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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

     

- [Vedi Indice]

ELOXATIN 5 mg

- [Vedi Indice]

Oxaliplatino 50 mg in un flaconcino di vetro della capacità di 36 ml

Oxaliplatino 100 mg in un flaconcino di vetro della capacità di 50 ml.

1 ml di soluzione ricostituita contiene 5 mg di oxaliplatino

- [Vedi Indice]

Polvere per soluzione per infusione endovenosa.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Trattamento di prima linea dei tumori colorettali metastatici in associazione a 5-fluorouracile e leucovorin.

  - [Vedi Indice]

Posologia

Riservato all'adulto

La dose consigliata per oxaliplatino come trattamento di prima linea è 85 mg/m² ripetuta ogni due settimane, per infusione endovenosa.

La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilità (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine.

Oxaliplatino deve essere somministrato in infusione endovenosa della durata di 2 - 6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al 5%.

Oxaliplatino è stato utilizzato in prevalenza in associazione ad un'infusione continua di 5-fluorouracile. Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati dosaggi di 5-fluorouracile che hanno associato bolo e infusione continua.

Popolazioni a rischio

- Soggetti con insufficienza renale:

Oxaliplatino non è stato studiato in pazienti con insufficienza renale grave (vedere "Controindicazioni").

Nei pazienti con insufficienza renale moderata si deve iniziare il trattamento con la dose consigliata normalmente (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Non è necessario modificare la dose nei pazienti con insufficienza renale lieve.

- Soggetti con insufficienza epatica:

Oxaliplatino non è stato studiato nei pazienti con insufficienza epatica grave. Nei pazienti con test di funzionalità epatica anormale in condizioni basali non è stato osservato nessun aumento della tossicità acuta di oxaliplatino. Durante lo sviluppo clinico, non è stato fatto nessun aggiustamento specifico della dose per i pazienti con test della funzionalità epatica anormale.

- Soggetti anziani:

Non si è osservato nessun aumento di tossicità grave quando oxaliplatino è stato usato, da solo o in associazione a 5-fluorouracile, nei pazienti con più di 65 anni. Di conseguenza non è richiesto nessun adattamento specifico della dose per i pazienti anziani.

Modo di somministrazione

Oxaliplatino deve essere somministrato per infusione endovenosa.

La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione.

L'infusione di oxaliplatino, diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% in modo da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere effettuata sia per via venosa periferica sia per via venosa centrale per una durata di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere quella di 5-fluorouracile.

In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Oxaliplatino è controindicato nei pazienti che:

hanno un'anamnesi di ipersensibilità a oxaliplatino;stanno allattando;presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, evidenziata in condizioni basali da neutrofili <2x109 /l e/o conta piastrinica <100x109 /l;soffrono di una neuropatia sensoriale periferica con incapacità funzionale antecedente al primo ciclo;hanno una funzionalità renale gravemente compromessa (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

L'uso di oxaliplatino deve essere riservato ai reparti specializzati di oncologia medica. La sua somministrazione deve avvenire sotto il controllo di un medico oncologo qualificato.

Oxaliplatino non si è dimostrato nefrotossico. Tuttavia, poiché i dati di tollerabilità nei pazienti con funzionalità renale moderatamente compromessa sono limitati, la sua somministrazione deve essere subordinata ad una valutazione del rapporto beneficio/rischio per il paziente.

In questi casi si deve monitorare molto attentamente la funzionalità renale e la dose deve essere aggiustata in base alla tossicità.

I pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenenti platino devono essere osservati per l'eventuale comparsa di sintomi allergici. In caso di comparsa di manifestazioni di tipo anafilattico interrompere immediatamente l'infusione e iniziare un trattamento sintomatico appropriato. In questi pazienti una nuova somministrazione di oxaliplatino è controindicata.

Oxaliplatino è poco o per niente vescicante. Tuttavia, in caso di stravaso, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico.

La neurotossicità di oxaliplatino deve essere monitorata attentamente, in particolare nel caso di associazione con farmaci che presentano una tossicità neurologica particolare. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito.

Nei pazienti che hanno presentato delle disestesie faringolaringee acute (vedere "Effetti indesiderati"), durante o nelle ore che seguono l'infusione di due ore, la successiva somministrazione di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore.

In caso di comparsa di sintomi neurologici (parestesie, disestesie), la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravità di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni:

nel caso in cui i sintomi durino più di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 .

se le parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m2 .

nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente il trattamento deve essere interrotto;

nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, se ne può considerare la ripresa.

Le manifestazioni di tossicità gastrointestinale di oxaliplatino, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o curativo (vedere "Effetti indesiderati").

Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile.

In caso di tossicità di tipo ematologico (neutrofili <1,5x109 /l o piastrine <50x109 /l), ritardare il ciclo seguente di terapia fino al ritorno a valori accettabili. Eseguire un emocromo con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo.

I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/vomito e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino/5-fluorouracile in modo da poter contattare con urgenza il medico che li ha in cura, per un adeguato trattamento.

Poiché oxaliplatino è somministrato in associazione a 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose in relazione alla tossicità di quest'ultimo.

In caso di comparsa di diarrea di grado 4 secondo l'OMS, di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili <1,0x109 /l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine <50x109 /l), bisogna ridurre da 85 a 65 mg/m&sup2; la dose di oxaliplatino ed adattare quella di 5-fluorouracile.

In caso di sintomi respiratori inspiegati, quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii o infiltrati polmonari radiologici, si deve interrompere il trattamento con oxaliplatino, fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale (vedere "Effetti indesiderati").

Durante il trattamento con oxaliplatino è stata segnalata una sindrome acuta di disestesia faringolaringea. La sua incidenza, stimata sulla base degli studi clinici e dei dati di farmacovigilanza, è di 1-2%. Generalmente comincia nelle ore che seguono la somministrazione e spesso compare con l'esposizione al freddo. Questa sindrome è caratterizzata da sensazioni soggettive di disfagia e dispnea, senza un'evidenza oggettiva di sofferenza respiratoria (ipossia, laringospasmo, broncospasmo). Sono stati anche osservati: spasmo mandibolare, sensazione di anormale in sede linguale con possibile conseguente disartria e sensazione di costrizione toracica. Sebbene in tali situazioni siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, questa sintomatologia è rapidamente reversibile anche in assenza di trattamento. Il prolungamento della durata dell'infusione nei cicli successivi favorisce la diminuzione dell'incidenza di questa sindrome (vedere " 04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso ").

Durante la terapia con oxaliplatino sono stati segnalati altri sintomi neurologici come perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermittes.

Reazioni allergiche

Con altri derivati del platino sono state descritte reazioni allergiche, poco frequenti, che vanno dal rash cutaneo allo shock anafilattico.

Durante gli studi clinici e l'esperienza post-marketing, sono state segnalate reazioni di tipo anafilattico in circa lo 0,5% dei pazienti trattati con oxaliplatino.

Altri effetti

Con oxaliplatino si è verificata ototossicità clinica in meno dell'1% dei pazienti trattati. Raramente sono stati segnalati casi di sordità.

Disturbi della funzionalità renale sono stati segnalati in circa il 3% di tutti i pazienti trattati; meno dell'1% dei pazienti che hanno manifestato anomalie di grado 3-4.

In seguito alla somministrazione di oxaliplatino non sono state segnalate aritmie ventricolari significative né durante gli studi clinici né successivamente all'immissione in commercio.

In associazione con 5-fluorouracile è stata segnalata febbre di gravità moderata nel 36% dei pazienti. Sono state segnalate infezioni di grado 1-2 nel 23% dei pazienti.

Neutropenia febbrile si verifica in meno del 2% dei pazienti.

Sono stati segnalati casi rari di anemia emolitica immunitaria.

Sono stati segnalati casi rari di malattia polmonare interstiziale acuta e di fibrosi polmonare (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Nel 2% dei pazienti trattati con oxaliplatino, da solo, è stata riportata una moderata alopecia; l'associazione di oxaliplatino e di 5-fluorouracile non aumenta l'incidenza di alopecia osservata durante la monoterapia con solo 5-fluorouracile.

Oxaliplatino è poco o per niente vescicante. Sono state segnalate reazioni infiammatorie locali, da lievi a moderate (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Dopo somministrazione di oxaliplatino è stato riportato un abbassamento transitorio dell'acuità visiva in meno dello 0,1% dei pazienti.

Interazioni - [Vedi Indice]Non si è osservata nessuna modifica del livello di esposizione a 5- fluorouracile nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m&sup2; di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile.

In vitro non si è osservato nessuno spiazzamento significativo del legame proteico di oxaliplatino, con i seguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel, sodio valproato.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza di impiego di oxaliplatino in gravidanza.

Sulla base dei dati pre-clinici oxaliplatino è probabilmente letale e/o teratogeno per il feto alla dose consigliata in clinica. Pertanto durante la gravidanza se ne sconsiglia l'impiego, che deve essere preso in considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto.

Non è stata studiata l'escrezione nel latte materno. Oxaliplatino è controindicato durante l'allattamento.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Non esistono dati disponibili.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici con oxaliplatino nel trattamento del tumore colorettale metastatico sono stati analizzati su di una popolazione di 244 pazienti trattati in monoterapia e di circa 1500 pazienti trattati in associazione a 5-fluorouracile.

Sistema ematopoietico

Oxaliplatino somministrato in monoterapia (130 mg/m&sup2; ogni 3 settimane) è dotato di scarsa tossicità ematologica di tipo 3-4

Oxaliplatino da solo Tutti i gradi Grado 3 Grado 4
Anemia (% pazienti) 64 3 <1
Neutropenia (% pazienti) 15 2 <1
Trombocitopenia (% pazienti) 41 2 <1

Quando oxaliplatino è associato a 5-fluorouracile e acido folinico, l'incidenza di neutropenia e di trombocitopenia è superiore a quella osservata con la sola associazione 5-fluorouracile/acido folinico.

85 mg/m&sup2; ogni 2 settimane
Oxaliplatino in associazione
a 5-fluorouracile
Tutti i gradi Grado 3 Grado 4
Anemia (% pazienti) 83 4 <1
Neutropenia (% pazienti) 66 25 13
Trombocitopenia (% pazienti) 76 3 <1

Apparato digerente

Oxaliplatino, da solo, (130 mg/m&sup2; ogni 3 settimane) può provocare anoressia, nausea, vomito, diarrea e dolore addominale, che nella maggior parte dei casi non sono gravi.

Oxaliplatino da solo Tutti i gradi Grado 3 Grado 4
Nausea/vomito (% pazienti) 69 12 2
Diarrea (% pazienti) 41 4 <1
Mucositi (% pazienti) 4 <1 <1
Disfunzioni epatiche (% pazienti) 46 10 2

Sono indicati profilassi e/o trattamento con antiemetici potenti.

Quando oxaliplatino è somministrato in associazione con 5-fluorouracile (con o senza acido folinico), la frequenza e la gravità di diarrea e mucositi aumentano in modo significativo in confronto a quella osservata durante monoterapia con 5-fluorouracile.

Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5-fluorouracile.

(Vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

85 mg/m&sup2; ogni 2 settimane
Oxaliplatino in associazione
a 5-fluorouracile
Tutti i gradi Grado 3 Grado 4
Nausea/Vomito (% pazienti) 71 11 1
Diarrea (% pazienti) 58 7 3
Mucositi (% pazienti) 42 7 1

Durante il trattamento con oxaliplatino sono frequenti aumenti di grado 1-2 degli enzimi epatici.

Negli studi randomizzati di confronto tra l'associazione 5-fluorouracile-acido folinico e l'associazione 5-fluorouracile-acido folinico-oxaliplatino, l'incidenza di aumenti enzimatici di grado 3-4 è stata paragonabile in entrambi i gruppi.

Sistema nervoso

La tossicità che limita la somministrazione di oxaliplatino è di tipo neurologico. Si tratta essenzialmente di una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremità accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. Questi sintomi si verificano nell'85-95% dei pazienti trattati. La durata di questi sintomi, che usualmente regrediscono tra un ciclo e l'altro, aumenta con il numero dei cicli di trattamento.

La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose e/o addirittura per interrompere il trattamento (vedere "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Il disturbo funzionale comprende difficoltà nell'esecuzione di movimenti fini ed è una possibile conseguenza della diminuzione sensoriale. Il rischio di comparsa di un disturbo funzionale è del 15% o meno, per una dose complessiva di circa 800 mg/m&sup2; (cioè 10 cicli). Nella maggioranza dei casi la sintomatologia neurologica migliora con l'interruzione del trattamento.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Non esistono antidoti noti a oxaliplatino. In caso di sovradosaggio ci si può aspettare un'esacerbazione degli effetti indesiderati. Si deve iniziare il monitoraggio dei parametri ematologici e somministrare un trattamento sintomatico.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

- [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Citostatico

(L : Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori).

Codice ATC: L01XA 03

Oxaliplatino è un farmaco antineoplastico, appartenente ad una nuova classe di composti del platino in cui l'atomo di platino forma un complesso con l'1,2-diaminocicloesano ("DACH") e un gruppo ossalato. Oxaliplatino è un enantiomero unico, il Cis - [ossalato (trans-f-1,2-DACH) platino].

Oxaliplatino presenta un ampio spettro di citotossicità in vitro e di attività antitumorale in vivo in diversi sistemi di modelli tumorali, compresi i modelli di cancro colorettale umano.

Oxaliplatino dimostra attività, in vitro e in vivo, anche in vari modelli resistenti al cisplatino.

In vitro e in vivo è stata messa in evidenza un'azione citotossica sinergica con 5-fluorouracile.

Gli studi sul meccanismo d'azione di oxaliplatino, anche se non completamente chiarito, mostrano che i derivati idrati ottenuti dalla biotrasformazione di oxaliplatino, interagiscono con il DNA per formare dei legami intra- e inter-catene che portano ad una interruzione della sintesi del DNA, con conseguente attività citotossica e antitumorale.

L'esperienza clinica in pazienti con tumore colorettale metastatico, non trattati precedentemente, mostra per il trattamento con oxaliplatino (85 mg/m2 ogni 2 settimane) in associazione con 5-fluorouracile/leucovorin, rispetto al 5-fluorouracile/leucovorin da soli, un tasso di risposta più che doppio (49% vs 22%) e prolunga il progression free survival (8,2 verso 6 mesi). Non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i due gruppi per nessun aspetto riguardante la qualità della vita. Tuttavia, i punteggi della qualità della vita sono risultati generalmente migliori nel gruppo di controllo per quanto riguarda lo stato complessivo di salute e di dolore e sono risultati peggiori nel gruppo di oxaliplatino per quanto riguarda nausea e vomito.

Nei pazienti con tumore colorettale metastatico non precedentemente trattati è stata anche effettuata una valutazione comparativa tra oxaliplatino alla dose di 130 mg/m2 ogni 3 settimane in associazione a 5-fluorouracile/leucovorin rispetto alla somministrazione di soli 5-fluorouracile/leucovorin.

I risultati di efficacia sono stati dello stesso ordine di grandezza di quelli ottenuti con 85 mg/m2 ogni 2 settimane. Oxaliplatino in associazione a 5-fluorouracile/leucovorin ha ottenuto una percentuale di risposta più che doppia (34% vs 12%) e ha prolungato il progression free survival (8,3 verso 4,2 mesi).

Tuttavia, con questo schema di dosaggio il profilo di sicurezza è stato differente. Il confronto tra i due schemi di dosaggio è riportato di seguito:

Sistema ematopoietico:

85 mg/m&sup2;
ogni 2 settimane
130 mg/m&sup2;
ogni 3 settimane
Oxaliplatino
in associazione
a 5-fluorouracile
Tutti i
gradi
Grado 3 Grado 4 Tutti i
gradi
Grado 3 Grado 4
Anemia
(% pazienti)
83 4 <1 38 1 0
Neutropenia
(% pazienti)
66 25 13 32 2 0
Trombocitopenia
(% pazienti)
76 3 <1 22 1 0

Apparato digerente:

85 mg/m&sup2;
ogni 2 settimane
130 mg/m&sup2;
ogni 3 settimane
Oxaliplatino in
associazione a
5-fluorouracile
Tutti i
gradi
Grado 3 Grado 4 Tutti i
gradi
Grado 3 Grado 4
Nausea/vomito
(% pazienti)
71 11 1 89 20 5
Diarrea
(% pazienti)
58 7 3 86 35 8
Mucositi
(% pazienti)
42 7 1 62 9 1

È stata osservata una maggior incidenza di effetti indesiderati a livello gastrointestinale con lo schema di dosaggio ogni 3 settimane. Per quanto riguarda la diarrea, l'incidenza per ciclo è diminuita nei cicli successivi.

Sono state riportate febbre di gravità moderata e infezioni (grado 1-2) meno frequentemente con lo schema di dosaggio ogni 3 settimane (2% e 6% dei pazienti rispettivamente).

La tossicità neurologica è stata simile, con un rischio di insorgenza di disturbi funzionali del 15% o meno, per una dose cumulativa di circa 800 mg/m2 (cioè 6 cicli).

Con il regime terapeutico ogni 3 settimane, per la riduzione delle dosi (da 130 mg/m2 a 100 mg/m2 ) sono state seguite le stesse regole di quelle usate per lo schema posologico ripetuto ogni 2 settimane.

L'efficacia del trattamento di seconda linea non è stata valutata in studi comparativi. In uno studio di fase II in pazienti con una progressione della malattia ben documentata sotto trattamento con 5-fluorouracile, l'aggiunta di oxaliplatino allo stesso dosaggio di 5 fluorouracile offre un tasso di risposta del 20%, con almeno il 30% di pazienti senza progressione della malattia al 6° mese.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Non sono stati determinati i parametri farmacocinetici dei composti attivi individuali.

Qui di seguito sono riportati i parametri farmacocinetici del platino ultrafiltrabile, costituito da un insieme di tutte le specie di platino attive e inattive non legate, dopo infusione di 2 ore di 130mg/m2 di oxaliplatino, ripetuta ogni 3 settimane per 1-5 cicli:

C max T max AUC 0-48 AUC 0-inf t (1/2)a t (1/2)b t (1/2)
(mg/ml) (h) (mg/ml.h.) (mg/ml.h.) (h) (h) (h) (l) (l/h)
Plasma ultrafiltrato
Media 1,21 2 8,20 11,9 0,28 16,3 273 582 10,1
SD 0,10 2,40 4,60 0,06 2,90 19,0 261 3,07

Valori medi di AUC0-¥ , Cmax calcolati per il ciclo 5

Valori medi di AUC0-¥ , Vss e Cl calcolati per il ciclo 1

t1/2 : valori medi calcolati per tutti i cicli utilizzando un'analisi compartimentale.

Al termine di un'infusione di 2 ore, nella circolazione sistemica si ritrova il 15% del platino somministrato, mentre il restante 85% si distribuisce rapidamente nei tessuti o viene eliminato con le urine. Il legame irreversibile con le emazie ed il plasma determina in questi ambienti un'emivita vicina al tempo di ricambio naturale delle emazie e dell'albumina sierica. Non si è osservato accumulo nell'ultrafiltrato plasmatico dopo dosaggi di 85 mg/m&sup2; ogni 2 settimane o 130 mg/m&sup2; ogni 3 settimane e lo "steady-state" è stato raggiunto al primo ciclo in questa matrice. La variabilità inter-e intra-individuale è in genere modesta.

In vitro, i metaboliti derivano da una degradazione non enzimatica e non si osserva nessuna biotrasformazione dell'anello diaminocicloesanico (DACH), tramite il citocromo P450.

Nei pazienti oxaliplatino è soggetto ad un'estesa biotrasformazione e, nell'ultrafiltrato plasmatico alla fine di un'infusione di 2 ore, non si rileva traccia di farmaco immodificato. Nella circolazione sistemica sono stati identificati parecchi prodotti citotossici di biotrasformazione comprendenti il monocloro, il dicloro e la specie diaquo DACH platino insieme, nei successivi prelievi, a coniugati inattivi.

Il platino viene eliminato prevalentemente per via urinaria con il massimo della clearance nelle 48 ore dopo la somministrazione.

Al quinto giorno, circa il 54% della dose viene eliminata con le urine e meno del 3% con le feci.

È stata osservata una diminuzione significativa della clearance da 17,6 ± 2,18 l/h a 9,95 ± 1,91 l/h nei soggetti con insufficienza renale, associata ad una diminuzione statisticamente significativa del volume di distribuzione da 330±40,9 a 241±36,1 litri. Non è stato studiato l'effetto sulla clearance del platino nei soggetti con insufficienza renale grave.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Gli organi bersaglio identificati nelle specie precliniche (topi, ratti, cani e/o scimmie), in studi con dose singola e con dosi ripetute, sono stati: midollo osseo, sistema gastrointestinale, reni, testicoli, sistema nervoso e cuore. La tossicità degli organi bersaglio osservata negli animali è coerente con quella causata da altri farmaci a base di platino e DNA-lesivi, farmaci citotossici utilizzati nel trattamento antitumorale nell'uomo, ad eccezione degli effetti prodotti sul cuore. Gli effetti sul cuore sono stati osservati soltanto nel cane e comprendevano disturbi elettrofisiologici con fibrillazione ventricolare letale. La cardiotossicità è considerata specifica per il cane, non solo perché è stata osservata solo nel cane, ma anche perché dosi simili a quelle che producono nel cane una cardiotossicità letale (150 mg/m&sup2;) sono state ben tollerate nell'uomo.

In sistemi di test sui mammiferi, oxaliplatino è risultato mutageno e clastogeno e ha prodotto tossicità embriofetale nei ratti. Oxaliplatino è considerato un probabile agente tumorale, sebbene non siano stati condotti studi di cancerogenesi.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio monoidrato.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

- NON somministrare in associazione a farmaci o a soluzioni a pH alcalino (in particolare soluzioni basiche di 5-fluorouracile, trometamolo) o contenenti cloruri, tra cui il sodio cloruro (soluzione fisiologica), a tutte le concentrazioni.

- NON miscelare con altri medicinali.

- Oxaliplatino si altera a contatto con l'alluminio.

Per la somministrazione di oxaliplatino non utilizzare materiali contenenti alluminio.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Prodotto medicinale confezionato per la vendita: 3 anni

Soluzione ricostituita nel flaconcino originale:

Per esigenze di natura microbiologica e chimica, la soluzione ricostituita deve essere diluita immediatamente.

Preparazione per infusione:

È stato dimostrato che, nelle condizioni correnti di utilizzo, la stabilità chimica e fisica è di 24 ore a 2-8 °C.

Per esigenze di natura microbiologica la preparazione per infusione deve essere usata immediatamente.

Se non viene utilizzata immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e normalmente non dovrebbero superare le 24 ore a 2-8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni controllate e validate di asepsi.

- [Vedi Indice]

Prodotto medicinale confezionato per la vendita: nessuna

Soluzione ricostituita: deve essere diluita immediatamente.

Preparazione per infusione: conservare a 2-8 °C per non più di 24 ore.

Esaminare visivamente prima dell'uso. Devono essere utilizzate soltanto le soluzioni limpide, senza particelle.

Il prodotto medicinale è da usarsi una sola volta. Tutte le soluzioni non utilizzate devono essere eliminate.

- [Vedi Indice]

Flaconcino in vetro della capacità di 36 ml con tappo di gomma clorobutilica, contenente 50 mg di oxaliplatino.

Flaconcino in vetro della capacità di 50 ml con tappo di gomma clorobutilica, contenente 100 mg di oxaliplatino.

.

Oxaliplatino deve essere ricostituito e poi diluito prima dell'uso. Per ricostituire e poi diluire il prodotto liofilizzato devono essere utilizzati solo i diluenti consigliati (vedere paragrafo "Istruzioni per l'uso").

. - [Vedi Indice]

Come per ogni agente potenzialmente tossico, oxaliplatino deve essere preparato e maneggiato con precauzione.

Manipolazione

La manipolazione di questo farmaco citotossico da parte di personale medico o paramedico richiede un insieme di precauzioni per assicurare la protezione di chi compie la manipolazione e dell'ambiente in cui lavora.

La preparazione di soluzioni iniettabili di citotossici deve essere effettuata solo da personale specializzato e appositamente addestrato, che conosca i farmaci utilizzati e che operi in condizioni tali da garantire la protezione dell'ambiente e, in particolare, la protezione del personale addetto alla manipolazione. Tutto ciò richiede un locale di preparazione riservato a questo scopo. In questo locale è proibito fumare, mangiare o bere.

Il personale deve disporre di materiale appropriato, in particolare camici a maniche lunghe, maschere di protezione, copricapi, occhiali di protezione, guanti sterili monouso, tappetini di protezione per l'area di lavoro, contenitori e sacchetti di raccolta per i rifiuti.

Gli escrementi e il vomito devono essere maneggiati con precauzione.

Le donne in gravidanza devono essere avvertite di evitare di maneggiare i farmaci citotossici.

Tutti i contenitori rotti devono essere trattati con le stesse precauzioni e considerati come rifiuti contaminati. I rifiuti contaminati devono essere inceneriti in contenitori rigidi predisposti all'uso. Vedere oltre il sottoparagrafo "Smaltimento dei rifiuti"

In caso di contatto accidentale o con il liofilizzato non ricostituito o con la soluzione ricostituita da diluire o con la soluzione di infusione, sciacquare, immediatamente e accuratamente, con acqua la cute.

In caso di contatto accidentale o con il liofilizzato non ricostituito o con la soluzione ricostituita da diluire o con la soluzione di infusione sciacquare, immediatamente e abbondantemente, con acqua le mucose.

Speciali precauzioni di somministrazione

Non utilizzare MAI materiale per iniezione contenente alluminio;Non somministrare MAI il prodotto non diluito;Non miscelare e non somministrare MAI con soluzione fisiologica o con qualsiasi altra soluzione contenente cloruri;Non miscelare e non somministrare MAI contemporaneamente ad altri farmaci nella stessa linea di infusione (in particolare 5-fluorouracile e acido folinico). Lavare la linea di infusione dopo la somministrazione di oxaliplatino.Usare soltanto i solventi consigliati (vedere oltre).

Tutte le soluzioni ricostituite presentanti tracce di precipitato non devono essere somministrate e devono essere distrutte, in osservanza delle leggi riguardanti lo smaltimento dei rifiuti pericolosi (vedere oltre).

Ricostituzione della soluzione

Per ricostituire la soluzione utilizzare l'acqua per preparazioni iniettabili o una soluzione glucosata al 5%.Per un flaconcino di 50 mg: aggiungere 10 ml di solvente per ottenere una concentrazione di oxaliplatino di 5 mg/ml.Per un flaconcino di 100 mg: aggiungere 20 ml di solvente per ottenere una concentrazione di oxaliplatino di 5 mg/ml.

Per esigenze di natura microbiologica e chimica, la soluzione ricostituita deve essere diluita immediatamente con una soluzione glucosata al 5%.

Esaminare visivamente prima dell'uso. Devono essere utilizzate soltanto le soluzioni limpide, senza particelle.

Il prodotto medicinale è da usarsi una sola volta. Tutte le soluzioni non utilizzate devono essere eliminate.

Diluizione prima dell'infusione

Prelevare dal(i) flaconcino(i) la quantità richiesta di soluzione ricostituita e poi diluire con 250-500 ml di una soluzione glucosata al 5% in modo da ottenere una concentrazione di oxaliplatino non inferiore a 0,2 mg/ml.

Somministrare per infusione endovenosa

Si è dimostrato che la stabilità chimica e fisica, nelle condizioni correnti di utilizzo, è di 24 ore a 2-8 °C.

Per esigenze di natura microbiologica la preparazione per infusione deve essere usata immediatamente.

Se non viene utilizzata immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e normalmente non dovrebbero superare le 24 ore a 2-8 °C, a meno che la diluizione non sia avvenuta in condizioni controllate e validate di asepsi.

Esaminare visivamente prima dell'uso. Devono essere utilizzate soltanto le soluzioni limpide, senza particelle.

Il prodotto medicinale è da usarsi una sola volta. Tutte le soluzioni non utilizzate devono essere eliminate.

Non utilizzare mai soluzioni di sodio cloruro né per la ricostituzione né per la diluizione.

Infusione

La somministrazione di oxaliplatino non richiede pre-idratazione.

Oxaliplatino diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5%, in modo da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere infuso o per via venosa periferica, o per via venosa centrale in un arco di tempo compreso tra le 2 e le 6 ore. Quando oxaliplatino è somministrato con 5-fluorouracile, l'infusione di oxaliplatino deve precedere quella di 5-fluorouracile.

Smaltimento dei rifiuti

I residui del prodotto medicinale e qualsiasi materiale utilizzato per la ricostituzione, la diluizione e la somministrazione devono essere distrutti conformemente alle procedure standard ospedaliere di smaltimento dei rifiuti citotossici, in osservanza delle leggi in vigore riguardanti lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.

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SANOFI-SYNTHELABO S.p.A.

Via G. B. Piranesi, 38 - Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Flaconcino 50 mg polvere per infusione e.v. AIC n. 034411013/M

Flaconcino 100 mg polvere per infusione e.v. AIC n. 034411025/M

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Prescrizione ed uso riservato ad ospedali, case di cura e agli specialisti in oncologia e gastroenterologia.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

Aprile 2000

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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
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Non soggetto al D.P.R. 309/90

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Febbraio 2001

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