04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
 

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO

- [Vedi Indice]

CORDARONE 200 mg compresse

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Una compressa contiene:

Principio attivo

Amiodarone cloridrato� 200 mg

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Compresse divisibili

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche) extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale.

Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari.

Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris.

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L'amiodarone ha peculiari caratteristiche farmacologiche (assorbimento orale del 50%, estesa distribuzione tissutale, lenta eliminazione, ritardata risposta terapeutica per via orale) ampiamente variabili da individuo ad individuo; per questo la via di somministrazione, il dosaggio iniziale e quello di mantenimento debbono essere valutati caso per caso, adattandoli alla gravità dell'affezione e alla risposta clinica.

I dosaggi raccomandati sono:

Trattamento dei disturbi del ritmo:

Il dosaggio medio iniziale consigliato è di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro due settimane. Successivamente la dose può essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100-400 mg al giorno.

Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornaliera di mantenimento, si può ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2/3 settimane al mese o 5 giorni a settimana).

Trattamento profilattico delle crisi di angor:

attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni

mantenimento: 100-400 mg al giorno o in maniera discontinua (5 giorni a settimana o 2/3 settimane al mese).

Terapia concomitante

Per i pazienti che assumono amiodarone in concomitanza a inibitori� dell’HMG-CoA redattasi (statine), (vedere paragrafi 4.4 - Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso e 4.5 - Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione).

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità nota verso il prodotto o allo iodio. Bradicardie sinusali; blocco senoatriale; disturbi gravi di conduzione, senza elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari gravi, blocchi bi- o trifascicolari); malattia sinusale senza elettrostimolatore (rischio di arresto sinusale); associazione con farmaci in grado di determinare "torsades de pointe" (vedere "Interazioni"). Distiroidismi o antecedenti tiroidei.

Nei casi dubbi (antecedenti incerti, anamnesi tiroidea familiare) fare un esame della funzionalità tiroidea prima del trattamento.

Gravidanza, a meno di casi eccezionali, a causa degli effetti negativi del farmaco sulla tiroide del feto.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

L'amiodarone può provocare� manifestazioni collaterali di frequenza e gravità diverse.

Le manifestazioni osservate con maggiore frequenza non giustificano la sospensione del trattamento (vedere "Effetti collaterali"). Tuttavia sono stati segnalati effetti collaterali gravi, in particolare a carico del polmone o lesioni da epatite cronica. Tali effetti sono rari alle dosi abituali e compaiono per lo più in relazione all'uso di dosi eccessive.

In ogni caso la riduzione della posologia o la sospensione del trattamento dovranno venire considerate in funzione sia della potenziale gravità dell'effetto collaterale sia della gravità della forma cardiaca in atto.

Il farmaco quindi deve essere utilizzato solo dopo aver valutato accuratamente le condizioni del paziente al fine di valutare se i benefici attesi compensano gli ipotetici svantaggi; inoltre il paziente dovrà essere attentamente sorvegliato dal punto di vista clinico e di laboratorio per poter cogliere le manifestazioni avverse ai loro primi segni ed adottare le misure idonee.

Essendo gli effetti collaterali dell'amiodarone nella maggior parte dei casi dose-dipendenti, essi potranno essere evitati o la loro importanza potrà essere ridotta ricercando accuratamente una posologia minima di mantenimento.

In caso di contemporanea prescrizione di altri farmaci cardiologici, assicurarsi che non esistano interazioni medicamentose note (vedere "Precauzioni" e "Controindicazioni").

In caso di offuscamento visivo o di diminuzione dell'acuità visiva, praticare un esame oftalmologico. La comparsa di dispnea, isolata o associata a un decadimento dello stato generale (affaticamento, dimagrimento) impone un controllo radiologico polmonare (vedere "Effetti collaterali").

Viene consigliato un esame periodico della funzionalità tiroidea (T3, T4, Test TRH-TSH) in caso di trattamento protratto o nei soggetti anziani (vedere "Effetti collaterali").

La conferma di un ipertiroidismo impone la sospensione del trattamento che generalmente è sufficiente ad avviare la guarigione clinica.

In caso di ipertiroidismo di grado preoccupante, come tale, o in funzione delle sue ripercussioni a livello cardiaco, per l'efficacia incostante degli antitiroidei di sintesi, è raccomandabile il ricorso ad una corticoterapia decisa (1 mg/kg) e sufficientemente protratta (3 mesi).

Viene raccomandato il controllo periodico della funzionalità epatica. In caso di epatomegalia o sospetta colestasi il farmaco dovrebbe essere tempestivamente interrotto ed il paziente sottoposto a controllo ecografico. Un aumento (2-4 volte la norma) asintomatico delle sole transaminasi non sembra costituire invece indicazione alla sospensione del farmaco.

Per questi motivi il farmaco non può essere utilizzato nei pazienti con evidenti segni clinici e di laboratorio di epatopatia in atto; nei casi più lievi esso potrà essere impiegato solo quando indispensabile e dovrà essere sospeso allorché si manifesti un peggioramento del danno epatico.

Si tenga inoltre presente che nel paziente anziano possono essere particolarmente accentuati gli effetti dell'amiodarone sull'attività cardiaca.

Nel corso del trattamento è consigliabile evitare l'esposizione diretta alla luce solare.

In relazione al ridotto effetto inotropo negativo, l'amiodarone può venire utilizzato per via orale in caso di insufficienza cardiaca.

Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.

Nel corso di uno studio clinico non ancora concluso è stato osservato un aumento del rischio di miopatia di 10 volte nei pazienti trattati con simvastatina alla dose di 80 mg/die e con amiodarone. Pertanto nei pazienti che assumono amiodarone in associazione a simvastatina, il dosaggio di Simvastatina non deve superare i 20 mg/die (vedere 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

La possibile interazione di amiodarone con le altre statine non è nota.

Si suggerisce comunque una particolare attenzione quando amiodarone viene somministrato in associazione agli inibitori dell’HMG- CoA reduttasi (statine).

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

L'amiodarone può interferire con alcune sostanze spesso utilizzate in terapie cardiologiche concomitanti rallentandone il metabolismo o rendendo i loro effetti più evidenti a carico del cuore.

Sotto tale aspetto meritano una speciale menzione quei farmaci o quelle condizioni (ipokaliemia, farmaci disperdenti potassio, antiaritmici della classe 1A e altri) che concorrendo con l'amiodarone a prolungare l'intervallo QT possano favorirne l'effetto proaritmico.

Le seguenti associazioni possono pertanto essere considerate delle controindicazioni a meno che non siano giudicate assolutamente necessarie da parte del medico.

Altri antiaritmici: questa associazione può essere impiegata solo nei casi di aritmie pericolose per la vita e non controllabili completamente con un solo antiaritmico. Si raccomanda in ogni caso uno stretto monitoraggio cardiologico e un opportuno aggiustamento delle dosi tenendo presente che l'amiodarone aumenta i tassi plasmatici di alcuni farmaci antiaritmici come la chinidina, la procainamide, la disopiramide e la flecainide.

Altri farmaci cardiovascolari: beta-bloccanti, calcioantagonisti con effetto dromotropo negativo (diltiazem, verapamil) e/o con effetto sulla ripolarizzazione (bepridil).

Farmaci che inducono ipokaliemia: es. certi diuretici e lassativi.

Si tenga presente che l'ipokaliemia in generale può rendere inefficaci o evidenziare le potenzialità pro-aritmiche dei farmaci antiaritmici.

Pertanto l'ipokaliemia deve sempre essere corretta prima di iniziare la terapia con amiodarone; l'associazione con farmaci che inducono ipokaliemia deve essere pertanto condotta sotto stretto controllo del livello ematico del potassio.

Farmaci IMAO: associazione controindicata.

Poiché in soggetti cardiopatici è frequente e necessaria la concomitante somministrazione di digossina o di anticoagulanti orali l'associazione con amiodarone è consentita procedendo ad un aggiustamento posologico di tali farmaci controllando frequentemente il tempo di protrombina e l'ECG (effetti sulla frequenza e sulla conduzione atrio-ventricolare).

Farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4: Quando tali farmaci sono co-somministrati con amiodarone, inibitore del CYP 3A4, si può verificare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche che comporterebbe un possibile aumento della loro tossicità.

L’associazione di amiodarone con alte dosi di simvastatina aumenta notevolmente il rischio di miopatia (vedi paragrafo 4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso).

La possibile interazione di amiodarone con le altre statine non è nota.

Si suggerisce comunque una particolare attenzione quando amiodarone viene somministrato in associazione agli inibitori dell’HMG- CoA reduttasi (statine).

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

In gravidanza, salvo casi eccezionali, il farmaco non va somministrato a causa dei potenziali effetti negativi sulla tiroide del feto.

Quantità significative di amiodarone vengono escrete nel latte materno; l'allattamento naturale è pertanto sconsigliato alle pazienti trattate con il farmaco.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare e sull'uso delle macchine.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Apparato respiratorio: tosse, dispnea accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare) che richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei.

Apparato gastro-enterico: nausea, vomito, anoressia, costipazione.

Sono stati osservati alcuni casi di epatite cronica: l'istologia é quella di una epatopatia pseudo-alcoolica. Dopo sospensione del trattamento i valori biologici rientrano nella norma in qualche mese. In qualche caso eccezionale l'evoluzione può essere irreversibile (vedere "Avvertenze").

Apparato cardiovascolare: l'amiodarone come altri antiaritmici può causare alterazioni del ritmo cardiaco. Gli effetti osservati (disturbi del ritmo ventricolare, "torsades de pointe"...) dipendono spesso da una interazione medicamentosa o sono legati all'esistenza di fattori di rischio preesistenti (ipokaliemia).

Sono inoltre stati descritti bradicardia e alterazioni della conduzione senoatriale e atrioventricolare.

Nota:

Durante il trattamento con amiodarone l'ECG risulta modificato con una morfologia particolare dell'onda T, che evidenzia l'allungamento della ripolarizzazione, e con l'eventuale comparsa di un'onda U. Sono segni della attività terapeutica e non di tossicità e non controindicano il proseguimento della terapia.

Tiroide: l'amiodarone può causare quadri di ipo- o ipertiroidismo; più frequenti sono aumenti del T4, diminuzione del T3 con aumenti della reverse-T3, aumento del TSH in pazienti eutiroidei sul piano clinico.

Occhio: microdepositi corneali, di frequenza pressochè costante, quando l'impregnazione tissutale è sufficiente. Abitualmente asintomatici non controindicano il proseguimento della terapia.

Eccezionalmente possono accompagnarsi alla percezione di aloni colorati: tali sintomi sono strettamente soggettivi e non sono collegati a danni della vista. Costituiti da depositi lipidici complessi, i microdepositi corneali sono sempre reversibili dopo sospensione del trattamento.

Sono stati osservati eccezionalmente alcuni casi di nevrite ottica con offuscamento visivo e diminuzione dell'acuità visiva. Attualmente non è stata ancora evidenziata una relazione con la somministrazione del prodotto. In caso di insorgenza di questi sintomi si raccomanda un esame oftalmologico.

Sistema nervoso: astenia, tremori, vertigini, parestesie, cefalea, insonnia, neuropatie periferiche con turbe della sensibilità e della motilità.

Cute e annessi: eruzioni cutanee da fotosensibilizzazione. Melanodermia di colore ardesia delle parti scoperte, che regredisce lentamente dopo sospensione del trattamento.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

In caso di assunzione di dosi elevate e per periodi prolungati, possono verificarsi sintomi da sovradosaggio. In questi casi occorre diminuire o sospendere la terapia.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

CORDARONE è una specialità contenente amiodarone, un derivato benzofuranico di sintesi ad attività antiaritmica ed antianginosa.

Le proprietà fondamentali dell'amiodarone sono:

a) un'attività antiadrenergica non competitiva nei confronti degli alfa e beta recettori; il meccanismo antiadrenergico dell'amiodarone non è stato completamente chiarito. Per questa sua proprietà l'amiodarone antagonizza la tachicardia, l'ipertensione e l'accresciuto consumo di ossigeno da parte del miocardio indotto dalle amine simpaticomimetiche; essa spiega in parte le capacità antiaritmiche e antianginose della sostanza che non si accompagnano a significative modificazioni della contrattilità miocardica.

b) un'attività sul potenziale di azione della fibrocellula cardiaca consistente in un ritardo della ripolarizzazione ottenuto mediante un prolungamento del potenziale d'azione e del periodo refrattario effettivo.

Per queste sue caratteristiche l'amiodarone è considerato un antiaritmico appartenente alla classe III. Gli effetti dell'amiodarone sul periodo refrattario e sulla conduzione intracardiaca si manifestano con un allungamento del tratto PR e dell'intervallo QT.

Gli effetti elettrofisiologici dell'amiodarone ben documentati a livello del nodo del seno, della muscolatura atriale e ventricolare e del sistema di conduzione costituiscono la base farmacologica della riconosciuta efficacia del farmaco nel trattamento dei gravi disturbi del ritmo cardiaco.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

L'amiodarone dopo somministrazione orale raggiunge il picco plasmatico dopo 6-8 ore. L'amiodarone si distribuisce in molti tessuti; le concentrazioni ematiche sono basse e l'equilibrio dinamico si raggiunge non prima di 6 giorni dall'inizio del trattamento. Anche l'eliminazione della sostanza procede lentamente, prevalentemente per via biliare. Dopo 30 giorni dalla sospensione del trattamento l'organismo contiene ancora dal 16 al 34% della dose assunta. Si calcola che l'emivita del farmaco si aggiri sui 28 giorni.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Tossicità acuta: DL50 nel ratto 170 mg/kg i.v., 523 mg/kg i.p., 3 g/kg os, nel topo 450 mg/kg i.p., 145 mg/kg i.v., 3000 mg/kg os, nel cane beagle 85-150 mg/kg i.v.

Tossicità cronica: nel ratto dopo 12 mesi di trattamento a dosi di 50-100-200 mg/kg/die e nel cane dopo 9 mesi a dosi di 30-60 mg/kg/die, non sono stati rilevati fenomeni di mortalità, cali ponderali o variazione dei parametri biologici.

Teratogenesi: indagini effettuate nel ratto e nel coniglio (dose 100 mg/kg/die) non hanno evidenziato segni di tossicità fetale.

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06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio monoidrato, amido di mais, polividone, silice colloidale anidra, magnesio stearato.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono note incompatibilità.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

36 mesi.

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A temperatura ambiente in normali condizioni di magazzinaggio.

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Astuccio di cartone contenente 2 blister di 10 compresse ciascuno.

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Nessuna

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SANOFI-SYNTHELABO S.p.A. -. Via Messina, 38 - Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

A.I.C. n° 025035015

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.

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Rinnovo: 6.2000

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Non soggetto.

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Agosto 2002

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