Ogni capsula contiene:Principio attivo: Fluoxetina
cloridrato 22,4 mg pari a 20 mg di fluoxetina.
- [Vedi Indice]
Depressione: La fluoxetina è indicata nel trattamento
sintomatico della depressione
Il cibo non sembra influenzare la biodisponibilità
della fluoxetina, anche se può rallentare il suo
assorbimento in maniera irrilevante. Pertanto la fluoxetina
può essere somministrata con o senza cibo.
� Si raccomanda la seguente posologia: l'azione
anti-depressiva del farmaco può comparire anche dopo
alcune settimane di trattamento (da 2 a 4 settimane) e questo
intervallo di tempo non viene ridotto dal rapido incremento delle
dosi .
Adulti : Nel trattamento della depressione la dose
raccomandata è di una capsula al giorno (fluoxetina 20
mg). Se necessario, il medico può gradualmente aumentare
la dose giornaliera.� Per le dosi superiori a 20 mg giornalieri,
si consiglia di somministrare il farmaco due volte al dì
(per esempio mattino e sera). La dose massima giornaliera
è di 80 mg (quattro capsule).
Anziani:Gli anziani e i pazienti con un ridotto peso
corporeo, devono essere trattati con un dosaggio
individualizzato. La fluoxetina a 20 mg al giorno è
generalmente ben tollerata nei pazienti anziani (sopra i 65
anni). La dose massima totale giornaliera non deve comunque
superare i 40 mg.
Pazienti con compromissione della funzionalità
epatica : Poiché la biotrasformazione e/o
l'eliminazione della fluoxetina è ritardata nei pazienti
con significativa disfunzione epatica, in tali pazienti si
raccomanda di ridurre la dose (di circa il 50%) o di
somministrare il farmaco a giorni alterni.
Pazienti con compromissione della funzionalità
renale : Si raccomanda la riduzione della dose o la
somministrazione a giorni alterni anche nei pazienti con
insufficienza renale lieve o moderata. (GFR 10 a 50 ml/min.).
Ipersensibilità al componente attivo (fluoxetina) o a
qualunque altro costituente del prodotto.
La fluoxetina non deve essere usata in associazione a MAO
inibitori. La fluoxetina può essere somministrata non
prima di due settimane dopo la sospensione dell'assunzione di MAO
inibitori irreversibili.� La fluoxetina deve essere sospesa 5
giorni prima di iniziare un trattamento con MAO inibitori (vedi
paragrafo 4.5 "Interazioni con altri farmaci e altre forme di
interazione").
Il L-Triptofano non deve essere somministrato nelle due
settimane antecedenti e nelle 5 successive al trattamento con
fluoxetina. (vedi paragrafo 4.5 "Interazioni con altri farmaci e
altre forme di interazione").
La fluoxetina non deve essere somministrata a pazienti con
insufficienza renale grave (GFR<10 ml/min.).
La somministrazione del farmaco è prevista in pazienti
che presentano epilessia episodica o disturbi convulsivi.
Si sconsiglia la somministrazione di fluoxetina a bambini e
ragazzi (di età inferiore a 18 anni), in quanto la
sicurezza e l'efficacia non sono ancora state accertate.
La fluoxetina viene in gran parte metabolizzata dal fegato e
eliminata attraverso i reni.� In pazienti con disfunzioni
epatiche gravi e insufficienza renale leggera o moderata, la
somministrazione del farmaco richiede cautela; pertanto è
necessario un aggiustamento posologico. (Confrontare paragrafo
4.2 "Posologia e modalità d'impiego").
I pazienti con epilessia devono essere trattati adeguatamente
e sottoposti ai controlli del caso prima di iniziare l'assunzione
di fluoxetina. L'insorgenza di attacchi epilettici comporta
un'immediata sospensione del farmaco.
Poiché le informazioni riguardo l'assunzione di
fluoxetina in concomitanza con la terapia elettroconvulsiva (ECT)
sono insufficienti, particolare cautela va adottata nei confronti
di quei pazienti trattati con ECT nelle otto settimane precedenti
il trattamento con fluoxetina.
I pazienti affetti da irrequietezza/agitazione o da
pronunciati disturbi del sonno possono trovare benefici da una
co-terapia sedativa o di induzione del sonno.
Si raccomanda particolare cautela in considerazione del fatto
che approssimativamente nell'1% dei pazienti trattati con
fluoxetina si è manifestata ipomania o mania. Una
attivazione maniacale/ipomaniacale è stata riportata anche
in una piccola proporzione di pazienti affetti da�� disturbi
affettivi maggiori trattati con antidepressivi triciclici.
I pazienti affetti da malattia depressiva devono essere
accuratamente monitorizzati durante le 2-3 prime settimane di
terapia, perché la possibilità di tentativo di
suicidio è inerente alla depressione e può
persistere fino a che non si verifichi una remissione
significativa.� Si raccomanda uno stretto controllo durante la
fase iniziale della terapia con fluoxetina anche nei pazienti che
assumono la fluoxetina in combinazione con altri farmaci, a causa
del rischio di interazioni.
In pazienti diabetici o con patologie a carico dell'apparato
cardiovascolare è richiesta particolare cautela.
Nei pazienti diabetici, la fluoxetina può alterare il
controllo della glicemia. Ipoglicemia si è manifestata
durante la terapia con fluoxetina, e iperglicemia si è
sviluppata dopo l'interruzione del trattamento.� Può
essere necessario l'adattamento della dose dell'insulina e/o
degli ipoglicemizzanti orali.
Si consiglia particolare cautela in pazienti che assumono
litio, o in pazienti la cui terapia prevede un'assunzione
concomitante di fluoxetina e farmaci attivi sul sistema nervoso
centrale.� Eventualmente intervenire con un aggiustamento
posologico. (confrontare paragrafo 4.5 "Interazioni con altri
farmaci e altre forme di interazione").
In caso di comparsa di rash o di altri fenomeni allergici per
i quali non può essere identificata una etiologia
alternativa, la fluoxetina deve essere sospesa, perché
possono manifestarsi eventi sistemici potenzialmente fatali,
verosimilmente riferibili a vasculite a carico di polmoni, reni o
fegato.
Una volta sospeso il trattamento, in considerazione delle
possibili interazioni con altri farmaci è bene ricordare
che la fluoxetina e il suo metabolita presentano una lunga
emivita. (Confrontare paragrafo 4.3 "Controindicazioni").
Sono stati riportati casi di reazioni gravi, talvolta fatali
(incluso ipertermia, rigidità, mioclono,
instabilità del sistema autonomo con possibilità di
rapide alterazioni dei segni vitali, e dello stato mentale
comprendenti, agitazione estrema evolutiva fino al delirio e
coma) in pazienti che assumono la fluoxetina in associazione con
un inibitore delle Mono-Amino-Ossidasi (IMAO).� Alcuni casi si
presentavano con caratteristiche simili alla sindrome
maligna da neurolettici.� Pertanto, la fluoxetina non può
essere somministrata in associazione con un IMAO. I pazienti che
presentano questo tipo di reazioni possono trarre beneficio dalla
somministrazione orale di ciproeptadina o endovenosa di
dantrolene.� L'esperienza con uso concomitante di IMAO e di
antidepressivi triciclici suggerisce un intervallo minimo di 14
giorni tra la sospensione di un IMAO e l'inizio del trattamento
con fluoxetina.
Poiché la fluoxetina ed il suo metabolita attivo hanno
emivite di eliminazione molto lunghe, si raccomanda, prima di
iniziare una terapia con un IMAO, di attendere almeno 5 settimane
(approssimativamente 5 emivite di norfluoxetina) dopo la
sospensione della fluoxetina. La somministrazione di un IMAO
prima di 5 settimane dopo l'interruzione della fluoxetina
può aumentare il rischio di effetti secondari gravi.�
Alcuni decessi sono stati riportati in pazienti che avevano
assunto un IMAO poco tempo dopo la sospensione della fluoxetina,
ma non è stato possibile stabilire una relazione causale
con la fluoxetina.
Pazienti che hanno assunto fluoxetina in associazione a
L-triptofano hanno presentato agitazione, ansia e disturbi
gastrointestinali (nausea, vomito).� Il L-triptofano non deve
essere somministrato almeno 14 giorni prima e 5 settimane dopo la
fluoxetina (Confrontare paragrafo 4.3 "Controindicazioni").
La clearance del diazepam può essere ritardata.
Si consiglia cautela quando si rende necessaria una
somministrazione concomitante di fluoxetina e litio poiché
è stato osservato un aumento del livello di litio e della
sua tossicità. Si consiglia pertanto il monitoraggio della
concentrazione ematica di litio.
Effetti potenziali della somministrazione concomitante di
farmaci fortemente legati alle proteine plasmatiche :
Poiché la fluoxetina è fortemente legata alle
proteine plasmatiche, la somministrazione di fluoxetina ad un
paziente trattato con un altro farmaco anch'esso fortemente
legato alle proteine plasmatiche (come i derivati cumarinici, o
la digitossina,) può causare una variazione delle
concentrazioni plasmatiche con possibile comparsa di eventi
avversi.� Parimenti, effetti avversi possono risultare dallo
spiazzamento della fluoxetina legata alle proteine da parte di
altri farmaci a forte legame proteico.
Non sono state osservate finora interazioni farmacocinetiche
tra fluoxetina e alcool (etanolo), barbiturati, altri sedativi e
ipnotici, ipoglicemizzanti orali, diuretici tiazidici,
antiipertensivi, analgesici, ormoni tiroidei, antiistaminici,
antibiotici, cimetidina, o altri inibitori della secrezione acida
gastrica somministrati contemporaneamente.
L'alcool (etanolo) deve essere evitato nel corso della terapia
con fluoxetina, anche se in studi "ad hoc" la fluoxetina non ha
potenziato gli effetti dell'alcool.
Poiché la fluoxetina inibisce il citocromo epatico
P-450 isoenzima P-450IID6, i pazienti che necessitano di una
somministrazione concomitante di fluoxetina e di altri farmaci
prevalentemente metabolizzati da questo sistema isoenzimatico
(quali flecainide, encainide, vinblastina, carbamazepina e
antídepressivi triciclici ed antipsicotici) devono essere
sottoposti a un attento monitoraggio; eventualmente può
rendersi necessaria la riduzione del dosaggio di tali
farmaci.
La fluoxetina può potenziare gli effetti di farmaci
attivi sul sistema nervoso centrale, aumentando sostanzialmente
le concentrazioni plasmatiche di antidepressivi triciclici (e
antipsicotici) somministrati in concomitanza con fluoxetina o
anche dopo la sospensione. Nel caso si renda necessaria la
somministrazione contemporanea di entrambi i farmaci, si
consiglia di ridurre al minimo il dosaggio degli antidepressivi o
degli antipsicotici. L'aggiustamento della dose dovrebbe
comportare il controllo delle concentrazioni plasmatiche
(monitoraggio del farmaco).� L'assunzione concomitante di
fluoxetina e neurolettici può indurre un potenziamento dei
sintomi motori extrapiramidali.
Alcuni pazienti in terapia con dosi stabili di fenitoina hanno
presentato concentrazioni plasmatiche elevate di fenitoina e
tossicità clinica da fenitoina a seguito di assunzione
concomitante di fluoxetina.� Lo stesso si verifica con la
carbamazepina.
Quasi dal 3 al 10% della popolazione normale presenta un
difetto genetico che provoca una riduzione di attività del
citocromo epatico P-450 isoenzima P-450IIDS.� Tali individui
vengono denominati "poor metabolisers" di farmaci quali
debrisoquin, destrometorfano e antidepressivi triciclici.� Molti
farmaci, come la maggior parte degli antidepressivi compresa la
fluoxetina e altri inibitori selettivi della captazione di
serotonina, vengono metabolizzati dall'isoenzima di cui sopra.�
Pertanto nei"poor metabolísers" risultano alterate
sia la farmacocinetica, sia le proporzioni relative dei
metaboliti. Tuttavia, per quanto riguarda la fluoxetina e il suo
metabolita, nei"poor metabolísers" la
concentrazione plasmatica totale dei quattro isomeri attivi non
differisce significativamente da quella riscontrata negli
"extensíve metabolísers".
Finora l'esposizione di donne in gravidanza durante il primo e
terzo mese non è stata associata a malformazioni della
prole, sebbene sia stato registrato un aumento dei casi di
anomalie minori.� L'esposizione durante il terzo trimestre di
gravidanza può comportare parto prematuro, diminuzione di
peso e scarso adattamento neonatale.� Non vi sono prove di
ripercussioni sullo sviluppo del quoziente di intelligenza,
linguaggio e comportamento del bambino in età prescolare,
dovute a esposizione in utero.� Tuttavia, durante la gravidanza,
è consigliabile ricorrere alla fluoxetina solamente in
mancanza di alternative più sicure.
Si sconsiglia l'assunzione di fluoxetina durante
l'allattamento (è stato riscontrato un rapporto di
concentrazione latte/plasma l:4); se la somministrazione del
farmaco si rende necessaria, sospendere l'allattamento.
Finora, i dati suggeriscono che la fluoxetina non altera la
capacità di guidare o di adoperare macchinari.� Tuttavia,
i pazienti devono essere messi al corrente di un'eventuale
compromissione della capacità di eseguire operazioni
potenzialmente rischiose (guida di veicoli o operazioni svolte
con macchinari).
La fluoxetina è generalmente ben tollerata. Gli effetti
collaterali che si manifestano all'inizio del trattamento tendono
a risolversi allorché il trattamento viene continuato.
Sono presenti con una frequenza maggiore del 10%, soprattutto
all'inizio della terapia, i seguenti effetti indesiderati :
cefalea, nervosismo, agitazione, disordini del sonno (insonnia),
tremore, vomito, nausea, sudorazione; a dosi più elevate,
anche ansia, capogiri, affaticamento, sonnolenza.
Sono stati osservati frequentemente : Anormale attività
onirica, astenia, disturbi visivi (visione anormale), prurito,
confusione, vertigini, parestesie, perdita di appetito
(anoressia), modificazioni del gusto (disguesia), costipazione,
diarrea, secchezza delle fauci, riduzione della libido,
alterazioni della potenza, disturbi della minzione, brividi,
bronchite, artralgia, dolore toracico, dolore addominale,
dilatazione addominale. Una lieve perdita di peso è un
frequente effetto indesiderato della terapia con fluoxetina.
Raramente (<1%) sono stati riportati: Diminuzione della
concentrazione, sazietà, difficoltà di respirazione
(dispnea), fibrosi del polmone, ipokalemia, faringite, eruzioni
cutanee, rash cutaneo (vedi sotto), mialgia e sindrome da
serotonina.
Il prescrittore deve essere consapevole che alcuni sintomi
della depressione, come aggressività, agitazione, perdita
di interesse nelle attività usuali, ideazione suicida,
disturbi del sonno e ridotta concentrazione possono peggiorare
durante la terapia iniziale con farmaci antidepressivi.
Poiché è difficile stabilire se questi disturbi
sono effetti collaterali del farmaco antidepressivo o piuttosto
sintomi della malattia depressiva, si dovrebbero registrare con
cura tutti i sintomi presenti prima dell'inizio della
terapia.
I pazienti con disturbo bipolare e pazienti depressi (come
definiti nel DSM-III-R) possono sporadicamente (l-10%) essere
soggetti a cambiamenti d'umore con tendenza a mania e ipomania
(confrontare paragrafo 4.4 "Avvertenze e Precauzioni").
Sporadicamente sono stati osservati rash cutaneo e
manifestazioni allergiche: Nel corso di studi clinici, circa il
4% dei pazienti trattati con fluoxetina sviluppò un rash
e/o una orticaria. I dati clinici riportavano inoltre febbre,
leucocitosi, artralgia, mialgia, edema (angioedema), sindrome del
tunnel carpale, disturbi respiratori (broncospasmo),
linfoadenopatia, proteinuria, e lieve innalzamento delle
transamìnasi. Questi eventi sistemici possono anche
verificarsi in assenza di reazioni cutanee.
Sporadicamente sono state osservate reazioni
anafilattiche.
La maggioranza dei pazienti che presentavano rash o (altri)
eventi allergici ebbero un rapido� miglioramento dopo la
sospensione della fluoxetina e/o il trattamento aggiuntivo con
antiistaminici o steroidi.
Due pazienti hanno presentato una malattia sistemica cutanea
grave. In nessun paziente è stato possibile fare una
diagnosi inequivocabile, ma in uno, è stata ipotizzata una
vasculite leucocitoblastica e nell'altro una sindrome
desquamativa grave causata da una vasculite o eritema multiforme.
In altri pazienti è comparsa una patologia sistemica
indicativa della presenza di alterazioni dei paramentri sierici
(vedi paragrafo 4.4" Avvertenze speciali e precauzioni d'uso).
Sporadicamente sono state riscontrate, alterazioni
polmonari quali processi infiammatori con� istopatologia
variabile e/o fibrosi.� Raramente tali manifestazioni sono state
precedute da dispnea.
Non è noto se questi eventi sistemici ed il rash siano
sostenuti da una causa comune o siano dovuti a differenti
etiologie o processi patogenetici.� Inoltre non è stata
identificata per questi eventi una specifica base
immunologica.
Sistema Cardiovascolare: Sporadicamente sono stati riportati
casi di disfunzioni circolatorie (ipotensione, ipertensione) che,
in pazienti predisposti e con preesistenti alterazioni
patologiche, possono comportare dolore cardiaco.� Raramente sono
stati osservati aritmie cardiache (blocco cardiaco AV e sequele),
sincope, infarto del miocardio e/o ischemia cerebrale, vasculite.
In questi casi è consigliata la sospensione del
trattamento con fluoxetina.
Sporadicamente sono stati riportati casi di iponatriemia (in
alcuni casi con sodio sierico inferiore a 110 mmol/l); la maggior
parte di tali pazienti era costituita da anziani e da pazienti
che assumevano diuretici o che comunque presentavano carenze di
liquidi. L'iponatremia regredì sospendendo la
somministrazione di fluoxetina. Questi eventi potevano essere
attribuiti ad una sindrome da alterata secrezione dell'ormone
antidiuretico(SIADH).
Raramente sono state osservate alterazioni del midollo osseo
(leucopenia/pancitopenia o porpora trombocitopenica).
Sono stati riportati rari casi di disfunzioni epatiche
(aumento degli enzimi epatici, epatite e ittero colestatico).
Sono stati osservati casi di iperprolattinemia con
ginecomastia, galattorrea, ipotiroidismo o ipertiroidismo.
Pazienti che hanno assunto fluoxetina in concomitanza con una
terapia elettroconvulsiva hanno occasionalmente riportato
convulsioni anche di lunga durata.
In pazienti predisposti, ad esempio in pazienti con Morbo di
Parkinson , è possibile l'insorgenza di sintomi motori
extrapiramidali o un peggioramento degli stessi.�
L'eventualità è tuttavia rara.
In pazienti trattati con fluoxetina sono stati inoltre
osservati : tempo di sanguinamento e/o emorragia prolungati
(emorragia gastrointestinale, sanguinamento vaginale dopo
sospensione della terapia, ecchimosi, epistassi), accidenti
cerebrovascolari, stroke, anemia emolitica, anemia aplastica,
allucinazioni, comportamenti violenti, sindrome neurolettica
maligna, pancreatite, alopecia, polmonite eosinofila. Non
è stato tuttavia possibile stabilire una relazione causale
con il farmaco.
Un paziente che aveva ingerito una dose elevata (3.000 mg)
presentò due crisi convulsive.
Altri sintomi importanti possono includere vertigini, nausea,
vomito, tachicardia, disturbi dell'accomodazione, eccitazione,
agitazione e ipomania.� Non sono state osservate aritmie
cardiache potenzialmente fatali.
Il giorno del sovradosaggio è utile intervenire per
rimuovere il farmaco con lavanda gastrica o somministrazione di
carbone attivo, che può essere usato con sorbitolo. A
causa dell'elevato volume di distribuzione della fluoxetina, una
diuresi forzata, la dialisi e l'emoperfusione non sono
probabilmente in grado di portare benefici.
Si raccomanda di monitorare le funzioni cardiache e vitali
oltre a misure sintomatiche generali e di supporto.
Dall'introduzione in commercio, sono stati estremamente rari i
casi di morte attribuiti a sovradosaggio di sola fluoxetina. Nel
trattamento di un sovradosaggio, deve essere sempre considerata
la possibilità di assunzione di più farmaci.� Una
specifica cautela occorre nei pazienti che assumono o che hanno
recentemente assunto fluoxetina, quali potrebbero aver ingerito
accidentalmente o intenzionalmente quantità eccessive di
un antidepressivo triciclico.� In tal caso, l'accumulo del
triciclico e di un suo metabolita attivo possono aumentare la
possibilità di una sequela clinicamente importante e
quindi il periodo di stretta sorveglianza medica deve essere
prolungato.
L'azione antidepressiva della fluoxetina è legata alla
inibizione altamente selettiva della ricaptazione neuronale della
serotonina nel sistema nervoso centrale.
La fluoxetina è assorbita rapidamente e quasi
completamente. Il tempo per il picco di concentrazione plasmatico
(tmax) è di 6-8 ore. Il cibo ritarda l'assorbimento ma non
altera la quantità totale di farmaco assorbito. La
fluoxetina viene metabolizzata in gran parte dal fegato, ed
eliminata principalmente attraverso il metabolismo.� Solo una
percentuale minima del dosaggio somministrato (<5%) è
recuperato nelle urine sotto forma di farmaco non metabolizzato.�
L'eliminazione dei metaboliti della fluoxetina avviene
principalmente per via urinaria e, in misura minore, per via
biliare. Il suo principale metabolita, norfluoxetina, è
prodotto per demetilazione.� La norfluoxetina è un
metabolita attivo ed un inibitore selettivo della ricaptazione
della serotonina. La relativamente lenta eliminazione di
fluoxetina (emivita di eliminazione di 1-4 giorni dopo
somministrazione acuta e 2-7 giorni dopo somministrazione cronica
in volontari sani) e del suo metabolita attivo, norfluoxetina
(emivita di eliminazione 7-9 giorni dopo somministrazione acuta e
cronica) provoca un significativo accumulo di questi principi
attivi nell'uso cronico. Le concentrazioni plasmatiche
raggiungono losteady state dopo 2-4 settimane. La
clearance plasmatica riportata nei pazienti è di 21-44 l/h
per la fluoxetina e approssimativamente 9 l/h per la
norfluoxetina. Il legame alle proteine plasmatiche è
approssimativamente del 94%. Pazienti con deterioramento della
funzione renale e pazienti anziani non hanno mostrato variazioni
significative nella clearance plasmatica dopo somministrazione di
dosi singole di fluoxetina. Tuttavia, la biotrasformazione della
fluoxetina è rallentata in pazienti con grave disfunzione
epatica.
Tutti i dati disponibili hanno dimostrato una bassa
tossicità acuta e subacuta in topi, ratti, gatti, cani,
scimmie e cavie, e le differenze fra le specie sono state
piccole.� La fluoxetina e il suo metabolita principale, la
norfluoxetina, hanno profili di tossicità pressoché
identici.� I segni precoci di tossicità includono sintomi
a carico del sistema nervoso centrale, lieve innalzamento degli
enzimi epatici, anoressia e perdita di peso a dosi 5-10 volte
superiori a quella terapeutica nell'uomo. Studi con dosaggio
ripetuto hanno mostrato� la presenza di fosfolipidosi in vari
organi. Tale effetto è reversibile dopo la sospensione del
trattamento. Non vi sono prove di un potenziale mutagenico,
carcinogenico o teratogenico della fluoxetina. Ricerche sulla
fertilità effettuate sui ratti a dosi fino a 12,5 -15mg/kg
al giorno, hanno evidenziato che la fluoxetina non interferisce
sulla fertilità. Tuttavia, è stata registrata una
diminuzione del tasso di sopravvivenza neonatale.
Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, magnesio
stearato, silice colloidale anidra, biossido di titanio, ossido
di ferro giallo, acqua depurata.
Nessuna nota.
36 mesi
Conservare nella confezione a temperature inferiori a
25°C°.� Non esporre a luce e umidità.
Blister termoformati in alluminio e PVC/PVDC.
Blister di 12, 14, 20, 28, 30, 50, 60, 70, 90, 98 o 100
capsule.
Confezione da 12 capsule 20 mg
Confezione da 14 capsule 20 mg
Confezione da 20 capsule 20 mg
Confezione da 28 capsule 20 mg
Confezione da 30 capsule 20 mg
Confezione da 50 capsule 20 mg
Confezione da 60 capsule 20 mg
Confezione da 70 capsule 20 mg
Confezione da 90 capsule 20 mg
Confezione da 98 capsule 20 mg
Confezione da 100 capsule 20 mg
Nessuna
EG EG S.p.A. Laboratori Eurogenerici� Via D. Scarlatti,31
20124 MILANO
Produzione:��� Siegfried Pharma AG, CH-4800 Zofingen,
Svizzera
Confezionamento: STADA Arzneimittel AG, D-61118 Bad Vilbel,
Germania o DOPPEL Farmaceutici S.r.l. Stradone Farnese, 118 29100
Piacenza
12 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207011/M
14 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207023/M
20 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207035/M
28 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207047/M
30 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207050/M
50 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207062/M
60�� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207074/M
70 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207086/M
90 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207098/M
98 �� capsule 20 mg �� AIC n.�� 034207100/M
100 �� capsule 20 mg ��AIC n.�� 034207112/M
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
Gennaio 1999
Non soggetto al DPR 309/90
Gennaio 1999