cloramfenicolo g 0,25.
Sciroppo 60 g- 100 g di sciroppo contengono:
cloramfenicolo stearato non polimorfo A g 4,56 (pari a g 2,5 di cloramfenicolo).
Ovuli vaginali 0,25 g - Un ovulo contiene:
cloramfenicolo g 0,25.
Ovuli vaginali 0,5 g- Un ovulo contiene:
cloramfenicolo g 0,5.
Polvere chirurgica 1 g - Un contenitore sterile contiene:
cloramfenicolo levogiro g 1.
Pomata oftalmica 1%
cloramfenicolo levogiro g 1.
Collirio 1%
cloramfenicolo g 1.
Soluzione otologica 1%
cloramfenicolo levogiro g 1.
Pomata 2% uso topico
cloramfenicolo levogiro g 2.
Chemicetina Succinato - iniett. 1 g - Ogni flaconcino contiene:
cloramfenicolo succinato sodico g 1,3765 (pari a cloramfenicolo g 1).
- [Vedi Indice]
Concentrazioni | Quantità di cloramfenicolo per ml | Volume di solvente da aggiungere | Volume totale dopo soluzione |
40% | 400 mg | 1,7 ml | 2,5 ml |
25% | 250 mg | 3,2 ml | 4,0 ml |
20% | 200 mg | 4,2 ml | 5,0 ml |
10% | 100 mg | 9,2 ml | 10,0 ml |
Ovuli vaginali - 1 ovulo una volta al giorno, al momento di coricarsi per circa 10 giorni.
Polvere chirurgica - aspergere la polvere sulla parte interessata.
Collirio - instillare 1-2 gocce nel sacco congiuntivale da 3-4 volte al giorno a seconda della gravità dell'infezione.
Pomata oftalmica - applicare nel sacco congiuntivale una piccola quantità di pomata 1-3 volte al giorno.
Soluzione otologica - instillare 2-3 gocce 3-4 volte al giorno nel condotto uditivo esterno.
Pomata - applicare una quantità sufficiente 3-4 volte al giorno.
Nei pazienti con compromissione della crasi ematica, il cloramfenicolo va impiegato con notevole cautela: in ogni caso, nelle terapie prolungate o ripetute, sorvegliare frequentemente la crasi ematica, interrompendo immediatamente il trattamento se i leucociti diminuiscono al di sotto di 4000 per mm3 e i granulociti del 40% (a meno che non si tratti di infezioni di per sé leucopenizzanti come la febbre tifoide); è peraltro possibile la comparsa di complicanze tardive.
Nei pazienti con insufficienza epatica o renale, in conseguenza delle ridotte capacità di metabolizzare ed eliminare il farmaco, la posologia va adeguata caso per caso. Il trattamento con cloramfenicolo, come con altri antibiotici, può dare luogo a superinfezioni da agenti batterici insensibili o da miceti.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
- Alcool (effetto abuso).
- Anticoagulanti orali, il cui effetto viene potenziato. Se non è possibile evitare l'associazione, controllare più frequentemente il tasso di protrombina e modificare adeguatamente la posologia dell'anticoagulante fino a 8 giorni dalla sospensione del trattamento con cloramfenicolo.
- Difenilidantoina o fenobarbital (rischio di sovradosaggio). Se non è possibile evitare l'associazione, effettuare una stretta sorveglianza clinica con dosaggio dei livelli di difenilidantoina ematici e conseguente adattamento della posologia durante e dopo l'interruzione di cloramfenicolo.
- Sulfonamidi ipoglicemizzanti (tolbutamide e farmaci simili). Per evitare il pericolo di ipoglicemia adattare la posologia dell'ipoglicemizzante sia durante il trattamento con cloramfenicolo che dopo la sua sospensione.
Si tratta generalmente di manifestazioni in rapporto alla dose e reversibili alla sospensione del trattamento; tuttavia, in rarissimi casi, tali manifestazioni possono presentarsi senza relazione ai dosaggi ed avere carattere irreversibile.
Manifestazioni gastroenteriche: raramente possono comparire nausea, vomito, glossite, stomatite, diarrea, enterocolite.
Manifestazioni neurotossiche: rarissimi casi di neurite, ottica o periferica, sono stati riportati in pazienti trattati per lungo tempo e a dosi elevate.
Reazioni di ipersensibilità: è possibile l'insorgenza di febbre, eruzioni cutanee, fenomeni anafilattici.
Reazioni di tipo Jarisch-Herxheimer si sono verificate durante trattamento della febbre tifoide.
Sindrome grigia: nei prematuri e nei neonati è stata descritta questa sindrome che si manifesta, dopo 3-4 giorni di trattamento a dosi elevate, con distensione addominale e cianosi pallida progressiva e che può evolvere anche con gravi disfunzioni cardiocircolatorie ed exitus.
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Il cloramfenicolo agisce legandosi reversibilmente alla sub unità 50S del ribosoma batterico, inibendo così la sintesi proteica.
Le specie microbiche generalmente sensibili (CMI
£ 5 mg/ml) sono:Streptococchi (gruppi A e B), Streptococcus pneumoniae (Pneumococco), Neisseria gonorrhoeae (Gonococco), Neisseria meningitidis (Meningococco); Bacillus subtilis, Corynebacterium, Listeria; Salmonella, Shigella, Brucella, Pasteurella, Haemophilus, Campylobacter, Vibrio; Anaerobi (Bacterioides, Clostridium, Fusobacterium, Aeromonas); Rickettsie, Mycoplasma, Chlamydiae.
Specie non sempre sensibili: Staphylococchi, Enterococchi, Colibacilli, Klebsiella, Proteus.
Sono invece resistenti (CMI ³ 25 mg/ml): Serratia, Acinetobacter, Pseudomonas.
Dopo 8 somministrazioni ripetute di 1 g ogni 6 ore, si sono ottenuti i seguenti picchi sierici medi:
- 11,2 mcg/ml dopo 1 ora dalla prima somministrazione.
- 18,4 mcg/ml dopo la quinta somministrazione (effetto accumulo).
Il cloramfenicolo si diffonde rapidamente ma la sua distribuzione non è uniforme. Le concentrazioni maggiori si trovano nel fegato e nel rene; le concentrazioni minori si trovano nel cervello e nel liquido cerebro-spinale. Il cloramfenicolo penetra nel liquido cerebro-spinale anche in assenza di stato infiammatorio della meninge e raggiunge concentrazioni pari a circa la metà di quelle del sangue. Livelli misurabili si ritrovano anche nei liquidi pleurico e ascitico, nella saliva, nel latte e negli umori acqueo e vitreo.
Inoltre passa la barriera placentaria a concentrazioni di poco inferiori nel cordone ombelicale del neonato rispetto al sangue materno.
Il cloramfenicolo viene rapidamente metabolizzato a livello epatico soprattutto in derivati con acido glicuronico, microbiologicamente inattivi.
Poiché il glicuronide è escreto rapidamente, la maggior parte del cloramfenicolo ritrovato nel sangue è nella forma libera. Circa il 90% della dose somministrata è eliminata per via renale. Piccole quantità si trovano nella bile (2-3%) e nelle feci (1%).
L'emivita del cloramfenicolo è di circa 3 ore.
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Sciroppo 60 g: essenza di cannella, essenza di limoni g, trimetilcetilammonio p-toluensolfonato, antischiuma, vanillina, carbossimetilcellulosa, acido sorbico, trietanolammina, alluminio magnesio silicato, p-idrossibenzoati miscela, alcool etilico 95° g 0,533, polisorbato 80, saccarosio, acqua q.b. a g 100.
Ovuli vaginali 0,25 g: polietilenglicole 400, polietilenglicole 1500, polietilenglicole 6000.
Ovuli vaginali 0,50 g: polietilenglicole 400, polietilenglicole 1500, polietilenglicole 6000.
Polvere chirurgica 1 g: //
Pomata oftalmica 1%: paraffina liquida , vaselina bianca.
Collirio 1%: olio di ricino q.b. a ml 5.
Soluzione otologica 1%: glicole polietilenico 400 q.b. a ml 10.
Pomata 2% uso topico: polietilenglicole 400; polietilenglicole 400 monostearato; polietilenglicole 1500; polietilenglicole 4000 g.
Chemicetina succinato - iniett. 1 g: //
Sciroppo e Succinato iniettabile: 4 anni.
Soluzione otologica: 3 anni.
Ovuli, pomata uso topico: 2 anni.
Pacchette PVC/PE - 3 ovuli vaginali 250 mg
Tubetto in alluminio - Pomata oftalmica 1% tubo 5 g
Pacchette PVC/PE - 3 ovuli vaginali 500 mg
Flacone in vetro ambrato con contagocce in polietilene - Sol. otologica 1% 10 ml
Tubetto in alluminio - Pomata topica 2% tubo 15 g
Flacone in vetro giallo - 12 capsule 250 mg
Flacone in vetro giallo - Sciroppo 2,5% flacone 60 g
Flacone in vetro ambrato - Polvere chirurgica flacone da 1 g
Succinato - Flacone in vetro incolore - iniett. 1 flacone 1 g
Centro Direzionale Milano Oltre - Palazzo Caravaggio
Via Cassanese, 224 - 20090 Segrate (MI)
Ovuli vaginali 250 mg AIC n. 002866186
Ovuli vaginali 500 mg AIC n. 002866174
Pomata oftalmica 5 g 1% AIC n. 002866162
Sol. otologica 10 ml 1% AIC n. 002866198
Pomata topica 15 g 2% AIC n. 002866200
Capsule 250 mg AIC n. 002866224
Sciroppo 2,5% AIC n. 002866212
Polvere chirurgica 1 g AIC n. 002866236
Succinato - iniett. 1 g AIC n. 002866248