- [Vedi Indice]Capsule da 120 - 180 e 300 mg di diltiazem cloridrato: Ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato. Terapia e profilassi dell'insufficienza coronarica: angor da sforzo ed a riposo, angina di Prinzmetal, angor post-infartuale.
Capsule da 120 - 180 - 300 mg: Secondo prescrizione medica. In linea generale, la posologia ottimale, che deve essere valutata singolarmente, si effettua iniziando con la somministrazione di 1 capsula da 120 mg 2 volte al giorno. Il dosaggio può essere aumentato successivamente, a giudizio del medico, secondo il seguente schema:
1 capsula da 180 mg 2 volte al giorno.
1 capsula da 300 mg 1 volta al giorno.
Le capsule contengono microgranuli che rilasciano gradualmente il principio attivo: si devono ingerire con un po' di liquido senza masticarle, ai pasti o al mattino, se è consigliata una sola somministrazione giornaliera.
Ipersensibilità individuale al farmaco o ai suoi componenti.
Ipotensione (pressione sistolica minore di 90 mmHg), insufficienza cardiaca congestizia, sindrome del nodo del seno, disturbi della conduzione (blocco seno-atriale o atrio-ventricolare di II e III grado), bradicardia (frequenza del polso inferiore a 55 battiti al minuto).
Gravidanza accertata o presunta; allattamento.
In caso di insufficienza renale o epatica e nei soggetti anziani, le concentrazioni plasmatiche del diltiazem possono essere aumentate. Si raccomanda, all'inizio del trattamento, attenzione particolare alle controindicazioni ed alle precauzioni d'uso, nonché una attenta sorveglianza soprattutto della frequenza cardiaca e dell'elettrocardiogramma. In pazienti con disturbi epatici si raccomanda, durante il trattamento con Etyzem, di controllare periodicamente la funzionalità epatica.
Il prodotto va usato con cautela nei pazienti con bradicardia o con un blocco atrio-ventricolare di I° grado.
La somministrazione contemporanea di Etyzem e di antiipertensivi può determinare un potenziamento dell'effetto ipotensivo. Può rendersi pertanto necessario un adattamento della posologia del farmaco (Vedi "Interazioni").
Nel caso che il paziente sotto trattamento debba sottoporsi ad un intervento chirurgico in anestesia generale, si dovrà avvertire l'anestesista della terapia in corso.
Etyzem può essere utilizzato senza rischio nei pazienti con problemi respiratori cronici.
Tenere fuori della portata dei bambini.
Associazione controindicata a scopo prudenziale:
Dantrolene (perfusione)
Nell'animale, sono stati costantemente osservati casi di fibrillazione ventricolare mortali in caso di somministrazione di verapamil e di dantrolene per via endovenosa. L'associazione di un antagonista del calcio e di dantrolene è dunque potenzialmente pericolosa.
Associazioni oggetto di precauzioni d'uso:
Alfa-antagonisti: aumento dell'effetto ipotensivo. Ipotensioni possono comparire in caso di associazione con gli alfa-antagonisti. L'associazione del diltiazem con un alfa-antagonista implica una stretta sorveglianza della pressione arteriosa.
Beta-bloccanti: possibilità di disturbi dell'automatismo (bradicardia eccessiva, arresto sinusale), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare e collasso cardiaco (sinergismo d'azione).
Una tale associazione non deve essere intrapresa se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografica, in particolare all'inizio del trattamento.
Amiodarone, digossina: aumentato rischio di bradicardia; si impone prudenza in caso di associazione con diltiazem, particolarmente in soggetti anziani o in caso di dosi elevate.
Antiaritmici: poiché il diltiazem ha proprietà antiaritmiche, la prescrizione contemporanea con altri antiaritmici è sconsigliata a causa dell'aumento di effetti indesiderati cardiaci per effetti additivi.
L'associazione è comunque delicata e non può essere intrapresa se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografica.
Nitroderivati: aumento dell'effetto ipotensivo e lipotimie (sommazione degli effetti vasodilatatori).
Nei pazienti trattati con gli inibitori del calcio, la prescrizione dei nitroderivati deve essere fatta a dosi progressivamente crescenti.
Ciclosporina : aumento dei tassi circolanti di ciclosporina.
È opportuno diminuire la posologia della ciclosporina, controllare la funzionalità renale, dosare i tassi circolanti di ciclosporina e adattare la posologia durante l'associazione e dopo la sua sospensione.
Carbamazepina: aumento dei tassi circolanti di carbamazepina.
Teofillina: aumento dei tassi circolanti di teofillina.
Antagonisti dei recettori istaminici H2 (cimetidina e ranitidina): aumento delle concentrazioni plasmatiche di diltiazem.
Il diltiazem non deve essere somministrato in gravidanza e durante l'allattamento.
Nelle donne in età fertile una eventuale gravidanza deve essere sempre esclusa prima dell'inizio del trattamento e durante il trattamento stesso deve essere assicurata una efficace copertura anticoncezionale.
Nessuno.
Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e reversibili e nella maggior parte dei casi dovuti all'effetto vasodilatatore del farmaco. Sono da segnalare: edemi degli arti inferiori, cefalea, vampate di calore, astenia, palpitazioni, malessere, disturbi digestivi (dispepsia, dolori addominali, bocca secca, stipsi, diarrea) ed esantemi cutanei.
I fenomeni dovuti a vasodilatazione (in particolare gli edemi) sono dose-dipendenti e risultano più frequenti negli anziani.
Sono stati anche riportati: bradicardia sintomatica, blocco seno-atriale, blocchi atrio-ventricolari.
L'esperienza acquisita ha mostrato che le eruzioni cutanee sono per lo più localizzate e consistono in eritemi, orticarie o, eccezionalmente, eritemi desquamativi, eventualmente febbrili, che regrediscono dopo la sospensione del trattamento.
Sono stati osservati nel periodo iniziale del trattamento rari casi di aumento delle transaminasi epatiche. Tali aumenti erano comunque isolati, moderati e transitori.
Eccezionalmente sono stati riportati casi di epatite.
Il quadro clinico dell'intossicazione acuta da sovradosaggio può comportare ipotensione grave fino al collasso, bradicardia sinusale con o senza dissociazione isoritmica e disturbi della conduzione atrio-ventricolare.
Il trattamento da intraprendere in sede ospedaliera consisterà in lavanda gastrica e diuresi osmotica.
In caso di bradicardia grave si può praticare un'elettrostimolazione.
Gli antidoti proposti sono: atropina, adrenalina, glucagone o gluconato di calcio.
Il diltiazem è un calcio antagonista che riduce selettivamente il flusso del calcio a livello coronarico e del muscolo cardiaco. In tal modo diminuisce la concentrazione del calcio intracellulare a livello delle proteine contrattili.
A livello miocardico diltiazem interviene direttamente sul metabolismo energetico del miocardio, diminuisce le resistenze coronariche e periferiche e riduce il fabbisogno di ossigeno nel muscolo cardiaco.
La sua azione bradicardizzante moderata contribuisce a ridurre il lavoro cardiaco. Non è stato evidenziato un effetto inotropo negativo sul miocardio sano. Il diltiazem rallenta moderatamente la frequenza cardiaca e può esercitare un effetto depressivo sul nodo sinusale patologico. Esso rallenta la conduzione atrio-ventricolare, con rischio di blocco atrio-ventricolare.
Non ha effetti sulla conduzione a livello del fascio di His e delle strutture infrahisiane.
Nell'iperteso riduce l'ipertrofia ventricolare sinistra.
La gettata cardiaca non è sensibilmente modificata.
La somministrazione di diltiazem è associata ad un aumento della resistenza cardiaca agli sforzi ed alla prevenzione dello spasmo coronarico con diminuzione della frequenza delle crisi di angina pectoris. La riduzione delle resistenze sistemiche è anche alla base dell'effetto ipotensivo che si verifica nell'iperteso senza insorgenza di tachicardia riflessa.
A livello vascolare, nell'animale, riducendo l'entrata del calcio nelle cellule della muscolatura liscia vasale, diltiazem diminuisce il tono arterioso e provoca una vasodilatazione, con conseguente diminuzione delle resistenze periferiche.
A livello vascolare, nell'uomo, l'azione calcio antagonista del diltiazem si manifesta con una vasodilatazione arteriosa moderata; oltre all'effetto sulle piccole arterie, evidenziato dalla diminuzione delle resistenze vascolari sistemiche, il diltiazem esercita un significativo effetto dilatante sulle grandi arterie periferiche. Questa vasodilatazione provoca, nell'iperteso, una diminuzione della pressione arteriosa legata all'abbassamento delle resistenze periferiche, senza provocare tachicardia riflessa. È rilevabile invece una leggera diminuzione della frequenza cardiaca.
Etyzem è una specialità la cui caratteristica è quella di contenere diltiazem cloridrato a rilascio controllato nel tratto digestivo.
Il diltiazem è legato per l'80% alle proteine plasmatiche. Questo legame non è alterato dalla presenza di altri farmaci a concentrazioni terapeutiche.
La metabolizzazione avviene per desacetilazione, demetilazione ossidativa e coniugazione con metaboliti fenolici.
I principali metaboliti attivi circolanti, N-demetildiltiazem e deacetildiltiazem dimostrano un'attività farmacologica ridotta di circa il 50% rispetto a quelle del diltiazem.
Gli altri metaboliti sono farmacologicamente inattivi.
Dopo somministrazione di dosi comprese tra 180 e 300 mg di diltiazem si ottiene, dopo circa 5,5 ore, un picco di concentrazione plasmatica compreso tra 80 e 220 ng/ml.
La somministrazione cronica di capsule da 300 mg di Etyzem (in singola somministrazione) mantiene la concentrazione plasmatica a circa 100 ng/ml per 24 ore.
L'emivita plasmatica è compresa tra 6,5 e 7,9 ore e dipende dal dosaggio.
La farmacocinetica del prodotto non è modificata in soggetti con alterata funzione renale.
Studi condotti con pazienti dializzati hanno dimostrato che non esiste alterazione della cinetica del diltiazem cloridrato.
In pazienti con alterata funzionalità epatica si può verificare una biotrasformazione più lenta solo nei casi di grave danno epatico.
Gli studi di tossicità acuta e subacuta eseguiti su differenti specie animali hanno confermato la buona tollerabilità del farmaco in rapporto alle dosi terapeutiche dell'uso umano.
Gli studi di teratogenesi in differenti specie animali, nonché quelli sullo sviluppo peri- e post-natale, hanno stabilito la controindicazione alla somministrazione del farmaco in caso di gravidanza accertata o presunta.
Etyzem 120: microgranuli di saccarosio e amido di mais, povidone, saccarosio, etilcellulosa, talco, polimero di rivestimento a base di etilcellulosa, dibutilsebacato, gelatina, eritrosina (E127), indigotina (E132), titanio biossido (E 171).
Etyzem 180: microgranuli di saccarosio e amido di mais, povidone, saccarosio, etilcellulosa, talco, polimero di rivestimento a base di etilcellulosa, dibutilsebacato, gelatina, indigotina (E132), titanio biossido (E 171).
Etyzem 300: microgranuli di saccarosio e amido di mais, povidone, saccarosio, etilcellulosa, talco, polimero di rivestimento a base di etilcellulosa, dibutilsebacato, gelatina, eritrosina (E127), indigotina (E132), titanio biossido (E 171).
Nessuna nota fino ad ora.
A confezionamento integro: 30 mesi.
Da conservare in normali condizioni ambientali.
Etyzem 120 - Astuccio da 28 capsule, in blister di PVC/alluminio
Etyzem 180 - Astuccio da 28 capsule, in blister di PVC/alluminio
Etyzem 300 - Astuccio da 28 capsule, in blister di PVC/alluminio
Vedere "Posologia e modo di somministrazione"
FARMACEUTICI CABER S.p.A.
Via Cavour, 11 - Comacchio (FE)
Etyzem 120 - 120 mg capsule rigide a rilascio modificato - 28 capsule
AIC n. 028156065
Etyzem 180 - 180 mg capsule rigide a rilascio modificato - 28 capsule
AIC n. 028156077
Etyzem 300 - 300 mg capsule rigide a rilascio modificato - 28 capsule
AIC n. 028156089
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
06/12/1999
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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06.12.1999.
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