In presenza di ciclo mestruale, una compressa al giorno dal 5° al 25° giorno del ciclo (considerando il primo giorno della mestruazione come primo giorno del ciclo), nel seguente ordine: 11 compresse bianche, 10 compresse rosa. Le donne con amenorrea (di provata origine non gravidica) e quelle in postmenopausa possono assumere la prima compressa di Climen in un giorno qualunque.
Al termine della confezione (21 giorni di trattamento) si osserverà una pausa di 7 giorni nel corso della quale, nelle donne con utero ancora presente, si manifesterà una emorragia similmestruale. Se non dovesse comparire una emorragia durante i 7 giorni di pausa, l'uso di Climen nel ciclo successivo potrà avvenire solo dopo aver escluso una gravidanza. Il trattamento va iniziato con l'assunzione della prima compressa della serie bianca il cui alloggiamento è contraddistinto dalla parola "Inizio".
Le successive compresse giornaliere dovranno essere prelevate dagli alloggiamenti via via seguenti nel senso delle frecce stampate sulla confezione.
In tal modo verranno prima assunte tutte le compresse bianche e poi tutte quelle rosa.
Per agevolare il rispetto dello schema di trattamento, la confezione è dotata di un adesivo che riporta i giorni della settimana. Questa etichetta dovrà essere applicata nell'apposito spazio sulla confezione, facendo in modo che il nome del giorno della settimana in cui si inizia il trattamento sia in corrispondenza del settore nel quale è riportata la parola "Inizio". Sarà così più semplice verificare la corretta assunzione giornaliera delle compresse .
Le compresse vanno ingerite intere, senza masticare, aiutandosi con un po' di liquido, preferibilmente sempre alla stessa ora (ad es. dopo colazione o dopo cena).
Se si è dimenticato di assumere la compressa all'ora consueta, questa va assunta al più presto, possibilmente entro le successive 12 ore, ciò allo scopo di evitare la comparsa di sanguinamenti intermestruali.
Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (HRT), oltre ad eseguire una visita generale e ginecologica (compreso l'esame delle mammelle ed un Pap-test), dovrebbe essere valutata l'anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzioni per l'uso. È necessario escludere una gravidanza in atto.
Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mammografie in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessità cliniche individuali.
Attualmente i dati clinici disponibili (derivati dalla valutazione dei dati emersi da cinquantuno studi epidemiologici) suggeriscono che nelle donne in postmenopausa che si sottopongono o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva, vi sia un aumento da lieve a moderato della probabilità di diagnosi di cancro mammario. Ciò può essere dovuto sia ad una diagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della HRT, che alla combinazione di ambedue.
La probabilità di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della HRT. Il cancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente HRT sembrerebbe di natura meno invasiva di quello trovato in donne non trattate.
Nelle donne di età compresa tra i cinquanta e i settanta anni, che non usano HRT, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all'età.
È stato stimato che nelle donne che fanno uso di HRT per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sarà tra due e dodici per ogni mille soggetti, ciò in relazione all'età in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso.
È importante che il medico discuta l'aumento di probabilità di diagnosi di cancro mammario con la paziente candidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai benefici dell'HRT.
Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelle che soffrano o abbiano sofferto delle patologie che seguono:
Colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza.Alterazioni della funzionalità epatica.Insufficienza renale o cardiaca.Noduli al seno o mastopatia fibrocistica.Epilessia.Asma.Otospongiosi.Diabete mellito.Sclerosi multipla.Lupus eritematoso sistemicoPorfiria
Climen non è un contraccettivo.
Qualora fosse richiesta la contraccezione, utilizzare metodi anticoncezionali non ormonali (con esclusione dei metodi del ritmo e della temperatura).
L'utilità del trattamento con preparati estrogenici è stata scientificamente dimostrata. La monoterapia con estrogeni durante il climaterio, protratta nel tempo, può tuttavia provocare una iperproliferazione dell'endometrio e con ciò un'aumentata frequenza di tumore uterino. Tale rischio può essere prevenuto mediante aggiunta di un progestinico come avviene con Climen. Infatti con tale trattamento in generale si ottiene la trasformazione e l'espulsione della mucosa uterina con conseguente emorragia similmestruale.
Nel caso che durante la pausa di 7 giorni non si verificasse l'emorragia similmestruale, il ciclo successivo di trattamento va iniziato solo dopo avere escluso la presenza di una gravidanza.
Nel caso che durante le 3 settimane di trattamento si dovesse manifestare un'emorragia di rilevante intensità e durata, è necessario che la paziente informi il medico senza sospendere il trattamento.
La frequenza degli episodi di amenorrea nella pausa tra un ciclo ed il seguente tende ad aumentare con la durata del trattamento.
Se vi è il sospetto di una gravidanza in atto l'assunzione di Climen deve essere interrotta fino a che questa possibilità sia stata esclusa. Ogni tipo di emorragia intermestruale in donne in perimenopausa e soprattutto in postmenopausa richiede un'accurata indagine diagnostica.
Nel caso di emorragia intermestruale in donne più giovani si deve procedere come si consiglia in analoga situazione durante l'uso di contraccettivi orali: l'assunzione di Climen dovrebbe continuare secondo le istruzioni, ma unitamente a basse dosi di estrogeno (0,02 - 0,04 mg/die) per 4-5 giorni. Se, malgrado ciò l'emorragia dovesse continuare o ripresentarsi frequentemente o presentarsi per la prima volta dopo un uso protratto di Climen sarebbe opportuno un raschiamento o un curettage per aspirazione per escludere una causa organica.
In rari casi dopo l'uso di sostanze ormonali quali quelle contenute nel Climen sono stati osservati tumori benigni e in casi ancor più rari tumori maligni del fegato che hanno dato luogo a casi isolati di emorragia intraaddominale con pericolo di vita.
Pertanto ove si manifestino gravi disturbi nella regione addominale superiore, ingrossamento del fegato o sintomi di emorragia intraaddominale, la diagnosi differenziale dovrà comprendere la possibilità di un tumore epatico.
Situazioni che impongono l'immediata interruzione del trattamento.
Comparsa per la prima volta di cefalea di tipo emicranico o di frequenti mal di capo di intensità insolita, improvvise turbe della percezione (ad es. disturbi della vista, dell'udito), primi sintomi di tromboflebite o di malattie tromboemboliche (ad es. dolori inconsueti e/o edemi agli arti inferiori, dolori puntori durante la respirazione o tosse di origine non conosciuta), senso di dolore o di oppressione toracica, previsione di interventi chirurgici (6 settimane prima), immobilizzazione prolungata (ad es. in seguito a incidenti), insorgenza di ittero, epatite, prurito generalizzato, aumentata frequenza di crisi epilettiche, notevole aumento della pressione arteriosa, gravidanza.