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HIZAAR è indicato per il trattamento dell'ipertensione
arteriosa in pazienti per i quali è appropriata una
terapia di associazione.
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Il dosaggio usuale di HIZAAR è una compressa al
dì. Nei pazienti che non rispondono in maniera adeguata al
trattamento con HIZAAR, il dosaggio può essere aumentato a
due compresse una volta al dì. La somministrazione di
più di due compresse/die non è raccomandata.
L'effetto antiipertensivo massimo viene raggiunto nell'arco di
tre settimane dall'inizio della terapia.
Il trattamento con HIZAAR non deve essere iniziato in pazienti
ipovolemici (ad es., coloro che sono stati precedentemente
trattati con alte dosi di diuretico).
L'uso di HIZAAR non è raccomandato� in pazienti con
compromissione severa della funzione renale (clearance
della creatinina <30 ml/min) o in pazienti con
compromissione della funzione epatica (v.Speciali
avvertenze e precauzioni per l'uso).
In pazienti di età avanzata non è necessario
l'aggiustamento del dosaggio iniziale.
HIZAAR può essere somministrato in associazione con
altri antiipertensivi, in particolare calcio-antagonisti e
b-bloccanti.
HIZAAR può essere somministrato sia durante che fuori
dai pasti.
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HIZAAR è controindicato in pazienti con
ipersensibilità verso qualsiasi componente del prodotto o
verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista
chimico.
La presenza di idroclorotiazide rende il prodotto
controindicato in pazienti con anuria o ipersensibilità ad
altri farmaci sulfamidico-derivati.
Gravidanza e allattamento (v.Uso in gravidanza e
allattamento). Età pediatrica (v.Speciali
avvertenze e precauzioni per l'uso - Uso
Pediatrico).
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Compromissione della funzione epatica e renale
L'uso di HIZAAR non è raccomandato in pazienti con
compromissione della funzione epatica o con compromissione severa
della funzione renale (clearance della creatinina
<30 ml/min) (v. POSOLOGIA E MODO DI
SOMMINISTRAZIONE).
Ipotensione e squilibrio idroelettrolitico
Il trattamento con HIZAAR non deve essere iniziato nei
pazienti ipovolemici (ad es., coloro che sono stati
precedentemente trattati con alte dosi di diuretico) (v.
POSOLOGIA E MODO DI SOMMINISTRAZIONE). In tali casi l'ipovolemia
deve essere corretta prima di procedere alla somministrazione di
HIZAAR. Come con tutte le terapie antiipertensive, in alcuni
pazienti può verificarsi ipotensione sintomatica.
Ciò è stato osservato raramente in pazienti con
ipertensione non complicata ed è più probabile che
si verifichi in presenza di squilibrio idrico o elettrolitico.
Come in tutti i pazienti sottoposti a trattamento con diuretici,
si devono eseguire controlli periodici degli elettroliti serici a
intervalli adeguati.
Altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina
possono produrre un innalzamento dell'azotemia e della creatinina
serica in pazienti affetti da stenosi bilaterale dell'arteria
renale o stenosi dell'arteria renale in paziente con monorene.
Anche se non è stato confermato, ciò potrebbe
verificarsi potenzialmente con gli antagonisti del recettore per
l'angiotensina II.
Effetti metabolici ed endocrini
La terapia tiazidica può alterare la tolleranza al
glucosio. Di conseguenza, può rendersi necessario un
aggiustamento del dosaggio degli agenti antidiabetici, inclusa
l'insulina (v.Interazioni con altri medicinali e altre
forme di interazione).
I tiazidi possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e
produrre aumenti lievi e intermittenti del calcio sierico.
Un'ipercalcemia marcata può essere la prova di un
iperparatiroidismo asintomatico. La somministrazione di tiazidi
deve essere sospesa prima di sottoporre i pazienti a prove di
funzionalità paratiroidea.
Innalzamenti dei valori di colesterolo e dei trigliceridi
possono essere associati alla terapia diuretica tiazidica.
In alcuni pazienti la somministrazione di tiazidi può
precipitare un'iperuricemia e/o gotta. Poiché il losartan
abbassa i livelli di acido urico, l'associazione con
idroclorotiazide attenua l'iperuricemia indotta dai
diuretici.
Altro
Nei pazienti in trattamento con tiazidi, reazioni di
ipersensibilità possono manifestarsi con o senza storia di
allergia o asma bronchiale. Con l'uso dei tiazidi è stata
osservata l'esacerbazione o l'attivazione del lupus eritematoso
sistemico.
Uso Pediatrico
La sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state�
dimostrate, per cui il farmaco è controindicato in
età pediatrica (v.Controindicazioni).
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Losartan
Non sono state osservate interazioni clinicamente
significative. Le sostanze valutate nel corso degli studi clinici
di farmacocinetica comprendono idroclorotiazide, digossina,
warfarin, cimetidina e fenobarbitale.
Idroclorotiazide
I seguenti farmaci, se somministrati in concomitanza, possono
interagire con la terapia tiazidica:
Alcool, barbiturici o narcotici:può verificarsi
un potenziamento dell'ipotensione ortostatica.
Farmaci antidiabetici (agenti orali e insulina):
può rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio del
preparato antidiabetico.
Altri farmaci antiipertensivi:possono verificarsi
effetti additivi o potenziamento.
Colestiramina e resine di colestipolo:l'assorbimento
dell'idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine
a scambio anionico. Dosi singole di colestiramina o di
colestipolo si legano con l'idroclorotiazide e ne riducono
l'assorbimento a livello del tratto gastrointestinale nella
misura dell'85% e del 43%, rispettivamente. HIZAAR deve,
pertanto, essere somministrato un'ora prima dell'assunzione della
resina.
Corticosteroidi, ACTH: possono intensificare la
deplezione elettrolitica, in particolare l'ipopotassiemia.
Amine pressorie (es. noradrenalina):è possibile
una riduzione della risposta alle amine pressorie, ma non tale da
precluderne la somministrazione.
Miorilassanti, non depolarizzanti (es.
tubocurarina):è possibile un potenziamento della
responsività al miorilassante.
Litio: non deve essere generalmente somministrato con i
diuretici. I diuretici riducono laclearance renale del
litio, comportando di conseguenza un alto rischio di
tossicità da litio. Leggere attentamente la scheda tecnica
del preparato a base di litio, prima di iniziare il trattamento
con HIZAAR.
Farmaci antinfiammatori non steroidei:in alcuni
pazienti, la somministrazione di un antinfiammatorio non
steroideo può diminuire l'effetto diuretico, natriuretico
e antiipertensivo dei diuretici dell'ansa, risparmiatori di
potassio e tiazidici.
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HIZAAR è controindicato in gravidanza e allattamento
(v.Controindicazioni).
Uso in Gravidanza
I farmaci che agiscono direttamente sul sistema
renina-angiotensina, se somministrati durante il secondo o terzo
trimestre di gravidanza, possono causare danni o addirittura
morte del feto. Quando viene accertato lo stato di gravidanza,
HIZAAR va sospeso al piu' presto possibile.
Sebbene non esistano informazioni sull'uso di HIZAAR nelle
donne in gravidanza, in studi su animali con losartan sono stati
osservati danni fetali e neonatali e morte e si ritiene che la
causa sia mediata farmacologicamente dagli effetti sul sistema
renina-angiotensina. Nell'uomo, la perfusione renale del feto,
che dipende dallo sviluppo del sistema renina-angiotensina,
inizia nel secondo trimestre di gravidanza; quindi il rischio per
il feto aumenta se HIZAAR viene somministrato durante il secondo
o terzo trimestre di gravidanza.
I tiazidici attraversano la barriera placentare e sono
presenti nel sangue del cordone ombelicale. L'uso routinario di
diuretici in donne in gravidanza altrimenti sane è
controindicato, in quanto espone sia la madre che il feto ad un
inutile pericolo, che comprende ittero fetale o neonatale,
trombocitopenia e, forse, anche altre reazioni indesiderate che
sono state osservate negli adulti. I diuretici non impediscono
l'insorgenza della tossiemia gravidica, e non è stata
sufficientemente dimostrata la loro utilità nel
trattamento di questa condizione.
Uso in Allattamento
Non è noto se losartan viene escreto nel latte umano.
Nell'uomo, i tiazidi vengono escreti nel latte materno. Dati i
potenziali effetti indesiderati nel bambino in allattamento, si
deve decidere se interrompere l'allattamento o la terapia,
tenendo conto dell'importanza che il farmaco ha per la madre.
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Non esistono dati che indicano che HIZAAR interferisce sulla
capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
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Negli studi clinici condotti con losartan/idroclorotiazide non
sono stati osservati eventi indesiderati specifici di questo
farmaco di associazione. Gli eventi indesiderati sono stati
limitati a quelli riportati in precedenza con losartan e/o
idroclorotiazide. L'incidenza globale degli eventi indesiderati
osservata con questa terapia di associazione è risultata
sovrapponibile a quella del placebo.
Il trattamento con losartan/idroclorotiazide è stato
generalmente ben tollerato. Nella maggior parte dei casi gli
effetti collaterali sono stati di natura lieve e transitoria e
non è stato necessario interrompere la terapia.
In studi clinici controllati sull'ipertensione essenziale, il
capogiro è stato l’unico effetto collaterale
riportato come correlato al farmaco, verificatosi con
un'incidenza più elevata di quella osservata con placebo,
nell'1% o più dei pazienti trattati con
losartan/idroclorotiazide.
I seguenti effetti collaterali sono stati riportati con
l’uso commerciale del farmaco.
Ipersensibilità: raramente è stato
riportato angioedema (che comprende gonfiore del viso, delle
labbra e/o della lingua) in pazienti trattati con losartan.
Parametri di laboratorio
Negli studi clinici controllati, variazioni clinicamente
importanti dei parametri standard di laboratorio sono state
raramente associate alla somministrazione di HIZAAR. Iperkaliemia
(potassio serico > 5,5 mEq/l) è stata osservata nello
0,7% dei pazienti, ma ciò non ha richiesto la sospensione
del trattamento. In casi rari è stato osservato un
innalzamento dei livelli di SGPT, che si è generalmente
risolto con la sospensione della terapia.
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Losartan
Sono scarsi i dati disponibili sul sovradosaggio nell'uomo. Le
più probabili manifestazioni di sovradosaggio sono
ipotensione e tachicardia; in seguito alla stimolazione vagale
potrebbe insorgere bradicardia.
Se si verifica ipotensione sintomatica, va intrapreso un
trattamento di supporto, come l’infusione endovenosa di
soluzione fisiologica. Se l’ingestione è recente
provocare il vomito.
Né il losartan né il suo metabolita attivo
possono essere rimossi dal circolo mediante emodialisi.
Idroclorotiazide
I segni e sintomi più comunemente osservati sono quelli
prodotti dalla deplezione elettrolitica (ipokalemia, ipocloremia,
iponatriemia) e dalla disidratazione conseguente ad un'eccessiva
diuresi. In caso di trattamento concomitante con digitale,
l'ipokalemia può aumentare il rischio di aritmie
cardiache. Non si sa ancora fino a che punto l'idroclorotiazide
possa essere rimosso con emodialisi.
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HIZAAR (losartan/idroclorotiazide) è l'associazione di
un antagonista recettoriale dell'angiotensina II, il losartan,
con un diuretico, l'idroclorotiazide.
Losartan
Il losartan è un antagonista recettoriale
dell'angiotensina II, attivo per via orale. L'angiotensina II si
lega al recettore AT1, presente in molti tessuti (ad
es., muscolatura liscia vascolare, ghiandola surrenale, reni e
cuore) e stimola importanti attività biologiche, tra le
quali la vasocostrizione e la secrezione di aldosterone.
L'angiotensina II stimola, inoltre, la proliferazione cellulare
della muscolatura liscia. Sulla base dei saggi biochimici di
farmacologia e di legame, losartan si lega selettivamente al
recettore AT1.� Siain vitro chein vivo
è stato osservato che il losartan ed il suo metabolita
carbossilico farmacologicamente attivo (E-3174), inibiscono ogni
attività fisiologicamente rilevante dell'angiotensina II,
e ciò indipendentemente dalla fonte e dalla
modalità di sintesi.
In corso di terapia con losartan, l'interruzione del feedback
negativo esercitato dall'angiotensina II sulla secrezione di
renina porta ad un aumento dell'attività reninica
plasmatica, il che a sua volta induce l'innalzamento dei livelli
plasmatici di angiotensina II. Nonostante questi aumenti,
l'attività antiipertensiva e la soppressione della
concentrazione plasmatica di aldosterone rimangono immutate, il
che sta ad indicare che il recettore per l'angiotensina II viene
inibito in maniera efficace.
Il losartan si lega selettivamente al recettore per
l'AT1, ma non si lega o blocca altri recettori
ormonali o canali per gli ioni che svolgono un ruolo chiave nella
regolazione dell'attività cardiovascolare. Inoltre, il
losartan non inibisce l'ACE (kininasi II), l'enzima che degrada
la bradichinina. Di conseguenza, il trattamento con losartan non
è accompagnato da quegli effetti che non sono direttamente
correlati all'inibizione del recettore AT1, quali, ad
esempio, il potenziamento degli effetti mediati dalla
bradichinina o l'insorgenza di edema (losartan 1,7%, placebo
1,9%).
È stato dimostrato che il losartan inibisce la risposta
all'angiotensina I e all'angiotensina II, senza interferire con
la risposta alla bradichinina, un risultato che è in linea
con il meccanismo di azione specifico del losartan. Al contrario,
è stato dimostrato che gli ACE-inibitori inibiscono la
risposta all'angiotensina I, mentre stimolano la risposta alla
bradichinina senza alterare la risposta all'angiotensina II.
Questo rappresenta una distinzione farmacodinamica tra losartan e
ACE-inibitori.
Uno studio controllato della durata di 8 settimane è
stato specificamente realizzato per valutare l'incidenza della
tosse nei pazienti ipertesi con anamnesi di tosse in corso di
terapia con ACE-inibitori. In questo studio fra i pazienti
trattati con losartan e fra quelli trattati con idroclorotiazide
l'incidenza di tosse è stata simile ed è risultata
significativamente inferiore� a quella osservata fra i pazienti
trattati nuovamente con un ACE-inibitore. Inoltre, in un'analisi
globale di 16 studi clinici in doppio cieco condotti su 4.131
pazienti, l'incidenza della tosse riferita spontaneamente dai
pazienti trattati con losartan è risultata simile (3,1%) a
quella dei pazienti trattati con placebo (2,6%) o con
idroclorotiazide (4,1%), mentre nel gruppo trattato con gli
ACE-inibitori l'incidenza è stata dell'8,8%.
Negli ipertesi non diabetici con proteinuria, la
somministrazione di losartan� riduce in maniera significativa la
proteinuria, nonché la frazione di escrezione di albumina
e di IgG. Il losartan mantiene immutata la velocità di
filtrazione glomerulare e riduce la frazione di filtrazione. In
genere, il losartan abbassa i livelli dell'acido urico nel siero
(di solito < 0,4 mg/dL), un reperto che si è rivelato
persistente nella terapia cronica.
Il losartan non influisce sui riflessi autonomi e non ha alcun
effetto prolungato sulla noradrenalina plasmatica.
Nei pazienti affetti da insufficienza ventricolare sinistra,
la somministrazione di dosi di losartan da 25 mg e 50 mg ha
prodotto effetti positivi emodinamici - aumento dell'indice
cardiaco, riduzione della pressione capillare polmonare di
incuneamento, delle resistenze vascolari sistemiche, della
pressione arteriosa sistemica media e della frequenza cardiaca -
e neuroormonali - abbassamento dei livelli circolanti di
aldosterone e noradrenalina -. In questi pazienti affetti da
insufficienza cardiaca, l'insorgenza di ipotensione è
risultata dose-dipendente.
Losartan -idroclorotiazide
Gli effetti antiipertensivi di losartan e idroclorotiazide
sono additivi. Alcuni studi clinici hanno rivelato che dopo 12
settimane di terapia con losartan (50 mg) e idroclorotiazide
(12,5 mg) la pressione arteriosa diastolica a fine effetto in
posizione seduta era diminuita in media di 13,2 mmHg. Negli studi
clinici, durati anche un anno, l 'effetto antiipertensivo si
è mantenuto immutato per tutta la durata dello studio.
Nonostante la riduzione della pressione arteriosa sia stata
significativa, la somministrazione di HIZAAR non ha avuto effetti
clinicamente significativi sulla frequenza cardiaca.
HIZAAR è efficace nel ridurre la pressione arteriosa in
pazienti di sesso maschile e femminile, di età avanzata
(>65 anni) e non (< 65 anni) ed è efficace
nel trattamento di tutti i gradi di ipertensione.
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Losartan
Assorbimento
Il losartan dopo somministrazione orale viene ben assorbito e
viene sottoposto ad un metabolismo di primo passaggio, che
dà origine ad un metabolita carbossilico attivo e ad altri
metaboliti inattivi. La biodisponibilità sistemica di
losartan compresse è di circa il 33%. La media delle
concentrazioni massime di losartan e del suo metabolita attivo
vengono raggiunte rispettivamente entro un'ora e 3-4 ore dalla
somministrazione. Quando il farmaco è stato somministrato
insieme ad un pasto standardizzato, non sono stati osservati
effetti clinicamente significativi sul profilo della
concentrazione plasmatica del losartan.
Distribuzione
Sia il losartan che il suo metabolita attivo si legano per
oltre il 99% alle proteine plasmatiche, soprattutto all'albumina.
Il volume di distribuzione del losartan è di 34 litri.
Alcuni studi condotti sui ratti dimostrano che il passaggio di
losartan attraverso la barriera ematoencefalica è scarso o
nullo.
Biotrasformazione
Circa il 14% di una dose di losartan somministrata per via
endovenosa o orale viene convertito nel metabolita attivo. Dopo
somministrazione endovenosa o orale di losartan marcato con
14C, la radioattività plasmatica viene
attribuita principalmente al losartan e al suo metabolita. In
circa l'1% dei soggetti che hanno partecipato agli studi è
stata osservata una conversione minima del losartan nel suo
metabolita attivo.
Oltre al metabolita attivo, si formano anche dei metaboliti
inattivi.
Eliminazione
Le clearance plasmatiche del losartan e del suo metabolita
attivo sono pari a circa 600 mL/min e 50 mL/min, rispettivamente,
mentre quelle renali sono pari a circa 74 mL/min e 26 mL/min,
rispettivamente. Circa il 4% della dose orale di losartan� viene
escreto immodificato con le urine, mentre il 6% circa sotto forma
di metabolita attivo. Le cinetiche di losartan e del suo
metabolita attivo, fino ad un dosaggio orale massimo di 200 mg di
losartan, hanno un andamento lineare.
Dopo somministrazione orale, la concentrazione plasmatica del
losartan e del suo metabolita attivo diminuiscono con andamento
poliesponenziale con un'emivita terminale di circa 2 ore e 6-9
ore, rispettivamente. A dosaggi di 100 mg una volta al dì,
né il losartan né il suo metabolita attivo si
accumulano in maniera� significativa nel plasma.
Il losartan e i suoi metaboliti vengono escreti con la bile e
con le urine. Nell'uomo, dopo somministrazione di una dose orale
di losartan marcato con 14C circa il 35% della
radioattività viene recuperato nelle urine e il 58% nelle
feci.
Caratteristiche nei Pazienti
Dopo somministrazione orale in pazienti affetti da cirrosi
alcolica lieve/moderata, sono state rilevate concentrazioni
plasmatiche di losartan e del suo metabolita attivo pari
rispettivamente a 5 volte e a 1,7 volte quella osservata in un
gruppo di volontari giovani di sesso maschile.
Le concentrazioni plasmatiche di losartan e del suo metabolita
attivo osservate in uomini anziani ipertesi non differivano
significativamente da quelle osservate in uomini giovani
ipertesi.
Le concentrazioni plasmatiche di losartan non sono alterate in
pazienti con clearance della creatinina >10 ml/min. L'AUC del
losartan in pazienti emodializzati è circa 2 volte
maggiore di quella in pazienti con funzione renale normale. Le
concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo non sono
alterate in pazienti con insufficienza renale o in emodializzati.
Né il losartan né il metabolita attivo possono
essere rimossi dal circolo mediante emodialisi.
Idroclorotiazide
Tenendo sotto controllo i livelli plasmatici per almeno 24 ore
si è rilevato che l'emivita plasmatica oscilla tra 5,6 e
14,8 ore. L'idroclorotiazide non viene metabolizzato, ma viene
eliminato rapidamente per via renale. Almeno il 61% della dose
orale viene eliminato immutato entro 24 ore. L'idroclorotiazide
attraversa la barriera placentare, ma non quella
ematoencefalica.
Losartan/idroclorotiazide
Nell'ambito di uno studio sull'interazione farmacocinetica
è stato rilevato che l'idroclorotiazide in dose pari a
12,5 mg non interferisce con la farmacocinetica del losartan, 50
mg, e viceversa.
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Losartan
Tossicita' acuta - La DL50 orale di losartan
e' 2248 mg/kg (6744 mg/m2) in topi maschi (1124 volte
la dose massima giornaliera raccomandata per l'uomo). Una
significativa mortalita' e' stata osservata su topi e ratti con
un dosaggio rispettivamente di 1000 mg/kg (3000 mg/m2)
e di 2000 mg/kg (11.800 mg/m2) (500 e 1000 volte la
dose massima giornaliera raccomandata nell'uomo, considerando un
paziente di 50 kg).
Tossicita' cronica - La tossicita' potenziale di
losartan e' stata valutata in una serie di studi con dosi orali
ripetute di durata fino a tre mesi (scimmie) e fino ad un anno
(ratti e cani). Non sono stati rilevati dati che precludano la
somministrazione ai dosaggi terapeutici.
Carcinogenesi - Losartan non e' stato cancerogeno
quando somministrato ai massimi dosaggi tollerati a ratti e topi
rispettivamente per 105 e 92 settimane. I margini
dell'esposizione sistemica per il losartan e il suo metabolita
farmacologicamente attivo conseguente a tali dosaggi sono stati
maggiori di quelli osservati in uomini trattati con 50 mg di
losartan di circa 270 e 150 volte (ratti) e 45 e 27 volte
(topi).
Mutagenesi - I test di mutagenesi microbica e su
cellule di mammifero V-79 con losartan� sono risultati negativi.
Inoltre non e' stata evidenziata genotossicita' diretta in test
in vitro di aberrazione cromosomica e di eluzione alcalina
a concentrazioni circa 1700 volte superiori al livello plasmatico
massimo raggiunto nell'uomo al livello di dosaggio terapeutico
raccomandato. Similmente non sono state indotte aberrazioni
cromosomiche in cellule di midollo osseo di topi maschi e femmine
trattati con dosi orali tossiche fino a 1500 mg/kg (4500
mg/m2) (750 volte la dose giornaliera massima
raccomandata nell'uomo). Anche il metabolita attivo non ha
mostrato evidenza di genotossicita' in test di aberrazione
cromosomica 'in vitro', di eluzione alcalina 'in vitro' e di
mutagenesi microbica.
Studi sulla Riproduzione - In studi su ratti maschi e
femmine trattati con dosaggi orali di losartan fino a circa 150 e
300 mg/kg/die rispettivamente, non sono state osservate
interferenze con la fertilita' e la riproduzione. I margini
dell'esposizione sistemica per losartan e per il suo metabolita
farmacologicamente attivo conseguente a questi dosaggi sono stati
superiori a quelli raggiunti nell'uomo con la dose giornaliera
raccomandata di circa 150 e 125 volte (ratti maschi) e 300 e 170
volte (ratti femmine). Losartan� ha mostrato di indurre effetti
indesiderati nel feto e nel neonato di ratto. Gli effetti
comprendono: diminuzione ponderale, mortalita' e/o tossicita'
renale. Sulla base di valutazioni farmacocinetiche, questi dati
vengono attribuiti all'esposizione al farmaco durante il periodo
avanzato della gravidanza o durante l'allattamento.
Idroclorotiazide
In studi di tossicologia acuta e cronica è stato
osservato che l'idroclorotiazide presenta una tossicità
relativamente bassa. In studi di tossicologia animale acuta la
DL50 nei topi è >10.000 mg/kg in sospensione
per os e 884 mg/kg per endovena. Nei ratti la DL50
acuta è >10.000 mg/kg in sospensione per os e 3.130
mg/kg in sospensione per via intraperitoneale. Nei conigli la
DL50 acuta endovena è 461 mg/kg e nel cane
circa 1.000 mg/kg. I cani tollerano fino a 2.000 mg/kg per os
senza segni di tossicità. Negli studi di tossicologia
orale cronica nel ratto, utilizzando dosi fino a 2.000 mg/kg/die
per 5 giorni a settimana per 26 settimane, non sono stati
osservati segni dell'effetto del farmaco, nè alterazioni
correlate al farmaco all'autopsia. L'idroclorotiazide è
stato somministrato in ratti in uno studio di due cucciolate, nel
topo in uno studio di 2 generazioni e in conigli con test di
gravidanza positivo. Nessuno di questi studi ha mostrato effetti
teratogeni dell'idroclorotiazide. La prole accresciuta fino allo
svezzamento o alla maturità non ha mostrato segni di
effetti correlabili al trattamento.
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Cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, amido
pregelatinizzato, magnesio stearato, idrossipropilcellulosa,
ipromellosa, titanio diossido, E 104 giallo chinolina su
alluminio idrato, cera carnauba.
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Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
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A confezionamento integro: 24� mesi
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Non ci sono speciali precauzioni per la conservazione.
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Le compresse sono contenute in blister opaco in PVC/PE/PVDC e
alluminio.
14 compresse da 50/12,5 mg������������������������
28 compresse da 50/12,5 mg������������������������
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MERCK SHARP & DOHME (ITALIA) S.p.A.
Via G. Fabbroni, 6 - 00191 Roma
Consociata della Merck & Co. Inc.,
Whitehouse Station, N. J., U.S.A.
Officina di Produzione
Merck Sharp & Dohme LTD
Cramlington - Gran Bretagna
Confezionamento
Merck Sharp & Dohme (Italia) S.p.A.
Via Emilia 21, Pavia
Merck Sharp & Dohme LTD
Cramlington - Gran Bretagna
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14 compresse 50/12,5 mg����������������������� 032079028
28 compresse 50/12,5 mg����������������������� 032079055
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Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
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Gennaio 1997
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La sostanza non e' soggetta al D.P.R. 309/90.
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Agosto 2002
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