- [Vedi Indice]Emorragie da varici esofagee. Prevenzione delle emorragie da sclerotizzazione intravaricosa esofagea.
Emorragie da varici esofagee
4 fiale (2 mg) come bolo lento endovena ogni 4-6 ore fino al controllo della emorragia. Dopo l'arresto dell'emorragia il trattamento dovrebbe essere continuato fino ad un massimo di 24 ore, eventualmente riducendo il dosaggio.
Glipressina può essere impiegata anche in associazione a sonde esofagee quali la sonda di Sengstaken-Blakemore e di Linton-Nachlas.
Prevenzione delle emorragie da sclerotizzazione intravaricosa esofagea
4 fiale (2 mg) come bolo lento endovena, 30-60 minuti prima dell'intervento sclerosante.
Controindicazioni assolute
Ipersensibilità al principio attivo. Gravidanza.
04.3 Controindicazioni relative
Insufficienza coronarica o antecedenti di infarto al miocardio. Alterazioni del ritmo cardiaco. Ipertensione arteriosa grave.
È consigliabile usare con cautela il preparato in pazienti ipertesi, con aterosclerosi avanzata, con disturbi cardio-circolatori o insufficienza coronarica.
È opportuno il monitoraggio continuo della P.A., della frequenza cardiaca e degli elettroliti plasmatici.
Attenzione: per l'uso leggere attentamente il foglio illustrativo.
Glipressina viene impiegata nel trattamento, di breve durata, delle varici esofagee sanguinanti. Non sono note interazioni con altri prodotti che possono, in relazione alla patologia in atto, essere somministrati contemporaneamente.
Gravidanza: Glipressina non deve essere somministrata durante la gravidanza.
Allattamento: non vi sono dati relativi all'impiego di Glipressina durante l'allattamento.
Nessuno.
Effetti collaterali maggiori
Contrazione della diuresi. Intenso dolore addominale. Ipertensione arteriosa e, più raramente, dolori stenocardici.
Effetti collaterali minori
Vasocostrizione cutanea. Nausea. Cefalea. Aumento della motilità intestinale (utile perché favorisce l'espulsione del sangue di origine emorragica eventualmente presente nell'intestino).
L'eventuale incremento della pressione ematica da sovradosaggio del farmaco o in pazienti già ipertesi può essere controllato con clonidina: 150 mg per via endovenosa.
La terlipressina, principio attivo di Glipressina, è triglicil-lisin-vasopressina, derivato sintetico che differisce dal suo precursore per la presenza nella catena terminale di tre molecole di glicina.
La terlipressina, di per sè inattiva, ha caratteristiche di ormonogeno.
Infatti, in vivo, la scissione enzimatica delle tre molecole di glicina, determinando una lenta e graduale liberazione dell'ormone attivo con conseguente vasocostrizione nel distretto splancnico, provoca un aumento della resistenza al flusso ematico nell'intestino e riduce la pressione venosa portale.
Dopo iniezione endovenosa nell'uomo di 7,5 mg/kg di terlipressina è stata determinata una concentrazione plasmatica di vasopressina sufficientemente alta per svolgere un effetto terapeutico.
La terlipressina è caratterizzata da una durata di azione che si mantiene fino a 4-6 ore contro i 20-40 minuti della vasopressina e quindi può essere somministrata per bolo diretto, con minima incidenza degli effetti collaterali su cuore e vasi, di norma riscontrabili con la vasopressina.
La terlipressina trova quindi impiego clinico nella terapia selettiva delle emorragie da varici esofagee, senza provocare alterazioni della dinamica emocoagulativa.
La terlipressina, dopo somministrazione per via endovenosa, viene convertita nell'uomo in lisinvasopressina, che è la forma biologicamente attiva e che raggiunge il picco ematico fra i 60 ed i 120 minuti.
Una quantità inferiore all'1% della terlipressina iniettata compare successivamente nelle urine.
La DL50 di terlipressina per via endovenosa nel ratto è di 140-160 mg/kg e nel topo di 120-125 mg/kg.
Prove di tossicità subacuta e cronica condotte su ratti e cani non hanno determinato variazioni dei parametri controllati, quali: peso corporeo, comportamento generale, esami ematochimici, esami delle urine, esami autoptici completi ed istologici degli organi principali. Non sono state riscontrate inoltre azioni teratogene od embriotossiche.
Flaconcino di liofilizzato: mannitolo.
Fiala solvente: sodio cloruro, acido cloridrico 1N, acqua per preparazioni iniettabili.
Non note.
36 mesi.
La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro correttamente conservato.
Proteggere dalla luce.
Flaconcino di vetro neutro bianco, chiuso con tappo di gomma a ghiera metallica, etichettato, contenente il farmaco liofilizzato.
Fiala in vetro neutro etichettata contenente il solvente per il farmaco stesso.
Confezione: un flaconcino di liofilizzato + 1 fiala solvente
Vedere "Posologia e modo di somministrazione".
FERRING S.p.A.
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Produttore: Ferring AB - Malmö (Svezia)
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Data di prima autorizzazione: luglio 1986
Data dell'ultimo rinnovo: 1 giugno 2000
Nessuna.
Gennaio 2001
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