Posologia
Applicare Esclima 2 volte alla settimana, cioè rimuovere il sistema transdermico ogni 3 o 4 giorni.
Il trattamento inizia in genere con Esclima 25, ma la scelta iniziale della quantità di estradiolo da prescrivere può essere orientata dalla natura e dalla severità della sintomatologia clinica della paziente.
Secondo l'evoluzione della sintomatologia clinica, la posologia potrà essere adattata alle esigenze individuali: se la paziente lamenta tensione mammaria o irritabilità, la dose potrebbe essere troppo alta e dovrebbe quindi essere ridotta. Se la dose scelta non riesce a migliorare la sintomatologia da deficit estrogenico, potrebbe essere necessario aumentarla.
Nelle donne con utero intatto, dovrebbe essere somministrato in aggiunta un progestinico per almeno 12 giorni durante ciascun ciclo per contrastare lo sviluppo di una iperplasia estrogeno-dipendente dell'endometrio.
Esclima può essere usato secondo due protocolli terapeutici:
- somministrazione discontinua (ciclica): da 24 a 28 giorni di trattamento, seguita da un periodo da 2 a 7 giorni di sospensione del trattamento.
Durante tale periodo di sospensione potrebbe verificarsi un sanguinamento.
- somministrazione continua: senza alcun periodo di interruzione del trattamento.
Un trattamento continuo, non ciclico, può essere indicato nei casi in cui la sintomatologia da deficit estrogenico si manifesta di nuovo in modo notevole durante l'intervallo libero da trattamento.
Il trattamento sequenziale con il progestinico deve essere condotto in donne con utero intatto secondo il seguente schema:
- nel caso in cui Esclima venga somministrato in modo discontinuo, il progestinico verrà somministrato durante gli ultimi 12 giorni di trattamento con estradiolo.
In tal modo non vi sarà alcuna somministrazione ormonale durante l'intervallo libero di ciascun ciclo;
- nel caso in cui Esclima venga somministrato in modo continuo, si raccomanda di assumere il progestinico durante gli ultimi 12 giorni di ciascun mese.
In entrambi i casi si può avere sanguinamento alla fine del trattamento con il progestinico.
Ad intervalli regolari, ad esempio ogni 6 mesi, durante il trattamento con Esclima o quando si passa da un altro prodotto indicato per l'HRT (terapia ormonale sostituitiva) ad Esclima , dovrebbe essere rivalutato il rapporto rischio/beneficio per modificare o interrompere il trattamento se necessario.
Modalità di somministrazione
Esclima è un sistema transdermico matriciale autoadesivo. È costituito da una matrice polimerica contenente 17b-estradiolo, inserita su un supporto spugnoso di forma rettangolare ad angoli arrotondati.
La parte adesiva è ricoperta da un foglio protettivo trasparente.
Una volta staccato il foglietto protettivo, Esclima deve essere immediatamente applicato sulla regione lombare, sui fianchi o sulla parte alta del braccio o della coscia, in una zona che non presenti grosse pieghe cutanee ed in cui non siano possibili sfregamenti con gli indumenti, premendo il cerotto con il palmo della mano per qualche secondo.
La cute deve essere asciutta, non irritata o trattata con prodotti oleosi e grassi.
Esclima non deve essere applicato sul seno: Si raccomanda di non applicarlo 2 volte consecutive nella stessa sede.
È possibile fare la doccia o il bagno con il sistema transdermico.
In caso di distacco prematuro del sistema transdermico (sudorazione intensa, eccessivo sfregamento con gli indumenti) tentare di rimetterlo sulla cute asciutta. Se questo non è possibile, utilizzare un sistema transdermico nuovo che sarà rimosso alla data inizialmente prevista. Riprendere in seguito il ritmo di sostituzione del sistema conformemente allo schema terapeutico iniziale.
Avvertenze speciali
L'assorbimento di estradiolo per via transdermica potrebbe essere insufficiente in alcune pazienti. Tuttavia se i sintomi correlati ad un deficit estrogenico persistono, viene raccomandato di aumentare il dosaggio o utilizzare un'altra formulazione o altra via di somministrazione.
Il rischio di carcinoma endometriale aumenta con una somministrazione di estrogeni continua e prolungata. Deve essere associato ad un progestinico per almeno 12 giorni al mese.
È stato riportato un rischio aumentato di colecistiti in donne in post-menopausa che assumono estrogeni.
Al momento ci sono dati che evidenziano un leggero aumento nella incidenza di carcinoma mammario localizzato e non metastatico, in donne in post-menopausa che ricevono una terapia ormonale sostitutiva da lungo tempo (più di 5 anni).
Ciò può essere correlato ad una diagnosi precoce di carcinoma mammario in donne trattate.
In donne in terapia da lungo tempo e specialmente con accertata mastopatia fibrocistica nodulare, sono necessari controlli periodici.
Studi controllati hanno mostrato che l'HRT (terapia ormonale sostitutiva) è associata ad un aumentato rischio di sviluppo tromboembolico venoso da 1 caso/anno su 10.000 donne nella intera popolazione a 2-3 casi/anno su 10.000 donne che utilizzano una HRT (terapia ormonale sostitutiva).
Precauzioni d'uso
Un esame medico dovrebbe essere effettuato prima e durante la terapia con estrogeni, con particolare attenzione al seno, utero, pressione sanguigna e peso corporeo.
La terapia ormonale può essere iniziata solo dopo aver valutato potenziali patologie vascolari e/o metaboliche e dovrebbero essere effettuate visite periodiche nelle seguenti situazioni:
eventi ischemici cerebrovascolari di origine ateroscleroticaemorragie cerebraliretinopatiaobesità associata ad episodi di flebotrombosi e/o tromboflebitipazienti allettate in degenza post-operatoria (è raccomandabile che il trattamento sia interrotto un mese prima di ogni previsto intervento chirurgico)diabete mellito con complicanze (in particolare microangiopatia)
Devono essere valutati i rischi ed i benefici del trattamento ed attentamente monitorati nelle pazienti che presentano le seguenti patologie:
endometriosiiperplasia endometriale, leiomioma uterinotumore benigno della mammellalupus eritematoso sistemicoadenoma pituitario prolattino secernenteporfiria
Pazienti portatrici di sindrome colestatica ricorrente o con prurito durante la gravidanza, insufficienza renale, epilessia, asma, familiarità per tumore della mammella, epatopatie ed otospongiosi dovranno essere attentamente monitorate.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.
Tuttavia è da notare che una variabilità interindividuale nell'assorbimento può essere osservata, così come nel caso di qualsiasi somministrazione transdermica di estradiolo (vedi `04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso').
Non si è osservato nessun fenomeno di accumulo del prodotto dopo 3 settimane di applicazioni ripetute.
La concentrazione sierica di estradiolo ritorna ai valori normali 8 ore dopo la rimozione del sistema transdermico.
Il rapporto medio di E2/E1 (estradiolo/estrone) durante l'applicazione del sistema transdermico è lo stesso di quello osservato nelle donne prima della menopausa (circa 1).
L'estradiolo è per la maggior parte legato alla SHBG nel plasma.
L'estradiolo è metabolizzato principalmente a livello epatico. I metaboliti più importanti sono l'estrone e i suoi coniugati (glucoronati e solfati). Essi sono molto meno attivi dell'estradiolo.
La maggior parte dei metaboliti sono escreti nelle urine sotto forma di glucoronati e di solfati. I metaboliti estrogeni comunque entrano nel circolo entero-epatico.