Sospensione per uso orale.
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Ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite acuta, gastriti
croniche sintomatiche, gastropatia da farmaci gastrolesivi,
esofagite da reflusso.
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Una bustina o un cucchiaio di sospensione 2, 3 volte al giorno
prima dei pasti e prima di coricarsi, salvo diversa prescrizione
medica.
Nelle esofagiti da reflusso, una bustina o un cucchiaio di
sospensione 2, 3 volte al giorno, un'ora circa dopo i pasti e
prima di coricarsi, salvo diversa prescrizione medica. Si possono
associare antiacidi, questi però non devono essere
somministrati nella mezz'ora prima o dopo la somministrazione di
Sucralfato.
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Ipersensibilità individuale accertata verso il
farmaco.
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L'assunzione del Sucralfato non è soggetta a
particolari precauzioni d'uso. Il Sucralfato va usato con
cautela, eventualmente evitando trattamenti prolungati, in
pazienti affetti da insufficienza renale.
Per la somministrazione del Sucralfato non sono necessarie
precauzioni particolari tranne nei pazienti con grave
insufficienza renale nei quali si può verificare un
aumento dei livelli ematici di alluminio. In questi pazienti il
Sucralfato va usato con cautela.
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I sali di alluminio possono formare complessi con la
tetraciclina, riducendo l'assorbimento e quindi l'attività
di questi antibiotici somministrati per via orale. Potendo il
Sucralfato presumibilmente alterare la biodisponibilità di
fenitoina, warfarin, digoxina e cimetidina è consigliabile
interporre un intervallo di almeno due ore tra la
somministrazione e quella di questi farmaci.
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Gli studi sulla teratogenesi e sugli effetti peri-post natali
non hanno messo in evidenza alcun effetto negativo imputabile al
farmaco: peraltro è consigliabile somministrare Sucralfato
durante la gravidanza o l'allattamento solo in caso di
necessità.
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Il farmaco non riduce la concentrazione né provoca
sonnolenza nei pazienti in trattamento.
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In seguito ad un uso prolungato del farmaco può
insorgere stitichezza.
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Nella letteratura presa in esame non sono stati segnalati casi
di sovradosaggi, il cui rischio comunque dovrebbe essere minimo
data la scarsa tossicità del farmaco.
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Il Sucralfato, saccarosio estere octosolforico sale di
alluminio, è un farmaco ad azione citoprotettiva indicato
nel trattamento delle gastroduodenopatie ulcerose ed
infiammatorie. Studi sperimentali documentano che la
somministrazione di Sucralfato protegge la mucosa gastrica di
varie specie animali e dell'uomo dall'azione ulcerogena di agenti
gastrolesivi quali l'alcool etilico, l'acido acetico e l'acido
acetilsalicilico senza tuttavia interferire con la secrezione
acida o modificare il pH intragastrico. L'attività
citoprotettiva del sucralfato è riconducibile al
potenziamento di alcuni meccanismi di difesa della mucosa
gastroduodenale ed in particolare della stimolazione della
secrezione di muco e bicarbonati; l'attivazione della biosintesi
di prostaglandine endogene contribuisce ad ottenere una maggiore
protezione della mucosa.
Il sucralfato, grazie alla capacità di legarsi
tenacemente alle proteine presenti sul fondo delle lesioni
ulcerose della mucosa gastrointestinali ed esofagea, dà
luogo alla formazione di uno strato protettivo verso
l'aggressione cloropeptidica e dei sali biliari, favorendo il
processo di riepitelizzazione della mucosa lesa e quindi la
cicatrizzazione dell'ulcera.
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Prove di farmacocinetica, effettuate nel ratto, nel cane e
nella scimmia utilizzando il prodotto marcato hanno documentato
che l'assorbimento gastrointestinale del Sucralfato è
estremamente scarso; infatti solo minime quantità di
radioattività sono state rinvenute nel sangue e nelle
urine, mentre la maggior parte del farmaco è risultata
escreta con le feci.
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Il sucralfato presenta una scarsissima tossicità
essendo risultato ben tollerato anche in seguito alla
somministrazione orale acuta di 12 g/Kg nel ratto e 8 g/Kg nel
topo. Anche trattamenti orali a lungo termine, effettuati per un
anno nel topo e nel cane con rispettivamente dosi massime di 8
g/Kg e 500 mg/Kg, oppure nel ratto per due anni con dosi sino a 1
g/Kg, non hanno messo in evidenza effetti tossici imputabili al
trattamento. Lo studio di un'eventuale attività
carcinogenetica ricercata nel ratto ha dato esito negativo.
Le prove di teratogenesi (topo e coniglio) e gli studi sulla
funzione riproduttiva (ratto) non hanno messo in evidenza, per il
sucralfato, alcun effetto negativo sullo sviluppo
embrio-fetale.
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Non sono stati descritti casi di incompatibilità con
altre sostanze.
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Buste e flaconi: 3 anni. La data di scadenza
indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro,
correttamente conservato.
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La specialità in buste ed in flaconi di sospensione,
non richiama particolari precauzioni per la conservazione.
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- 30 bustine di materiale accoppiato (poliestere/alluminio)
inserite in astuccio di cartone litografato unitamente al foglio
illustrativo. €� 6,43
flacone da 200 ml di vetro giallo (tipoIII), con capsula
metallica (tipoPFP), inserito in un astuccio di cartone
litografato, unitamente al foglio illustrativo. € 8,64
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FRANCIA FARMACEUTICI INDUSTRIA FARMACO-BIOLOGICA s.r.l.
Via dei Pestagalli, 7 - Milano.
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-flacone sospensione 200 ml codice 028779015: giugno 1994
-30 bustine monodose 5 ml�� codice 028779027: giugno 1994
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Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
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La sostanza non è soggetta.
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