Capsule.
- [Vedi Indice]
Alterazioni qualitative o quantitative della funzione
biligenetica, comprese le forme con bile sovrasatura in
colesterolo, per opporsi alla formazione di calcoli di
colesterolo o per realizzare condizioni idonee allo scioglimento
se sono già presenti calcoli radiotrasparenti; in
particolare, calcoli colecistici in colecisti funzionante e
calcoli nel coledoco residuanti o ricorrenti dopo interventi
sulle vie biliari.
Dispepsie biliari.
�
Nell'uso prolungato, per ridurre le caratteristiche litogene
della bile, la posologia media giornaliera è di 5-10
mg/kg; nella maggior parte dei casi, la posologia giornaliera
risulta compresa fra 300 e 600 mg, pari a 2-4 capsule da 150 mg
al giorno, con la possibilità anche di utilizzare 1
capsula da 300 mg due volte al giorno (mattina e sera); per
mantenere le condizioni idonee allo scioglimento dei calcoli
già presenti, la durata del trattamento deve essere di
almeno 4-6 mesi, fino a 12 o più, ininterrottamente, e
deve essere proseguita per 3-4 mesi dopo la scomparsa radiologica
od ecografica dei calcoli stessi. Il trattamento non deve
comunque superare i due anni.
Nelle sindromi dispeptiche e nella terapia di mantenimento
sono generalmente sufficienti dosi di 50 mg tre volte al giorno,
sino a 150 mg due volte al giorno.
Le dosi possono essere modificate a giudizio del Medico; in
particolare l'ottima tollerabilità del preparato permette
di adottare anche dosi sensibilmente più elevate.
Non è previsto il trattamento di pazienti in età
pediatrica.
Le assunzioni vanno effettuate preferibilmente
durante o dopo i pasti.
�
Itteri ostruttivi ed epatopatie gravi.
Ulcera gastrica o duodenale in fase attiva.
Ipersensibilità individuale accertata verso il
farmaco.
Gravidanza.
�
Un eventuale controllo della composizione biliare inteso a
verificare l'avvenuta desaturazione in colesterolo rappresenta un
importante elemento di previsione per un esito favorevole del
trattamento.
Nei pazienti con coliche biliari frequenti, con infezioni
biliari, con gravi alterazioni pancreatiche o con affezioni
intestinali che possono alterare la circolazione entero-epatica
degli acidi biliari (resezione e stomia dell'ileo, ileite
regionale, etc.) è consigliabile evitare l'uso del
preparato.
Nei pazienti in trattamento per la dissoluzione di calcoli
biliari, è opportuno verificare l'efficacia del
medicamento mediante esami colecistografici o ecografici ogni sei
mesi. Un elemento di previsione, indice di un esito favorevole
nel trattamento, può essere l'eventuale controllo della
composizione biliare a verifica dell'avvenuta desaturazione in
colesterolo. Si consigliano esami colecistografici o ecografici
ogni 6 mesi come verifica dell'efficacia del prodotto su pazienti
in trattamento per la dissoluzione dei calcoli biliari.
�
Evitare l'associazione con sostanze che inibiscono
l'assorbimento intestinale degli acidi biliari, come ad esempio
la colestiramina, e con farmaci che aumentano l'eliminazione
biliare del colesterolo (estrogeni, contraccettivi ormonali,
alcuni ipolipemizzanti).
Evitare l'associazione con farmaci potenzialmente
epatolesivi.
�
Il trattamento è controindicato nelle donne in stato di
gravidanza.
Il trattamento nelle donne in età feconda potrà
essere intrapreso tenendo presente la necessità di
interromperlo in caso di gravidanza.
Non esistono dati secondo cui l'acido
ursodesossicolico sia escreto nel latte materno, ma tuttavia
è opportuno somministrarlo con prudenza durante
l'allattamento.
�
Non sono stati riportati episodi di sonnolenza o
di attenuazione dei riflessi.
�
La tollerabilità del preparato alle dosi consigliate
è di norma buona.
Solo occasionalmente sono state riscontrate
irregolarità dell'alvo, che generalmente scompaiono
proseguendo il trattamento.
�
Non sono noti casi di sovradosaggio oltre 4 grammi al giorno
(dose, questa, risultata ben tollerata).
In caso di ingestione accidentale di acido
ursodesossicolico in dosi altamente superiori, si suggerisce di
porre in atto i normali provvedimenti consigliati nella patologia
da intossicazione o di somministrare colestiramina, capace di
chelare gli acidi biliari.
�
L'acido ursodesossicolico (UDCA) rappresenta il 7-epimero
dell'acido chenodesossicolico ed è un acido biliare
presente fisiologicamente nella bile umana, dove rappresenta una
piccola percentuale degli acidi biliari totali. L'acido
ursodesossicolico è in grado di aumentare nell'uomo la
capacità solubilizzante della bile nei confronti
colesterolo trasformando la bile litogena in non litogena. I
meccanismi attraverso cui tale effetto si realizza sono
molteplici: diminuzione della secrezione di colesterolo nella
bile tramite una riduzione dell'assorbimento intestinale e della
sintesi epatica del colesterolo stesso; aumento del pool
complessivo degli acidi biliari favorenti la solubilizzazione
micellare del colesterolo; formazione di una mesofase
liquido-cristallina che permette una solubilizzazione non
micellare del colesterolo superiore a quella ottenibile nella
fase di equilibrio. Il trattamento con FRAURS determina quindi la
formazione di bile insatura in colesterolo e più ricca di
sali biliari idonei alla sua solubilizzazione, favorendo anche un
regolare flusso della bile e lo svuotamento della colecisti.
�
L'acido ursodesossicolico, dopo somministrazione orale, viene
facilmente assorbito a livello intestinale, captato dal fegato ed
escreto nella bile in forma prevalentemente glico-coniugata;
entrando così nel circolo entero-epatico, esso viene
parzialmente metabolizzato ad opera della flora intestinale ed i
suoi metaboliti vengono eliminati per via fecale.
�
L'UDCA presenta i vantaggi di una ridotta formazione di
litocolato, considerato epatotossico nell'animale da esperimento
(nell'uomo impegna i processi di solfatazione), dell'assenza di
aumento delle transaminasi sieriche, anche in corso di
trattamenti a lungo termine nell'uomo.
La tossicità sperimentale dell'UDCA
è generalmente molto bassa: la DL50 per via
orale è risultata 10 g/kg nel ratto e, nel topo,
rispettivamente 5,74 g/kg nel maschio e 6 g/kg nella femmina.
Trattamenti prolungati per 28 settimane nel ratto con dosi fino a
2000 mg/kg per via orale non hanno evidenziato alcuna variazione
patologica dei parametri istologici studiati. Trattamenti per un
anno nel cane con dosi sino a 100 mg/kg per via orale sono stati
pure ben tollerati senza alcuna reazione sfavorevole. In
particolare, non sono stati evidenziati effetti epatolesivi di
rilievo, effetti sfavorevoli sulla fertilità, effetti
teratogeni e/o cancerogeni, lesioni della mucosa gastrica.
�
Amido di mais, magnesio stearato, silice
colloidale, gelatina, titanio biossido.
�
Nessuna segnalata.
�
Il farmaco è stabile, se correttamente conservato, per
60 mesi.
�
Nessuna.
�
Capsule di gelatina dura in blister di alluminio/PVC
Astuccio da 40 capsule da 50 mg
Astuccio da 20 capsule da 150 mg
Astuccio da 20 capsule da 300 mg
�
Le assunzioni vanno effettuate
preferibilmente durante o dopo i pasti.
�
Francia Farmaceutici Industria Farmaco Biologica S.r.l.- Via
dei Pestagalli, 7 - Milano.
�
Astuccio da 40 capsule da 50 mg����� A.I.C. n°
027567015
Astuccio da 20 capsule da 150 mg��� A.I.C. n°
027567027
Astuccio da 20 capsule da 300 mg��� A.I.C. n°
027567039
�
Vendita su presentazione di ricetta medica.
�
29/10/1994.
�
Non soggetta.
�
Ottobre 1999.
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]