Una compressa contiene: flutamide 250 mg.
Compressa.
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FLUTAMIDE Fidia è indicato quale
monoterapia (con o senza orchiectomia) o in associazione con un
agonista LHRH, del carcinoma prostatico in stadio avanzato sia di
pazienti non precedentemente sottoposti ad alcuna terapia
specifica sia di quelli che non hanno risposto o che sono
divenuti refrattari al trattamento ormonale.
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La dose raccomandata, salvo diversa
prescrizione medica, in monoterapia o in associazione, è
di 1 compressa da 250 mg tre volte al giorno. In combinazione con
un LHRH-agonista, la somministrazione dei due farmaci può
essere iniziata contemporaneamente oppure la somministrazione di
FLUTAMIDE Fidia può essere iniziata 24 ore prima
dell’inizio della somministrazione di LHRH-agonista.
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FLUTAMIDE Fidia è controindicato nei pazienti con
ipersensibilità accertata o presunta ad uno o più
dei suoi componenti.
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Insufficienza epatica - poichè con l’uso
di flutamide sono state riportate segnalazioni di
anormalità delle transaminasi, ittero colestatico, necrosi
epatica ed encefalopatia epatica è consigliabile un
controllo periodico dei tests di funzionalità epatica.
Un appropriato screening di tali parametri deve essere attuato
ai primi segni/sintomi di disfunzione epatica (ad esempio
prurito, urine scure, anoressia persistente o sintomi
“flu-like” inspiegabili).
Se il paziente presenta evidenza di laboratorio di
insufficienza epatica o di ittero, in assenza di metastasi
confermate biopticamente la terapia con FLUTAMIDE Fidia deve
essere interrotta o il dosaggio ridotto.
L’insufficienza epatica è usualmente reversibile
dopo interruzione della terapia ed in qualche paziente, dopo
riduzione della posologia.
Tuttavia ci sono state segnalazioni di morte conseguenti a
grave insufficienza epatica associata all’uso di
flutamide.
Nel corso della terapia combinata con FLUTAMIDE Fidia
LHRH-agonista, devono essere tenuti presenti i possibili effetti
collaterali di ciascun prodotto.
Il paziente non dovrebbe interrompere o alterare lo schema
posologico senza consultare il medico.
In pazienti sottoposti a trattamento contemporaneo con
warfarina e flutamide si sono osservati incrementi del tempo di
protrombina.
Perciò è consigliabile un monitoraggio del tempo
di protrombina e può essere necessario un aggiustamento
della dose iniziale o di mantenimento
dell’anticoagulante.
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L’uso di FLUTAMIDE Fidia compresse è indicato
solo nei pazienti di sesso maschile. Nessun studio è stato
condotto in donne nel corso di gravidanza ed allattamento.
Perciò, si deve considerare l’eventualità di
danni fetali nel caso di somministrazione di FLUTAMIDE Fidia a
donne gravide o la sua presenza nel latte, durante
l’allattamento.
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FLUTAMIDE Fidia non influenza la
capacità di guida, né l’uso di macchine.
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Monoterapia - le reazioni secondarie da flutamide
più spesso segnalate sono ginecomastia e/o
dolorabilità mammaria, talora accompagnate da galattorrea.
Tali reazioni scompaiono in seguito all’interruzione del
trattamento o alla riduzione del dosaggio.
La flutamide presenta scarsa attività sul sistema
cardiovascolare e comunque una attività significativamente
minore di quella osservata con trattamenti ormonali (DES).
Reazioni secondarie meno frequentemente osservate erano:
diarrea, nausea, vomito, aumento dell’appetito, insonnia,
stanchezza, alterazioni transitorie della funzionalità
epatica ed epatite.
Reazioni secondarie rare erano rappresentate da: diminuzione
della libido, pirosi gastrica, stipsi, dolore epigastrico,
anoressia, edema, ecchimosi, Herpes zoster, prurito, sindrome
simil lupoide, mal di capo, vertigini, debolezza, malessere,
visione confusa, sete, dolore toracico, ansia, depressione,
linfoedema.
Raramente è stata segnalata riduzione della conta
spermatica.
Inoltre altri effetti segnalati dopo la commercializzazione
del prodotto sono: anemia emolitica, anemia macrocitica,
metaemoglobinemia, reazione da fotosensibilizzazione
(comprendenti eritema, ulcerazioni, eruzioni bollose e necrolisi
epidermica), e modifiche del colore delle urine ad ambra o giallo
- verde, che possono essere attribuite a flutamide e/o ai suoi
metaboliti. Si osservavano anche ittero colestatico,
encefalopatia epatica, e necrosi epatica.
Le condizioni epatiche erano usualmente reversibili dopo
interruzione della terapia; tuttavia, sono pervenute segnalazioni
di morte a seguito di grave insufficienza epatica associata
all’uso di flutamide.
I valori alterati dei tests di laboratorio comprendevano
modifiche nella funzionalità epatica, azoto ureico ematico
(BUN) elevato e raramente valori aumentati di creatinina
serica.
In associazione con LHRH-agonisti gli effetti
collaterali segnalati con maggior frequenza nel corso della
terapia di associazione sono: vampate di calore, diminuzione
della libido, impotenza, diarrea, nausea e vomito. Con
l’eccezione della diarrea questi effetti collaterali si
osservano nel corso di terapia con gli LHRH-agonisti in
monoterapia, con una frequenza confrontabile.
L’alta incidenza di ginecomastia osservata a seguito di
trattamento con flutamide, veniva ridotta in modo marcato con
l’associazione. Nel corso degli studi clinici non è
stata rilevata alcuna differenza significativa
nell’incidenza di ginecomastia, tra i gruppi in trattamento
con placebo e quelli in trattamento con flutamide e
LHRH-agonista.
Raramente i pazienti manifestano: anemia, leucopenia, disturbi
gastroenterici aspecifici, anoressia, segni di irritazione
cutanea al sito di iniezione, edema, sintomi neuromuscolari,
ittero, sintomi genitourinari, ipertensione, effetti collaterali
a carico del sistema nervoso centrale (depressione, sonnolenza,
confusione, ansia, irritabilità) e trombocitopenia.
Molto raramente si sono osservati sintomi polmonari, epatite e
fotosensibilizzazione.
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Negli studi condotti negli animali utilizzando flutamide da
sola, i segni di sovradosaggio comprendevano ipoattività,
piloerezione, respirazione lenta, atassia e/o lacrimazione,
anoressia, sedazione, emesi e metaemoglobinemia.
Non è stata definita la dose singola di flutamide in
grado di provocare l’insorgenza di sintomi da sovradosaggio
o di mettere in pericolo la vita del paziente.
Poichè la flutamide presenta un elevato legame
proteico, la dialisi non può essere di alcuna
utilità nel trattamento dell’overdose. Come nel
trattamento del sovradosaggio di qualsiasi altro farmaco, si
dovrebbe tener presente che possono essere stati assunti altri
farmaci. Se il vomito non interviene in modo spontaneo, deve
essere indotto, se il paziente è cosciente.
Sono altresì indicate misure di supporto generali,
comprendenti un monitoraggio frequente dei segni vitali ed una
attenta osservazione del paziente.
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Flutamide, un acetanilide, è un antiandrogeno non
steroideo, attivo per via orale, caratterizzato da potenti
effetti antiandrogeni, grazie alla sua capacità di inibire
la captazione e/o il legame nucleare degli androgeni a livello
delle cellule dei tessuti bersaglio.
Flutamide possiede effetti antiandrogeni altamente specifici,
principalmente diretti verso la prostata, che rappresenta
l’organo bersaglio.
I dati biomedici dimostrano che flutamide è altamente
specifica nei confronti delle attività
androgeno-dipendenti, con scarso effetto su altre attività
ormonali.
Flutamide è priva di attività estrogenica,
antiestrogenica, progestativa ed antiprogestativa.
In uno studio di dose-finding, flutamide, alla dose di 500 mg,
veniva somministrata 3 volte al giorno per 6 settimane. Sono
stati osservati incrementi di testosterone ed estradiolo
correlati alla dose. Si osservavano ridotta conta spermatica,
tensione mammaria, ginecomastia, mentre in alcuni pazienti si
osserva colostro.
Tests di tollerabilità di dosi singole crescenti e
studi di tollerabilità subacuta evidenziavano che
flutamide era sicura e ben tollerata.
Per ottenere un blocco androgenico completo sia a livello
testicolare sia a livello surrenale, si può prendere in
considerazione l’uso combinato delle compresse di FLUTAMIDE
Fidia e di un agonista LHRH. Studi clinici condotti utilizzando
tale terapia di combinazione in pazienti affetti da
adenocarcinoma prostatico dimostravano sicurezza ed efficacia,
oltre ad un miglioramento della qualità della vita e del
tempo di sopravvivenza, rispetto alla terapia con il solo
agonista. Inoltre, il rischio di esacerbazioni della malattia
associata all’incremento degli androgeni nel siero,
osservabile nei primi giorni di terapia con LHRH può
essere evitato con la somministrazione di FLUTAMIDE Fidia.
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Nei soggetti trattati con una dose singola di 200 mg di
flutamide marcata con tritio, l’analisi permetteva di
rilevare come il farmaco fosse assorbito con rapidità e
completamente escreto, principalmente attraverso
l’emuntorio renale.
Il metabolita urinario principale è il
2-amino-5-nitro-4-(trifluoro-metil)-fenolo. Flutamide viene
metabolizzata rapidamente e massicciamente.
Il metabolita plasmatico maggiore è un derivato
alfa-idrossilato biologicamente attivo.
A seguito della somministrazione di una dose orale singola di
250 mg il metabolita alfa-idrossilato raggiungeva i livelli
plasmatici massimi in circa 2 ore, con una emivita di circa 6
ore.
Nei soggetti anziani l’emivita del metabolita attivo
dopo una dose singola di flutamide era di circa 8 ore ed allo
steady-state di circa 9,6 ore.
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La DL50 è stata valutata per via orale ed ha
dato i seguenti risultati: ratto M 3258 mg/kg - ratto F 2768
mg/kg - topo M 1653 mg/kg - cavia M 218 mg/kg - cavia F 333 mg/kg
- gatto > 1000 mg/kg - cane > 1000 mg/kg.
Flutamide non svolge alcun effetto teratogeno nel ratto e nel
coniglio anche a dosi fino a 20 volte superiori alla dose
consigliata nell’uomo.
Negli studi condotti utilizzando i consueti animali di
laboratorio, le modifiche correlate a flutamide, non facevano che
riflettere l’azione farmacologica caratteristica del
farmaco. Si osservavano riduzioni della dimensione della
prostata, delle vescicole seminali e dei testicoli.
Il peso medio del fegato aumentava nei ratti e nei cani, ma
non si osservavano modifiche morfologiche distinguibili ed
importanti, associate a tali modifiche ponderali.
In tutte le specie erano rilevabili le modifiche istologiche
caratteristiche della attività antiandrogena di flutamide
ed inoltre si osservava soppressione della spermatogenesi.
Nei ratti si osservava insorgenza di adenomi delle cellule
interstiziali dei testicoli in modo farmaco-correlato, ma non
dose-correlato.
Nel cane e nella scimmia, per dosi giornaliere fino a 4 e 9
volte quella prevista per l’uomo e per periodi fino a 78
settimane e 42 giorni rispettivamente, non sono stati osservati
effetti carcinogenetici.
Complessivamente c’era una scarsa evidenza di
organotossicità.
I principali effetti erano quelli attesi dalle azioni
antiandrogeniche di flutamide, che era relativamente ben
controllata.
Flutamide non dimostrava potenziale mutageno nel test di Ames,
nel DNA repair test, nello studio “in vivo” dello
scambio tra cromatidi o nello studio del dominante letale nel
ratto.
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Lattosio, amido di mais, magnesio stearato, cellulosa
microcristallina, sodio dodecilsolfato, silice colloidale
anidra.
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A tutt’oggi non è nota alcuna
incompatibilità con altri farmaci.
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36 mesi.
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Proteggere dalla luce.
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Blister di Alluminio/PVC contenente 30 compresse
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Nessuna in particolare.
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Fidia Farmaceutici S.p.A. – Via Ponte della Fabbrica 3/A
– 35031 Abano Terme (PD)
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Flutamide Fidia “250 mg compresse” 30 compresse
– AIC n. 034038012/G
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09/07/2001
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09/07/2001
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