Interazioni - [Vedi Indice]La somministrazione delle cefalosporine può interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest" ma non con i metodi enzimatici. Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talora false).
Nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella prima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del Medico.
Quei pazienti che notassero stordimento, sonnolenza o vertigini durante la terapia dovrebbero evitare di guidare o di operare sulle macchine o comunque di svolgere attività che richiedono pronta vigilanza.
Le reazioni indesiderabili da cefalosporine sono per lo più limitate a disturbi gastro-intestinali e, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità. La frequenza della comparsa di questi ultimi è maggiore negli individui nei quali, in precedenza, si siano verificate reazioni di ipersensibilità verso farmaci e sostanze varie ed in quelli con precedenti di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria ecc. nell'anamnesi.
Manifestazioni allergiche: raramente eruzioni cutanee, prurito, orticaria, artralgia.
Manifestazioni gastro-intestinali: glossite, nausea, vomito, pirosi gastrica, dolori addominali, diarrea.
La colite pseudomembranosa può essere osservata durante e dopo il trattamento antibiotico. Con alcune penicilline ed altre cefalosporine raramente sono state osservate epatite transitoria e ittero colestatico.
Apparato genito-urinario: vaginite da Candida in rapporto, quest'ultima, con lo sviluppo di microorganismi non sensibili.
Sistema emolinfatico: reversibili, di alcuni parametri clinici e di laboratorio con eosinofilia, leucopenia, neutropenia. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica.
Occasionalmente sono state riferite variazioni delle transaminasi sieriche, della bilirubina e dell'azotemia.
Altre reazioni riferite sono state vertigini, senso di costrizione toracica.
Questi fenomeni collaterali richiedono l'adozione delle necessarie misure terapeutiche e l'attenta considerazione del medico che, se del caso, deciderà sull'opportunità di interrompere il trattamento.
Segni e sintomi. Sintomi di tossicità osservati dopo sovradosaggio con cefadroxil possono comprendere nausea, vomito, disturbi epigastrici e diarrea. La gravità dei disturbi epigastrici e della diarrea è correlabile alla dose assunta. Se vengono evidenziati altri sintomi è probabile che essi siano secondari alla patologia di base, ad una reazione allergica o ad altra intossicazione.
Trattamento. Tenere sempre presente la possibilità che il sovradosaggio sia causato da più farmaci, da interazione tra farmaci o dalla particolare farmacocinetica nel paziente.
Il lavaggio intestinale non è necessario quando il paziente non ha ingerito più di 5 volte la normale dose di cefadroxil.
Il paziente va monitorato attentamente, in particolare modo la ventilazione e la perfusione polmonare, i segni vitali, l'emogasanalisi, gli elettroliti sierici ecc.
L'assorbimento intestinale può essere ridotto somministrando carbone attivo che, in molti casi, è più efficace del vomito indotto o del lavaggio; si consideri quindi il carbone come trattamento alternativo o in aggiunta allo svuotamente gastrico. La somministrazione ripetuta del carbone attivo può facilitare l'eliminazione di alcuni farmaci che potrebbero essere stati assunti. Monitorare attentamente le vie aeree del paziente durante lo svuotamento gastrico e nell'uso del carbone attivo.
Non è stato stabilito che la diuresi forzata, la dialisi peritoneale, l'emodialisi o l'emoperfusione con carbone attivo sono di beneficio al paziente con sovradosaggio di cefadroxil.
Tra i costituenti della famiglia delle cefalosporine un particolare interesse riveste uno dei più recenti derivati semisintetici: il cefadroxil - antibiotico battericida - attivo per via orale sulla maggior parte dei germi Gram-positivi e Gram-negativi ed in particolare sugli stafilococchi produttori di penicillasi.
Questa molecola presenta uno spettro antibatterico simile alle altre cefalosporine differenziandosi per una più spiccata attività contro lo Streptococcus pyogenes.
Il farmaco, introdotto per via orale viene assorbito ottimamente dal tubo gastroenterico e presenta una concentrazione urinaria più elevata delle altre cefalosporine fino a 12 ore dopo la somministrazione, sino a raggiungere valori doppi di pari dosi di cefalexina, dalla quale differisce chimicamente soltanto per la presenza di un gruppo ossidrilico in posizione para dell'anello aromatico. Il farmaco raggiunge il massimo livello ematico un'ora dopo la somministrazione orale e viene eliminato lentamente senza tuttavia dar luogo ad accumulo.
Un'altra particolarità del prodotto è quella di avere un'emivita più lunga ed un più lento tasso di eliminazione consentendo livelli ematici più alti e duraturi.
Nelle prove di tossicità acuta per os nel topo e nel ratto, le rispettive DL50 sono state determinabili con esattezza e comunque risultano superiori a 6 g/kg.
Nelle prove di tossicità subacuta (10 giorni) per via orale e per via intraperitoneale nel topo e nel ratto, una mortalità significativa è rilevabile soltanto con 0,5-1 g/kg per via intraperitoneale.
Nelle prove di tossicità cronica per os nel ratto e nel maiale con 300 mg/kg/die non si è osservata alcuna variazione significativa dei principali parametri ematologici, ematochimici ed urinari, né dei reparti anatomo-istologici dei principali organi.
Nelle prove di tollerabilità generale, dosi uniche orali comprese tra 1 e 2 g/kg nel ratto e nel coniglio non hanno provocato variazioni significative a carico della pressione arteriosa, dell'ECG, della frequenza respiratoria e del comportamento.
Infine, nelle prove teratologiche, 200-300 mg/kg/die per via orale nel ratto femmina e nella coniglia non sono risultati in grado di interferire sul normale sviluppo embrionale e fetale.
Amido di mais mg 30, cellulosa microgranulare mg 13, idrossipropilcellulosa mg 12, saccarina mg 10, magnesio stearato mg 10, aroma fragola mg 10.
L'eventuale uso contemporaneo o ravvicinato di altri farmaci nefrotossici aumenta la tossicità renale e la funzione del rene va assolutamente controllata (kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, neomicina, gentamicina ecc.).
A confezionamento integro: 36 mesi.
Devono essere conservate in luogo asciutto nelle normali condizioni di ambiente.
Astuccio di cartone litografato da 8 compresse divisibili da 1 g contenente 1 foglio illustrativo.
Le compresse, anche se divise vanno deglutite con un po' di acqua. In caso di difficoltà alla deglutizione le compresse possono essere sciolte in un po' d'acqua.
I.BIR.N. - ISTITUTO BIOTERAPICO NAZIONALE s.r.l.
Via Vittorio Grassi, 9/15 - 00155 Roma
AIC n. 033477011
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
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