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Trattamento a breve termine dell’insonnia.
Le benzodiazepine sono indicate solamente quando il disturbo
è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave
disagio.
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La durata del trattamento dovrebbe� essere la più breve
possibile�: generalmente varia da pochi giorni a due settimane,
fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di
sospensione graduale.
Talvolta può rendersi necessario prolungare il periodo
di trattamento oltre al massimo�; in tal caso questo non deve
aver luogo senza aver prima rivalutato la condizione clinica del
paziente.
Il trattamento dovrebbe essere iniziato con la dose
consigliata più bassa.
La dose massima non dovrebbe essere superata.
Il dosaggio va rapportato all'età, allo stato generale
del paziente ed alla sintomatologia. Per la reattività
molto variabile agli psicofarmaci, l'uso e la posologia di
Estazolam devono improntarsi a criteri prudenziali nei pazienti
anziani, debilitati, in quelli con modificazioni organiche
cerebrali (specie arteriosclerotiche) o con disfunzione epatica o
renale o insufficienza cardiorespiratoria.
Si consigliano le seguenti dosi: insonnia comune, con
sintomatologia lieve e nel paziente anziano: 0.5-2 mg la sera
prima di coricarsi (mezza compressa da 1 mg, o 1 compressa da 1
mg o 1 compressa da 2 mg oppure 10-40 gocce); insonnia ostinata,
insonnia legata a malattie psichiche o dovuta a fatti nevrotici,
insonnia conseguente a malattie somatiche: 2-4 mg la sera prima
di coricarsi (1-2 compresse da 2 mg oppure 40-80 gocce).
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Miastenia grave.
Ipersensibilità alle benzodiazepine o ad altri
componenti del prodotto
Insufficienza respiratoria grave
Sindrome di apnea nel sonno
Insufficienza epatica grave
Età pediatrica
Primo trimestre di gravidanza (vedi punto 4.6)
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Tolleranza
Dopo un uso ripetuto per alcune settimane, si
può verificare una riduzione dell’effetto
ipnoinducente delle benzodiazepine.
Dipendenza
L’uso delle benzodiazepine può portare ad una
dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di
dipendenza aumenta in funzione del dosaggio e della durata del
trattamento. E’ inoltre maggiore nei pazienti con
precedenti di abuso di alcool o sostanze stupefacenti.
Nei casi in cui si sia sviluppata dipendenza fisica,
l’interruzione brusca del trattamento provocherà
sintomi da sospensione che possono includere cefalea, dolori
muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione ed
irritabilità. In casi gravi possono verificarsi i seguenti
sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia,
intorpidimento e formicolio alle estremità,
ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico,
allucinazioni o attacchi epilettici.
Insonnia di rimbalzo�
Alla sospensione del trattamento può verificarsi una
sindrome transitoria che consiste nella ricomparsa, in forma
accentuata, dei sintomi che avevano indotto al trattamento con
benzodiazepine.� Essa può essere accompagnata da altre
reazioni come�: cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o
disturbi del sonno. Poichè il rischio di sintomi da
astinenza o da rimbalzo è più accentuato dopo una
brusca interruzione del trattamento, si raccomanda di ridurre
gradualmente le dosi.
Durata del trattamento
La durata del trattamento dovrebbe essere la più breve
possibile (vedere anche la sezione “Posologia”), ma
non dovrebbe superare le quattro settimane, compreso un periodo
di sospensione graduale.� Non si dovrebbe prolungare il
trattamento oltre i suddetti limiti senza avere effettuato prima
una nuova valutazione della situazione clinica.
Può essere utile informare il paziente,
all’inizio del trattamento, che questo sarà di
durata limitata e spiegare esattamente come dovrà
progressivamente essere ridotto il dosaggio. Inoltre è
importante che il paziente sia a conoscenza della
possibilità che si verifichino fenomeni di rimbalzo
riducendo così al minimo l’ansia provocata da tali
sintomi nel caso questi dovessero insorgere nella fase di
sospensione del farmaco.
Sembra che, nel caso di benzodiazepine a breve emivita, i
fenomeni da sospensione possano manifestarsi
nell’intervallo tra due assunzioni, specie se il dosaggio
è alto.
Amnesia
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Spesso
questo effetto si manifesta diverse ore dopo l’assunzione
del farmaco�; per ridurre tale rischio i pazienti devono quindi
essere sicuri di poter avere un periodo di sonno ininterrotto di
7-8 ore (vedere “Effetti indesiderati”).
Reazioni psichiatriche e paradosse
Con l’uso di benzodiazepine� possono verificarsi�:
irrequietezza, agitazione, irritabilità,
aggressività, delusione, collera,� incubi, allucinazioni,
psicosi, alterazioni del comportamento. Qualora ciò si
verificasse, l’uso del farmaco dovrebbe essere sospeso.
La comparsa di tali reazioni è più frequente nei
bambini e negli anziani.
Gruppi specifici di pazienti
Le benzodiazepine non dovrebbero essere date ai bambini senza
valutazione attenta dell’effettiva necessità del
trattamento�; la durata del trattamento deve essere la più
breve possibile.
Gli anziani dovrebbero assumere una dose ridotta (vedere
posologia).
Egualmente una dose più bassa è suggerita per i
pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del
rischio di depressione del respiro.
Le benzodiazepine non sono indicate nel trattamento dei
pazienti con grave insufficienza epatica, poichè questi
farmaci possono precipitare l’ encefalopatia.
Le benzodiazepine non sono raccomandate come trattamento
primario delle malattie psicotiche.
Le benzodiazepine non dovrebbero essere utilizzate in
monoterapia nel trattamento della depressione o dell’ansia
associata a depressione (in tali pazienti può aumentare il
rischio di suicidio).
Le benzodiazepine dovrebbero essere usate con estrema cautela
in pazienti con precedenti di abuso di alcool o di
stupefacenti.
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L’ assunzione concomitante� con alcool va evitata.
L’effetto sedativo può essere aumentato se il
farmaco viene assunto congiuntamente ad alcool. Ciò
influenza negativamente la capacità di guidare autoveicoli
o usare macchinari.
Associazione con i deprimenti del SNC�: in caso di uso in
associazione con antipsicotici (neurolettici), ipnotici,
ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici,
farmaci antiepilettici, anestetici ed antistaminici sedativi, si
può verificare un aumento dell’effetto deprimente a
livello centrale.
Nel caso di analgesici narcotici, si può manifestare
anche una accentuazione dell’euforia, che induce un aumento
della dipendenza psichica.
Le sostanze che inibiscono alcuni enzimi epatici (in
particolare il citocromo P450) possono aumentare
l’attività delle benzodiazepine.
In grado inferiore questo si applica anche alle benzodiazepine
che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.
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Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza.
Se il farmaco viene prescritto ad una donna di età
fertile questa deve essere avvertita di contattare il medico per
la sospensione del trattamento, nel caso intenda intraprendere
una gravidanza o sospetti di essere incinta.
Se per assolute necessità mediche Estazolam viene
somministrato durante l’ultima fase della gravidanza, o
durante il travaglio a dosi elevate, si possono prevedere sul
neonato effetti quali ipotermia, ipotonia e depressione
respiratoria moderata, causati dall’azione farmacologica
del farmaco.
Inoltre, i bambini nati da madri che hanno assunto
benzodiazepine in maniera cronica durante le ultime fasi della
gravidanza possono aver sviluppato dipendenza fisica ed avere
qualche rischio di sviluppare sintomi da sospensione nel periodo
post-natale.
Poichè le benzodiazepine sono escrete nel latte
materno, Estazolam non dovrebbe� essere somministrato alle madri
durante l’allattamento al seno.
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La� sedazione, l’amnesia, l’alterazione della
concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare
negativamente la capacità di guidare o usare macchine. In
caso di durata insufficiente del sonno, può aumentare la
probabilità di una riduzione della vigilanza (vedere
“Interazioni”).
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Possono verificarsi�: sonnolenza durante il giorno,
ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza,
confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza
muscolare, atassia, visione doppia.
Questi fenomeni possono verificarsi principalmente
all’inizio della terapia e solitamente scompaiono
proseguendo il trattamento. Occasionalmente sono stati riportati
altri effetti collaterali quali�: disturbi gastrointestinali,
alterazioni della libido, reazioni cutanee.
Amnesia
Anche a dosaggi terapeutici può verificarsi amnesia
anterograda, ma il rischio è maggiore con dosi più
elevate.
Gli effetti amnesici possono associarsi con alterazioni del
comportamento (vedere “Avvertenze speciali e precauzioni
per l’uso).
Depressione
Durante l’uso di benzodiazepine possono rendersi
manifesti stati di depressione preesistenti.
E’ noto che durante l’uso di benzodiazepine o
composti benzodiazepino-simili possono verificarsi le seguenti
reazioni�: irrequietezza, agitazione, irritabilità,
aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni,
psicosi, alterazione del comportamento. Tali reazioni possono
essere abbastanza gravi. Sono più probabili nei bambini e
negli anziani.
Dipendenza
L’uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche )
può portare allo sviluppo di dipendenza fisica�:
l’interruzione della terapia può causare fenomeni di
rimbalzo o da astinenza (vedere “Avvertenze speciali e
precauzioni d’uso”).
Si può verificare dipendenza psichica. E’ stato
segnalato abuso di benzodiazepine.
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Come con altre benzodiazepine una dose eccessiva non dovrebbe
rappresentare un rischio per la vita, a meno che queste non siano
state assunte in concomitanza ad altre sostanze deprimenti il
sistema nervoso centrale (incluso l’alcool).
Nel trattamento dell’iperdosaggio da qualsiasi
specialità medicinale, è necessario tenere presente
che potrebbero essere state assunte contemporaneamente più
sostanze.
In caso di sovradosaggio di benzodiazepine per uso orale
dovrebbe essere indotto il vomito (entro un’ora) se il
paziente è cosciente o intrapresa una lavanda gastrica,
con protezione delle vie respiratorie se il paziente è in
stato di incoscienza. Se lo svuotamento dello stomaco non dovesse
portare alcun vantaggio, somministrare carbone attivo per ridurre
l’assorbimento . Attenzione speciale dovrebbe essere
prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari nella
terapia di urgenza.
L’iperdosaggio di benzodiazepine si manifesta
solitamente con vari gradi di depressione del sistema nervoso
centrale che variano dall’ obnubilamento al coma. Nei casi
lievi i sintomi includono obnubilamento, confusione mentale e
letargia. Nei casi più gravi i sintomi possono includere
atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria,
raramente coma e molto raramente morte.
Il flumazenil può essere utile come antidoto.
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Estazolam è un ipnoinducente non barbiturico,
appartenente ad una famiglia di benzodiazepine: le
triazolbenzodiazepine.
Estazolam esercita la sua attività ipnogena riducendo
l'eccitabilità delle strutture mesodiencefaliche e
limbiche coinvolte nella modulazione dei fenomeni emozionali.
Estazolam, pur avendo uno spettro farmacologico simile a quello
della famiglia di appartenenza, si differenzia da altre
benzodiazepine per una spiccata attività ipnoinducente,
un'attività ansiolitica significativamente inferiore ed un
effetto miorilassante del tutto trascurabile.
Estazolam determina la rapida induzione di un sonno profondo,
di durata sovrapponibile a quello fisiologico, mantenendo
inalterata la normale attività onirica e predisponendo il
paziente ad un risveglio pronto, vigile ed in condizione di umore
normale.
Estazolam non determina accumulo e, di norma, non provoca
fenomeni di dipendenza o di assuefazione.
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Nell'animale da esperimento, Estazolam viene assorbito
soprattutto a livello del duodeno e i livelli cerebrali risultano
praticamente sovrapponibili a quelli ematici poichè il
farmaco supera facilmente la barriera ematoencefalica.
Nell’uomo dopo somministrazione orale la comparsa di
Estazolam nel plasma è rapida con una emivita di
assorbimento (t½α) di 17.1 minuti. Il
picco ematico viene raggiunto entro le 6 ore. L'emivita di
eliminazione (t½ß) è di circa 17
ore. La cinetica di eliminazione di Estazolam può essere
classificata come intermedia tra quella delle benzodiazepine a
breve durata di azione e quella delle benzodiazepine a lunga
durata di azione.
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La DL50 per via orale varia tra 740 e 3.200 mg/Kg a
seconda della specie animale. Il farmaco non ha evidenziato
effetti teratogeni e non ha influenzato la fertilità degli
animali trattati.
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Esilgan compresse:
Lattosio, Amido, Idrossipropilcellulosa, Magnesio stearato
Esilgan gocce:
Alcool, Glicerina, Glicole Propilenico, Saccarina, Aroma di
Arancio Deterpenato, Aroma di Limone Deterpenato, Acqua
Depurata.
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Non note
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Le compresse nella confezione correttamente conservata a
temperatura ambiente, sono stabili per un periodo di 48 mesi.
Le gocce nella confezione correttamente conservata a
temperatura ambiente sono stabili per un periodo di 24 mesi
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Nessuna oltre quelle normalmente previste per i farmaci.
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Compresse:
Blister in PVC/Al termoformato-termosaldato
Astuccio da 30 compresse da 1 mg
Astuccio da 30 compresse da 2 mg
Gocce:
Flacone vetro ambra con contagocce incorporato e tappo di
sicurezza a prova di bambino
Astuccio con flacone 30 ml
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Takeda Italia Farmaceutici S.p.A. - Via Elio Vittorini 129 -
00144 Roma
su licenza�: Takeda Chemical Industries Ltd - Osaka
(Giappone)
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Esilgan� compresse 1 mg: �� � A.I.C. N° 025053012
Esilgan� compresse 2 mg:��� A.I.C. N° 025053036
Esilgan gocce:���� ��������������� A.I.C. N° 025053048
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Specialità medicinale da vendersi soltanto su
presentazione di ricetta medica
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Esilgan� compresse 1 mg: Maggio 1985/Giugno 2000
Esilgan� compresse 2 mg: Settembre 1983/Giugno 2000
Esilgan gocce: Dicembre 1996/Giugno 2000
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Tabella V
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Giugno 2000
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