A dosi elevate i barbiturici possono produrre sonnolenza o disturbi di deambulazione.
Le reazioni secondarie di fenitoina ai dosaggi consigliati, sono relativamente rare. Alcuni effetti collaterali (come vertigini, nistagmo, atassia, disturbi della parola, confusione mentale, contrazioni muscolari e cefalea) regrediscono spontaneamente riducendo la dose.
Altri fenomeni gastrointestinali come nausea, vomito, bruciori di stomaco, stitichezza, possono essere evitati, somministrando il farmaco a stomaco pieno. Raramente possono manifestarsi eruzioni cutanee morbilliformi e scarlattiniformi e, ancora più di rado, di tipo bolloso, esfoliativo o purpurico.
Data la possibilità di manifestazioni ematologiche (trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia) si consigliano opportuni esami del sangue. L'occasionale comparsa di macrocitosi o anemia megaloblastica può essere prevenuta con somministrazione di acido folico.
In soggetti particolari, trattamenti prolungati con fenitoina possono determinare tumefazione gengivale: questo fenomeno può essere evitato o ridotto al minimo con un'accurata e ripetuta pulizia della bocca e dei denti, associata a delicati massaggi o ad alimentazione equilibrata con sufficiente apporto calorico e vitaminico.
I fenomeni secondari da barbiturici sono di solito di lieve entità e consistono in leggera sonnolenza, vertigine e, raramente, in eruzioni cutanee.
La specialità Gamibetal Complex è costituita da una associazione di sostanze ad attività antiepilettica-anticonvulsivante il cui uso è ormai consolidato nella terapia dell'epilessia centroencefalica (grande e piccolo male, epilessia jacksoniana), epilessia temporale, epilessia post traumatica e manifestazioni convulsive dei bambini.
I principi attivi della specialità Gamibetal Complex sono: buxamina (acido gamma-amino-beta-idrossibutirrico), fenitoina sodica e fenobarbitale.
Malgrado l'enorme quantità di lavoro condotto su questi farmaci, il loro meccanismo d'azione non è stato ancora completamente chiarito.
Per il fenobarbitale vengono invocati meccanismi di tipo facilitante la "GABA energic inhibitory neurotransmission" ed un'azione deprimente ma specifica nella trasmissione sia mono che poli-sinaptica oltre ad un effetto stabilizzante di membrana.
Per la fenitoina si suggerisce la possibilità che il prodotto limiti la propagazione degli attacchi riducendo la PTP (post-tetanic potentiation).
L'effetto della buxamina deve essere messo in relazione alla sua attività di tipo GABA-mimetico.
Lo spettro di attività terapeutica di fenobarbitale e fenitoina, limitato essenzialmente al grande male ed alle epilessie focali, risulta ampliato dalla presenza di buxamina che è in grado di sopperire al deficit del neurotrasmettitore GABA (osservato e correlato nella patologia) e quindi permettere la terapia in casi di sintomatologia di incerta classificazione o a manifestazioni comuni a vari tipi di epilessia.
L'attività antiepilettica del Gamibetal Complex è stata evidenziata anche nel topo e nel cane.
In entrambi le specie la buxamina, a dosi per sé scarsamente efficaci, agisce in modo sinergico nei confronti degli altri componenti la specialità nell'innalzare la soglia di eccitabilità.
La tossicità acuta della specialità Gamibetal Complex è estremamente bassa, la DL50 per via orale nel ratto risulta superiore a 3000 mg/kg, non è stata rilevata alcuna interazione negativa sulla tossicità acuta fra i componenti l'associazione.
Avvertenze- I barbiturici possono dar luogo ad assuefazione.
La brusca sospensione del prodotto nei pazienti epilettici può produrre uno stato di male epilettico.
Quando a giudizio del Medico, si rende necessaria una riduzione di dose, una sospensione del trattamento o una sostituzione con altro medicamento, questa deve essere fatta in modo graduale.
I risultati di alcuni esami di laboratorio (come il test al metopirone e quello dello iodio legato alle proteine) possono essere modificati dalla fenitoina.