Google  CERCA FARMACI O MALATTIE O SINTOMI NEL SITO
  www.carloanibaldi.com
04.1 Indicazioni

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
.
07.0 TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
home

TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

- [Vedi Indice]

Gadovist 1,0 mmol/ml soluzione per uso iniettabile

- [Vedi Indice]

1 ml di soluzione iniettabile contiene 604,72 mg di gadobutrolo (equivalente a 1,0 mmol di gadobutrolo contenente 157,25 mg di gadolinio).

Proprietà chimico-fisiche

Concentrazione del mezzo di contrasto

(mg/ml)

(mmol/ml)

604,72

1,0

Osmolalità a 37°C

(mOsm/kg H2O)

1603

Viscosità a 37°C (mPa×s)

4,96

Per gli eccipienti vedere 6.1

- [Vedi Indice]

Soluzione iniettabile

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

04.1 Indicazioni - [Vedi Indice]

Medicinale solo per uso diagnostico.

Intensificazione del contrasto a livello cerebrale e spinale nella risonanza magnetica (RM) per immagini.

  - [Vedi Indice]

Informazioni generali

La dose necessaria viene somministrata per via endovenosa con iniezione a bolo.

L’esame RM con Gadovist può essere iniziato immediatamente dopo l’iniezione (poco dopo, a seconda delle sequenze di impulsi usate e del protocollo d’esame).

L’opacizzazione ottimale si osserva generalmente entro 15 minuti dall’iniezione di Gadovist (il tempo dipende dal tipo di lesione e di tessuto) e perdura generalmente fino a 45 minuti dopo l’iniezione.

Le sequenze T1 pesate risultano particolarmente adatte per indagini con mezzo di contrasto paramagnetico.

La somministrazione endovenosa del mezzo di contrasto deve, se possibile, essere eseguita con il paziente sdraiato. Dopo la somministrazione, il paziente deve essere tenuto sotto osservazione per almeno mezz’ora, in quanto l’esperienza insegna che la maggiore parte degli effetti indesiderati da mezzi di contrasto avvengono entro tale lasso di tempo.

Dosaggio

La dose raccomandata per gli adulti è di 0,1 mmol per chilogrammo di peso corporeo (mmol/kg di peso corporeo). Tale misura equivale a 0,1 ml/kg di peso corporeo della soluzione 1,0 M oppure a 0,2 ml/kg di peso corporeo della soluzione 0,5 M.

Se persiste il forte sospetto clinico di una lesione nonostante l’esame RM risulti non significativo, oppure nel caso che informazioni più precise possano essere determinanti ai fini della terapia del paziente, può essere somministrata una seconda iniezione di 0,2 mmol/kg di peso corporeo entro 30 minuti dalla precedente.

In pazienti con insufficienza renale la dose somministrata non deve superare 0,1 mmol di Gadovist/kg di peso corporeo.

Non sono disponibili dati specifici sull’impiego del gadobutrolo in pazienti di età inferiore ai 18 anni. In tali pazienti il prodotto dovrebbe essere utilizzato solo dopo che il medico abbia attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso - [Vedi Indice]

Poiché l’eliminazione del mezzo di contrasto risulta ritardata nei pazienti con grave insufficienza renale, in tali soggetti i benefici devono essere valutati attentamente rispetto ai rischi. In casi particolarmente gravi, è consigliabile rimuovere Gadovist dall’organismo mediante emodialisi extracorporea. Per la sua eliminazione dall’organismo devono essere eseguiti almeno 3 cicli di dialisi entro 5 giorni dall’iniezione.

Per l’uso di Gadovist valgono le usuali precauzioni adottate per gli esami di RM per immagini, con particolare riguardo all’esclusione di materiali ferromagnetici.

Dopo somministrazione di Gadovist, come per altri mezzi di contrasto contenenti gadolinio, sono state osservate reazioni di ipersensibilità.

Onde potere affrontare immediatamente ed efficacemente una possibile situazione di emergenza, devono essere prontamente disponibili farmaci ed attrezzature idonee (es. tubi endotracheali e respiratore). In pazienti con predisposizione a reazioni allergiche, la decisione di utilizzare Gadovist deve essere presa solamente dopo una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Come per altri mezzi di contrasto non possono essere escluse reazioni allergiche tardive, anche dopo vari giorni.

Come per tutti gli altri mezzi di contrasto contenenti gadolinio, è necessaria una particolare cautela nei pazienti con una bassa soglia di insorgenza di crisi epilettiche. In pazienti affetti da gravi malattie cardiovascolari, il Gadovist dovrebbe essere somministrato solamente dopo un’attenta valutazione del rischio/beneficio, in quanto attualmente sono disponibili pochi dati a tal proposito.

L’iniezione di Gadovist in vene di piccolo calibro può provocare effetti avversi quali rossore e gonfiore.

Interazioni - [Vedi Indice]

Come per tutti gli altri mezzi di contrasto contenenti gadolinio, non sono stati osservate interazioni con altri medicamenti. Non sono stati condotti studi specifici di interazione con altri farmaci.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non esistono dati sufficienti sull’impiego di gadobutrolo in donne in stato di gravidanza.

In studi su animali, effettuati con dosaggi ripetuti di gadobutrolo, solo livelli di dose tossici per la madre (da 8 a 17 volte la dose diagnostica) hanno causato un ritardo dello sviluppo embrionale ed embrioletalità ma non teratogenicità. Non è noto il potenziale rischio di una dose singola per l’uomo.

Il Gadovist non deve essere impiegato in gravidanza se non strettamente necessario. Il passaggio di Gadovist nel latte materno non è stato finora studiato nella specie umana.

Quantità minime di Gadovist (meno dello 0,01% della dose somministrata) passano nel latte materno degli animali. L’allattamento deve essere interrotto per almeno 24 ore dopo la somministrazione di gadobutrolo .

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchine - [Vedi Indice]

Non pertinente.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Sono state riportate reazioni di ipersensibilità. In rari casi è possibile l’insorgenza di reazioni anafilattoidi, sino allo shock. Come per tutti gli altri mezzi di contrasto non possono essere escluse reazioni allergiche tardive, anche dopo vari giorni (v. sezione 4.4). Pazienti con predisposizione allergica sono soggetti più frequentemente di altri a reazioni di ipersensibilizzazione. Sono state osservate occasionalmente nausea, vomito, vertigini, dispnea, cefalee, vasodilatazione, ipotensione e reazioni cutanee di tipo allergico.

Al momento della puntura della vena o durante la somministrazione del mezzo di contrasto, è possibile accusare una sensazione di calore, di freddo o di dolore di breve durata nel sito d’iniezione.

Dopo la somministrazione di altri mezzi di contrasto per RM contenenti gadolinio, sono stati riportati casi di convulsioni, brividi e sincope.

Fino ad oggi non è stato osservato alcun effetto sulla funzionalità renale nel corso degli studi clinici condotti su un limitato numero di pazienti.

Durante o subito dopo l’iniezione a bolo possono verificarsi alterazioni transitorie del gusto o dell’olfatto.

L’iniezione paravenosa di Gadovist può provocare dolore locale della durata anche di molti minuti. Non sono state osservate altre reazioni a livello dei tessuti.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

La dose massima giornaliera testata nell’uomo, di 0,5 mmol gadobutrolo/kg di peso corporeo, è stata ben tollerata.

Fino ad oggi non sono stati osservati segni di intossicazione da sovradosaggio durante l’impiego clinico.

In caso di sovradosaggio, Gadovist deve essere rimosso dall’organismo mediante dialisi extracorporea.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

CODICE ATC: V08C A09

Gadovist è un mezzo di contrasto paramagnetico per la risonanza magnetica per immagini.

L’effetto di potenziamento del mezzo di contrasto è mediato dal gadobutrolo, un complesso non-ionico costituito da gadolinio (III) e dal ligando macrociclico, l’acido diidrossi-idrossimetilpropil-tetrazaciclododecano-triacetico (butrolo). A dosi diagnostiche il gadobutrolo provoca l’accorciamento dei tempi di rilassamento dei protoni nell’acqua dei tessuti. A 0,47 Tesla (20 MHz), pH 7 e 40°C, l’effetto paramagnetico (relassività) determinato come effetto sul tempo di rilassamento spin-reticolo (T1) - è di circa 3,6 I mmol–1 sec–1 ed il tempo di rilassamento spin-spin (T2) è di circa 4 l mmol -1� sec-1. Nell’intervallo compreso fra 0,47 e 2,0 Tesla, la relassività manifesta solo una minima dipendenza dalla forza del campo magnetico.

Il gadobutrolo non attraversa la barriera emato-encefalica integra e quindi non si accumula nel tessuto encefalico sano o nelle lesioni che conservano una barriera emato-encefalica integra.

Con elevate concentrazioni locali tissutali di gadobutrolo, l’effetto T2 risulta in una diminuzione dell’intensità del segnale.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Dopo la somministrazione endovenosa, il gadobutrolo si distribuisce rapidamente nello spazio extracellulare. Il legame con le proteine plasmatiche è trascurabile.

La farmacocinetica del gadobutrolo nella specie umana è proporzionale alla dose. Fino a 0,4 mmol di gadobutrolo/kg di peso corporeo, il livello plasmatico diminuisce dopo una fase iniziale di distribuzione con un’emivita media finale di 1,8 ore (1,3-2,1 ore), che è identica alla velocità di eliminazione per via renale. Al dosaggio di 0,1 mmol di gadobutrolo/kg di peso corporeo, sono stati misurati in media 0,59 mmol di gadobutrolo/l di plasma 2 minuti dopo l’iniezione e 0,3 mmol di gadobutrolo/l di plasma 60 minuti dopo l’iniezione. Entro 2 e 12 ore dalla somministrazione viene eliminato attraverso le urine più del 50% e più del 90% (o 92%), rispettivamente, della dose iniettata. Alla dose di 0,1 mmol di gadobutrolo/kg di peso corporeo, una media di 100,3 + 2,6% della dose viene eliminata entro le 72 ore successive alla somministrazione. In soggetti sani la clearance renale del gadobutrolo è di 1,1 - 1,7 ml min-1 kg-1 e quindi è paragonabile alla clearance renale dell’inulina, a dimostrazione del fatto che il gadobutrolo viene eliminato principalmente per filtrazione glomerulare. Meno dello 0,1% della dose viene eliminata con le feci. Non risulta rilevabile alcun metabolita nel plasma o nelle urine.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Dati preclinici basati su studi convenzionali di sicurezza farmacologica, di tossicità a dosi ripetute e di genotossicità, nella specie umana, non hanno evidenziato alcun rischio particolare.

In studi tossicologici sulla riproduzione a dosaggi ripetuti, solo dosi tossiche per la madre (da 8 a 17 volte la dose diagnostica) hanno indotto un ritardo dello sviluppo embrionale nei ratti ed un aumento della letalità embrionale nei conigli e nelle scimmie Non è noto se simili effetti possano essere indotti da una singola somministrazione.

Gli effetti cardiovascolari osservati negli animali (cani) a livelli di esposizione simili (0,25 mmol/kg) e superiori (1,25 mmol/kg) rispetto ai livelli di massima esposizione clinica, sono stati un aumento transitorio dose-dipendente della pressione sanguigna (5% e 10%, superiore rispetto al controllo trattato con soluzione salina) e della contrattilità miocardica, anche essa dose-dipendente, (5% e 16%, superiore rispetto al controllo trattato con soluzione salina).

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Calcobutrolo sodico (agente complessante)� trometamolo acido cloridrico acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Nessuna nota.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Validità del prodotto medicinale confezionato per la vendita: 3 anni.

Validità dopo apertura del contenitore:

La soluzione del mezzo di contrasto non utilizzata per l’indagine deve essere scartata.

E’ stato dimostrato che la stabilità chimica e fisica del prodotto aperto è di 24 ore a temperatura ambiente.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente, in caso contrario i tempi e la conservazione del prodotto dopo l’apertura del flacone ricadono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e, premesso che le operazioni di ricostituzione/diluizione (ecc.) siano state eseguite in condizioni asettiche controllate e validate, non devono superare le 24 ore alla temperatura di 2-8 °C.

Limitatamente all’impiego del flacone per infusione contenente 65 ml di soluzione per infusione endovenosa, dopo l’apertura, in condizioni asettiche, Gadovist rimane stabile per almeno 8 ore a temperatura ambiente.

- [Vedi Indice]

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

- [Vedi Indice]

Un flaconcino per iniezione da 10 ml contenente 7,5 ml o un flaconcino da 15 ml contenente 15 ml o un flaconcino da 30 ml contenente 30 ml di soluzione iniettabile.

Flaconcino per iniezione: vetro tipo I, incolore

Tappo:����������������������������� elastomero clorobutilico

Tappo a ghiera:������ ��������� puro alluminio, laccato���

���������������������������������������� internamente ed esternamente,

���������������������������������������� dotato di dischetto colorato di

���������������������������������������� protezione fatto di propilene.

Un flacone per infusione da 100 ml contenente 65 ml di soluzione per infusione endovenosa.

Flacone per infusione:���� vetro, tipo II, incolore

Tappo:���������������������������� elastomero clorobutilico

Tappo a ghiera:�������������� puro alluminio, laccato internamente

���������������������������������������� e esternamente, dotato di dischetto

���������������������������������������� colorato di protezione fatto di

���������������������������������������� polipropilene.

. - [Vedi Indice]

Gadovist non deve essere aspirato dal flacone nella siringa fino al momento dell’uso. Il mezzo di contrasto non utilizzato per un’indagine deve essere eliminato.

Inoltre è necessario tenere presente quanto segue per l’uso dei flaconi per infusione contenenti 65 ml di soluzione di mezzo di contrasto.

Il mezzo di contrasto deve essere somministrato per mezzo di un iniettore automatico. Il tubo che parte dall’iniettore e raggiunge il paziente (tubo del paziente) deve essere cambiato dopo ciascun esame. Eventuale soluzione di contrasto che rimanga nel flacone non utilizzata, i tubi di connessione e tutte le parti a perdere del sistema di iniezione devono essere eliminati entro 8 ore. Devono essere seguite rigorosamente anche eventuali istruzioni aggiuntive fornite dal produttore della strumentazione.

Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.

07.0 TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Schering S.p.A. - Via L. Mancinelli, 11 - 20131 Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Un flaconcino da 7,5 ml����������������� AIC 034964130/M

Un flaconcino da 15 ml������������������ AIC 034964104/M

Un flaconcino da 30 ml��� ��������������� AIC 034964116/M

Un flacone per infusione da 65 ml� AIC 034964128/M

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

-----

- [Vedi Indice]

07.08.2001

home

TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

-----

- [Vedi Indice]

-----

.