- [Vedi Indice]Gastromiro è un mezzo di contrasto per l'esame radiologico del tubo digerente, sia per via orale che per via rettale (clisma).
Esso è particolarmente indicato nei casi in cui non si ritiene adatto o controindicato l'uso delle sospensioni di bario solfato, quali:
pazienti con sospetta perforazione della parete esofagea, gastrica o intestinale;casi di ileo ostruttivo in soggetti in gravi condizioni in cui è richiesta una diagnosi rapida in vista dell'intervento chirurgico;casi di ileo paralitico postoperatorio e di ileo da meconio nei neonati;casi di sospetto volvolo del tenue in cui è sempre presente la combinazione della ostruzione e della compromissione dell'irrorazione ematica del segmento interessato, a cui è associata una totale adinamia dell'intestino;casi in cui si prevede la visualizzazione di tragitti fistolosi, dove la penetrazione delle sospensioni di bario solfato è molto spesso difficile e incompleta;bambini, specie nei primi mesi di vita, in cui si sospettano malformazioni intestinali (megacolon, ecc.) e nei pazienti molto anziani in cui si possono verificare fenomeni gravi di costipazione con l'uso di sospensioni baritate.
Via orale
La dose di Gastromiro varia in relazione all'età ed al peso corporeo, al segmento del tubo digerente da esaminare ed alla tecnica radiologica (CT enhancement).
Negli adulti le dosi variano da un minimo di 10 ml, se il segmento interessato è solo l'esofago, ad un massimo di 200 ml per l'esame completo del tratto gastro-intestinale.
Nei bambini al di sotto dei 10 anni, Gastromiro, in genere, va diluito nella proporzione di 1:1 con acqua, nei lattanti nella proporzione di 1:3 sempre con acqua, somministrando volumi di Gastromiro diluiti variabili da 10 a 100 ml.
Clisma
Per questa via di introduzione, negli adulti, Gastromiro va diluito nella proporzione di 1:3 con acqua e si usano volumi intorno a 500 ml.
Nei bambini, la diluizione sarà di 1:4 o di 1:5 ed i volumi possono variare da 25 a 200 ml, in relazione all'età ed al peso.
Nell'impiego in tomografia assiale computerizzata, Gastromiro va sempre diluito, in genere, nella proporzione di 1:10, a volte di 1:20, con acqua per evitare artefatti da eccessivo contrasto. I volumi di Gastromiro diluito variano da 100 a 500 ml per via orale e da 500 a 1000 per clisma.
Non esistono controindicazioni precise ed assolute all'impiego di Gastromiro.
Nell'impiego per via orale i mezzi di contrasto iodati idrosolubili, come iopamidolo, non vengono praticamente assorbiti e si possono escludere quindi, per questo impiego, le consuete controindicazioni al loro uso per via venosa, costituite dalla paraproteinemia di Waldenström, dal mieloma multiplo e dagli stati di sofferenza epatica e renale.
Queste controindicazioni permangono valide nei casi nei quali si sospetti la perforazione della parete esofagea, gastrica o intestinale.
L'impiego di Gastromiro deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto, in particolare in relazione a stati morbosi a carico dell'apparato cardiocircolatorio, uropoietico ed epatobiliare eventualmente noti.
Nei reparti radiologici, siano essi pubblici o privati, in cui verrà impiegato il prodotto, è necessario che siano presenti e disponibili immediatamente quei presidi e medicamenti che l'esperienza ha dimostrato idonei (pallone di Ambu, ossigeno, antistaminici, vasocostrittori, cortisonici, ecc.).
Si consiglia di non miscelare altri farmaci al mezzo di contrasto all'atto della somministrazione.
Le sperimentazioni cliniche non hanno evidenziato alcun fenomeno di interazioni con altri farmaci somministrati.
L'esecuzione di un esame radiologico in gravidanza deve essere preso in considerazione solo se il Medico lo ritiene indispensabile.
Niente da segnalare
L'uso di soluzioni di mezzi di contrasto ionici per via orale o per clisma può provocare manifestazioni diarroiche per effetto della osmolalità elevata di tali soluzioni.
Gastromiro, essendo una soluzione di un composto non-ionico, ha una osmolalità bassa e quindi provoca di norma manifestazioni diarroiche di minore intensità e frequenza.
È noto che i composti organo-iodati, introdotti per via sistemica, possono provocare manifestazioni di tipo anafilattoide localizzate (arrossamenti cutanei, manifestazioni orticarioidi, edema laringeo, broncospasmo) e sistemiche (ipotensione, nausea, vomito, sensazione di calore addominale, shock, ecc.), a volte gravi. Questo tipo di reazioni va tenuto presente anche con Gastromiro, in quanto una frazione modesta (circa il 2% della dose) viene assorbita normalmente dalla mucosa intestinale, ma l'assorbimento per via sistemica è rapido e totale nel caso di penetrazione del mezzo di contrasto nel cavo peritoneale.
Il principio attivo iopamidolo non viene metabolizzato nell'uomo e si può escludere pertanto che una eventuale somministrazione orale ripetuta di Gastromiro possa dare luogo a fenomeni di accumulo di mezzo di contrasto o di suoi metaboliti nell'organismo umano.
Gastromiro(R) è una nuova formulazione gastrografica per la visualizzazione del tratto gastro-intestinale. Nelle prove effettuate su animale il nuovo preparato a bassa osmolalità è risultato praticamente inerte per somministrazione unica per via orale, poiché non viene assorbito dal tratto gastrointestinale. La soluzione da 300 mg I/ml ha fornito una buona opacizzazione non solo dello stomaco ma anche di tutto l'intestino tenue. L'impiego rettale a 100 mg I/ml ha consentito la visualizzazione dei segmenti prossimali e distali del crasso. L'esperienza clinica conferma che il preparato somministrato nell'uomo in dose "unica" viene assorbito dal tratto gastrointestinale in misura molto scarsa (2% della dose somministrata).
Nell'animale è risultato ben tollerato anche per somministrazione orale ripetuta. Dopo 4 settimane di trattamento con una dose di 9 g I/kg, circa 20 volte superiore a quella prevista per l'uomo, non sono stati osservati nel ratto sintomi gravi di intossicazione subacuta.
Il principio attivo iopamidolo inoltre non viene metabolizzato nell'uomo e si può escludere pertanto che una eventuale somministrazione orale ripetuta di Gastromiro possa dare luogo a fenomeni di accumulo di mezzo di contrasto o di suoi metaboliti nell'organismo umano.
Dalla cavità peritoneale il preparato viene invece riassorbito nel compartimento ematico.
Iniettato nel peritoneo del ratto il preparato è stato rapidamente rimosso e pressoché totalmente eliminato per via urinaria entro le prime 24 ore.
La tossicità acuta intraperitoneale è risultata relativamente bassa. All'esame necroscopico non sono stati osservati effetti irritanti sulla membrana peritoneale.
Anche a livello polmonare Gastromiro ha dimostrato una buona tollerabilità locale e sistemica e pertanto offre buoni margini di sicurezza per gli esami in cui sussiste il rischio di una accidentale aspirazione del mezzo diagnostico.
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Aroma di arancio, sodio ciclamato, aroma di curacao rosso, disodio edetato biidrato, saccarina sodica, acido citrico monoidrato, acqua per iniezioni.
Vedere capitolo " 04.5 Interazioni".
3 anni.
La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.
Conservare al riparo dalla luce.
Vedere "Speciali precauzioni per l'uso".
Flaconi di vetro ambrato chiusi con tappo a vite con fascia di garanzia e sottotappo in elastomero.
Astuccio di 1 flacone da 20 ml
Astuccio di 1 flacone da 50 ml
Astuccio di 1 flacone da 100 ml
Il flacone, una volta aperto, deve essere utilizzato immediatamente; eventuali residui di mezzo di contrasto non sono più utilizzabili.
Proteggere la soluzione dalla luce intensa.
BRACCO S.p.A.
Via E. Folli, 50 - Milano
Flacone 20 ml AIC n. 026899017
Flacone 50 ml AIC n. 026899029
Flacone 100 ml AIC n. 026899031
Uso riservato ad Ospedali, Case di Cura e Studi Specialistici.
Vietata la vendita al pubblico.
Agosto 1989 / Giugno 2000
Non pertinente.
Giugno 2000
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