noto se il farmaco venga secreto nel latte umano, quindi è opportuno prestare attenzione nel somministrare Cerezyme a donne nel periodo di allattamento.
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine.
In un piccolo numero di pazienti sono stati riferiti effetti indesiderati collegati alla via di somministrazione: senso di fastidio, prurito, bruciore, gonfiore o ascesso sterile nel punto di iniezione in vena.
Nel 3% circa dei pazienti sono comparsi sintomi riconducibili ad una ipersensibilità verso il prodotto. L'insorgenza di questi sintomi è avvenuta durante o poco dopo le infusioni; si tratta di prurito, rossore, orticaria/angioedema, senso di oppressione retrosternale e sintomi respiratori. Raramente si è manifestata anche l'insorgenza di ipotensione nel quadro di fenomeni di ipersensibilità. I pazienti devono essere informati circa l'opportunità di sospendere il trattamento e contattare il personale Medico quando si verifichino questi sintomi.
In un numero limitato di pazienti sono stati riferiti altri effetti indesiderati: nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, irritazione cutanea, senso di affaticamento e mal di testa, febbre, brividi e capogiro.
Non sono stati identificati sintomi da sovradosaggio.
Codice ATC per imiglucerasi: A16AB02 (enzima imiglucerasi).
L'imiglucerasi (b-glucocerebrosidasi ricombinante indirizzata ai macrofagi) catalizza la scissione idrolitica del glicopeptide glucocerebroside in glucosio e ceramide, seguendo la normale via catabolica dei lipidi di membrana.
Il glucocerebroside deriva essenzialmente dal turnover delle cellule emopoietiche. La malattia di Gaucher è caratterizzata da un deficit funzionale dell'attività enzimatica della b-glucocerebrosidasi da cui deriva un accumulo del lipide glucocerebroside nei macrofagi tessutali che, infarciti, assumono il nome di cellule di Gaucher.
Le cellule di Gaucher si ritrovano tipicamente nel fegato, nella milza e nel midollo osseo e, occasionalmente, anche nei polmoni, nel rene e nell'intestino. Le manifestazioni ematologiche secondarie includono grave anemia e trombocitopenia in aggiunta alla caratteristica epatosplenomegalia progressiva. Le complicazioni scheletriche sono la più frequente causa debilitante e inabilitante della malattia di Gaucher. Possibili complicazioni ossee sono: osteonecrosi, osteopenia con fratture secondarie, mancanza di rimodellamento del tessuto osseo, osteosclerosi e crisi ossee.
Durante 1 ora di infusione endovenosa di quattro dosi (7,5; 15; 30; 60 U/kg) di Cerezyme (imiglucerasi) una condizione di equilibrio in cui l'attività enzimatica è costante viene raggiunta in 30 minuti. Dopo l'infusione, l'attività enzimatica plasmatica diminuisce rapidamente con una emivita di 3,6 - 10,4 minuti. La clearance plasmatica varia tra 9,8 e 20,3 mL/min/kg (media ± SD, 14,5 ± 4,0 l/min/kg). Il volume di distribuzione corretto in base al peso varia da 0,09 a 0,15 l/kg (media ± SD 0,12 ± 0,02 l/kg). Queste variabili non sembrano essere influenzate dalla dose e dalla durata dell'infusione. Tuttavia, sono stati studiati solo 1 o 2 pazienti per ciascun livello di dose e per velocità di infusione.
I dati preclinici non rivelano rischi particolari per gli esseri umani, basandosi su informazioni della farmacologia di sicurezza, della tossicità di una dose singola e reiterata, e della mutagenicità.
La polvere contiene i seguenti eccipienti: mannitolo, citrato di sodio, acido citrico monoidrato, polisorbato 80.
Non sono note incompatibilità relative a Cerezyme.
In assenza di studi di incompatibilità, Cerezyme non deve essere miscelato con altri medicinali nella stesa infusione.
Il prodotto liofilizzato ha un periodo di validità di 24 mesi se conservato in frigorifero (tra 2 °C e 8 °C).
Cerezyme deve essere conservato ad una temperatura compresa tra 2°C e 8°C (frigorifero).
In caso di necessità il prodotto diluito in una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusione endovenosa può essere conservato per 24 ore tra 2 °C e 8 °C al riparo dalla luce, evitando contaminazioni batteriche.
Flaconcini di vetro incolore da 20 mL. La chiusura è costituita da un tappo di materiale siliconato con capsula di tenuta con aletta.
Ogni flaconcino deve essere utilizzato una sola volta.
Per avere un volume sufficiente da permettere una somministrazione accurata, ogni fiala è formulata per contenere un eccedenza di 0,3 mL.
Dimensioni delle confezioni: 1 o 25 flaconcini per cartone.
La polvere per soluzione per infusione deve essere ricostituita con acqua p.p.i., diluita con una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusione endovenosa e somministrata per via endovenosa.
Determinare il numero di flaconcini che deve essere ricostituito in base alle posologie degli schemi terapeutici dei singoli pazienti e togliere i flaconcini dal frigorifero.
Occasionalmente si possono fare piccoli aggiustamenti nel dosaggio per evitare di scartare flaconcini parzialmente utilizzati. I dosaggi possono essere arrotondati alla quantità che corrisponde al completo uso del flaconcino, purché il dosaggio somministrato mensilmente rimanga sostanzialmente inalterato.
- Utilizzare una tecnica asettica
Ricostituzione
Ricostituire ciascun flaconcino con 5,1 mL di acqua p.p.i.; è necessario evitare che il getto di acqua sulla polvere sia forte e miscelare delicatamente per evitare la formazione di schiuma nella soluzione; il volume ricostituito è di 5,3 mL. Il pH della soluzione ricostituita è circa 6,1.
Prima di una ulteriore diluizione, la soluzione ricostituita di ciascun flaconcino deve essere controllata visivamente in modo da escludere l'eventuale presenza di particelle estranee e di decolorazione.Non usare i flaconcini che presentino particelle estranee e decolorazione.
Dopo la ricostituzione,diluire immediatamente i flaconcini e non conservare per un uso successivo.
Cerezyme non contiene conservanti. La soluzione non ricostituita va eliminata in modo adeguato.
Diluizione
La soluzione ricostituita contiene 40 unità di imiglucerasi per mL. Il volume di ricostituzione permette di prelevare accuratamente un volume nominale di 5,0 mL (uguale a 200 unità) da ciascun flaconcino.
Prelevare 5,0 mL di soluzione ricostituita da ciascun flaconcino e combinare i volumi estratti.
A questo punto diluire i volumi combinati con unasoluzione di sodio cloruro 0,9% per somministrazioni endovenose per ottenere un volume finale da 100 a 200 mL.
Miscelare la soluzione dell'infusione lentamente.
Si raccomanda di somministrare la soluzione diluita entro le 3 ore. Il prodotto diluito in soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% per infusione endovenosa manterrà la stabilità chimica, se conservato fino a 24 ore tre 2°C e 8°C al buio, ma la sicurezza a livello microbiologico dipenderà dal fatto che la ricostituzione e la diluizione vengano effettuate in modo asettico.
Somministrazione
Somministrare mediante infusione endovenosa della durata da 1 a 2 ore. In alternativa, può essere somministrata una dose appropriata di Cerezyme purché la velocità di infusione non superi 1 unità per kg di peso corporeo al minuto.
GENZYME B.V.
Gooimer 10 - 1411 DC Naarden (Olanda)
EU/1/97/053/001
EU/1/97/053/002
(AIC n. 034088017; AIC n. 034088029)
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17 novembre 1997.
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Novembre 1999 (rGCR/07/R007/2-11/99).
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