1 compressa al giorno di Clortanol (atenololo 100 mg + clortalidone 25 mg). Tale posologia è in genere efficace nella maggior parte dei pazienti ed un aumento della dose non determina un aumento apprezzabile dell'effetto antiipertensivo.
Nei soggetti più anziani, nei quali la somministrazione di dosi piene può essere considerata controindicata, risulta particolarmente indicato il ricorrere al dimezzamento della compressa.
Nei casi di mancata o scarsa risposta è consigliabile associare un altro antiipertensivo, quale un vasodilatatore. I pazienti già in trattamento con altri antiipertensivi possono essere trasferiti direttamente al Clortanol, fatta eccezione per preparati a base di clonidina, nel qual caso è necessaria una particolare attenzione in quanto con la brusca sospensione del farmaco si possono manifestare effetti da rimbalzo pressorio (rebound).
L'interruzione della terapia con beta-bloccante deve essere graduale.
Il Clortanol non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca non perfettamente controllata da farmaci specifici.
La riduzione della frequenza cardiaca è una delle azioni farmacologiche indotte dal Clortanol. Una riduzione del dosaggio dovrà essere considerata nei casi in cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca.
Come con altri beta-bloccanti il trattamento dei pazienti con cardiopatia non deve essere interrotto bruscamente.
Nonostante l'atenololo agisca di preferenza sui recettori beta-adrenergici cardiaci, il Clortanol non è consigliato nei pazienti con asma bronchiale e con affezioni respiratorie di tipo ostruttivo perché può provocare in questi pazienti asmatici un aumento delle resistenze respiratorie. A differenza di farmaci contenenti beta-bloccanti non selettivi il broncospasmo però può generalmente essere risolto impiegando preparati broncodilatatori.
Gli effetti metabolici del clortalidone sono dose-dipendenti: il basso dosaggio presente nel Clortanol ne rende quindi improbabile la comparsa.
Con la somministrazione di Clortanol raramente si osservano significative modificazioni a carico del potassio. Le riduzioni della potassiemia sono di scarsa entità e non rivestono un'importanza clinica significativa. Pertanto, in genere, non sono necessarie dosi supplementari di potassio. Solo nel caso in cui venga somministrato un preparato digitalico e nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio o che presentano gravi disturbi gastrointestinali è necessaria una particolare attenzione.
Nei trattamenti protratti il clortalidone può provocare un aumento dell'uricemia. Nei casi di un aumento eccessivo può essere associata una terapia specifica con farmaci uricosurici o con allopurinolo.
Il clortalidone contenuto nel Clortanol può ridurre la tollerabilità al glucosio e quindi rendere manifesta una malattia diabetica latente o aggravarla se già conclamata. Pertanto è necessario, nei casi di terapia a lungo termine, controllare periodicamente la glicemia.
Nei pazienti con insufficienza renale è necessario modificare lo schema posologico, riducendo o la dose giornaliera o la frequenza delle somministrazioni.
Come con altri farmaci beta-bloccanti può essere opportuno sospendere la somministrazione del farmaco 48 ore prima dell'intervento chirurgico. Se durante l'anestesia si evidenzia un eventuale predominio vagale, questo potrà essere corretto con la somministrazione di atropina solfato (0,5-1 mg per via endovenosa, eventualmente ripetuta).