COPAXONE 20 mg, polvere e solvente per soluzione iniettabile
Ogni flaconcino contiene: 20 mg di glatiramer acetato* equivalenti a 18 mg di glatiramer base.
La concentrazione alla ricostituzione è di 18 mg/ml espressi come glatiramer base.
*Glatiramer acetato è il sale acetato di polipeptidi sintetici contenente quattro aminoacidi naturali: acido L-glutammico, L-alanina, L-tirosina e L-lisina, in ambiti di frazione molare rispettivamente di 0,129-0,153, 0,392-0,462, 0,086-0,100 e 0,300-0,374. Il peso molecolare medio di glatiramer acetato è compreso fra 5.000-9.000 dalton.
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
Flaconcino contenente una polvere sterile liofilizzata quasi bianca e fiala contenente un liquido limpido incolore.
Sistema corporeo |
Molto frequente (>1/10) |
Frequente (>1/100,<1/10) |
Raro (>1/1000,<1/100) |
Il corpo nel suo complesso |
reazioni nella sede dell’iniezione*, dolore toracico*, sindrome influenzale, astenia, mal di schiena, cefalea, dolore* |
reazioni allergiche, brividi*, edema facciale*, febbre, dolore ai fianchi, cisti, reazioni locali*, malessere, dolore al collo, neoplasie; |
tentativi di suicidio, ascessi, cellulite, effetti tipo postumi di sbornia, ernia, ipotermia, episodi di infiammazione, disturbi delle mucose, sindrome post-vaccinica |
Sistema cardiovascolare |
palpitazioni*, vasodilatazione* |
sincope*, ipertensione, emicrania, tachicardia*, disturbi vascolari; |
extrasistoli, pallore, vene varicose |
Sistema digerente |
stitichezza, diarrea, nausea* |
anoressia, disfagia, incontinenza fecale, gastroenterite, disturbi rettali, stomatite, carie dentaria, disturbi dentali, vomito* |
ulcere esofagee, emorragie rettali, enterocoliti, epatomegalia, ingrossamento delle ghiandole salivari |
Sistema endocrino |
gozzo, ipertiroidismo |
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Sistema emopoietico e linfatico |
ecchimosi, linfoadenopatia* |
eosinofilia, splenomegalia |
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Disturbi� metabolici e nutrizionali |
edemi*, edemi periferici, aumento di peso* |
intolleranza all’alcool, gotta; |
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Sistema muscoloscheletrico |
artralgia; |
artrite |
disturbi tendinei, tenosinovite; |
Sistema nervoso |
ansia*, depressione, vertigini, ipertonia |
incubi notturni, agitazione, amnesia, atassia, stato confusionale, piede cadente, nervosismo*, nistagmo, sonnolenza, disturbi della parola, stupore, tremore* |
euforia, allucinazioni, ostilità, reazioni maniacali, mioclono, nevrite, disturbi della personalità, torcicollo; |
Sistema respiratorio |
dispnea* |
bronchite, intensificazione della tosse, rinite, episodi di rinite allergica, riniti stagionali |
apnea, epistassi, laringismo, disturbi polmonari, alterazioni della voce; |
Pelle e annessi cutanei |
eruzione cutanea*, sudorazione* |
herpes simplex*, neoplasie benigne della pelle*, disturbi cutanei, orticaria |
angioedema, dermatite da contatto, eritema nodoso, foruncolosi, atrofia della pelle, carcinoma della pelle, nodulo cutaneo; |
Organi di senso |
diplopia, disturbi dell’orecchio, mal d’orecchio, disturbi oculari*, otite media, alterazione del gusto, difetti del campo visivo |
cataratta, lesioni della cornea, emorragie oculari, midriasi, otite esterna, ptosi; |
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Sistema urogenitale |
moniliasi vaginale*, cistiti, dismenorrea, impotenza, disturbi mestruali, pap-test sospetto, ritenzione urinaria, disturbi delle vie urinarie, urgenza minzionale; |
aborto, ingorgo mammario, ematuria, dolore renale, disfunzioni ovariche, priapismo, disfunzioni della prostata, pielonefrite, disturbo testicolare, anormalità urinarie, emorragie vaginali, disturbi vulvovaginali; |
* incidenza superiore al 2% (>2/100) nel gruppo trattato
con Copaxone rispetto al gruppo
�� trattato con placebo.
Segnalazioni rare (>1/10000,<1/1000) e molto rare (<1/10000) di reazioni avverse sono state raccolte da pazienti affetti da SM trattati con Copaxone in studi clinici non controllati e dalle esperienze successive all’immissione in commercio del prodotto. Queste comprendono reazioni anafilattoidi, convulsioni, spostamento della conta leucocitaria e aumento del livello degli enzimi epatici. Non ci sono evidenze di conseguenze clinicamente significative.
Sono stati segnalati alcuni casi di sovradosaggio con Copaxone (fino a 80 mg di glatiramer acetato). Questi casi non erano associati ad eventi avversi diversi da quelli citati nella Sezione 4.8.
Non si hanno esperienze cliniche con dosi superiori a 80 mg di glatiramer acetato.
In studi clinici, dosi giornaliere fino a 30 mg di glatiramer acetato per un massimo di 24 mesi non erano associate ad eventi avversi diversi da quelli citati nella Sezione 4.8.
In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere tenuti sotto controllo e bisogna istituire una terapia sintomatica e di sostegno appropriata.
Gruppo farmacoterapeutico: agente immunomodulante
Codice ATC: L03AX13.
Il meccanismo o i meccanismi per mezzo dei quali il glatiramer acetato agisce nei pazienti affetti da SM non sono stati ancora chiariti completamente. Tuttavia si ritiene che il prodotto agisca alterando i processi immunitari attualmente ritenuti responsabili della patogenesi della SM. Questa ipotesi è stata supportata dai risultati di studi condotti per approfondire le conoscenze riguardanti la patogenesi dell’encefalomielite allergica sperimentale (EAE), un’affezione che, in diverse specie animali, viene indotta mediante l’immunizzazione contro materiale contenente mielina derivato dal sistema nervoso centrale e che spesso viene utilizzato come un modello di SM negli animali da esperimento. Studi condotti negli animali e su pazienti affetti da SM indicano che, in seguito alla sua somministrazione, vengono indotti e attivati alla periferia linfociti T suppressor specifici del glatiramer acetato.
Un totale di 269 pazienti è stato trattato con Copaxone in tre studi controllati. Il primo era uno studio della durata di due anni eseguito in 50 pazienti (Copaxone n. = 25, placebo n. = 25); il secondo studio comprendeva 251 pazienti trattati per un massimo di 35 mesi (Copaxone n. = 125, placebo n. = 126) e il terzo studio era uno studio della durata di nove mesi che comprendeva 239 pazienti (Copaxone n. = 119, placebo n. = 120).
In studi clinici eseguiti in pazienti affetti da SM trattati con Copaxone, è stata osservata una significativa riduzione del numero di recidive rispetto al placebo.
Nel più grande studio controllato che sia stato eseguito, la percentuale di recidive è diminuita del 32% e precisamente da 1,98 nei pazienti che assumevano il placebo a 1,34 nei pazienti che assumevano glatiramer acetato.
Sono disponibili i dati relativi all’esposizione di 76 pazienti trattati con Copaxone per un periodo totale di sei anni.
Copaxone ha dimostrato effetti benefici anche rispetto al placebo sui parametri MRI pertinenti alla SM recidivante con remissione.
Tuttavia, Copaxone non ha avuto effetti benefici sulla progressione dell’invalidità nei pazienti affetti da SM recidivante con remissione.
Non vi sono prove che il trattamento con Copaxone abbia un effetto sulla durata o sulla gravità delle recidive.
Attualmente non è stata dimostrata l’utilità di Copaxone in pazienti affetti dalla malattia progressiva primaria o secondaria.
Non sono stati eseguiti studi farmacocinetici in pazienti. I dati ottenutiin vitro e i dati limitati raccolti da volontari sani hanno rivelato che, somministrando per via sottocutanea glatiramer acetato, la sostanza attiva sia prontamente assorbita e che gran parte della dose sia rapidamente degradata in frammenti più piccoli già nel tessuto sottocutaneo.
Sulla base di studi di farmacologia della sicurezza, di tossicità a dose ripetuta, di tossicità per la riproduzione, di genotossicità o di cancerogenicità, i dati preclinici non rivelano particolari pericoli per l’uomo oltre alle informazioni comprese in altre sezioni del RCP. A causa della mancanza di dati farmacocinetici per l’uomo, non è possibile stabilire i margini di esposizione tra uomo e animale.
In un numero limitato di ratti e scimmie trattati per almeno sei mesi è stato riferito il deposito di immunocomplessi nei glomeruli renali. Nel corso di uno studio sul ratto durato due anni, non è emersa alcuna indicazione di depositi di immunocomplessi nei glomeruli renali.
In seguito alla somministrazione ad animali sensibilizzati (cavie o ratti), sono stati segnalati casi di anafilassi. Non si sa se questi dati abbiano rilevanza per l’uomo.
Tossicità nella sede dell’iniezione era una evidenza comune dopo ripetute somministrazioni agli animali.
Polvere: mannitolo
Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
Copaxone non deve essere mescolato con altri prodotti medicinali, ad eccezione dell’acqua per preparazioni iniettabili.
2 anni
Dopo la ricostituzione: 8 ore.
Conservare a temperatura compresa tra 2°C e 8°C (in frigorifero).
Al fine di migliorare la tollerabilità locale della soluzione ricostituita iniettabile, si consiglia di conservare separatamente le fiale di acqua per preparazioni iniettabili ad una temperatura tra 15°C e 25°C.
Dopo la ricostituzione secondo le istruzioni (vedere la Sezione 6.6):
La stabilità chimica e fisica durante l’utilizzo è stata dimostrata per 8 ore a 28°C.
Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, le condizioni ed i tempi di conservazione durante l’utilizzo sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e non dovrebbero di norma essere più lunghi di 8 ore a temperatura compresa tra 2°C e 8°C, a meno che la ricostituzione avvenga in condizioni asettiche controllate e validate.
Per la polvere: flaconcino di vetro di tipo I (color ambra) da 2 ml con tappo di gomma bromobutilica di colore grigio, una ghiera di alluminio e un tappo ‘flip-off’ di plastica di colore grigio.
Per il solvente: fiala di vetro di tipo I (incolore) da 1 ml.
Verranno fornite confezioni contenenti 28 flaconcini ciascuno con 60 mg di polvere e 28 fiale ciascuna con 1 ml di solvente.
Per ricostituire Copaxone:
Rompere con cautela il collo della fiala che contiene l’acqua per preparazioni iniettabili, premendola dalla parte su cui si trova il punto colorato.
Utilizzare una siringa da 3 ml sterile e un ago-filtro del 19, trasferire l’acqua per preparazioni iniettabili dalla fiala nel flaconcino.
Agitare delicatamente il flaconcino e lasciarlo riposare a temperatura ambiente, finché tutto il materiale non è completamente disciolto, senza estrarre la siringa e l’ago dal flaconcino (occorrono circa 5 minuti). Generalmente, la soluzione ricostituita è limpida ed incolore.
Esaminare a vista la soluzione e accertarsi che il materiale sia completamente disciolto.
Gettar via la soluzione prima dell’uso qualora dovesse contenere materiale particellare.
Capovolgere il flaconcino e la siringa. Aspirare nella siringa l’intero volume della soluzione ricostituita. Assicurarsi che non vi siano bolle nella siringa.
Estrarre la siringa dal flaconcino e sostituire l’ago-filtro del 19 con un nuovo ago sterile del 27.
La soluzione ricostituita deve essere iniettata immediatamente per via sottocutanea.
Il prodotto deve essere utilizzato una sola volta. Eventuale prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità ai requisiti delle vigenti leggi.
Teva Pharmaceuticals Ltd.
5 Chancery Lane, Clifford’s Inn,
Londra EC4A 1BU, UK
Rappresentante per la Vendita in Italia:
AVENTIS PHARMA S.p.A. – P.le S. Türr 5 - Milano
A.I.C. No. 035418019/M
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11.2.2002
- [Vedi Indice]
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