GLADIO 100 mg compresse rivestite. Una compressa
rivestita contiene: aceclofenac 100 mg.
GLADIO 100 mg polvere per sospensione orale. Una
bustina contiene: aceclofenac 100 mg.
GLADIO� 150 mg/4 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile. Un flaconcino di liofilizzato contiene:
aceclofenac 150 mg.
GLADIO 200 mg supposte. Una supposta contiene:
aceclofenac 200 mg.
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
GLADIO è disponibile in compresse rivestite� e polvere
per sospensione orale, supposte per uso rettale e polvere +
solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare.
- [Vedi Indice]
Trattamento di malattie osteoarticolari croniche quali:
osteoartrosi, artrite reumatoide, spondilite anchilosante e di
reumatismi extraarticolari quali: periartriti, tendiniti,
borsiti, entesiti.
Trattamento degli stati dolorosi acuti di differente eziologia
quali: sciatalgie, lombalgie, mialgie, dismenorrea primaria,
dolore conseguente a traumi di varia natura e odontalgia.
In particolare Gladio nelle formulazioni iniettabile e
supposte è indicato nel trattamento sintomatico degli
stati dolorosi acuti a carico dell'apparato muscolare e
scheletrico e degli spasmi a carico della muscolatura liscia
quali: coliche renali, attacchi acuti di gotta, dolore
post-episiotomia, dolore post-operatorio, dolore oncologico.
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Adulti
Compresse rivestite
La dose giornaliera raccomandata è di 2 compresse (200
mg/die), 1 compressa ogni 12 ore.
Le compresse vanno ingerite con un sufficiente quantitativo di
acqua.
Polvere per sospensione orale
La dose giornaliera è di 2 bustine al giorno (200
mg/die), 1 bustina ogni 12 ore. La polvere deve essere sciolta in
40-60 ml di acqua e ingerita immediatamente.
Sia le compresse rivestite che la polvere per sospensione
orale vanno assunte preferibilmente durante i pasti.
Supposte
1 supposta (200 mg/die) preferibilmente alla sera prima di
coricarsi.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile
La dose giornaliera consigliata è di 1 iniezione (150
mg) una o due volte al giorno secondo parere del medico.
Dopo ricostituzione del liofilizzato con l'apposito solvente,
iniettare la soluzione ottenuta per via i.m. in profondità
nel quadrante supero-esterno della natica.
GLADIO iniettabile non deve essere somministrato per
più di tre giorni a dosaggio pieno; qualora fosse
necessario, per il trattamento analgesico o antinfiammatorio, si
consiglia di ricorrere ad altre formulazioni di GLADIO,
rispettando l'intervallo posologico di 12 ore. In questo caso la
dose massima raccomandata è la seguente: GLADIO�
iniettabile 150 mg - Gladio compresse� o polvere 100 mg.
Bambini
Attualmente non sono disponibili dati clinici sull’uso
del farmaco in pediatria, pertanto se ne� sconsiglia la
somministrazione.
Anziani
Nei pazienti anziani il profilo farmacocinetico di aceclofenac
non risulta modificato, pertanto non si ritiene necessario
modificare la posologia.
Tuttavia, come per altri FANS, dovrebbe essere posta
particolare cautela nel trattamento di pazienti anziani con
compromessa funzionalità renale, epatica, con disfunzioni
cardiovascolari o sottoposti contemporaneamente ad altri
trattamenti farmacologici.
Pazienti affetti da lieve insufficienza renale
Come per altri FANS, il farmaco deve essere somministrato con
cautela anche se non sono emerse evidenze cliniche tali da
indurre una riduzione della dose.
Pazienti affetti da insufficienza epatica
In pazienti con insufficienza epatica è consigliabile
ridurre la dose iniziale a 100 mg/die.
�
Il prodotto è controindicato nei casi di
ipersensibilità verso aceclofenac o a farmaci
antinfiammatori non steroidei, compreso l’acido
acetilsalicilico, nonché in caso di ipersensibilità
verso altri componenti del prodotto stesso. Come altri
antinfiammatori non-steroidei, GLADIO è controindicato in
quei pazienti che abbiano manifestato, dopo assunzione di acido
acetilsalicilico o altri farmaci inibitori della
prostaglandin-sintetasi, accessi asmatici o altre reazioni
allergiche (orticaria, rinite, edema, rash, broncospasmo).
GLADIO è controindicato in presenza di ulcera
gastroduodenale in atto o di emorragie a livello del tratto
gastrointestinale e nei soggetti con diatesi emorragica.
Inoltre la somministrazione del preparato è
controindicata in pazienti affetti da grave insufficienza renale
ed epatica.
GLADIO nella formulazione supposte non deve essere
somministrato a pazienti con disturbi emorroidari, proctite o
altre lesioni locali in atto o presenti nell'anamnesi
recente.
Il farmaco non deve essere usato nei bambini.
GLADIO è altresì controindicato in gravidanza,
particolarmente in prossimità del parto (polvere e
solvente per soluzione iniettabile) e durante
l’allattamento (vedere “Gravidanza ed
allattamento”).
�
L’uso di GLADIO, come di qualsiasi altro farmaco
inibitore della sintesi delle prostaglandine e della
cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano
iniziare una gravidanza.
La somministrazione di GLADIO dovrebbe essere sospesa nelle
donne che hanno problemi di fertilità o che sono
sottoposte a indagini sulla fertilità.
Come altri FANS, il prodotto dovrebbe essere somministrato con
cautela e sotto stretto monitoraggio a pazienti nei quali siano
presenti le seguenti condizioni: disturbi gastrointestinali,
ulcera peptica pregressa, colite grave, morbo di Crohn, disturbi
della coagulazione ed ematologici. Analoghe precauzioni vanno
assunte nel somministrare il prodotto a soggetti con compromessa
funzionalità epatica, renale, cardiaca o convalescenti da
interventi chirurgici. Poichè le prostaglandine sono
fondamentali nella regolazione del flusso ematico renale, si
sconsiglia l'uso di GLADIO in tutti i casi di ipoperfusione
renale.
Particolare attenzione va posta nel somministrare il prodotto
a soggetti anziani con disfunzioni cardiovascolari o sottoposti
ad altri trattamenti farmacologici, quali altri farmaci
antinfiammatori non-steroidei, antiipertensivi, diuretici,
antidiabetici o digitalici.
Come misura preventiva, i soggetti sottoposti a trattamento a
lungo termine con FANS dovrebbero essere monitorati per quanto
riguarda la crasi ematica e i parametri di funzionalità
renale ed epatica.
L'assunzione contemporanea di GLADIO ed aspirina o altri
farmaci antinfiammatori non-steroidei può aumentare la
frequenza di effetti collaterali.
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GLADIO, come altri antinfiammatori non steroidei, può
aumentare le concentrazioni plasmatiche di litio e di digossina.
Studi condotti sugli animali indicano la possibilità che
GLADIO, come altri farmaci antinfiammatori non steroidei, possa
interferire con l'azione di diuretici. Questo effetto può
essere di rilevanza clinica quando si debbano trattare pazienti
ipertesi o con compromessa funzionalità cardiaca.
Come altri antinfiammatori non steroidei GLADIO può
aumentare l'attività di farmaci anticoagulanti: pertanto i
pazienti sottoposti a terapia combinata con anticoagulanti
dovrebbero essere strettamente monitorati.
Sono stati riportati casi isolati di interazione di diclofenac
con antidiabetici orali: si consiglia pertanto di considerare la
possibilità di un aggiustamento del dosaggio degli agenti
ipoglicemizzanti. La somministrazione nell'arco delle 24 ore di
FANS e metotrexato richiede particolare prudenza, in quanto si
potrebbe determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche
dell'agente antineoplastico con conseguente incremento della
tossicità di quest'ultimo.
GLADIO non ha determinato variazioni pressorie quando
somministrato con bendroflumetiazide, anche se non va ignorata la
possibilità di interazione con altri farmaci
antiipertensivi.
�
Sebbene dagli studi sperimentali aceclofenac non risulti
nè teratogeno nè embriotossico, se ne sconsiglia
l'impiego in gravidanza.
Come per altri FANS, l'uso di GLADIO per via intramuscolare,
in prossimità del parto, può determinare il ritardo
del parto stesso; inoltre il farmaco può provocare, se
somministrato in tale periodo, alterazioni della emodinamica del
piccolo circolo del nascituro.
Al momento non è noto se aceclofenac venga escreto nel
latte materno, pertanto non è consigliato l'uso del
prodotto durante il periodo di allattamento.
�
Come avviene con altri FANS, la somministrazione di GLADIO
potrebbe dar luogo, nei pazienti particolarmente predisposti, a
capogiri, vertigini o altri disturbi del sistema nervoso
centrale: di questo dovrebbero essere informati coloro che sono
impegnati alla guida di autoveicoli o all'uso di macchinari che
richiedono attenzione e vigilanza.
�
Alle dosi terapeutiche la maggior parte degli effetti
indesiderati osservati sono risultati transitori e di moderata
entità.
Gli effetti collaterali più comunemente segnalati sono
stati disturbi gastrointestinali, quali dispepsia, dolore
addominale, dolore epigastrico, vomito, nausea, diarrea e
flatulenza.
Occasionalmente sono stati riportati: stomatiti, pirosi,
indigestione, secchezza delle fauci, cefalea, capogiri.
In casi isolati sono stati osservati: melena, alterazioni del
gusto, disturbi visivi, depressione, eczema, esantema, porpora,
neutropenia, trombocitopenia, dispnea.
In alcuni casi è stato osservato incremento dei livelli
sierici degli enzimi epatici e di creatinina.
Limitatamente all'impiego di GLADIO nella formulazione
iniettabile sono stati segnalati casi isolati di dolore e
indurimento dei tessuti a livello del sito di iniezione.
GLADIO supposte può provocare fenomeni di
irritazione locale.
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Attualmente non sono disponibili informazioni relative al
quadro clinico derivante da sovradosaggio di GLADIO. Le misure
terapeutiche da adottare sono quelle comunemente impiegate in
caso di avvelenamento acuto da FANS:
-���� l’assorbimento deve essere impedito non appena
possibile per mezzo di lavanda gastrica e trattamento con carbone
attivo;
-��� trattamenti di sostegno e sintomatici dovrebbero essere
adottati in caso di complicazioni (ipotensione, insufficienza
renale, convulsioni, irritazione gastrointestinale e depressione
respiratoria);
-��� terapie specifiche, come diuresi forzata, dialisi o
emoperfusine, non permettono l’eliminazione del farmaco a
causa del suo elevato legame alle proteine plasmatiche e del
notevole metabolismo.
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Categoria farmacoterapeutica: farmaco antinfiammatorio ed
antireumatico, codice ATC: M01AB16
Aceclofenac è un antinfiammatorio non-steroideo,
appartenente alla classe degli analoghi dell’acido
fenilacetico.
Negli studi condotti su differenti specie animali, aceclofenac
ha mostrato in modelli sperimentali di infiammazione acuta e
cronica un'attività analgesica ed antinfiammatoria, in
termini sia terapeutici sia di profilassi, simile a quella di
indometacina e diclofenac.
Il potere analgesico valutato su stati dolorosi indotti
sperimentalmente da stimoli di diverso tipo è risultato
confrontabile a quello di indometacina e diclofenac.
Aceclofenac, nei modelli sperimentali utilizzati, è
altresì risultato dotato di attività
antipiretica.
Non sono state riscontrate alterazioni funzionali a livello
del sistema cardiovascolare, respiratorio e del sistema nervoso
centrale. Gli effetti a livello renale sono paragonabili a quelli
indotti da altri FANS.
Meccanismo d’azione
Aceclofenac è risultato un potente inibitore della
cicloossigenasi, enzima che catalizza la conversione di acido
arachidonico nei precursori delle prostaglandine e del
trombossano.
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Studi di farmacocinetica condotti in diverse specie animali
(ratto, cane e scimmia) dimostrano che aceclofenac somministrato
per via orale ed intramuscolare è rapidamente assorbito
sotto forma di farmaco immodificato.
Il picco plasmatico (Cmax) viene raggiunto
approssimativamente 1-3 ore (tmax) dopo l'assunzione
del farmaco in relazione alla via di somministrazione utilizzata.
L'emivita plasmatica è risultata mediamente pari a 6-8 ore
a seconda della specie animale considerata. Nell'uomo la
biodisponibilità è vicina al 100%. L'emivita
plasmatica è di 4 ore. Dopo somministrazione ripetuta non
è stato osservato accumulo a livello del compartimento
plasmatico.
Aceclofenac penetra nel liquido sinoviale, dove le
concentrazioni raggiungono circa il 57% dei livelli
plasmatici.
Aceclofenac e i suoi metaboliti hanno un'elevata
affinità per le proteine plasmatiche (> 99%).
Il prodotto è presente in circolo principalmente come
farmaco immodificato. Circa i due terzi della dose somministrata
vengono eliminati per via urinaria, principalmente sotto forma di
idrossimetaboliti.
Il profilo farmacocinetico di aceclofenac è
sovrapponibile nell'adulto e nell'anziano.
�
La tossicità di aceclofenac è stata valutata in
differenti specie animali (topo, ratto, scimmia) usando diverse
vie di somministrazione e adottando schemi di trattamento singolo
e ripetuto.
Tossicità acuta (DL50): topo e.v. 149-169
mg/kg (maschi-femmine), p.o. 211 mg/kg; ratto e.v. 94-137 mg/kg
(maschi-femmine).
Tossicità dopo somministrazione ripetuta (p.o): ratto 4
settimane: assenza di tossicità fino a 3 mg/kg/die; ratto
26 settimane: assenza di tossicità fino a 1,5 mg/kg/die;
scimmia 13 settimane: assenza di tossicità fino a 5
mg/kg/die; scimmia 52 settimane: assenza di tossicità fino
a 3 mg/kg/die.
Tossicità dopo somministrazione ripetuta (i.m.):
scimmia 4 settimane: assenza di tossicità fino a 3
mg/kg/die.
Dopo trattamento ripetuto sono state riscontrate evidenze di
tossicità gastrointestinale solo alle dosi più
alte, che sono risultate rispettivamente nel ratto 3-6 volte e
nella scimmia 5-10 volte superiori alla dose terapeutica
nell'uomo. Tali effetti tossici sono risultati reversibili in
entrambe le specie.
Aceclofenac non è risultato embriotossico nè
teratogeno; non ha mostrato attività mutagena nè
cancerogena.
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Gladio 100 mg� compresse rivestite
cellulosa microcristallina, sodio croscarmellosio, gliceril
palmitostearato, povidone, idrossipropilmetilcellulosa,
poliossietilene(40)stearato, titanio biossido.
Gladio 100 mg polvere per sospensione orale
sorbitolo, saccarina sodica, aroma caramello, aroma panna,
aroma latte, silice colloidale anidra, aspartame, ipromellosa,
titanio diossido.
Gladio 150 mg/4 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile
flaconcino di liofilizzato: potassio fosfato monobasico, sodio
idrossido.
fiala di solvente: glicole propilenico, alcool benzilico,
acqua per preparazioni iniettabili (quanto basta a 4 ml).
Gladio 200 mg supposte
gliceridi semisintetici solidi.
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Non pertinente.
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Compresse rivestite: 3 anni
Polvere per sospensione orale: 2 anni
Polvere e solvente per soluzione iniettabile: 3 anni
Supposte: 3 anni
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Gladio 200 mg supposte
Conservare in luogo fresco.
Gladio 100 mg compresse rivestite
Conservare a temperatura non superiore ai 30°C.
Gladio 150 mg/4 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile
Conservare a temperatura non superiore ai 25°C.
Gladio 100 mg� polvere per sospensione orale
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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Gladio 100 mg compresse rivestite
Blister alluminio/alluminio introdotti, unitamente al foglio
illustrativo, in astuccio di cartone litografato.
Gladio 100 mg� polvere per sospensione orale
Bustine di carta/alluminio/polietilene; le bustine vengono
introdotte, unitamente al foglio illustrativo, in astuccio di
cartone litografato.
Gladio 150 mg/4 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile
Liofilizzato: flaconcini di vetro neutro ambrato (classe 1) da
7 ml, con tappo in gomma butile e capsula di alluminio.
Solvente: fiale di vetro neutro trasparente (classe 1) a
prerottura da 4 ml.
I flaconcini e le fiale sono alloggiati in un cassonetto
preformato in polistirolo a sua volta racchiuso, unitamente al
foglio illustrativo, in astuccio di cartone litografato.
Gladio 200 mg supposte
Valve di PVC di colore bianco opaco. 1 strip da 12 supposte
viene introdotta, unitamente al foglio illustrativo, in astuccio
di cartone litografato.
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Nessuna istruzione particolare.
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ABIOGEN PHARMA S.p.A. – Via Meucci 36 – 56014
Ospedaletto - Pisa
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GLADIO 100 mg compresse rivestite – 40 compresse
rivestite���� AIC n° 031220015
GLADIO 100 mg polvere per sospensione orale - 30
bustine�������AIC n° 031220027
GLADIO� 150 mg/4 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile - 6 flaconcini di liofilizzato + 6 fiale di solvente
��������� AIC n° 031220039
GLADIO 200 mg supposte - 12 supposte ����
���������������������������� AIC n° 031220051
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Rinnovo: giugno 2001
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Gennaio 2003
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