- [Vedi Indice]Conversione acuta della fibrillazione atriale o del flutter atriale a ritmo sinusale (vedi "Proprietà farmacodinamiche" per la percentuale di risposta negli studi clinici).
Pazienti con peso uguale o superiore a 60 kg: somministrazione per via endovenosa di 1 mg di ibutilide fumarato (equivalente a 0.87 mg di ibutilide che corrisponde a 1 flacone da 10 ml) nell'arco di 10 minuti.
Pazienti con peso inferiore a 60 kg: somministrazione per via endovenosa di 0,01 mg/kg di ibutilide fumarato (equivalente a 0,0087 mg/kg di ibutilide che corrisponde a 0,1 ml/kg) nell'arco di 10 minuti.
Se l'aritmia non regredisce entro 10 minuti dal termine dell'infusione iniziale, è possibile somministrare una seconda infusione. Si sconsiglia la somministrazione di dosi successive a causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT. I pazienti che non hanno risposto al trattamento con Corvert dopo 1 ora o più dal trattamento possono essere convertiti mediante cardioversione elettrica.
L'infusione di ibutilide deve essere interrotta non appena l'aritmia in corso sia terminata o in presenza di tachicardia ventricolare sostenuta o non sostenuta o di un marcato prolungamento dell'intervallo QT.
La durata dell'infusione deve essere di almeno 10 minuti.
Uso pediatrico: non è stata valutata la sicurezza e l'efficacia di Corvert in pazienti di età inferiore a 18 anni.
Anziani: l'età media dei pazienti che hanno partecipato agli studi clinici era di 65 anni. Non è stata osservata alcuna differenza legata all'età per quanto riguarda i parametri farmacocinetici, di efficacia o di sicurezza fra i pazienti di età inferiore e quelli di età uguale o superiore ai 65 anni. Di conseguenza, non si raccomanda alcun aggiustamento del dosaggio nell'anziano.
Pazienti con insufficienza renale: non vengono raccomandati aggiustamenti posologici nei pazienti con ridotta funzione renale. Meno del 10% della dose di Corvert viene escreta come farmaco immodificato nell'urina. In 285 pazienti con fibrillazione atriale o flutter atriale trattati con Corvert, la clearance dell'ibutilide è risultata indipendente dalla funzionalità renale, valutata mediante la clearance stimata della creatinina (range da 21 a 140 ml/min).
Controllo del trattamento: se durante la somministrazione di Corvert si ha comparsa di un'aritmia ventricolare o un peggioramento di un'aritmia ventricolare in corso, l'infusione va interrotta immediatamente (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").
Corvert soluzione per infusione è controindicato in pazienti con anamnesi di tachicardia ventricolare polimorfa (p.e. "torsioni di punta"). Insufficienza cardiaca sintomatica. Prolungamento dell'intervallo QT (> 440 msec.). Blocco AV di secondo e terzo grado in pazienti senza pacemakers. Sick sinus syndrome. Infarto miocardico recente (< 1 mese). Ipopotassiemia. Ipomagnesiemia. Trattamento concomitante con agenti antiaritmici di classe I o classe III. Grave insufficienza epatica. Gravidanza ed allattamento.
Corvert è controindicato in pazienti con anamnesi di ipersensibilità nei confronti di ibutilide fumarato o di qualsiasi altro componente del prodotto.
Corvert può indurre aritmie ventricolari (p.e. "torsioni di punta") con conseguenze potenzialmente fatali. Nell'ambito degli studi clinici la tachicardia polimorfica è stata osservata in circa il 5% dei pazienti trattati per fibrillazione atriale/flutter. Nel 1,9% dei pazienti trattati sono stati osservate tachicardie ventricolari sostenute che avrebbero potuto avere conseguenze fatali. Si è osservato nella donna una maggiore incidenza della tachicardia monomorfica ventricolare.
Il rischio di grave proaritmia è maggiore nel paziente con ridotta funzionalità miocardica o bradicardia.
Prima di iniziare il trattamento, deve essere stabilita la necessità di un ricorso al trattamento anticoagulante ed inoltre devono essere corretti possibili stati di ipopotassiemia ed ipomagnesiemia.
Prima di iniziare il trattamento, deve essere esclusa una intossicazione da digossina (vedi "Interazioni").
Il ritmo cardiaco deve essere monitorato continuamente per tutto il periodo di durata dell'infusione e successivamente per un minimo di 4 ore dalla fine dell'infusione.
Nei casi in cui l'intervallo QTc non ritorni ai valori basali, il ritmo cardiaco deve essere controllato per più di 4 ore.
Può essere necessario un periodo di monitoraggio più lungo se durante l'infusione di Corvert o durante le 4 ore del periodo di monitoraggio si osserva un'attività proaritmica. Se si verificasse una grave proaritmia, la si deve valutare e si deve prestare prudenza all'impiego successivo di farmaci che agiscono sul prolungamento dell'intervallo QT o che possano provocare proaritmia.
Il trattamento deve essere controllato da personale esperto nella diagnosi di aritmie ed occorre che siano disponibili attrezzature per la defibrillazione rapida.
Pazienti con aritmie ventricolari pregresse devono essere controllati per almeno 24 ore.
La somministrazione di antiaritmici di classe I o di classe III deve avvenire non prima di 4 ore dalla fine dell'infusione di ibutilide e solo quando l'intervallo QTc è ritornato ai valori basali. In questi pazienti il ritmo cardiaco deve essere controllato per almeno 24 ore.
Anche se non sono stati condotti specifici studi di interazione, i farmaci antiaritmici di classe Ia (disopiramide, chinidina e procainamide) e gli altri farmaci di classe III (amiodarone e sotalolo) non vanno somministrati contemporaneamente a Corvert entro 4 ore, e solo se l'intervallo QTc è ritornato ai valori basali dato il loro potenziale effetto di prolungamento del periodo refrattario.
La somministrazione di Corvert può aumentare il potenziale proaritmico nei pazienti in trattamento con farmaci che provocano allungamento dell'intervallo QT, quali fenotiazine, antidepressivi triciclici o tetraciclici, antibiotici a struttura macrolide ed antistaminici (antagonisti del recettore H1 ).
Le aritmie sopraventricolari possono mascherare la cardiotossicità che si associa a livelli eccessivi di digossina. È quindi consigliabile usare particolare cautela nei pazienti in cui si riscontrino o si sospettino livelli plasmatici di digossina al di sopra dell'usuale range terapeutico. La somministrazione concomitante di Corvert e di digossina non influenza le concentrazioni sieriche di entrambi.
Il trattamento concomitante con beta-bloccanti o con calcio-antagonisti non influenza la farmacocinetica di Corvert.
Ibutilide ha evidenziato effetti embriotossici e teratogeni nel ratto.
Fino a conseguimento di ulteriori dati, non si deve somministrare Corvert durante la gravidanza e l'allattamento.
Non si applica.
I più comuni e gravi effetti indesiderati sono stati le proaritmie.
Negli studi clinici condotti, l'1,9% dei pazienti ha sviluppato una tachicardia ventricolare polimorfa con conseguenze potenzialmente fatali che ha richiesto una cardioversione acuta. Nel 3,1% dei pazienti è stata osservata una tachicardia ventricolare polimorfica non sostenuta. Tutti gli eventi iniziali di tachicardia ventricolare polimorfica sono stati osservati entro 40 minuti dall'inizio del trattamento.
Comuni (> 1/100-1/100) CV: blocco AV, bradicardia, blocco di branca, ipotensione, tachicardia ventricolare polimorfica e monomorfica, allungamento dell'intervallo QT, estrasistoli ventricolari, tachicardia
Meno comuni (1/100-1/1000) CV: angina pectoris, fibrillazione atriale, ipertensione, vasodilatazione.
Durante gli studi clinici su Corvert soluzione per infusione, quattro pazienti sono stati involontariamente sottoposti a sovradosaggio. La massima dose è stata di 3,4 mg di ibutilide fumarato somministrati nell'arco di 15 minuti. Un paziente è andato incontro ad aumento dell'ectopia ventricolare ed a tachicardia ventricolare monomorfa; in un altro paziente si è avuta comparsa di blocco AV di 3° grado e di TV polimorfa non sostenuta; negli ultimi due pazienti, infine, non sono stati segnalati eventi avversi.
In caso di sovradosaggio, si raccomanda una terapia sintomatica e di supporto.
Codice ATC: C01BD05
Meccanismo di azione: Corvert è un farmaco antiaritmico con proprietà prevalentemente di classe III (prolungamento del potenziale d'azione cardiaco) secondo la classificazione di Vaughan Williams. L'ibutilide prolunga la durata del potenziale d'azione in miociti cardiaci isolati di cavia adulta ed aumenta la refrattarietà sia atriale che ventricolare in vivo. Studi indicano che l'ibutilide, a concentrazioni nanomolari, ritarda la depolarizzazione attraverso l'attivazione di una corrente lenta in entrata (prevalentemente di sodio), anziché mediante il blocco delle correnti di potassio in uscita, che è il meccanismo attraverso il quale agisce la maggior parte degli altri antiaritmici di classe III.
Nell'uomo, il prevalente meccanismo elettrofisiologico di Corvert soluzione per infusione è dimostrato dal prolungamento del periodo refrattario effettivo nel muscolo atriale e ventricolare.
Emodinamica: la somministrazione endovenosa nell'animale di una soluzione di ibutilide fumarato, a dosaggi superiori a dieci volte la dose impiegata nell'uomo, ha provocato effetti inotropi negativi di grado lieve (riduzione inferiore all'8% della contrattilità ventricolare sinistra). In uno studio sulla funzione emodinamica in 47 pazienti si è osservato una diminuzione statisticamente significativa della gittata cardiaca (circa 0,57 l/min) in pazienti con EF maggiore di 35% senza variazione della pressione nell'arteria polmonare o della "wedge pressure" capillare.
Farmacologia: Corvert produce un lieve rallentamento della conduzione atrioventricolare ed un aumento dell'intervallo QT dose dipendente. Corvert non esercita alcun effetto clinicamente significativo sulla durata del complesso QRS a dosaggi endovenosi sino a 0,03 mg/kg di ibutilide fumarato somministrati nell'arco di 10 minuti. Ibutilide può prolungare l'intervallo AH ed influenzare la lunghezza del ciclo sinusale e il tempo massimo corretto di recupero del nodo del seno.
Studi clinici: in studi clinici condotti in pazienti con flutter atriale e fibrillazione atriale con una durata massima di 90 giorni, l'ibutilide fumarato è stato somministrato fino a dosi di 2 mg. Il flutter atriale e la fibrillazione atriale sono stati convertiti in ritmo sinusale rispettivamente nel 48-76% e nel 22-51% dei pazienti trattati. Il trattamento con placebo ha mostrato una conversione del ritmo nello 0,3 % dei pazienti trattati.
La velocità di conversione è funzione della durata dell'aritmia come mostrato dalla tabella sottostante.
Durata
dell'aritmia | % di successo
in fibrillazione
atriale | (successo/
tot.pz) | % di successo
in flutter
atriale | (successo/
tot.pz) |
0 -3 giorni | 45% | (45/99) | 67% | (30/45) |
4 -30 giorni | 31% | (29/93) | 62% | (50/81) |
> 30 giorni | 20% | (23/114) | 34% | (10/29) |
La farmacocinetica di ibutilide fumarato è risultata lineare nell'intervallo di dosi tra 0,01 e 0,1 mg/kg.
Entrambi gli enantiomeri mostrano simili proprietà farmacocinetiche. Dopo infusione endovenosa le concentrazioni plasmatiche diminuiscono con andamento multiesponenziale variabile da paziente a paziente.
Distribuzione: ibutilide evidenzia un moderato livello di legame plasmaproteico (legame del 41%) e di conseguenza non si prevede che possa provocare lo spiazzamento di altri farmaci legati alle proteine plasmatiche. In volontari sani il suo volume di distribuzione allo stato stazionario è di 11 ± 4 l/kg che indica un'ampia distribuzione tissutale.
Metabolismo: ibutilide è probabilmente metabolizzata dal citocromo P450. Nelle urine sono stati identificati otto metaboliti. Si ritiene che i metaboliti vengano formati principalmente per omega-ossidazione, seguita dalla b-ossidazione sequenziale della catena laterale eptilica dell'ibutilide. Sette metaboliti mostrano, rispetto ad ibutilide, scarsa attività farmacologica. Il metabolita iniziale possiede un'attivitàin vitro simile a quella di ibutilide tuttavia le sue concentrazioni plasmatiche sono < 1% rispetto alle concentrazioni di ibutilide e perciò si presume che esso non contribuisca in modo significativo alla globale attività farmacologica della sostanza.
Eliminazione: ibutilide ha un'elevata clearance dell'ordine del flusso di sangue al fegato di 29 ± 7 ml/min/kg. Il t1/2 iniziale è breve, circa 1,5 minuti, mentre il t1/2 terminale è di circa 6 ore (variabile da 2 -12 ore).
In volontari sani, l'82% (il 78% nelle prime 24 ore) della dose è stata escreta nelle urine (6,7 ± 1,8% della dose come ibutilide in forma immodificata) entro 4 giorni dalla somministrazione. La quota rimanente (19%) è stata recuperata nelle feci entro 7 giorni dalla somministrazione.
I dati preclinici ottenuti con i consueti studi atti a valutare la sicurezza farmacologica, la tossicologia a dosi ripetute e la genotossicità non mostrano alcun pericolo per l'uso del prodotto nell'uomo (vedere "Gravidanza ed allattamento").
1 ml di Corvert soluzione per infusione contiene i seguenti eccipienti:
sodio acetato (Triidrato granulare) 0,189 mg, sodio cloruro 8,90 mg, sodio idrossido soluzione al 10%, acido cloridrico soluzione al 10% , acqua per preparazioni iniettabili.
Non pertinente.
36 mesi.
Il prodotto deve essere conservato a temperatura ambiente (15 °C -30 °C)
Le miscele del prodotto devono essere utilizzate entro 12 ore se conservate a temperatura inferiore ai + 25 °C ed entro 24 ore se conservate a+ 2 °C - + 8 °C.
Flaconcino di vetro tipo I da 10 ml con tappo di gomma e capsula di alluminio. 1 flaconcino 10 ml
Corvert può essere somministrato tal quale o dopo diluizione.
1 flacone da 10 ml può essere diluito con 50 ml di soluzione per infusione.
I seguenti diluenti sono compatibili con Corvert:
soluzione iniettabile di destrosio al 5%,
soluzione iniettabile di sodio cloruro allo 0,9%.
Le miscele della soluzione sono compatibili con sacche di polivinilcloruro (PVC) e sacche di poliolefina.
Portare la soluzione a temperatura ambiente prima dell'infusione.
PHARMACIA & UPJOHN S.p.A. - Milano
AIC n. 033298011
Uso riservato agli Ospedali e alle Case di Cura. Vietata la vendita al pubblico.
11 luglio 1997
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Non soggetto al DPR 309/90.
Luglio 1997
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