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Dislipidemie caratterizzate da aumento dei trigliceridi che
non rispondono al trattamento dietetico. E’ anche efficace
nelle ipercolesterolemie che non rispondono al trattamento
dietetico.
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La dose consigliata è di 1,2 g giornalieri pari a 2
compresse da 600 mg, da assumere prima dei pasti principali.
La dose può essere ridotta a 1 compressa da 900, da
assumere alla sera, una volta ottenuto un soddisfacente risultato
sul quadro lipidemico.
Durante la terapia con GEMFIBROZIL DOC Generici vanno
rispettate le necessarie misure dietetiche.
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– Insufficienza renale e/o epatica, compresa la cirrosi
biliare primitiva.
– Preesistenti affezioni calcolotiche della
cistifellea.
Ipersensibilità accertata verso il farmaco.
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Misure dietetiche adeguate rappresentano il primo approccio
terapeutico per il trattamento delle iperlipoproteinemie sopra
indicate. L’eccesso di peso corporeo e l’eccessivo
consumo di bevande alcoliche, fattori importanti nella genesi
delle ipertrigliceridemie, dovrebbero essere corretti prima di
ogni terapia farmacologica. La concomitante presenza di malattie
come l’ipotiroidismo ed il diabete mellito impongono
l’istituzione di terapia adeguata, tale terapia combinata
andrà condotta con molta cautela.
Poiché la risposta individuale all’azione
biochimica del gemfibrozil, è variabile, non sempre
è possibile anticipare, in base al quadro lipoproteico, se
il paziente otterrà un risultato positivo dal trattamento.
Si consiglia quindi di effettuare frequenti determinazioni del
tasso ematico delle varie frazioni lipidiche. In caso di risposta
terapeutica inadeguata dopo 3 mesi, si consiglia di sospendere il
trattamento.
Lievi decrementi dell’emoglobina, dell’ematocrito
nonché del numero dei globuli bianchi sono stati
occasionalmente riscontrati in alcuni pazienti all’inizio
della terapia con gemfibrozil. Tali valori tuttavia si
normalizzano nel prosieguo del trattamento. Si raccomanda di
eseguire periodicamente l’esame emocromocitometrico durante
i primi 12 mesi di terapia.
Alterazioni della funzionalità epatica sono state
riscontrate occasionalmente durante la terapia con gemfibrozil. I
livelli di SGOT, SGPT, LDH, Fosfatasi� alcalina si normalizzano
generalmente con l’interruzione del trattamento. Si
raccomanda di eseguire periodicamente gli esami della
funzionalità epatica. La persistenza di alterazioni nel
prosieguo della terapia ne impone l’interruzione.
Il gemfibrozil può aumentare la secrezione biliare di
colesterolo, con eventuale sviluppo di colelitiasi. In tal caso
il trattamento con gemfibrozil va interrotto.
La somministrazione a ratti maschi di dosi di gemfibrozil da 3
a 10 volte superiori a quella umana per 10 settimane, ha indotto
una riduzione della fertilità di tipo dose-dipendente.
Successivi studi hanno dimostrato che questo effetto è
reversibile entro 8 settimane dalla sospensione del trattamento e
non è trasmesso alla prole.
La sicurezza e l’efficacia del farmaco nei bambini non
sono state stabilite.
Sebbene non siano state segnalate alterazioni significative
del ritmo cardiaco attribuibili al trattamento con gemfibrozil,
disturbi di questo tipo si sono instaurati dopo trattamento con
farmaci simili.
Da usare con cautela in pazienti con un’anamnesi di
malattie di fegato o ulcera peptica.
Tenere fuori della portata dei bambini.
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Particolare cautela dovrebbe essere usata quando GEMFIBROZIL
DOC Generici è somministrato con anticoagulanti. Il
dosaggio di questi ultimi deve essere convenientemente ridotto in
modo da mantenere il tempo di protrombina al livello utile per
prevenire complicanze emorragiche.
E’ consigliabile controllare frequentemente il tempo di
protrombina sino alla sua normalizzazione.
Non utilizzare in associazione con gli inibitori della HMG-CoA
reduttasi (statine).
In pazienti nei quali gli inibitori dell’HMG-CoA
reduttasi venivano somministrati contemporaneamente al
gemfibrozil sono state riportate gravi miopatie e
rabdomiolisi.
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L’innocuità del farmaco somministrato durante la
gravidanza e l’allattamento non è stata
accertata.
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Non sono stati segnalati effetti negativi.
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Gli effetti indesiderati più frequentemente riscontrati
sono rappresentati in ordine di frequenza decrescente da: dolore
addominale, dolore epigastrico, diarrea, nausea, vomito e
flatulenza.
Talora sono stati descritti: rash, dermatite, prurito,
orticaria, cefalea, vertigine, offuscamento del visus, dolore
alle estremità, anemia, eosinofilia, leucopenia.
Le lievi e sporadiche riduzioni dell’ematocrito e dei
leucociti si normalizzano di regola senza interruzione del
trattamento.
Gli sporadici aumenti delle SGOT e SGPT, della LDH e della
fosfatasi alcalina che si sono osservati durante terapia con
gemfibrozil rientrano nella norma quando il trattamento è
stato interrotto.
Altre reazioni secondarie riportate di cui però non
è sicura la relazione causale con la somministrazione di
gemfibrozil sono: secchezza della bocca, anoressia, stipsi,
meteorismo, dispepsia, dolori alla schiena, artralgie, crampi
muscolari, mialgia, insonnia, parestesia, ronzio, astenia,
malessere.
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Casi di sovradosaggio non sono stati descritti.
Tuttavia, nel caso ciò dovesse verificarsi, dovranno
essere adottate idonee terapie sintomatiche.
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Il gemfibrozil riduce il livello dei trigliceridi plasmatici
nei ratti e nelle scimmie normali e inibisce
l’ipertrigliceridemia indotta da fruttosio nel ratto; in
vivo inibisce la lipolisi del tessuto adiposo del ratto. Nello
stesso animale sottoposto a dieta normale o ricca di colesterolo,
il gemfibrozil induce un notevole aumento del colesterolo delle
lipoproteine ad alta densità (HDL).
Analogamente nell’uomo induce significative riduzioni
dei livelli di trigliceridi plasmatici ed esercita
un’azione di normalizzatore lipidemico mediante riduzione
del colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL e
VLDL) e aumento di quello delle lipoproteine ad alta
densità (HDL), con conseguente effetto antiaterogeno.
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Nell’animale e nell’uomo il gemfibrozil è
assorbito rapidamente e completamente.
Gli studi di farmacocinetica hanno dimostrato che il
gemfibrozil nel ratto e nel cane è principalmente escreto
per via fecale con intensa circolazione enteroepatica soprattutto
nel cane. Diversamente, nella scimmia e nell’uomo il
prodotto viene soprattutto eliminato per via urinaria (più
del 60%).
Sia nell’animale che nell’uomo il prodotto
è escreto in forma coniugata sia inalterato che
metabolizzato. I principali metaboliti identificati sono un
composto ossidrilato sul nucleo aromatico e composti nei quali un
metile xilolico è ossidato a gruppo carbossilico.
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Nelle prove di tossicità acuta sull’animale il
gemfibrozil ha dimostrato una buona tollerabilità
(DL50 3160 mg/kg nel topo e 4790 mg/kg nel ratto).
Nelle prove di tossicità cronica nel ratto e nel cane
la somministrazione per os di dosi fino a 300 mg/kg per 12 mesi
non ha dato effetti secondari.
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GEMFIBROZIL DOC Generici 600 mg Compresse:
silice precipitata, cellulosa microcristallina, amido
pregelatinizzato, polisorbato 80, magnesio stearato, sodio
carbossimetilamido, idrossipropilmetilcellulosa, titanio
biossido, talco, polietilenglicole 6000.
GEMFIBROZIL DOC Generici 900 mg Compresse:
silice precipitata, amido pregelatinizzato, polisorbato 80,
magnesio stearato, sodio carbossimetilamido,
idrossipropilmetilcellulosa, titanio biossido, talco,
polietilenglicole 6000.
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Non conosciute.
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48 mesi, a confezionamento integro.
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Nessuna in particolare.
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GEMFIBROZIL DOC Generici 600 mg Compresse: astuccio da 30
compresse
GEMFIBROZIL DOC Generici 900 mg Compresse: astuccio da� 20
compresse
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Nessuna in particolare.
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DOC Generici S.r.l.� Via Manuzio, 7 - 20124 Milano
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GEMFIBROZIL DOC Generici 600 mg Compresse – AIC n°
034080010/G
GEMFIBROZIL DOC Generici 900 mg Compresse – AIC n°
034080022/G
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Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
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27/3/2000.
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Non soggetto al DPR 309/90.
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Marzo 2000.
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