Fattore VIII della coagulazione ricombinante, 250 UI - 500 UI
– 1000UI/flaconcino
Il fattore VIII della coagulazione ricombinante viene prodotto
con tecniche di ingegneria genetica da cellule renali di criceti
neonati contenenti il gene del fattore VIII umano.
Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
Il prodotto ricostituito con i 2,5 ml di acqua per
preparazioni iniettabili che lo accompagnano contiene octocog
alfa/ml approssimativamente: 100 UI per flaconcino 250 UI; 200 UI
per flaconcino da 500 UI e 400 UI per flaconcino 1000 UI.
La potenza (UI) viene determinata utilizzando il saggio di
coagulazione ad uno stadio con lo standard FDA Mega che è
stato calibrato con lo standard WHO in UI.
L’attività specifica è approssimativamente
di 4000 UI/mg di proteina.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
- [Vedi Indice]
Trattamento e profilassi dell’emorragia nei pazienti con
emofilia A (carenza congenita di fattore VIII). Questa
preparazione non contiene il fattore di von Willebrand e
perciò non è indicata nella malattia di von
Willebrand.
�
Il trattamento dovrà essere iniziato sotto il controllo
di un medico esperto nel trattamento dell’emofilia.
�
Posologia
Il numero di unità di fattore VIII somministrate viene
espresso in Unità Internazionali (UI), che sono riferite
allo standard attuale dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) per i prodotti a base di fattore VIII.
L’attività del fattore VIII nel plasma si esprime o
come percentuale (riferita al plasma umano normale) o in
Unità Internazionali (riferita ad uno standard
internazionale per il fattore VIII nel plasma).
Un’Unità Internazionale (UI) di attività di
fattore VIII è equivalente alla quantità di fattore
VIII presente in un ml di plasma umano normale. Il calcolo del
dosaggio necessario di fattore VIII si basa
sull’osservazione empirica che l’Unità
Internazionale (UI) di fattore VIII per Kg di peso corporeo eleva
l’attività plasmatica del fattore VIII
dall’1,5% al 2,5% dell’attività normale. Il
dosaggio necessario è determinato utilizzando le seguenti
formule:
I.������ UI necessarie= peso corporeo(kg) x aumento desiderato
di fattore VIII (% della norma) x 0,5%
II.����� Aumento di fattore VIII atteso (% della norma)= 2
x UI somministrate
�����������������������������������������������������������������������������������
Peso corporeo (kg)
Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva devono
essere regolati in base alle necessità individuali del
paziente (peso, gravità dell’alterazione della
funzione emostatica, localizzazione ed entità
dell’emorragia, titolo degli inibitori e livello desiderato
di fattore VIII).
La tabella seguente fornisce una guida per i livelli ematici
minimi di fattore VIII. Nel caso degli eventi emorragici
sottoelencati l’attività del fattore VIII non
dovrebbe scendere al di sotto del livello indicato (in % della
norma) � nel periodo corrispondente:
�
Grado dell’emorragia/Tipo di procedura
chirurgica
|
Livello di fattore VIII necessario
(%)
(UI/dl)
|
Frequenza di somministrazione (ore)/Durata
della terapia (giorni)
|
EMORRAGIA
Enartrosi o emorragie muscolari iniziali, o emorragie della
cavità orale
�
Emartrosi o emorragie muscolari più estese, o
ematomi
�
Emorragie pericolose per la vita come emorragie intracraniche,
emorragie della gola, gravi emorragie addominali
|
�
20-40
�
�
�
30-60
�
�
60-100
|
�
Ripetere ogni 12-24 ore. Per almeno 1 giorno, fino a quando si
è risolto l’episodio emorragico come indicato dal
dolore o si è raggiunta la guarigione
Ripetere l’infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o
più fino a scomparsa del dolore e
dell’invalidità
Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore fino a scomparsa del
pericolo
|
CHIRURGIA
�
MINORE
INCLUSA L’ESTRAZIONE DENTARIA
Maggiore
|
30-60
�
�
�
�
80-100
(pre-e post-operatorio)
|
Ogni 24 ore, per almeno 1 giorno fino a raggiungimento della
guarigione
�
�
Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore fino a guarigione
adeguata della ferita, quindi terapia per almeno altri 7 giorni
per mantenere l’attività di fattore VIII al
30-60%
|
�
La quantità da somministrare e la frequenza di
somministrazione devono sempre essere regolati in base
all’efficacia clinica nel singolo caso. In determinate
circostanze possono essere necessarie quantità maggiori di
quelle calcolate, in particolare per quanto riguarda la dose
iniziale.
Durante il trattamento, si consiglia un’adeguata
determinazione dei livelli di fattore VIII in modo da stabilire
la dose da somministrare e la frequenza alla quale ripetere le
infusioni. In particolare, nel caso di interventi di chirurgia
maggiore è indispensabile l’attento controllo della
terapia sostitutiva tramite l’analisi della coagulazione
(attività plasmatica del fattore VIII). La risposta al
fattore VIII può variare nei singoli pazienti,
raggiungendo valori differenti di recupero in vivo e dimostrando
emivite diverse.
Per la profilassi programmata contro sanguinamenti in pazienti
affetti da grave emofilia A, devono essere somministrate ad
intervalli di 2-3 giorni dosi da 20 a 60 UI di Helixate NexGen
per kg di peso corporeo. In alcuni casi, specialmente nei
pazienti più giovani, possono essere necessari intervalli
di dosaggio più brevi o dosi più elevate. I dati
sono stati ottenuti in 61 bambini sotto i 6 anni di
età.
�
Pazienti con inibitori
Nei pazienti dev’essere controllato lo sviluppo degli
inibitori del fattore VIII. Se non si raggiungono gli attesi
livelli di attività plasmatica del fattore VIII, o se
l’emorragia non è controllata da una dose idonea,
dev’essere condotta un’analisi per determinare la
presenza di inibitori del fattore VIII. Se sono presenti
inibitori a livelli inferiori a 10 Unità Bethesda (UB) per
ml, una somministrazione aggiuntiva di fattore VIII della
coagulazione ricombinante può neutralizzare
l’inibitore e permettere la continuazione di una terapia
clinicamente efficace con Helixate NexGen. Tuttavia, in presenza
di inibitori, le dosi necessarie sono variabili e devono essere
aggiustate in base alla risposta clinica e al controllo
dell’attività plasmatica del fattore VIII. Nei
pazienti con titoli di inibitori superiori a 10 UB o con elevata
risposta anamnestica, si deve considerare l’uso di un
concentrato (attivato) del complesso della protrombina (PCC) o di
preparazioni di fattore VII ricombinante attivato (rFVIIa).
Queste terapie devono essere condotte da medici con esperienza
nella cura dei pazienti con emofilia.
�
Somministrazione
Dissolvere la preparazione come descritto al paragrafo
6.6.
Helixate NexGen dev’essere iniettato per via endovenosa
per parecchi minuti. La velocità di somministrazione
dev’essere determinata in base al grado di benessere del
paziente (velocità massima di infusione: 2 ml/min.).
�
Ipersensibilità nota al principio attivo, alle proteine
di topo o di criceto o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
�
I pazienti devono essere informati che la
potenziale comparsa di senso di oppressione toracica, senso di
instabilità, ipotensione lieve e nausea durante
l’infusione possono essere segni precoci di reazioni di
ipersensibilità e anafilattiche. Devono essere istituiti
un appropriato trattamento sintomatico e una terapia per
l’ipersensibilità. In caso si verifichino reazioni
allergiche o anafilattiche l’iniezione/infusione
dev’essere immediatamente sospesa. In caso di shock, si
devono osservare le attuali misure cliniche per il trattamento
dello shock.
�
La formazione di anticorpi neutralizzanti,
inibitori, al fattore VIII è una nota complicanza nel
trattamento di soggetti con emofilia A. Questi inibitori sono,
invariabilmente, immunoglobuline IgG dirette contro
l’attività procoagulante del fattore VIII, che sono
quantificate in Unità Bethesda Modificate (UB) per ml di
plasma. Il rischio di sviluppo di inibitori è correlato
all’esposizione al fattore VIII antiemofilico e questo
rischio è massimo nei primi 20 giorni di esposizione.
Raramente gli inibitori possono svilupparsi dopo i primi 100
giorni di esposizione. I pazienti trattati con il fattore VIII
della coagulazione ricombinante devono essere attentamente
monitorati per lo sviluppo di inibitori attraverso appropriate
osservazioni cliniche ed esami di laboratorio. Vedere anche 4.8
“Effetti indesiderati”.
�
Non sono note interazioni di Helixate NexGen con altri
medicinali.
�
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con
Helixate NexGen.
A causa della scarsa incidenza dell’emofilia A nelle
donne, non sono disponibili informazioni sull’uso di
Helixate NexGen durante la gravidanza e l’allattamento.
Quindi durante la gravidanza e l’allattamento Helixate
NexGen dev’essere usato solo se chiaramente indicato.
�
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di
guidare veicoli e sull’uso di macchine.
�
Dopo somministrazione di Helixate NexGen, in rari casi sono
stati osservati eventi avversi da lievi a moderati. Questi
comprendono eruzione cutanea/prurito, reazioni locali nel sito
d’iniezione (ad es. bruciore, eritema transitorio),
reazioni di ipersensibilità (ad es. senso di
instabilità, nausea, dolore/malessere toracico, lieve
riduzione della pressione sanguigna), e alterazione del gusto.
Inoltre non può essere esclusa completamente la
possibilità di shock anafilattico.
Lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti nei confronti del
fattore VIII (inibitori) è una complicanza nota nel
trattamento dei pazienti con emofilia A. In studi con
preparazioni di FVIII ricombinante, lo sviluppo di inibitori
è stato prevalentemente osservato in emofilici
precedentemente non trattati. I pazienti devono essere
attentamente controllati per lo sviluppo di inibitori mediante
idonee osservazioni cliniche e indagini di laboratorio.
Durante gli studi, nessun paziente ha sviluppato titoli
anticorpali clinicamente rilevanti nei confronti delle
quantità in tracce di proteine murine e proteine di
criceto presenti nella preparazione. Tuttavia, non può
essere completamente esclusa in alcuni pazienti predisposti la
possibilità di reazioni allergiche nei confronti dei
componenti della preparazione. (vedere 4.3 e 4.4.).
�
Non sono stati riportati sintomi di sovradosaggio con il
fattore VIII della coagulazione ricombinante.
�
�
�
Categoria farmacoterapeutica: fattore VIII della coagulazione
del sangue. Codice ATC: B02B D02.
Il complesso fattore VIII/fattore di von Willebrand (FvW)
è costituito da due molecole (Fattore VIII e FvW) con
differenti funzioni fisiologiche. Quando viene infuso in un
paziente emofilico, il fattore VIII si lega al FvW nella
circolazione del paziente. Il fattore VIII attivato agisce come
cofattore per il fattore IX attivato, accelerando la conversione
del fattore X a fattore X attivato. Il fattore X attivato
converte la protrombina in trombina. Quindi la trombina converte
il fibrinogeno in fibrina e si può formare il coagulo.
L’emofilia A è un disordine della coagulazione
ematica ereditario legato al sesso dovuto a diminuiti livelli di
fattore VIII: C e si manifesta con emorragie diffuse nelle
articolazioni, nei muscoli o negli organi interni, sia
spontaneamente sia come risultato di un trauma accidentale
chirurgico. Con la terapia sostitutiva si elevano i livelli
plasmatici di fattore VIII, permettendo quindi una temporanea
correzione della carenza del fattore stesso e una correzione
della tendenza al sanguinamento.
La determinazione del tempo di tromboplastina parziale
attivata (aPTT) è un metodo analitico convenzionale in
vitro per l’attività biologica del fattore VIII.
L’aPTT è allungato in tutti gli emofilici.
Il grado e la durata di normalizzazione dell’aPTT
osservati dopo somministrazione di Helixate NexGen sono simili a
quelli raggiunti con il fattore VIII derivato dal plasma.
�
L’analisi di tutti i recuperi registrati in vivo nei
pazienti precedentemente trattati ha dimostrato un innalzamento
medio del 2% per UI/kg di peso corporeo per Helixate NexGen.
Questo risultato è simile ai valori riportati per il
fattore VIII derivato dal plasma umano.
Dopo somministrazione di Helixate NexGen,
l’attività di picco del fattore VIII diminuisce,
secondo un decadimento esponenziale a due fasi con
un’emivita terminale media di circa 15 ore. Questa è
simile a quella del fattore VIII derivato dal plasma che ha
un’emivita di circa 13 ore. Ulteriori parametri
farmacocinetici per Helixate NexGen sono: tempo medio di
permanenza [MRT(0-48)] di circa 22 ore e clearance di circa 160
ml/h.
�
Anche dosi diverse volte più elevate della dose clinica
raccomandata (riferita al peso corporeo) non hanno dimostrato
alcun effetto tossico acuto o subacuto per Helixate NexGen negli
animali di laboratorio (topo, ratto, coniglio e cane).
Con octocog alfa non sono stati condotti studi specifici per
somministrazione ripetuta come la tossicità sulla
riproduzione, la tossicità cronica e la carcinogenesi a
causa della risposta immunitaria alle proteine eterologhe in
tutte le specie non-umane di mammifero.
Non sono stati condotti studi sul potenziale mutageno di
Helixate NexGen, dal momento che non è stato possibile
rilevare alcun potenziale mutageno in vitro o in vivo per il
prodotto predecessore di Helixate NexGen.
�
�
POLVERE
Glicina
Sodio cloruro
Calcio cloruro
Istidina
Saccarosio
�
Solvente
Acqua per preparazioni iniettabili
�
Questo medicinale non dev’essere miscelato con altri
medicinali o solventi.
Possono essere utilizzati solo i set di somministrazione
forniti poiché si possono verificare fallimenti del
trattamento legati all’adsorbimento del fattore VIII della
coagulazione umano alle superfici interne di alcuni dispositivi
per infusione.
�
23 mesi.
La soluzione ricostituita dev’essere utilizzata
immediatamente.
�
Conservare a temperatura compresa tra 2°C e 8°C. Non
congelare. Tenere il contenitore nell’imballaggio
esterno.
Non refrigerare dopo ricostituzione. Da utilizzarsi una volta
sola. La soluzione non utilizzata dev’essere eliminata.
�
Ogni confezione di Helixate NexGen contiene:
un flaconcino di polvere (flaconcino da 10 ml di vetro
trasparente di tipo 1 con tappo grigio di miscela di gomma
bromobutilica priva di lattice e sigillo in alluminio)
un flaconcino di solvente (flaconcino da 10 ml di vetro
trasparente di tipo 2 con tappo grigio di miscela di gomma
clorobutilica priva di lattice e sigillo in alluminio).
un’ulteriore confezione contenente:
1 dispositivo di collegamento;
1 ago-filtro;
1 set per l’iniezione in vena;
1 siringa di plastica (5 ml);
2 tamponi alcolici sterili monouso.
�
Le istruzioni dettagliate per la preparazione e la
somministrazione sono contenute nel foglio illustrativo fornito
con Helixate NexGen.
La polvere di Helixate NexGen dev’essere ricostituita
solo con il solvente fornito (2,5 ml di acqua per preparazioni
iniettabili) utilizzando il dispositivo di collegamento sterile
inserito. Ruotare delicatamente il flaconcino fino a completa
dissoluzione della polvere. Non utilizzare Helixate NexGen se si
riscontrano particelle visibili o torpidità.
Dopo ricostituzione, la soluzione viene trasferita attraverso
l’ago-filtro sterile nella siringa sterile monouso
(entrambi forniti con la confezione).
Il prodotto non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale
medicinale devono essere smaltiti in conformità ai
requisiti di legge locali.
�
Bayer AG
D-51368 Leverkusen
Germania
�
AIC n. 034956019������� EU/1/00/144/001
AIC n. 034956021������� EU/1/00/144/002
AIC n. 034956033������� EU/1/00/144/003
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4 agosto 2000
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Novembre 2001
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