Benazepril
In caso di interventi chirurgici importanti, od in caso di anestesia con sostanze che inducono ipotensione arteriosa, il benazepril può bloccare la formazione di angiotensina II, secondaria al rilascio compensatorio di renina.
Se si manifesta ipotensione, e si pensa sia dovuta al meccanismo suddetto, questa può essere corretta con espansione del volume circolante. Negli studi clinici con benazepril in monoterapia, nell'1% dei pazienti trattati è stata osservata iperkaliemia, che si è comunque risolta in molti casi senza la sospensione della terapia.
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia devono essere considerati insufficienza renale, diabete mellito e uso contemporaneo di diuretici a risparmio di potassio e/o l'integrazione di potassio.
Associazione
I dati disponibili non hanno evidenziato un maggior rischio di effetti collaterali nei pazienti anziani trattati con benazepril o Cibadrex rispetto a quelli più giovani. Ciononostante, come per tutti gli altri farmaci antipertensivi, deve essere prestata particolare attenzione ai pazienti anziani ed a quelli con insufficienza cardiaca, o con arteriosclerosi coronarica o cerebrale.
Un'improvvisa caduta della pressione arteriosa può dar luogo ad un insufficiente apporto di sangue agli organi vitali.
L'ipopotassiemia si verifica frequentemente in trattamento con diuretici tiazidici. Durante le ricerche cliniche controllate con Cibadrex, il benazepril somministrato contemporaneamente minimizza la perdita di potassio indotta dai diuretici. In caso di ipopotassiemia essa può essere trattata con potassio supplementare, sorvegliandone attentamente i livelli. A causa dell'effetto natriuretico di ACE-inibitore e idroclorotiazide, l'uso della loro associazione può causare iposodiemia che è stata occasionalmente riscontrata negli studi controllati condotti con Cibadrex. È consigliabile effettuare periodiche determinazioni del sodio, specialmente in pazienti affetti da malattie croniche (per es. cirrosi epatica) che sono più soggetti a disturbi regolatori del bilancio elettrolitico. Oltre ad ipopotassiemia e iposodiemia, in alcuni pazienti trattati con alte o prolungate dosi di idroclorotiazide da sola, sono stati riportati ipomagnesiemia, alcalosi ipocloremica e variazioni patologiche delle paratiroidi con ipercalcemia e ipofosfatemia. L'escrezione del calcio è diminuita dai tiazidici.
Nel corso di studi controllati livelli elevati di acido urico si sono riscontrati con incidenza maggiore nei pazienti trattati con Cibadrex rispetto a quelli trattati con placebo.
Non si sono osservati considerevoli aumenti dei livelli di acido urico (50% superiori al normale limite massimo) nei pazienti trattati con placebo, mentre sono stati riscontrati nello 0,6% dei pazienti trattati con Cibadrex. Pertanto è consigliabile effettuare controlli periodici dei livelli di acido urico.
Ipoglicemia, glicosuria, aumento del livello dei lipidi ematici, anemia, neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e depressione del midollo osseo possono verificarsi in pazienti trattati con dosi elevate di idroclorotiazide da sola.
In pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) i tiazidici non esercitano più un adeguato effetto diuretico e si verifica un accumulo del benazepril. In tali casi sono indicati i diuretici osmotici associati al benazepril. Come con altri inibitori dell'ACE, il trattamento di pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale o bilaterale, richiede particolare attenzione. In alcuni di questi pazienti è stato osservato un aumento dell'azotemia e della creatinina serica. Tali aumenti erano reversibili con la sospensione del trattamento con benazepril o Cibadrex.
In tali pazienti, ma anche in tutti gli altri con funzionalità renale alterata, quest'ultima deve essere accuratamente controllata durante le prime settimane di trattamento con benazepril o Cibadrex e, successivamente, a intervalli periodici.
Alcuni pazienti con ipertensione e senza un apparente disturbo vascolare renale trattati con benazepril hanno presentato un aumento dell'azotemia e della creatininemia, particolarmente se in associazione ad un diuretico. In questi casi è necessaria una riduzione del dosaggio di Cibadrex. È sempre quindi opportuna la valutazione della funzione renale nei pazienti con ipertensione (vedi "Posologia e modo di somministrazione").
Avvertenze particolari
Angioedema del volto, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e della laringe è stato riportato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In studi clinici condotti in U.S.A., sintomi relativi ad angioedema sono stati riscontrati nello 0,5% dei soggetti che hanno assunto benazepril. Se si manifestassero tali sintomi, il trattamento deve essere immediatamente sospeso ed il paziente osservato attentamente fino alla scomparsa dell'edema. L'angioedema, associato a edema laringeo o a shock, può essere fatale. Quando siano coinvolte lingua, glottide, o laringe, potrebbero ostruirsi le vie aeree per cui si deve subito istituire una idonea terapia (per es. 0,3-0,5 ml di adrenalina in soluzione 1:1000 per via sottocutanea). I pazienti devono pertanto essere avvertiti di riferire immediatamente qualsiasi segno e sintomo che suggerisca l'angioedema (gonfiore del viso, degli occhi, delle labbra, della lingua, stridore laringeo, difficoltà a respirare) e di non assumere più il farmaco prima di aver consultato il medico.
In pazienti con ipertensione arteriosa non complicata, trattati con benazepril da solo, raramente (0,4%) è stata riscontrata una riduzione eccessiva della pressione arteriosa, generalmente asintomatica.
L'ipotensione è una possibile conseguenza del trattamento con ACE-inibitori in pazienti con deplezione salina o di volume, quali quelli in pretrattamento con forti dosi di diuretici (come l'idroclorotiazide) od in dialisi, dieta iposodica, o con diarrea o vomito. In caso di ipotensione è opportuno porre il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. Il volume e/o la deplezione salina devono essere corretti prima di iniziare la terapia con Cibadrex.
L'effetto antipertensivo del componente tiazidico può essere potenziato in pazienti simpatectomizzati.
In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave, associata o meno a insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori può causare eccessiva ipotensione che può accompagnarsi ad oliguria, iperazotemia e, raramente, insufficienza renale acuta. In questi pazienti la terapia con Cibadrex deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica e i pazienti devono essere seguiti nelle prime 2 settimane di trattamento e quando venga aumentata la dose di farmaco.
Altri farmaci ACE-inibitori hanno determinato agranulocitosi e depressione midollare raramente in pazienti che non presentavano complicazioni più frequentemente in pazienti con insufficienza renale, particolarmente se associata a collagenopatia vascolare come il lupus eritematoso sistemico o la sclerodermia. I dati attuali ricavati dalle sperimentazioni cliniche sul benazepril sono insufficienti ad escludere che il farmaco provochi nella stessa percentuale agranulocitosi.
È opportuno quindi monitorare la conta dei globuli bianchi nei pazienti con collagenopatia vascolare, particolarmente se associata ad insufficienza renale od a trattamento con farmaci quali i corticosteroidi o gli antimetaboliti.
Cibadrex deve essere usato con cautela nei pazienti con ridotta funzionalità epatica in quanto eventuali alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono precipitare un coma epatico.
Con l'uso di ACE-inibitori è stata segnalata tosse non produttiva e persistente che si risolve con la sospensione della terapia: questa condizione deve quindi essere considerata nel caso di diagnosi differenziale della tosse.
Un'ipotensione transitoria non costituisce una controindicazione al proseguimento del trattamento.
In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state osservate reazioni anafilattoidi in corso di emodialisi con membrane in poliacrilonitrile ad alto flusso (AN69). Si consiglia pertanto di non impiegare queste membrane in tali pazienti.
Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi in pazienti con anamnesi positiva per allergia o asma bronchiale.
Un trattamento con tiazidici può attivare un lupus eritematoso.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Lieve aumento dell'azotemia (BUN) e della creatinina serica, reversibile dopo sospensione della terapia (osservato in pazienti trattati con il dosaggio superiore di Cibadrex o dosi maggiori). È più facile che tali aumenti si manifestino nei pazienti con stenosi dell'arteria renale (vedi " 04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso") .
Una lieve riduzione del potassio serico è stata notata in alcuni studi; solo lo 0,2% dei pazienti trattati con Cibadrex ha sviluppato ipopotassiemia (più di 0,5 mmol/l sotto i valori normali).
Sono stati inoltre segnalati iposodiemia, innalzamento dell'acido urico, di SGOT, SGPT e glucosio, diminuzione dell'emoglobina.
Altri effetti collaterali riferiti con idroclorotiazide o benazepril somministrati da soli e che possono essere potenziali effetti collaterali con Cibadrex, sono i seguenti:
Idroclorotiazide: anoressia, irritazione gastrica, ittero (ittero colostatico intraepatico), pancreatite, scialoadenite, xantopsia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, porpora, fotosensibilità, febbre, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite), difficoltà respiratoria (comprendendo polmoniti ed edema polmonare), nefrite interstiziale, reazione anafilattica, glicosuria, agitazione, spasmo muscolare, transitoria visione offuscata.
Benazepril: nausea, senso di vertigini, cefalea, ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope, compromissione della funzione renale, vomito, dolore addominale, diarrea, alterazioni del gusto, reazioni di ipersensibilità accompagnate da prurito, reazioni cutanee e febbre; insonnia, nervosismo, sonnolenza e parestesia, senso di stanchezza, tosse secca, dispnea, iperidrosi, aumento dell'azoto ureico e della creatininemia, particolarmente nei pazienti con insufficienza renale o in quelli precedentemente trattati con diuretici; iperpotassiemia, ipernatriemia, melena, variazioni ECgrafiche, leucopenia, eosinofilia e proteinuria.