KAYEXALATE
Sodio polistirene sulfonato������������������� 453,6 g
Il contenuto in sodio è di circa 100 mg per ogni grammo di sostanza.
Polvere.
KAYEXALATE viene usato nel trattamento di pazienti con iperpotassiemia associata ad oliguria o anuria dovuta a necrosi tubulare-tubulonefrosi, nefrosi emoglobinurica, shock renale, sindrome da schiacciamento renale.
Le vie di somministrazione del sodio polistirene sulfonato sono quella orale e quella rettale. I dosaggi di seguito consigliati sono indicativi; le precise richieste individuali devono essere determinate sulla base di regolari esami clinici e biochimici.
Adulti (compresi gli anziani)
Via orale: la dose usuale è di 15 g tre o quattro volte al giorno. La resina deve essere somministrata come sospensione in una piccola quantità d’acqua o, per migliorare la palatabilità, in sciroppo (non succhi di frutta, che contengono potassio), in rapporto di 3 o 4 ml per grammo di resina.
Via rettale: deve essere riservata o a pazienti che possono presentare vomito o con problemi al tratto gastrointestinale superiore, ileo paralitico incluso oppure questa via può essere usata contemporaneamente a quella orale per ottenere risultati iniziali più rapidi. La resina può essere somministrata, una volta al giorno, come sospensione di 30 g in 150 ml di acqua o di destrosio al 10% in un clistere di ritenzione. Le somministrazioni iniziali per questa via e per quella orale, possono essere utili per abbassare più rapidamente i livelli di potassio.
Se possibile, il clistere deve essere ritenuto per almeno nove ore, e seguito poi da un enema di pulizia del colon per rimuovere la resina. Se all’inizio vengono usate entrambe queste vie, probabilmente non è necessario continuare la somministrazione rettale nel momento in cui la resina somministrata per via orale ha raggiunto il retto.
Bambini
Via orale:nei bambini più piccoli e nei lattanti si devono usare corrispondenti dosi minori, considerando come capacità di scambio 1 mEq di potassio per grammo di resina.
Nell’iperkaliemia acuta il dosaggio iniziale appropriato è di 1 g/kg di peso corporeo al giorno, in dosi suddivise. Per la terapia di mantenimento il dosaggio giornaliero può essere ridotto a 0.5 g/kg di peso corporeo.
Via rettale:se rifiutata per bocca, la resina può essere somministrata per via rettale ad una dose pari almeno a quella che sarebbe stata data per via orale, sospesa in una quantità proporzionata di acqua e destrosio al 10%. La ritenzione del clistere deve essere seguita da un enema di pulizia del colon per assicurare la rimozione della resina.
Neonati:in questo caso la somministrazione deve avvenire solo per via rettale, il dosaggio deve essere quello minimo efficace compreso tra 0.5 g/kg e 1 g/kg, la diluizione è come quella degli adulti; effettuare una appropriata irrigazione per assicurare la rimozione della resina.
Kaliemia <5 mmol/litro.
Ipersensibilità nota alle resine di polistirene sulfonato.
Patologia intestinale ostruttiva.
Il sodio polistirene sulfonato non deve essere somministrato nei neonati per via orale ed è controindicato nei neonati con motilità intestinale ridotta (in seguito a intervento chirurgico o indotta da farmaci).
Ipokaliemia: dal momento che esiste la possibilità di una forte deplezione di potassio, durante il trattamento è essenziale effettuare adeguati controlli clinici e biochimici, specialmente nei pazienti in trattamento con digitale. La terapia deve essere interrotta non appena i livelli sierici di potassio scendono al di sotto di 5 mEq/l (vedere“Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).
Altri disturbi elettrolitici: come qualsiasi resina a scambio cationico KAYEXALATE ha un'azione selettiva per il potassio, ma una piccola quantità di altri cationi, quali magnesio e calcio, possono essere legati e quindi perduti durante il trattamento. Per questo motivo i pazienti che assumono KAYEXALATE devono essere controllati per evidenziare eventuali disturbi elettrolitici.
Se si presenta costipazione clinicamente significativa, si deve interrompere il trattamento fino a quando si ripristina una normale motilità intestinale. La costipazione deve essere trattata con sorbitolo (da 10 a 20 ml di sciroppo al 70% ogni due ore o secondo necessità per provocare una o due scariche liquide al giorno), che riduce anche la tendenza a feci compatte. Non si devono usare lassativi contenenti magnesio (vedere “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).
Per ingerire la resina il paziente deve mettersi in una posizione corretta, per evitarne l’aspirazione che può portare a complicazioni broncopolmonari.
Con l’aggiunta di sorbitolo ai clisteri di sodio polistirene sulfonato si sono verificati casi di necrosi del colon. Quindi, pur non potendo escludere come causa di ciò un’insufficiente irrigazione al colon dopo il trattamento, è meglio evitare di aggiungere il sorbitolo ai clisteri di resina.
Poichè la resina contiene sodio è necessario porre particolare cautela quando si somministra il farmaco a pazienti che non tollerano anche piccoli carichi di sodio (grave insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione grave, danno renale o presenza di edemi marcati). In tali casi è dunque essenziale effettuare adeguati controlli clinici e biochimici. In tale situazione può essere vantaggioso� utilizzare la resina calcica.
Poichè per un efficace abbassamento del potassio sierico con KAYEXALATE possono essere necessarie ore o giorni, il trattamento con questo farmaco da solo può non bastare a correggere rapidamente una grave iperpotassiemia provocata da condizioni di rapida distruzione di tessuti, come esempio nelle ustioni e nell'insufficienza renale. In tali casi può essere necessario il ricorso alla dialisi peritoneale o emodialisi.
Se l'iperpotassiemia è tanto marcata da costituire un'emergenza di natura medica (per esempio il livello di potassio nel siero superiore a 7,5 mEq litro) può essere necessario un immediato trattamento con glucosio ed insulina per via endovenosa o con bicarbonato di sodio per via endovenosa: si tratta di misure temporanee per abbassare il potassio nel siero, mentre si prepara altro trattamento a lungo termine per ridurre la potassiemia.
Bambini e neonati
Nei neonati non utilizzare il sodio polistirene sulfonato per via orale. Sia nei bambini che nei neonati è bene usare particolare cautela durante la somministrazione per via rettale, poichè un dosaggio eccessivo o una diluizione non adeguata possono portare ad un impaccamento della resina.
Speciale attenzione deve essere posta durante la somministrazione di “sodio polistirene sulfonato” nei pazienti affetti da uremia cronica e lesioni sia funzionali che organiche dell’apparato digerente.
La ipomotilità intestinale in aggiunta alla contemporanea somministrazione di inibitori di secrezione acida e/o antiacidi (idrossido di alluminio) spesso richiedono un aumento del dosaggio della resina. Queste condizioni possono determinare un accumulo della resina nella cavità gastrica con parziale passaggio di questa nel duodeno e in casi molto rari la formazione di bezoari a loro volta responsabili di sub-occlusione intestinale.
Sono stati riportati rarissimi casi di bezoario a localizzazione gastrointestinale. Sono inoltre descritti casi di formazione di “cristalli” di “sodio polistirene sulfonato” aderenti alla mucosa (con o senza lesioni).
Nei pazienti a rischio (uremici, ustionati con lesioni gastroenteriche e ridotta motilità gastrointestinale) le condizioni di iperpotassiemia potrebbero essere trattate con altri presidi terapeutici (insulina-glucosio o dialisi). E’ comunque consigliabile una valutazione endoscopica (anche in urgenza) per valutare i possibili danni mucosali (ulcere, erosioni) o eventuali sanguinamenti.
Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.