Soluzione iniettabile per uso intramuscolare ed endovenoso,
6-12 fiale da 100 mg
- [Vedi Indice]
Osteolisi tumorale. Mieloma multiplo, iperparatiroidismo
primario.
Prevenzione e trattamento dell’osteoporosi
post-menopausale.
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Osteolisi tumorale - Mieloma multiplo - Iperparatiroidismo
primario
Lo schema posologico seguente deve essere considerato
orientativo e può quindi essere adattato alla
necessità del singolo paziente.
a)�� Fase di attacco
200-300 mg/die in unica somministrazione per via endovenosa
lenta per 3-8 giorni in relazione all’andamento dei
parametri clinici e di laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria
ecc.).
b)�� Fase di mantenimento
100 mg/die per via intramuscolare per 2-3 settimane.
Tali cicli possono essere ripetuti ad intervalli variabili a
seconda dell’evoluzione della malattia. La valutazione
periodica dei parametri di riassorbimento osseo può
utilmente indirizzare i cicli terapeutici.
Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi
post-menopausale
La posologia in funzione del quadro clinico e dei valori
mineralometrici può variare come di seguito riportato:
per via intramuscolare 100 mg ogni 7-14 giorni o per infusione
endovenosa 200 mg ogni 3-4 settimane, per 1 anno o più a
seconda delle condizioni del paziente.
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Ipersensibilità individuale accertata verso i
componenti del prodotto o verso altri farmaci del gruppo dei
difosfonati.
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Poiché il farmaco è eliminato prevalentemente
per via renale, si consiglia cautela nel trattamento di pazienti
con insufficienza renale, particolarmente quando il farmaco venga
somministrato per via endovenosa. In tali casi l’uso del
clodronato andrà effettuato solo dopo attenta valutazione
del rapporto rischio/beneficio e monitorando frequentemente gli
indici di funzionalità renale.
Nella fase iniziale del trattamento oncologico e comunque
nelle forme più gravi, è consigliabile
somministrare il prodotto in NaCl 0,9% o in soluzione glucosata
al 5%, per via endovenosa, mediante perfusione lenta (2-3
ore).
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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Non si conoscono interazioni legate all'uso del farmaco per
via intramuscolare o endovenosa.
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Non essendone stata accertata la sicurezza d’impiego, si
sconsiglia l’uso del prodotto nelle donne in stato di
gravidanza.
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Il farmaco non altera lo stato di vigilanza.
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Non sono stati segnalati effetti indesiderati con l'uso del
farmaco per via intramuscolare o endovenosa.
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Nonostante non vi siano esperienze di sovradosaggio, è
tuttavia teoricamente possibile che elevate quantità di
prodotto possano indurre ipocalcemia. In tali evenienze il
trattamento dovrà consistere nella correzione
dell’ipocalcemia mediante supplemento alimentare adeguato
o, in casi gravi, mediante somministrazione endovenosa di
calcio.
Qualora dovessero verificarsi alterazioni della
funzionalità renale per la formazione di aggregati di
calcio, a seguito di somministrazione intravenosa, la terapia
dovrà mirare al ripristino della funzionalità
stessa.
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Il disodio clodronato appartiene alla categoria dei
difosfonati, farmaci in grado di inibire la formazione e la
dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite. Le indagini
farmacologiche e cliniche hanno dimostrato il rimarchevole
effetto inibitorio del disodio clodronato sul riassorbimento
osseo, inibendo l’attività osteoclastica in tutte le
condizioni sperimentali e cliniche nelle quali questa risulti
esageratamente aumentata. Tra queste condizioni vanno annoverate
affezioni di tipo neoplastico quali le metastasi ossee e il
mieloma multiplo, endocrinopatie quali l’iperparatiroidismo
primario, nonché le osteopatie metaboliche quali
l’osteopenia da immobilizzazione e, in particolar modo,
l’osteoporosi post-menopausale.
Di particolare rilievo è risultata inoltre
l’efficacia del disodio clodronato nel trattamento delle
crisi ipercalcemiche.
Recenti ricerche hanno dimostrato l’efficacia del
farmaco nel ridurre la morbidità scheletrica secondaria a
neoplasie maligne, in particolare nel carcinoma mammario.
Rilevante è infine l’effetto antalgico del
farmaco nel trattamento del dolore secondario a metastasi ossee,
effetto che si instaura fin dai primi giorni di trattamento per
via endovenosa.
L’uso prolungato del farmaco non induce difetti di
mineralizzazione ossea, come confermato da indagini
bioptiche.
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Il disodiodiclorometilenbisfosfonato viene rapidamente
allontanato dall'organismo attraverso le urine.
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La tossicità acuta del disodio
diclorometilenbisfosfonato è risultata essere notevolmente
bassa.
Ratto: DL50 1700 mg/kg/os; 430 mg/kg/e.p.; 65
mg/kg/e.v.
Tossicità cronica: per os nel ratto, fino a 200
mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto tossico; per os nel
cane,fino a 40 mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto
tossico.
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Sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.
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Incompatibile con soluzioni alcaline o soluzioni
ossidanti.
Il clodronate forma complessi con ioni bivalenti e pertanto
non deve essere miscelato con soluzioni contenenti calcio (es.
soluzione di Ringer).
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2 anni
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Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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Astuccio contenente 6 fiale da 100 mg/3,3 ml di vetro neutro
incolore
Astuccio contenente 12 fiale da 100 mg/3,3 ml di vetro neutro
incolore
Astuccio contenente 6 fiale da 300 mg/10 ml di vetro neutro
incolore
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Nessuna istruzione particolare.
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TEVA PHARMA ITALIA S.r.l. – V.le G. Richard, 7 –
20143 Milano
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Confezione da 6 fiale da 100 mg/3,3 ml - AIC n. 034906014
Confezione da 12 fiale da 100 mg/3,3 ml – AIC n.
034906026
Confezione da 6 fiale da 300 mg/10 ml – AIC n.
034906038
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Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
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19.12.2001
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Sostanza non soggetta al D.P.R. 309/90.
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Maggio 2002
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