- [Vedi Indice]Candidiasi delle mucose genitali (vulvovaginiti, colpiti, fluor infettivo).
Fentigyn va applicato 1-2 volte al giorno, secondo il parere del medico, dopo aver lavata ed asciugata la parte interessata.
Ovuli vaginali:1 ovulo vaginale da 200 mg alla sera prima di coricarsi per 3 giorni o a seconda del giudizio del medico.
Gli ovuli vanno introdotti profondamente in vagina fino a livello dei fornici.
Crema vaginale: introdurre il contenuto dell'applicatore (circa 5 g) profondamente in vagina. Si applica alla sera mediante applicatori monouso prima di coricarsi o se necessario anche al mattino.
Allo scopo di evitare una reinfezione, si consiglia il contemporaneo trattamento locale (glande e prepuzio) del partner con Fentigyn crema.
Lavanda vaginale: 1-2 volte al dì per 7 giorni come terapia coadiuvante le altre formulazioni, per la prevenzione delle recidive.
Fentigyn non unge, non macchia ed è facilmente asportabile con acqua.
Ipersensibilità accertata verso il prodotto.
L'uso, specie se prolungato, dei prodotti per uso topico, può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. Al momento dell'introduzione endovaginale si può riscontrare una modesta sensazione di bruciore che scompare rapidamente.
Nessuna conosciuta.
Benché l'assorbimento vaginale di fenticonazolo sia piuttosto scarso, si consiglia di non usare il preparato in gravidanza.
Nulla da segnalare.
Fentigyn è generalmente ben tollerato sulle mucose; solo eccezionalmente sono state segnalate lievi e transitorie reazioni eritematose.
In caso di reazioni di ipersensibilità o di sviluppo di microrganismi resistenti, occorre interrompere il trattamento. Fentigyn, nelle condizioni d'impiego consigliate, viene solo scarsamente assorbito, per cui possono escludersi ripercussioni di carattere sistemico.
Non sono noti casi di sovradosaggio.
Fentigyn è un antimicotico ad ampio spettro.
In vitro: elevata attività fungistatica e fungicida sui dermatofiti (tutte le specie di Trichophyton, Microsporum, Epidermophyton), sulla Candida albicans e sugli altri agenti delle infezioni micotiche della pelle e delle mucose.
In vivo: guarigione in 7 giorni delle micosi cutanee da dermatofiti e da Candida nella cavia.
Fentigyn ha inoltre azione antibatterica sui microrganismi Gram-positivi.
Meccanismo d'azione presunto: blocco di enzimi ossidanti con accumulo di perossidi e necrosi della cellula fungina; azione diretta sulla membrana.
Dalle prove di farmacocinetica è risultato un assorbimento del tutto trascurabile per via transcutanea, sia nell'animale che nell'uomo.
Tossicità acuta
DL50 topo: os>3000 mg/kg; i.p.= 1276 mg/kg (M), 1265 mg/kg (F);
DL50 ratto: os >3000 mg/kg; s.c. > 750 mg/kg; i.p. =440 mg/kg (M); 309 mg/kg (F).
Tossicità cronica: 40-80-160 mg/kg/die os per 6 mesi nel ratto e nel cane sono stati ben tollerati, salvo manifestazioni di tossicità generale di grado lieve o moderato (nel ratto un aumento del peso del fegato alla dose di 160 mg/kg, comunque senza alterazioni istopatologiche e nel cane un transitorio aumento di SGPT alle dosi di 80 e 160 mg/kg, associate ad un aumento del peso del fegato).
Fentigyn non interferisce con le funzioni degli organi sessuali femminili e maschili né possiede effetti sulle prime fasi della riproduzione. Dagli studi di tossicità riproduttiva è risultato, così come per gli altri imidazolici, un effetto embrioletale che si manifesta soltanto ad alte dosi per os (> 20 mg/kg), dosi 20-60 volte superiori a quella assorbita per via vaginale nella donna.
Fentigyn non ha mostrato proprietà teratogene nei ratti e nei conigli.
Fentigyn non è risultato mutageno in 6 test di mutagenesi.
La tollerabilità di Fentigyn è stata soddisfacente nelle cavie e nei conigli. I risultati ottenuti nel maiale nano, la cui cute è morfologicamente e funzionalmente simile a quella umana e generalmente mostra marcata sensibilità a diversi agenti irritanti, erano eccellenti.
Fentigyn non ha mostrato alcuna evidenza di sensibilizzazione, fototossicità e fotoallergia.
Crema vaginale 2%: glicole propilenico; lanolina idrogenata; olio di mandorle dolci; estere poliglicolico di acidi grassi; alcol cetilico; glicerilmonostereato; sodio edetato; acqua depurata.Ovuli vaginali 200 mg: trigliceridi di acidi grassi saturi; silice precipitata. Costituenti dell'involucro: gelatina; glicerina; titanio biossido; sodio etilidrossibenzoato; sodio propilidrossibenzoato.Lavanda vaginale 0,2%: glicole propilenico; benzalconio cloruro; alchilamidobetaina soluzione; acqua depurata.
Nessuna nota.
36 mesi.
Nessuna.
Crema vaginale 2%: tubo di alluminio (internamente rivestito di vernice) da 78 g più 16 applicatori.
6 ovuli da 200 mg: in blister di PVC/PVDC e alluminio.
lavanda vaginale: 5 flaconi da 150 ml di materiale plastico.
Lavanda vaginale 0,2%
Tenere il flacone per l'anello zigrinato e piegare il cappuccio, sino a rottura del sigillo di sicurezza.Estrarre la cannula tenendola sempre attraverso il cappuccio, sino allo scatto di posizionamento.La cannula è orientabile secondo le esigenze. Introdurre la cannula delicatamente in vagina e premere le pareti del flacone mediante pressione più o meno intensa, in modo da realizzarne il completo svuotamento; una speciale valvola non permette il ritorno della lavanda nel flacone.
L'irrigazione va eseguita preferibilmente in posizione distesa.
Un'irrigazione lenta favorisce una migliore azione del farmaco.
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Crema vaginale 2% AIC n. 027193097
6 ovuli 200 mg AIC n. 027193111
Lavanda vaginale 0,2% AIC n. 027193147
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Crema vaginale 2% - prima autorizzazione: 15.06.91/rinnovo: 6.2000.
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Giugno 2000.
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