Interazioni - [Vedi Indice]
Sibutramina ed i suoi metaboliti attivi sono eliminati per via
metabolica epatica; l’enzima principalmente coinvolto
è il CYP3A4; possono inoltre contribuire gli enzimi CYP2C9
e CYP1A2.
Deve essere usata cautela nel somministrare Ectiva 10 mg / 15
mg in associazione a farmaci che interagiscono con
l'attività dell'enzima CYP3A4 (vedi paragrafo 5.2
“Proprietà farmacocinetiche”). Tra gli agenti
inibitori del CYP3A4 sono inclusi ketoconazolo, itraconazolo,
eritromicina, claritromicina, troleandomicina e ciclosporina. In
uno studio di interazione, la somministrazione concomitante di
ketoconazolo o di eritromicina con sibutramina ha causato un
aumento delle concentrazioni plasmatiche (AUC) dei metaboliti
attivi di sibutramina (23% o 10% rispettivamente). La frequenza
cardiaca media è aumentata fino a 2,5 battiti al minuto in
più rispetto al gruppo trattato solamente con
sibutramina.
Rifampicina, fenitoina, carbamazepina,
fenobarbitale e desametazone stimolano
l'attività dell'enzima CYP3A4 e possono quindi accelerare
il metabolismo della sibutramina, anche se questo non è
stato studiato a livello sperimentale.
L’uso concomitante di più farmaci, ognuno dei
quali aumenti i livelli plasmatici di serotonina a livello
cerebrale, può dare origine a gravi interazioni. Questo
fenomeno viene denominato “sindrome da serotonina” e
si può presentare, in rari casi, in seguito all’uso
concomitante di un inibitore selettivo del “reuptake“
di serotonina [ISRS] in associazione a certi farmaci contro
l’emicrania (come sumatriptano, diidroergotamina), o in
associazione a certi oppioidi (come pentazocina, petidina,
fentanile, destrometorfano), oppure nel caso in cui due ISRS
vengano somministrati contemporaneamente.
Dato che sibutramina inibisce il “reuptake“ di
serotonina (tra gli altri effetti), Ectiva 10 mg / 15 mg non deve
essere somministrato in associazione ad altri farmaci che
aumentino anch’essi il livello di serotonina.
L’uso concomitante di Ectiva 10 mg / 15 mg con altri
farmaci che possono indurre un aumento della pressione arteriosa
o della frequenza cardiaca non è stato valutato in maniera
sistematica. A questa classe appartengono alcuni agenti per il
trattamento della tosse, del raffreddore e delle allergie (ad
esempio efedrina e pseudoefedrina) ed alcuni decongestionanti (ad
esempio xilometazolina). Va usata cautela nel prescrivere Ectiva
10 mg / 15 mg a pazienti che utilizzano questi medicinali.
Ectiva 10 mg / 15 mg non modifica l'efficacia
degli anticoncezionali orali.
A dosi singole, sibutramina, somministrata in
associazione ad alcool, non ha causato ulteriori alterazioni
delle abilità cognitive e psicomotorie. Tuttavia, in linea
generale, il consumo di alcool non è compatibile con le
misure dietetiche raccomandate.
Non sono disponibili dati sull’uso concomitante di
Ectiva 10 mg / 15 mg con orlistat.
Devono trascorrere due settimane tra l’interruzione del
trattamento con sibutramina e l’inizio del trattamento con
inibitori delle monoaminossidasi.
�
Uso durante la gravidanza: Sibutramina non
deve essere usata durante la gravidanza. Si considera
generalmente inappropriato l’uso di farmaci per la
riduzione del peso corporeo durante la gravidanza, quindi le
donne potenzialmente fertili dovrebbero usare un adeguato metodo
anticoncezionale mentre assumono sibutramina e informare il
proprio medico se si trovano in stato di gravidanza o intendono
intraprendere una gravidanza durante la terapia. Non sono stati
condotti studi controllati con Ectiva nelle donne in gravidanza.
Studi condotti nel coniglio hanno mostrato effetti sulla
riproduzione a dosaggi tossici per la madre (vedi paragrafo 5.3
“Dati preclinici di sicurezza”). Non è noto se
vi sia un’attinenza di questi risultati con la specie
umana.
Uso durante l'allattamento: non è
noto se sibutramina venga secreta nel latte materno e, pertanto,
la somministrazione di Ectiva 10 mg / 15 mg durante
l'allattamento è controindicata.
�
Sebbene nei volontari sani la sibutramina
non abbia causato alcuna alterazione delle abilità
cognitive o psicomotorie, qualsiasi farmaco ad azione
centrale può alterare le capacità di
giudizio, di pensiero o motorie. Pertanto, è
opportuno avvertire il paziente che, in corso di trattamento con
Ectiva 10 mg / 15 mg, la capacità di guidare un veicolo,
di utilizzare macchinari o di lavorare in condizioni
potenzialmente pericolose può risultare ridotta.
�
La maggior parte degli effetti collaterali si sono
verificati all'inizio del trattamento (durante le prime 4
settimane). La loro gravità e frequenza sono diminuite nel
tempo. In generale non sono stati gravi, non hanno comportato
l'interruzione del trattamento e sono risultati reversibili.
Gli effetti collaterali osservati negli studi
clinici di fase II/III vengono riportati qui di seguito,
suddivisi per apparato/sistema (molto frequente >1/10,
frequente <1/10 e >1/100):
�
Apparato / Sistema
|
Incidenza
|
Effetti indesiderati
|
Sistema cardiovascolare
(vedi informazioni dettagliate di seguito)
|
Frequente
|
Tachicardia
Palpitazioni
Aumento della pressione arteriosa / ipertensione
Vasodilatazione (arrossamento con sensazione di calore)
|
Apparato gastrointestinale
|
Molto frequente
|
Stipsi
|
�
|
Frequente
|
Nausea
Aggravamento delle emorroidi
|
Sistema nervoso centrale
|
Molto frequente
|
Secchezza delle fauci
Insonnia
|
�
|
Frequente
|
Leggero stordimento
Parestesia
Cefalea
Ansia
|
Cute
|
Frequente
|
Sudorazione
|
Organi sensoriali
|
Frequente
|
Alterazione del gusto
|
�
Sistema cardiovascolare
E’ stato osservato un aumento medio
di 2-3 mmHg della pressione sistolica e diastolica a riposo ed un
incremento medio della frequenza cardiaca di 3-7 battiti al
minuto. Non si può escludere che, in casi isolati, si
possano verificare incrementi della pressione arteriosa e della
frequenza cardiaca superiori a quelli indicati.
Un eventuale aumento clinicamente rilevante della
pressione arteriosa e della frequenza cardiaca tende a
verificarsi nella fase iniziale del trattamento (nelle prime 4-12
settimane). In questi casi il trattamento deve essere interrotto
(vedi paragrafo 4.4. “Speciali avvertenze e speciali
precauzioni per l’uso”).
Per quanto riguarda l’uso di Ectiva 10 mg /
15 mg in pazienti con ipertensione arteriosa, si faccia
riferimento al paragrafo 4.3. “Controindicazioni” e
4.4. “Speciali avvertenze e speciali precauzioni per
l’uso”.
Eventi avversi clinicamente significativi
osservati nel corso di studi clinici o di farmacovigilanza
postmarketing sono riportati di seguito, organizzati secondo
sistemi corporei:
�
Alterazioni del sistema emolinfatico:
Trombocitopenia, porpora di
Henoch-Schönlein.
�
Alterazioni del sistema immunitario:
Sono state osservate reazioni da
ipersensibilizzazione allergica, che vanno da lievi eruzioni
cutanee ed orticaria all’angioedema ed anafilassi.
�
Alterazioni psichiatriche:
Depressione in pazienti con o senza una
precedente per storia di depressione (vedere paragrafo 4.4.).
�
Alterazioni del sistema nervoso:
Convulsioni.
�
Alterazioni del sistema visivo:
Visione offuscata.
�
Alterazioni gastrointestinali:
Diarrea, vomito.
�
Alterazioni dei tessuti cutanei e
sottocutanei:
Rash, orticaria.
�
Alterazioni renali ed urinarie:
Nefrite interstiziale acuta,
glomerulonefrite mesangiocapillare, ritenzione urinaria.
�
Alterazioni dell’apparato riproduttivo e
della ghiandola mammaria:
Orgasmo/eiaculazione anomali, impotenza,
anomalie del ciclo mestruale.
�
Laboratorio:
Aumento reversibili degli enzimi
epatici.
�
Altro:
Raramente sono stati osservati sintomi da
sospensione quali cefalea ed aumento dell’appetito. Non
esiste alcuna evidenza di sindrome da sospensione del trattamento
o da astinenza, nè di variazione d’umore in seguito
all’interruzione della terapia.
�
L’esperienza sul sovradosaggio di sibutramina è
limitata. Non esistono specifiche misure terapeutiche da
raccomandarsi nè un antidoto specifico. Il trattamento
consiste nell’adottare le misure generali indicate nella
gestione di casi di sovradosaggio, ossia assicurare la
pervietà delle vie respiratorie, monitorare le funzioni
cardiovascolari, nonchè misure generali sintomatiche e di
supporto. La somministrazione precoce di carbone vegetale attivo
può ritardare l'assorbimento della sibutramina. Può
inoltre risultare utile una lavanda gastrica. Nei pazienti con
pressione arteriosa elevata o con tachicardia può essere
indicato l'impiego prudente di beta-bloccanti.
Nell’uomo sono stati riportati episodi isolati di
sovradosaggio (inclusa l’ingestione accidentale da bambini
di circa 18 mesi), in cui erano stati ingeriti fino a 500 mg di
sibutramina cloridrato monoidrato. In un paziente che aveva
assunto 500 mg di sibutramina cloridrato monoidrato è
stata osservata una frequenza cardiaca di 160 battiti al minuto.
Fatta eccezione per un singolo caso di intossicazione multipla da
farmaci con alcool (in cui il paziente è deceduto,
probabilmente per inalazione del vomito), non si sono verificate
complicazioni ed i soggetti hanno raggiunto un recupero
completo.
�
Categoria farmacoterapeutica: farmaci
antiobesità, codice ATC: A08AA10.
Sibutramina produce i suoi effetti terapeutici prevalentemente
attraverso i suoi ammino metaboliti attivi primari e secondari
(metabolita 1 e metabolita 2) che inibiscono il "reuptake" di
noradrenalina, serotonina (5-idrossitriptamina; 5-HT) e dopamina.
Nel tessuto cerebrale umano, i metaboliti 1 e 2 sono circa 3
volte più potenti in vitro come inibitori del reuptake di
noradrenalina e serotonina che del reuptake di dopamina. I
campioni di plasma prelevati da volontari trattati con
sibutramina hanno mostrato una significativa inibizione del
reuptake sia di noradrenalina (73%) che di serotonina (54%)
mentre una inibizione non significativa del reuptake di dopamina
(16%). Sibutramina e i suoi metaboliti non stimolano il rilascio
delle monoammine, nè inibiscono le monoammino-ossidasi.
Essi non possiedono alcuna affinità per una vasta gamma di
recettori per i neurotrasmettitori, inclusi serotoninergici
(5-HT1, 5-HT1A, 5-HT1B,
5-HT2A, 5-HT2c), adrenergici
(b1, b2, b3, a1,
a2), dopaminergici (D1, D2),
muscarinici, istaminergici (H1), recettori per le
benzodiazepine e NMDA.
In modelli animali in cui si utilizzavano ratti
normopeso e ratti obesi, sibutramina ha indotto una riduzione
dell'accrescimento ponderale. Sembra che ciò sia da
attribuirsi all’effetto di sibutramina sull'assunzione di
cibo, ossia ad un aumento del senso di sazietà; tuttavia
è probabile che alla perdita di peso contribuisca anche un
incremento della termogenesi. Come è stato dimostrato,
tali meccanismi d'azione vengono mediati attraverso l'inibizione
del "reuptake" di serotonina e di noradrenalina.
Negli studi clinici, Ectiva ha dimostrato di produrre una
perdita di peso grazie ad un aumento del senso di sazietà.
Sono inoltre disponibili dati che dimostrano un effetto
termogenico di Ectiva che si esplica attraverso
un’attenuazione della normale riduzione del metabolismo a
riposo durante la perdita di peso. Il calo ponderale indotto da
Ectiva è accompagnato da modificazioni favorevoli dei
lipidi sierici e del controllo glicemico rispettivamente nei
pazienti con dislipidemia e diabete di tipo 2.
Nei pazienti obesi con diabete mellito di tipo 2 la perdita di
peso è stata associata ad una riduzione dello 0,6%
(unità) della HbA1c. Analogamente, nei pazienti
obesi con dislipidemia, la perdita di peso è stata
associata ad aumenti del colesterolo HDL del 12-22% e riduzioni
dei trigliceridi del 9-21%.
�
Sibutramina è bene assorbita e sottoposta ad ampio
processo metabolico di primo passaggio. Dopo somministrazione di
una singola dose orale di 20 mg di sibutramina cloridrato
monoidrato, il picco plasmatico (Tmax) è stato
raggiunto in 1,2 ore. L'emivita del composto originario è di 1,1 ore. Il Tmax dei metaboliti
farmacologicamente attivi 1 e 2 viene raggiunto in tre ore con
emivita di eliminazione rispettivamente di 14 e 16 ore. Per
dosaggi compresi tra 10 e 30 mg, è stata dimostrata una
cinetica lineare: i tempi di emivita di eliminazione non variano
in funzione della dose somministrata, mentre le concentrazioni
plasmatiche aumentano in maniera proporzionale alla dose. Con
dosi ripetute, lo steady-state dei metaboliti 1 e 2 viene
raggiunto entro 4 giorni, con una concentrazione circa
raddoppiata. Le proprietà farmacocinetiche di sibutramina
e dei suoi metaboliti si sono rivelate simili negli obesi e nei
soggetti normopeso. I dati disponibili fino ad oggi, sebbene
limitati, non hanno evidenziato differenze clinicamente rilevanti
nella farmacocinetica del sesso maschile rispetto al sesso
femminile. Il profilo farmacocinetico osservato in soggetti
anziani sani (età media 70 anni) è simile a quello
rilevato nei soggetti giovani sani. In soggetti con insufficienza
epatica moderata, si è osservato che, in seguito alla
somministrazione di una dose singola di sibutramina, la
biodisponibilità dei metaboliti attivi è maggiore
del 24%. Il legame alle proteine plasmatiche di sibutramina e dei
suoi metaboliti 1 e 2 risulta essere rispettivamente di circa il
97%, il 94% e il 94%. Il metabolismo epatico è la
principale via di eliminazione di sibutramina e dei suoi
metaboliti attivi 1 e 2. Altri metaboliti (inattivi) vengono
eliminati principalmente attraverso le urine, con un rapporto
urine:feci di 10:1.
Studi condottiin vitro su microsomi epatici
suggeriscono che il CYP3A4 sia l'isoenzima del citocromo P450
maggiormente responsabile del metabolismo di sibutramina. Sempre
datiin vitro escludono un'affinità per il CYP2D6,
un enzima a bassa capacità coinvolto in interazioni
farmacocinetiche con diversi farmaci. Ulteriori studiin
vitro rivelano che la sibutramina non esercita alcun effetto
significativo sull'attività dei maggiori isoenzimi P450,
tra cui anche il CYP3A4. E’ stato dimostrato (in
vitro) che gli enzimi CYP450 coinvolti nell’ulteriore
metabolismo del metabolita 2 sono CYP3A4 e CYP2C9. Sebbene al
momento non ci siano dati a riguardo, è probabile che
l’enzima CYP3A4 sia coinvolto anche nell’ulteriore
metabolismo del metabolita 1.
�
La tossicità di sibutramina,
osservata dopo somministrazione singola in studi sperimentali
condotti negli animali, è stata in linea generale il
risultato di effetti farmacodinamici esasperati. Il trattamento a
lungo termine è stato invece associato solamente a lievi
variazioni patologiche e ad alterazionisecondarie o
specie-correlate. Di conseguenza, è improbabile che tali
effetti possano destare� preoccupazione nel caso di un corretto
impiego clinico di sibutramina. Sono stati condotti studi di
riproduzione nel ratto e nel coniglio. Uno studio condotto nel
coniglio ha dimostrato un’incidenza leggermente superiore
di anomalie cardiovascolari fetali nel gruppo di trattamento
rispetto al gruppo di controllo, mentre un secondo studio ha
dimostrato un’incidenza inferiore rispetto al gruppo di
controllo. Inoltre, in quest’ultimo studio, a differenza
del primo, nel gruppo di trattamento si è avuto un numero
leggermente superiore di feti con due anomalie minori (una
sottilissima ossificazione tra l’osso mascellare e
zigomatico, e minime differenze nella spaziatura delle radici di
alcune piccole arterie dall’arco aortico). Non è
noto se vi sia un’attinenza di questi risultati con la
specie umana. L’uso della sibutramina nelle donne in
gravidanza non è stato sperimentato. In un esteso
programma di test sulla tossicità a livello genetico, non
è stato evidenziato alcun effetto mutageno indotto da
sibutramina. Studi nei roditori hanno dimostrato che sibutramina
non ha alcun potenziale cancerogenico di rilevanza per
l’uomo.
�
Contenuto della capsula: lattosio
monoidrato, magnesio stearato, cellulosa microcristallina, silice
colloidale anidra.
Capsula(10 mg) : indaco carminio (E 132), biossido di
titanio (E 171), gelatina, sodio laurilsolfato, chinolina gialla
(E 104).
Capsula(15 mg) : indaco carminio (E 132), biossido di
titanio (E 171), gelatina, sodio laurilsolfato.
Inchiostro di stampa: dimeticone, ossidi e idrossidi di ferro
(E 172), gomma lacca, lecitina di soia (E�322), biossido di
titanio (E 171).
�
Nessuna
�
3 anni
�
Non conservare sopra i 25°C. Conservare nella
confezione originaria; tenere il blister nell’astuccio di
cartone.
�
Ectiva 10 mg / 15 mg, capsule confezionate in blister di
PVC/PVDC.
Confezione calendario contenente 28 capsule (4
settimane)
Confezione calendario contenente 56 capsule (8
settimane)
Confezione calendario contenente 98 capsule (14
settimane)
Confezione calendario contenente 280 capsule (28x10)
�
Nessuna.
�
BRACCO S.p.A. – Via E. Folli, 50 - MILANO
Su licenza della ABBOTT S.p.A.
�
28 capsule 10 mg���� -�� A.I.C. n. 034438010/M
56 capsule 10 mg�� -�� A.I.C. n. 034438034/M
98 capsule 10 mg�� -�� A.I.C. n. 034438061/M
280 capsule 10 mg�� -�� A.I.C. n. 034438085/M
28 capsule 15 mg�� -�� A.I.C. n. 034438097/M
56 capsule 15 mg�� -�� A.I.C. n. 034438111/M
98 capsule 15 mg�� -�� A.I.C. n. 034438147/M
280 capsule 15 mg�� -�� A.I.C. n. 034438162/M
�
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
utilizzabile una sola volta su prescrizione dello specialista in
Cardiologia, Diabetologia, Medicina Interna, Endocrinologia e
Scienza dell’Alimentazione.
�
Marzo 2001
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Non pertinente.
�
Giugno 2002
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