Urografia endovenosa
Adulti: la dose per l'adulto è di 25 ml. In genere la dose complessiva viene iniettata in 30-90 secondi.
In alcuni casi, quando si prevede scarsa escrezione del mezzo di contrasto o visualizzazione inadeguata, può essere indicata una dose superiore (urografia potenziata.)
Ciò può verificarsi nella disfunzione renale sospetta od accertata, obesità e preparazione inadeguata del paziente.
In tali evenienze la dose per adulto è di 50-60 ml. Nella maggioranza dei casi in cui si usa la dose più elevata, specie se si desidera ottenere nefrogrammi e/o urogrammi sequenziali, la dose complessiva va iniettata rapidamente, di norma in 15-30 secondi.
Bambini: nei bambini la posologia va ridotta in proporzione all'età e al peso corporeo. Si consiglia il seguente schema posologico basato su una dose di circa 0,5 ml/kg di peso corporeo:
< 6 mesi 5 ml
6-12 mesi 8 ml
1-2 anni 10 ml
2-5 anni 12 ml
5-8 anni 15 ml
8-12 anni 18 ml
12-14 anni 20-30 ml
Dopo iniezione endovenosa Conray 400 viene rapidamente eliminato per via renale.
Nella maggioranza dei casi la massima opacizzazione radiografica delle pelvi e dei calici renali avviene circa 3-8 minuti dopo l'iniezione.
Preparazione del paziente
Per ottenere risultati ottimali, si consiglia una adeguata preparazione del paziente. Nel giorno che precede l'esame, è consigliata una dieta povera di scorie.
Al paziente va raccomandato di non ingerire liquidi per 12-15 ore prima della somministrazione del mezzo di contrasto e, se non controindicato, la sera prima dell'esame si prescrive un lassativo.
Aortografia
Per visualizzare l'aorta e le sue branche maggiori, Conray 400 può essere somministrato per via arteriosa od endovenosa.
Nell'eseguire esami dell'arco aortico si consiglia particolare attenzione alla posizione dell'estremità del catetere. L'inavvertita iniezione diretta nei vasi brachiocefalici si traduce in un significativo rallentamento della frequenza cardiaca, ipotensione periferica e gravi reazioni a carico del S.N.C., incluse convulsioni.
Si potranno evitare tali inconvenienti verificando la posizione della punta del catetere mediante l'iniezione di una piccola dose di mezzo di contrasto al 60-65%. Ripetute iniezioni della dose clinica consigliata possono risultare pericolose.
Aortografia con catetere (via arteria femorale, brachiale, succlavia)
Per adulti e ragazzi oltre i 14 anni di età e di peso medio la dose abituale è di 20-50 ml.
Bambini: nei bambini la dose va ridotta in proporzione al peso corporeo.
Aortografia endovenosa
Per adulti e bambini la dose corrisponde a 1,0 ml/kg di peso corporeo fino ad un massimo di 80-100 ml pro iniezione.
Sovente la dose viene suddivisa in parti uguali per l'iniezione bilaterale simultanea.
Arteriogrammi renali tramite aortografia
Per adulti e ragazzi oltre i 14 anni di età e di peso medio la dose è di 10-25 ml.
Bambini: nei bambini la dose va ridotta in proporzione al peso corporeo.
Aortografia translombare
Per adulti e ragazzi oltre i 14 anni di età e di peso medio la dose è di 20 ml.
Bambini: nei bambini la dose verrà ridotta in proporzione al peso corporeo.
Angiocardiografia
Conray 400 può essere somministrato mediante iniezione in una vena periferica appropriata oppure per mezzo di catetere introdotto nelle cavità cardiache o nei grandi vasi da visualizzare.
A prescindere dalla modalità di somministrazione, è essenziale l'iniezione rapida in 1 o 2 secondi.
Si possono ottenere maggiori pressioni d'iniezione usando un iniettore meccanico.
Adulti: il preparato va iniettato con cautela nel ventricolo destro, nell'arteria polmonare di pazienti con ipertensione polmonare od insufficienza polmonare destra, in quanto può aumentare la pressione atriale destra, ventricolare destra e delle arterie polmonari con successiva bradicardia ed ipotensione sistemica.
Bambini: l'iniezione nel cuore destro richiede particolare cautela nei neonati cianotici con ipertensione polmonare e funzione cardiaca destra compromessa.
Precauzioni per l'uso
L'impiego dei prodotti per indagini cardio-angiografiche può aver luogo esclusivamente in Cliniche, Ospedali o Case di Cura ove è assicurata l'immediata disponibilità delle necessarie attrezzature di rianimazione e del personale competente ad utilizzarle. Per gli altri esami contrastografici di più comune pratica diagnostica è necessario che nei reparti radiologici, siano essi pubblici o privati, siano presenti e disponibili immediatamente quei presidi e medicamenti che l'esperienza ha dimostrato idonei (pallone Ambu, ossigeno, antistaminici, vasocostrittori, cortisonici, etc.).
Nei lattanti e nei bambini non si deve limitare l'apporto di liquidi ed inoltre, prima dell'impiego dei mezzi di contrasto ipertonici, devono essere compensate eventuali turbe del ricambio idrico ed elettrolitico.
Da tenere presente
L'esecuzione di un esame radiologico in soggetti con ipertireosi deve essere presa in considerazione solo se il medico la ritiene indispensabile.
Qualora si preveda un eventuale esame diagnostico della tiroide con l'impiego di iodio radioattivo, va tenuto presente che la captazione dello iodio da parte del tessuto tiroideo è ridotta per alcuni giorni, talvolta fino a due settimane, dopo l'impiego dei mezzi di contrasto iodati ad eliminazione renale.
A seguito dell'uso del prodotto possono verificarsi effetti secondari indesiderati e manifestazioni di tipo anafilattoide o a tipo di shock da medicamenti: nausea, vomito, rossore diffuso, sensazione generalizzata di calore, cefalea o anche sintomi di coriza o di edema laringeo, febbre, sudorazione, astenia, vertigini, pallore, dispnea, lieve ipotensione.
A carico della cute possono manifestarsi eruzioni di diverso tipo.
Reazioni più gravi a carico dell'apparato cardiovascolare, quali vasodilatazione periferica con ipotensione marcata, tachicardia, dispnea, stato di agitazione, cianosi e perdita della coscienza, possono richiedere misure di emergenza.
Pertanto l'impiego di queste sostanze deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, la quale dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto, in particolare in relazione a stati morbosi a carico dell'apparato cardiocircolatorio, uropoietico ed epatobiliare, eventualmente noti.
Aortografia
Gli effetti secondari segnalati dopo l'aortografia includono: infarto renale, necrosi tubulare acuta, lesione del midollo spinale, simile a mielite trasversa, emorragia retroperitoneale, trombosi arteriosa, necrosi intestinale, pomfi diffusi.