Enbrel 25 mg polvere per soluzione iniettabile.
Ciascun flaconcino contiene 25 mg di etanercept.
Etanercept è una proteina di fusione del recettore
umano p75 del fattore di necrosi tumorale con l’Fc,
ottenuta tramite tecniche di DNA ricombinante attraverso un
sistema di espressione mammifero di cellule ovariche di criceto
Cinese (CHO). Etanercept è un dimero di una proteina
chimerica geneticamente preparata tramite fusione del dominio
extracellulare del recettore-2 del fattore di necrosi tumorale
umano (TNFR2/p75) responsabile del legame con il ligando, con la
frazione Fc dell’immunoglobulina umana IgG1. Questa
frazione Fc contiene la regione cerniera, la regione
CH2 e CH3 ma non la regione CH1
dell’IgG1.Etanercept contiene 934 aminoacidi ed ha un peso
molecolare apparente di circa 150 kilodalton.
La potenza viene determinata misurando la capacità di
etanercept di neutralizzare l’inibizione della crescita
mediata dal TNFa della linea cellulare A375.
L’attività specifica di etanercept è di
1,7�x�106�unità/mg.
Polvere per soluzione iniettabile.
- [Vedi Indice]
Trattamento dell’artrite reumatoide in fase attiva negli
adulti, quando la risposta ai farmaci antireumatici modificanti
la malattia, metotressato incluso (a meno che controindicato),
è risultata inadeguata.
Enbrel è anche indicato nel trattamento
dell’artrite reumatoide grave, attiva e progressiva negli
adulti precedentemente non trattati con metotressato. In questa
popolazione, Enbrel ha mostrato di rallentare la progressione del
danno strutturale associato alla malattia misurato
radiologicamente.
Trattamento dell’artrite cronica giovanile
poliarticolare in fase attiva in bam\bini di età comprese
tra i 4 ed i 17 anni che hanno mostrato una risposta inadeguata,
o che sono risultati intolleranti al metotressato. Enbrel non
è stato studiato su bambini di età inferiore ai 4
anni.
�
Il trattamento con Enbrel deve essere iniziato e seguito da un
medico specialista che ha esperienza nella diagnosi e nel
trattamento dell’artrite reumatoide.
Adulti (18-64 anni)
La dose raccomandata per una risposta terapeutica ottimale
è di 25 mg di Enbrel, ricostituiti con 1�ml di acqua per
preparazioni iniettabili, da somministrare due volte a settimana
per iniezione sottocutanea. 25 mg somministrati una volta a
settimana danno una risposta più lenta e possono essere
meno efficaci.
Pazienti anziani ( > 65 anni)
Non è necessario alcun adattamento di dosaggio. La
posologia ed il modo di somministrazione sono uguali a quelli per
gli adulti di età compresa tra i 18 ed i 64 anni.
Bambini ed adolescenti ( >4 fino a < 18
anni)
0,4 mg/Kg (fino ad un massimo di 25 mg per dose) dopo
ricostituzione di 25 mg di Enbrel in 1 ml di acqua per
preparazioni iniettabili, somministrati due volte a settimana per
iniezione sottocutanea con un intervallo di 3-4 giorni tra le
dosi.
Insufficienza renale ed epatica
Non è necessario alcun adattamento di dosaggio.
�
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi
degli eccipienti.
Sepsi o rischio di sepsi.
Il trattamento con Enbrel non deve essere iniziato nei
pazienti con infezione attiva, comprese le infezioni croniche o
localizzate.
�
Infezioni
Nei rapporti di post-marketing sono stati segnalati, con
l’uso di Enbrel, sepsi ed gravi infezioni� (letali,
pericolose per la vita, o richiedenti ospedalizzazione o
antibiotici per via endovenosa) (vedere paragrafo 4.8). Molti di
questi eventi gravi si sono verificati in pazienti con malattie
di base che, in aggiunta alla loro artrite reumatoide, potevano
predisporli alle infezioni. I pazienti che sviluppano una nuova
infezione mentre sono sottoposti al trattamento con Enbrel devono
essere attentamente monitorati. Se il paziente sviluppa
un’infezione grave, la somministrazione di Enbrel deve
essere interrotta. I medici devono essere cauti quando
valutano l’uso di Enbrel in pazienti con un’anamnesi
di infezioni ricorrenti o croniche, o con condizioni di base che
possono predisporre i pazienti alle infezioni, così come
in caso di diabete avanzato o scarsamente controllato.
Reazioni allergiche
Durante gli studi clinici, reazioni allergiche associate alla
somministrazione di Enbrel sono state comunemente riportate.
Nell’esperienza post-marketing, le reazioni allergiche
hanno incluso sia angioedema e orticaria che reazioni gravi. Se
si verifica una qualsiasi reazione grave allergica o
anafilattica, la terapia con Enbrel deve essere interrotta
immediatamente ed iniziata una terapia appropriata.
Immunosoppressione
Esiste la possibilità che le terapie anti-TNF, incluso
Enbrel, pregiudichino le difese dell’ospite contro le
infezioni ed i tumori maligni, poiché il TNF media
l’infiammazione e modula le risposte immunitarie cellulari.
Durante il periodo post-marketing sono stati ricevuti reports
riguardanti vari tumori maligni (inclusi carcinoma alla mammella
e al polmone, e linfoma) (vedere paragrafo 4.8). In uno studio su
49 pazienti affetti da artrite reumatoide trattati con Enbrel,
non c’è stata nessuna prova di depressione della
ipersensibilità di tipo ritardato, diminuzione dei livelli
di immunoglobuline, o modifica del numero delle popolazioni delle
cellule effettrici. Non è noto se il trattamento con
Enbrel possa influenzare lo sviluppo ed il decorso di tumori
maligni ed infezioni attive e/o croniche. Non sono state valutate
la sicurezza e l’efficacia di Enbrel in pazienti
immunosoppressi o con infezioni croniche.
Due pazienti affetti da artrite cronica giovanile hanno
sviluppato infezione da varicella e segni e sintomi di meningite
asettica, che si sono risolti senza postumi. I pazienti con una
esposizione significativa al virus della varicella, devono
interrompere temporaneamente la terapia con Enbrel e deve essere
preso in considerazione un trattamento profilattico con
immunoglobuline anti Varicella Zoster.
Vaccinazioni
Non sono disponibili dati sugli effetti della vaccinazione in
pazienti che ricevono Enbrel. I vaccini vivi non devono essere
somministrati in concomitanza con Enbrel. Non sono disponibili
dati sulla trasmissione secondaria di infezione da vaccini vivi
in pazienti che ricevono Enbrel. Si raccomanda che i pazienti
affetti da artrite cronica giovanile, prima di iniziare la
terapia con Enbrel abbiano, se possibile, completato tutte le
immunizzazioni in accordo alle vigenti linee guida
sull’immunizzazione.
Formazione di autoanticorpi
Il trattamento con Enbrel può causare la formazione di
anticorpi autoimmuni (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni ematologiche
Rari casi di pancitopenia e rarissimi casi di anemia
aplastica, alcuni dei quali con esito fatale, sono stati
riportati in pazienti trattati con Enbrel. Deve essere prestata
attenzione nei pazienti in trattamento con Enbrel che hanno
un’anamnesi di discrasie ematiche. Tutti i pazienti devono
essere avvertiti che qualora sviluppassero segni e sintomi
indicativi di discrasie ematiche o infezioni (es. febbre
persistente, mal di gola, lividi, sanguinamento, pallore) mentre
stanno assumendo Enbrel, devono richiedere un immediato
intervento medico. Tali pazienti devono essere visitati
immediatamente, includendo una conta ematica completa; se le
discrasie ematiche vengono confermate, il trattamento con Enbrel
deve essere interrotto.
Disturbi del SNC
Esistono rare evidenze postmarketing di malattie
demielinizzanti del SNC nei pazienti trattati con Enbrel (vedere
paragrafo 4.8); la relazione causale con la terapia con Enbrel
non è stata chiarita.
Sebbene non siano stati realizzati studi clinici finalizzati a
valutare la terapia con Enbrel in pazienti con sclerosi multipla,
studi clinici in pazienti con sclerosi multipla trattati con
altri antagonisti del TNF hanno mostrato un aumento
dell’attività della malattia.
E’ raccomandata una attenta valutazione del rapporto
rischio/beneficio quando si prescrive Enbrel a pazienti con
malattia demielinizzante del SNC, pre-esistente o di recente
insorgenza.
Terapia combinata
Non è stata valutata la sicurezza a lungo termine di
Enbrel in associazione con altri farmaci antireumatici
modificanti la malattia.
Insufficienza renale ed epatica
Basandosi sui dati di farmacocinetica (vedere paragrafo 5.2)
non è richiesta una modifica del dosaggio in pazienti con
insufficienza renale o epatica; i dati clinici su tali pazienti
sono limitati.
Insufficienza cardiaca congestizia
I medici devono prestare attenzione quando usano Enbrel in
pazienti che presentano insufficienza cardiaca congestizia (CHF).
Esistono evidenze post-marketing di peggioramento dellla CHF, con
e senza fattori precipitanti identificabili, nei pazienti
trattati con Enbrel. Due estesi studi clinici che valutavano
l’uso di Enbrel nel trattamento della CHF sono stati
interrotti in anticipo per mancanza di efficacia. Sebbene non
conclusivi, alcuni dati di uno di questi studi suggeriscono una
possibile tendenza al peggioramento della CHF in quei pazienti
trattati con Enbrel.
�
Non sono state valutate, in studi formali, le interazioni tra
Enbrel ed altri farmaci. Durante gli studi clinici, non sono
state osservate interazioni quando Enbrel è stato
somministrato con glucocorticoidi, salicilati, farmaci
anti-infiammatori non steroidei (FANS), analgesici o
metotressato. Non sono disponibili dati sugli effetti della
vaccinazione in pazienti che ricevono Enbrel. Vedere paragrafo
4.4 per le avvertenze sulle vaccinazioni.
�
Non ci sono studi con Enbrel su donne in stato di gravidanza.
Studi di tossicità dello sviluppo su ratti e conigli non
hanno rivelato alcuna prova di danno dovuto ad etanercept sul
feto o sul ratto neonato. Non sono disponibili dati preclinici
riguardanti la tossicità peri- e postnatale di etanercept
e sugli effetti dell’etanercept sulla fertilità e
sulla funzione riproduttiva generale. Perciò l’uso
di Enbrel non è raccomandato nelle donne in stato di
gravidanza e le donne in età fertile devono essere
avvertite di evitare una gravidanza durante la terapia con
Enbrel.
Uso durante l’allattamento
Non è noto se Enbrel venga secreto nel latte materno.
Poiché le immunoglobuline, così come molti altri
medicinali, possono essere secreti nel latte materno, si deve
decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la
somministrazione di Enbrel durante l’allattamento.
�
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di
guidare veicoli e sull’uso di macchine.
�
Enbrel è stato studiato su 1.809 pazienti affetti da
artrite reumatoide in studi in doppio cieco ed in aperto. Questa
esperienza include 2 studi placebo-controllati (349 pazienti
trattati con Enbrel e 152 con placebo) ed uno studio clinico con
controllo attivo che ha confrontato Enbrel al metotressato (415
pazienti trattati con Enbrel e 217 pazienti trattati con
metotressato). La percentuale dei pazienti che ha interrotto il
trattamento a causa di eventi avversi è stata la stessa in
entrambi i gruppi trattati con Enbrel e con placebo (4%); nello
studio clinico con controllo attivo, il tasso di interruzioni
è stato significativamente più alto per il
metotressato (10%) che per Enbrel (5%).
In studi clinici in doppio cieco che hanno confrontato Enbrel
con placebo, le reazioni al sito di iniezione sono stati gli
eventi avversi più frequenti tra i pazienti trattati con
Enbrel. Tra i pazienti affetti da artrite reumatoide, trattati in
studi placebo controllati, si sono verificati eventi avversi
gravi con una frequenza del 4% nei 349 pazienti trattati con
Enbrel, contro il 5% dei 152 pazienti trattati con placebo. Nello
studio clinico con controllo attivo, gli eventi avversi gravi si
sono verificati con una frequenza del 6% nei 415 pazienti
trattati con Enbrel rispetto all’8% nei 217 pazienti
trattati con metotressato.
La seguente lista di reazioni avverse si basa sulle esperienze
derivanti dagli studi clinici negli adulti e sulle esperienze di
post-marketing.
All’interno dei diversi sistemi e apparati, le reazioni
avverse sono elencate secondo classi di frequenza (numero
presunto di pazienti con quella reazione), utilizzando le
seguenti categorie: molto comuni (>1/10); comuni (>1/100,
<1/10); non comuni (>1/1000, <1/100); rare
(>1/10.000, <1/1000); molto rare (<1/10.000).
Infezioni ed infestazioni:
Molto comuni:������� Infezioni (incluse infezioni alle alte
vie respiratorie, bronchiti, cistiti, infezioni della pelle)*
Non comuni:��������� Infezioni gravi (inclusa polmonite,
cellulite, artrite settica, sepsi)*
Alterazioni del sistema ematico e linfatico:
Non comuni:��������� Trombocitopenia
Rare:������������������� Anemia, leucopenia, pancitopenia*
Molto rare:����������� Anemia aplastica*
Alterazioni del sistema immunitario:
Comuni:��������������� Reazioni allergiche (vedere Alterazioni
della cute e del tessuto sottocutaneo), formazione di
autoanticorpi*
Rare:������������������� Gravi reazioni allergiche ed
anafilattiche (inclusi angioedema e broncospasmo)
Alterazioni del sistema nervoso:
Rare: ������������������ Convulsioni,
��������������������������� Episodi di demielinizzazione del
SNC indicativi di sclerosi multipla oppure di situazioni
localizzate di demielinizzazione quali neurite ottica e mielite
transversa (vedere paragrafo 4.4)
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comuni:��������������� Prurito
Non comuni:��������� Angioedema, orticaria
Alterazioni generali e legate al sito di iniezione:
Molto comuni:�������������� Reazioni al sito di iniezione
(inclusi sanguinamento, ecchimosi, eritema, prurito, dolore,
gonfiore)*
Comuni:��������������� Febbre
Alterazioni cardiologiche:
Esistono evidenze di peggioramento della insufficienza
cardiaca congestizia (vedere paragrafo 4.4)
*vedere le Informazioni aggiuntive sottostanti.
Informazioni aggiuntive
Eventi avversi gravi riportati durante gli studi
clinici
Tra i pazienti affetti da artrite reumatoide trattati negli
studi clinici placebo-controllati, controllati verso trattamento
attivo ed in aperto con Enbrel, gli eventi avversi gravi
riportati hanno incluso tumori maligni (vedere sotto), infezioni,
insufficienza cardiaca, infarto miocardico, ischemia miocardica,
ischemia cerebrale, ipertensione, ipotensione, colecistite,
pancreatite, emorragia gastrointestinale, borsite, depressione,
dispnea, difetti di cicatrizzazione, insufficienza renale,
trombosi venosa profonda, embolia polmonare, glomerulonefropatia
membranosa, polimiosite e tromboflebite.
Tumori maligni
Durante gli studi clinici condotti con Enbrel fino a 48 mesi
su 1.809 pazienti affetti da artrite reumatoide, sono stati
osservati� trentadue nuovi tumori maligni di vario tipo. La
frequenza� e l’incidenza osservate in questi studi clinici
sono state simili a quelle attese per la popolazione studiata.
Reports di vari tumori maligni (incluso carcinoma alla mammella e
al polmone, e linfoma) sono stati ricevuti anche nel periodo
post-marketing (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni nel sito di iniezione
Rispetto al placebo, i pazienti trattati con Enbrel hanno
mostrato un’incidenza significativamente più alta di
reazioni nel sito di iniezione (37% contro 10%). Le reazioni nel
sito di iniezione, se presentatesi, si sono generalmente
verificate durante il primo mese. La durata media variava da 3 a
5 giorni. La maggior parte delle reazioni nel sito di iniezione
verificatesi nei gruppi che hanno ricevuto Enbrel non sono state
trattate mentre la maggior parte dei pazienti che sono stati
sottoposti a terapia, ha ricevuto preparazioni topiche come
corticosteroidi, o antistaminici orali. Inoltre, alcuni pazienti
hanno sviluppato reazioni di richiamo nel sito di iniezione
caratterizzate da una reazione cutanea nel punto di iniezione
più recente, insieme ad una comparsa simultanea di
reazioni nel sito di iniezione dei precedenti punti di iniezione.
Di solito, queste reazioni sono state transitorie e non si sono
ripresentate durante il trattamento.
Infezioni
Durante gli studi clinici, le infezioni riportate con maggiore
frequenza nei pazienti che hanno ricevuto Enbrel o il placebo,
sono state le infezioni delle alte vie respiratorie
(“raffreddori”) e sinusiti. In studi
placebo-controllati, l’incidenza delle infezioni delle alte
vie respiratorie è stata del 16% nel gruppo trattato con
placebo e del 29% nel gruppo trattato con Enbrel; quando i
pazienti trattati con Enbrel sono stati osservati per un periodo
di tempo più lungo, l’incidenza è stata di
0,68 eventi per paziente/anno nel gruppo placebo e di 0,82 eventi
per paziente/anno nel gruppo trattato con Enbrel. In studi
placebo-controllati con Enbrel, non è stato osservato
alcun aumento dell’incidenza (1,3% placebo, 0,9% Enbrel)
delle infezioni gravi (letali, pericolose per la vita o
richiedenti ospedalizzazione o antibiotici per via endovenosa).
Tra i 1.809 pazienti trattati con Enbrel fino a 48 mesi,� sono
state osservate 143 infezioni gravi comprendenti, per esempio,
ascesso (in vari siti), batteriemia, bronchite, borsite,
celluliti, colecistite, diarrea, diverticolite, endocardite
(sospetta), gastroenterite, herpes zoster, ulcera della gamba,
infezione della bocca, osteomielite, peritonite, polmonite,
pielonefrite, sepsi, artrite settica, sinusite, infezioni
cutanee, ulcera cutanea, infezione del tratto urinario, vasculite
ed infezione della ferita.
Anche durante l’uso post-marketing di Enbrel sono state
riportate infezioni gravi e fatali; i patogeni riscontrati
includono batteri, micobatteri (incluso quello tubercolare),
virus e funghi. Alcune si sono verificate entro poche settimane
dall’inizio del trattamento con Enbrel in pazienti che
avevano condizioni di base (es. diabete, insufficienza cardiaca
congestizia, anamnesi di infezioni in atto o croniche) in
aggiunta alla loro artrite reumatoide (vedere paragrafo 4.4). I
dati ottenuti da uno studio clinico sulla sepsi in pazienti non
specificatamente affetti da artrite reumatoide, suggeriscono che
il trattamento con Enbrel può far aumentare la
mortalità in pazienti con sepsi diagnosticata.
Autoanticorpi
Campioni di siero dei pazienti sono stati testati per gli
autoanticorpi in diversi momenti. Tra i pazienti sottoposti al
test per gli anticorpi antinucleari (ANA), la percentuale dei
pazienti che ha sviluppato una nuova positività agli ANA
(>1:40) è risultata più alta tra i pazienti
trattati con Enbrel (11%) rispetto ai pazienti trattati con
placebo (5%). La percentuale dei pazienti che hanno sviluppato
una nuova positività agli anticorpi anti DNA-doppia elica
bloccato è risultata ancora più elevata mediante il
test radioimmunologico (15% dei pazienti trattati con Enbrel
contro il 4% dei pazienti trattati con placebo) e mediante il
testCrithidia luciliae (3% dei pazienti trattati con
Enbrel contro nessuno dei pazienti trattati con placebo). La
percentuale dei pazienti trattati con Enbrel che hanno sviluppato
anticorpi anticardiolipina ha subito un incremento simile a
quello osservato in pazienti trattati con placebo. Nessun
paziente ha sviluppato segni clinici che suggerivano una sindrome
lupus-simile o altre nuove malattie autoimmunitarie.
L’impatto del trattamento a lungo termine con Enbrel sullo
sviluppo di malattie autoimmunitarie è sconosciuto.
Nell’esperienza post-marketing, in alcuni pazienti,
inclusi quelli con fattore reumatoide positivo, è stato
descritto lo sviluppo di alcuni autoanticorpi in combinazione con
reazioni cutanee compatibili da un punto di vista clinico e
bioptico con un lupus cutaneo subacuto o con un lupus
discoide.
Pancitopenia e anemia aplastica
Esistono evidenze post-marketing di pancitopenia e anemia
aplastica, alcune delle quali con esito fatale (vedere paragrafo
4.4).
Effetti indesiderati in pazienti pediatrici affetti da
artrite cronica giovanile
Generalmente, gli eventi avversi in pazienti pediatrici sono
stati simili per frequenza e tipologia a quelli osservati in
pazienti adulti. Le differenze rispetto agli adulti ed altre
considerazioni particolari sono discusse nei paragrafi
successivi.
Gli effetti indesiderati gravi� riportati in uno studio
clinico su 69 pazienti affetti da artrite cronica giovanile di
età compresa tra i 4 ed i 17 anni, comprendevano varicella
con segni e sintomi di meningite asettica risoltasi senza postumi
(vedere anche 4.4), gastroenterite, depressione/alterazioni della
personalità, ulcera cutanea ed esofagite/gastrite, shock
settico da streptococco di gruppo A, diabete mellito di tipo I,
infezione del tessuto molle ed infezione di ferite
chirurgiche.
Quarantatré bambini affetti da artrite giovanile
cronica su 69 (62%) hanno sviluppato una infezione mentre
ricevevano Enbrel durante i 3 mesi dello studio (parte 1 in
aperto) e la frequenza e la gravità delle infezioni
è stata simile in 58 pazienti che hanno completato la
terapia in aperto per 12 mesi. Le infezioni riportate in pazienti
affetti da artrite cronica giovanile sono state generalmente di
tipo lieve e simili a quelle comunemente osservate in una
popolazione pediatrica ambulatoriale. La tipologia e la
proporzione di eventi avversi in pazienti affetti da artrite
cronica giovanile sono state simili a quelle osservate negli
studi con Enbrel su pazienti adulti affetti da artrite reumatoide
e sono state per la maggior parte lievi. Molti eventi avversi
sono stati riportati più comunemente nei 69 pazienti
affetti da artrite cronica giovanile che assumevano Enbrel per 3
mesi in confronto ai 349 adulti affetti da artrite reumatoide.
Questi comprendevano cefalea (19% dei pazienti, 1,7 eventi per
paziente/anno), nausea (9%, 1,0 evento per paziente/anno), dolore
addominale (19%, 0,74 eventi per paziente/anno) e vomito (13%,
0,74 eventi per paziente/anno).
�
Durante gli studi clinici su pazienti affetti da artrite
reumatoide non sono state osservate dosi-limite di
tossicità. La più alta dose valutata è stata
una dose di carico endovenosa di 32�mg/m2 seguita da
una dose sottocutanea di 16�mg/m2 somministrata due
volte a settimana. Un paziente affetto da artrite reumatoide si
è erroneamente auto-somministrato 62�mg di Enbrel per via
sottocutanea due volte a settimana per 3 settimane, senza
sperimentare effetti indesiderati. Non si conosce
l’antidoto per Enbrel.
�
Categoria farmacoterapeutica: agenti ad azione
immunosoppressiva selettiva.
Codice ATC: L04AA11
Il fattore di necrosi tumorale (TNF) è una citochina
predominante nel processo infiammatorio dell’artrite
reumatoide. Etanercept è un inibitore competitivo del
legame del TNF ai propri recettori cellulari superficiali e
perciò inibisce l’attività biologica del
TNF.
Il TNF e la linfotossina sono citochine pro-infiammatorie che
si legano a due distinti recettori cellulari superficiali: i
recettori del fattore di necrosi tumorale (TNFRs) da 55
kilodalton (p55) e da 75 kilodalton (p75). Entrambi i TNFRs
esistono naturalmente nelle forme legata alla membrana e
solubile. Si pensa che i TNFRs nella forma solubile regolino
l’attività biologica del TNF.
Il TNF e la linfotossina esistono prevalentemente come
omotrimeri con la loro attività biologica che dipende dal
legame crociato ai TNFRs superficiali cellulari. I recettori
solubili dimerici, come l’etanercept, possiedono una
affinità di legame per il TNF più alta di quella
dei recettori monomerici e sono inibitori competitivi
notevolmente più potenti del legame del TNF con i propri
recettori cellulari. Inoltre, l’utilizzo di una regione Fc
immunoglobulinica come elemento di fusione nella costruzione di
un recettore dimerico, conferisce una più lunga emivita
plasmatica.
Meccanismo d’azione
Nell’artrite reumatoide, la maggior parte della
patologia articolare è mediata da molecole
pro-infiammatorie che sono collegate in un network controllato
dal TNF. Si pensa che il meccanismo d’azione
dell’etanercept consista in una inibizione competitiva del
legame del TNF ai recettori superficiali TNFR, che previene le
risposte cellulari mediate dal TNF rendendo il TNF biologicamente
inattivo. L’etanercept può anche modulare le
risposte biologiche controllate da molecole addizionali a cascata
(es., citochine, molecole di adesione o proteinasi) che sono
indotte o regolate dal TNF.
Studi clinici
L’efficacia di Enbrel è stata valutata in uno
studio randomizzato, in doppio-cieco, placebo-controllato. Lo
studio ha valutato 234 pazienti di età > 18 anni
affetti da artrite reumatoide in fase attiva, che non avevano
risposto alla terapia con almeno uno, ma non più di
quattro farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs;
es. idrossiclorochina, oro orale od iniettabile, metotressato,
azatioprina, D-penicillamina, sulfasalazina), che presentavano
una conta delle articolazioni doloranti > 12, delle
articolazioni edematose > 10 e una velocità di
eritrosedimentazione > 28 mm/h, o un valore di proteina C-
reattiva > 2,0 mg/dl o rigidità mattutina di durata
> 45 minuti. Dosi di 10 mg o 25 mg di Enbrel o placebo sono
state somministrate per via sottocutanea� due volte a settimana
per 6 mesi consecutivi. I risultati di questo studio clinico
controllato sono stati espressi in percentuale di miglioramento
dell’artrite reumatoide utilizzando il criterio di risposta
dell’American College of Rheumatology (ACR).
L’obiettivo primario è stato il raggiungimento di
una risposta ACR 20 al 3° mese. I soggetti che non hanno
risposto sulla base di criteri prestabiliti per mancanza di
efficacia prima del 3° mese, sono stati autorizzati ad
interrompere anticipatamente e sono stati considerati insuccessi
terapeutici. Per definizione, una risposta ACR 20 viene raggiunta
se un paziente riporta un miglioramento del 20% della conta delle
articolazioni doloranti e� della conta delle articolazioni
edematose, più un miglioramento >20% in almeno tre
dei seguenti cinque criteri: (1) valutazione del dolore del
paziente, (2) valutazione globale del paziente, (3) valutazione
globale del medico, (4) invalidità auto-valutata dal
paziente e (5) indicatori della fase-acuta (velocità di
eritrosedimentazione o proteina C-reattiva). Le risposte ACR 50 e
70 vengono definite utilizzando gli stessi criteri� con un
miglioramento del 50%�o con un miglioramento del 70%,
rispettivamente.
Le risposte ACR 20 e 50 sono state più numerose in
pazienti trattati con Enbrel a 3 ed a 6 mesi, come illustrato
nella seguente tabella:
RISPOSTE ACR
|
|
Placebo
|
Enbrela
|
Risposta
|
(n=80)
|
(n=78)
|
|
(% di pazienti)
|
ACR 20
|
|
|
|
|
|
���� 3° Mese
|
23%
|
62%b
|
���� 6° Mese
|
11%
|
59%b
|
|
|
|
ACR 50
|
|
|
|
|
|
���� 3° Mese
|
8%
|
41%b
|
���� 6° Mese
|
5%
|
40%b
|
a:� 25 mg di Enbrel SC due volte a settimana.
b:� p < 0,01, Enbrel contro placebo
|
Circa il 15% dei pazienti che hanno ricevuto Enbrel hanno
raggiunto una risposta ACR 70 al 3° mese ed al 6° mese,
contro meno del 5% dei soggetti del braccio placebo. Tra i
pazienti che hanno ricevuto Enbrel, le risposte cliniche sono
state generalmente osservate tra 1 e 2 settimane successive
all’inizio della terapia e quasi tutte si sono verificate
entro 3 mesi. E’ stata osservata una dose risposta: i
risultati ottenuti con 10 mg sono stati intermedi tra il placebo
e 25�mg. Enbrel è risultato significativamente migliore
del placebo in tutti i parametri dei criteri ACR, così
come nelle altre valutazioni dell’attività della
malattia dell’artrite reumatoide non comprese nei criteri
di risposta ACR come, per esempio, la rigidità mattutina.
Durante lo studio è stato distribuito, ogni 3 mesi, un
“Health Assessment Questionnaire” (HAQ), che
comprendeva invalidità, vitalità, salute mentale,
condizioni di salute generali e sotto-paragrafi riguardanti le
condizioni di salute artrite-correlate. Tutti i sotto-paragrafi
del HAQ migliorarono nei pazienti trattati con Enbrel,
confrontati con i controlli a 3 ed a 6 mesi.
Uno studio aggiuntivo randomizzato, controllato, doppio-cieco,
ha valutato 180 pazienti con criteri simili a quelli del primo
studio. Sono state somministrate per via sottocutanea dosi di
Enbrel di 0,25 mg/m2, 2 mg/m2 e 16
mg/m2 due volte a settimana, per 3 mesi consecutivi.
E’ stato osservato un aumento dose dipendente della
percentuale dei soggetti che hanno raggiunto un ACR 20, con il
75%�dei soggetti che hanno risposto nel gruppo trattato con la
dose più elevata (16 mg/m2 Enbrel).
Un terzo studio randomizzato, con controllo attivo, avente
come obiettivo primario la valutazione radiografica in cieco, ha
confrontato l’efficacia di Enbrel verso metotressato per os
in 632 pazienti adulti con artrite reumatoide in fase attiva
(presente da < 3 anni) che non avevano mai ricevuto il
trattamento con metotressato. I pazienti dovevano avere
più di 12 di articolazioni dolenti, più di 10
articolazioni tumefatte e una velocità di
eritrosedimentazione > 28 mm/h, o una proteina C-reattiva >
2,0 mg/dl o rigidità mattutina per più di 45
minuti. Dosi di 10 mg o 25 mg di Enbrel sono state somministrate
per via sottocutanea (SC) due volte a settimana fino a 24 mesi.
Le dosi di metotressato sono state aumentate da 7,5 mg/settimana
fino ad un massimo di 20 mg/settimana nel corso delle prime 8
settimane dello studio e proseguite fino a 24 mesi. Il
miglioramento clinico con Enbrel 25 mg, compreso l’inizio
dell’effetto entro 2 settimane,� è stato simile a
quello osservato nei 2 studi precedenti, ed è stato
mantenuto fino a 24 mesi. All’inizio i pazienti avevano un
moderato grado di inabilità, con un punteggio medio di HAQ
compreso tra 1,4 e 1,5. Il trattamento con Enbrel 25 mg ha
determinato un sostanziale miglioramento a 12 mesi, con il 44%
circa dei pazienti che hanno raggiunto un punteggio HAQ normale
(inferiore a 0,5). Tale miglioramento è stato mantenuto
durante il 2° anno di questo studio.
In questo studio, il danno strutturale
dell’articolazione è stato valutato con metodo
radiografico ed espresso come cambiamento nel Total Sharp Score
(TSS) che comprende il tasso di erosione ed il tasso di riduzione
dello spazio articolare (JSN).
Le radiografie di mani/polsi e piedi sono state lette
all’inizio ed a 6, 12 e 24 mesi. La dose di 10 mg di Enbrel
ha avuto un effetto consistentemente minore sul danno strutturale
rispetto alla dose da 25 mg. La dose di 25 mg di Enbrel ha avuto
un effetto significativamente superiore sul tasso di erosione sia
a 12 che a 24 mesi. Le differenze nel TSS e nel JSN non sono
risultate statisticamente significative tra MTX ed Enbrel 25 mg.
I risultati sono mostrati nella seguente figura:
PROGRESSIONE RADIOGRAFICA NEI 24 MESI
Dopo l’interruzione di Enbrel, i sintomi
dell’artrite si sono ripresentati, generalmente, entro un
mese. Basandosi sui risultati degli studi in aperto, il
ripristino del trattamento con Enbrel successivo ad
un’interruzione per più di 24 mesi, ha portato allo
stesso grado di risposta dei pazienti che hanno ricevuto Enbrel
senza interruzione della terapia. Quando in studi in aperto di
estensione di trattamento i pazienti hanno ricevuto Enbrel senza
interruzione per più di 48 mesi, sono state osservate
risposte durevoli continuate; non è disponibile
un’esperienza a più lungo termine.
Artrite cronica giovanile poliarticolare
La sicurezza e l’efficacia di Enbrel sono state valutate
in uno studio in due parti condotto su 69 bambini affetti da
artrite cronica giovanile poliarticolare, che avevano avuto
diversi tipi di esordio dell’artrite cronica giovanile.
Sono stati arruolati� pazienti di età compresa tra i 4 ed
i 17 anni affetti da artrite cronica giovanile� poliarticolare in
fase attiva da moderata a grave, refrattari od intolleranti al
metotressato; i pazienti rimanevano su una� dose stabile di un
singolo farmaco anti-infiammatorio non-steroideo e/o prednisone
(< 0,2 mg/Kg/giorno o massimo 10 mg). Durante la parte 1,
tutti i pazienti ricevevano 0,4 mg/Kg (massimo 25 mg per dose) di
Enbrel per via sottocutanea, due volte a settimana. Durante la
parte 2, i pazienti che mostravano una risposta clinica al giorno
90°, venivano randomizzati per continuare Enbrel o per
ricevere il placebo per quattro mesi e valutati per la
riesacerbazione della malattia. Le risposte sono state valutate
utilizzando il “JRA Definition of Improvement (DOI)”,
definito come miglioramento ≥ 30% in almeno tre di sei e un
peggioramento ≥ 30% in non più di uno di sei criteri
fondamentali JRA, includendo la conta delle articolazioni attive,
limitazione del movimento, valutazione globale del medico e
paziente/genitore, valutazione funzionale e velocità di
eritrosedimentazione (VES). La riacutizzazione della malattia
è stata definita come peggioramento ≥ 30% in tre di sei
criteri fondamentali JRA, un miglioramento ≥ 30% in non
più di uno di sei criteri fondamentali JRA ed un minimo di
due articolazioni attive.
Nella parte 1 dello studio, 51 pazienti su 69 (74%)
manifestavano una risposta clinica ed entravano nella parte 2.
Nella parte 2, 6 pazienti su 25 (24%) che continuavano con Enbrel
manifestavano la riacutizzazione della malattia, contro i 20
pazienti dei 26 (77%) riceventi il placebo (p=0,007).
Dall’inizio della parte 2, il tempo medio alla
riacutizzazione è stato ≥ 116 giorni per i pazienti che
ricevevano Enbrel e 28 giorni per i pazienti che ricevevano il
placebo. Dei pazienti che� mostravano una risposta clinica al
90° giorno e che entravano nella parte 2 dello studio, alcuni
di quelli che rimanevano con Enbrel continuavano a migliorare dal
3° mese fino 7°, mentre quelli che ricevevano il placebo,
non miglioravano.
Non sono stati eseguiti studi in pazienti affetti da artrite
cronica giovanile poliarticolare né per valutare gli
effetti di una terapia continuativa con Enbrel in pazienti che
non rispondevano entro 3 mesi dall’inizio della terapia con
Enbrel, né per valutare l’associazione di Enbrel con
metotressato.
Anticorpi anti Enbrel
In uno studio clinico placebo-controllato sono stati rilevati
anticorpi anti Enbrel, tutti non neutralizzanti,� in 4 pazienti
su 96 affetti da artrite reumatoide che hanno ricevuto Enbrel
alla dose di 25mg due volte a settimana fino a 3 mesi. Nello
studio clinico con controllo attivo, 11 (2,8 %) dei 400 pazienti
trattati con etanercept ha avuto almeno un risultato positivo, ma
nessuno di questi pazienti ha mostrato positività al test
degli anticorpi neutralizzanti. I risultati relativi a pazienti
con artrite cronica giovanile (JCA) sono stati simili a quelli
osservati in pazienti adulti affetti da artrite reumatoide
trattati con Enbrel.
Anche se la pratica non esclude la possibilità che si
possa verificare un effetto clinicamente rilevante, non è
stata osservata alcuna apparente correlazione tra lo sviluppo di
anticorpi e la risposta clinica o le reazioni avverse.
�
I valori sierici di etanercept sono stati valutati con il
metodo ELISA, che può rilevare sia i prodotti di
degradazione che reagiscono con l’ELISA, sia il composto
progenitore.
L’etanercept viene lentamente assorbito dal sito di
iniezione sottocutaneo, raggiungendo la massima concentrazione
approssimativamente 48 ore dopo una singola dose. La
biodisponibiltà assoluta è del 76%. Con due dosi
settimanali si prevede che le concentrazioni allo steady-state
siano approssimativamente due volte maggiori rispetto a quelle
osservate dopo dosi singole. Dopo una singola dose sottocutanea
di 25 mg di Enbrel, la concentrazione sierica massima media
osservata in volontari sani è stata di 1,65 ± 0,66�
mg/ml e l’area sotto la curva è stata di 235
± 96,6� mg·h/ml. Non è stata formalmente
valutata la proporzionalità di dose, ma non
c’è una evidente saturazione della clearance lungo
il range di dosaggio.
Per descrivere la curva concentrazione-tempo di etanercept
è richiesta una curva biesponenziale. Il volume di
distribuzione centrale dell’etanercept è di 7,6
litri, mentre il volume di distribuzione allo steady-state
è di 10,4 litri. L’etanercept viene eliminato
lentamente dall’organismo. Ha una lunga emivita, di circa
70 ore. La clearance è approssimativamente di 0,066
litri/h in pazienti affetti da artrite reumatoide, un po'
più bassa del valore di 0,11 litri/h osservato in
volontari sani. Sebbene ci sia una eliminazione di
radioattività nelle urine dopo somministrazione di
etanercept radiomarcato in pazienti e in volontari, non è
stato osservato un aumento delle concentrazioni di etanercept in
pazienti con insufficienza acuta renale o epatica. La presenza di
insufficienza renale o epatica non dovrebbe richiedere alcuna
modifica del dosaggio. Non c’è apparente differenza
di farmacocinetica tra uomini e donne.
Il metotressato non modifica la farmacocinetica
dell’etanercept. Non è stato valutato
l’effetto di Enbrel sulla farmacocinetica umana del
metotressato.
Pazienti anziani
L’influenza dell’età avanzata è
stata studiata tramite un’analisi farmacocinetica delle
concentrazioni plasmatiche di etanercept nell’ambito di una
popolazione di tale fascia di età. La clearance ed il
volume valutati in pazienti di età compresa tra i 65 e gli
87 anni sono risultati simili a quelle stimate in pazienti con
meno di 65 anni.
Pazienti affetti da artrite cronica giovanile
poliarticolare
In uno studio con Enbrel sulla artrite giovanile cronica
poliarticolare, 69 pazienti� (età comprese tra i 4 ed i 17
anni) hanno ricevuto 0,4 mg pro chilo di Enbrel, due volte a
settimana per tre mesi.
L’andamento delle concentrazioni sieriche fu simile a
quello osservato in pazienti adulti affetti da artrite
reumatoide. I bambini più giovani� (4 anni di età),
avevano una clearance ridotta (clearance aumentata quando
normalizzata per il peso) in confronto con bambini più
grandi (12 anni di età) ed adulti. Una simulazione di
dosaggio suggerisce che mentre i bambini più grandi (10-17
anni di età) avrebbero livelli sierici vicini a quelli
osservati negli adulti, bambini più piccoli avrebbero
livelli apprezzabilmente più bassi
�
Durante gli studi tossicologici condotti con Enbrel, non si
è manifestata una tossicità dose-limite od organo
bersaglio. Enbrel è risultato essere non-genotossico in
una serie di studiin vitro edin vivo.
A causa della comparsa di anticorpi neutralizzanti nei
roditori, non sono stati condotti con Enbrel studi di
carcinogenicità e di valutazione standard della
fertilità e della tossicità postnatale.
Enbrel non ha causato mortalità o segni di
tossicità rilevabili in topi o ratti a seguito di un
singola dose sottocutanea di 2000 mg/Kg o di una singola dose
endovenosa di 1000 mg/Kg. Enbrel non ha provocato una
tossicità dose-limite o organo bersaglio in scimmie
cynomolgus a seguito di una somministrazione sottocutanea due
volte a settimana per 4 o 26 settimane consecutive ad una dose
(15 mg/Kg) risultante in concentrazioni sieriche del farmaco
basate sull’AUC che erano più di 27 volte maggiori
rispetto a quelle ottenute negli uomini alla dose raccomandata di
25 mg.
�
Mannitolo, saccarosio e trometamolo.
�
In assenza di studi di compatibilità, il medicinale non
deve essere miscelato con altri prodotti.
�
3 anni
Il prodotto ricostituito deve essere utilizzato immediatamente
(cioè entro 6 ore se conservato tra 2°Ce 8°C).
�
Conservare a temperatura compresa tra 2°C e 8°C. Non
congelare.
�
Flaconcini di vetro chiaro (4 ml, vetro di tipo I) con tappi
in gomma, sigilli in alluminio e cappucci in plastica
rimovibili.
Le confezioni contengono 4 flaconcini di Enbrel� ed 8 tamponi
con alcool.
�
Enbrel 25 mg viene ricostituito in 1 ml di acqua per
preparazioni iniettabili. Enbrel non contiene conservante
antibatterico e pertanto le soluzioni preparate con acqua per
preparazioni iniettabili, devono essere somministrate prima
possibile e comunque entro sei ore dalla ricostituzione.
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale
medicinale devono essere smaltiti in conformità ai
requisiti locali di legge.
�
Wyeth Europa Ltd.
Huntercombe Lane South
Taplow, Maidenhead
Berkshire, SL6 0PH
Regno Unito
�
EU/1/99/126/002
A.I.C. 034675013
�
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17 Dicembre 2001
�
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17 Settembre 2002
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