- [Vedi Indice]Trattamento di infezioni causate da patogeni sensibili alla claritromicina. Infezioni del tratto rino-faringeo (tonsilliti, faringiti), dei seni paranasali. Otite Media Acuta (OMA, solo per il Klacid Bambini Granulare). Infezioni del tratto respiratorio inferiore: bronchiti, polmoniti batteriche e polmoniti atipiche. Infezioni della pelle: impetigine, eresipela, follicolite, foruncolosi e ferite infette.
Infezioni odontostomatologiche acute e croniche sostenute da germi sensibili.
Infezioni micobatteriche, localizzate o diffuse, sostenute da Mycobacterium avium o Mycobacterium intracellulare.
Infezioni localizzate dovute a Mycobacterium chelonae, fortuitum o kansasii.
La claritromicina, in presenza di riduzione dell'acidità gastrica, è indicata nell'eradicazione dell'Helicobacter pylori, producendo un conseguente decremento della ricorrenza dell'ulcera peptica.
Compresse rivestite e granulato per sospensione orale:
La dose raccomandata di claritromicina nell'adulto è di 1 compressa o di 1 bustina da 250 mg ogni 12 ore. Nei casi di infezioni gravi il dosaggio può essere aumentato fino a 500 mg ogni 12 ore.
Nelle infezioni odontostomatologiche, la dose raccomandata è di 250 mg ogni 12 ore per una durata di 5 giorni.
Nei pazienti con infezioni da micobatteri, la dose di partenza è 500 mg due volte al giorno. Se in 3-4 settimane non si verificano miglioramenti clinici o evidenze batteriologiche, la dose giornaliera può essere elevata a 1000 mg due volte al giorno.
La claritromicina può essere usata in combinazione con altri farmaci.
Si raccomanda, nel trattamento di infezioni diffuse da Mycobacterium Avium Complex in pazienti affetti da AIDS, di proseguire il trattamento fino all'ottenimento di risultati clinici o microbiologici e comunque a discrezione del medico curante.
Schema posologico nell'eradicazione dell'Helicobacter pylori:
Tripla terapia:
Claritromicina 500 mg due volte al giorno in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno ed omeprazolo 20 mg al giorno per un periodo compreso tra 7 e 10 giorni.
Claritromicina 500 mg due volte al giorno in associazione con lanzoprazolo 30 mg due volte al giorno ed amoxicillina 1000 mg due volte al giorno per 10 giorni.
Doppia terapia:
Claritromicina 500 mg tre volte al giorno in associazione con omeprazolo 40 mg al giorno per 14 giorni, seguiti da omeprazolo 20 mg o 40 mg al giorno per ulteriori 14 giorni.
Claritromicina 500 mg tre volte al giorno in associazione con lanzoprazolo 60 mg al giorno per 14 giorni. Una ulteriore soppressione della secrezione acida può essere richiesta per la riduzione dell'ulcera.
Claritromicina è stata usata inoltre anche nei seguenti schemi terapeutici:
claritromicina + tinidazolo e omeprazolo o lanzoprazoloclaritromicina + metronidazolo e omeprazolo o lanzoprazoloclaritromicina + tetraciclina, bismuto subsalicilato, e ranitidinaclaritromicina + amoxicillina e lanzoprazoloclaritromicina + ranitidina bismuto citrato
Compresse rivestite a rilascio modificato:
Adulti:
La dose consigliata di Klacid RM 500 mg a rilascio modificato è di 1 compressa al giorno da assumersi con i pasti.
Nei casi di infezioni più gravi, il dosaggio può essere aumentato fino a 2 compresse da 500 mg a rilascio modificato al giorno da assumersi in un'unica somministrazione.
Le compresse devono essere ingerite intere.
La durata usuale del trattamento è 6 - 14 giorni.
Nei bambini oltre i 12 anni di età: come per gli adulti.
Nei bambini sotto i 12 anni di età: usare Klacid Bambini
Klacid RM non deve essere somministrato ai pazienti con insufficienza renale in cui la clearance della creatinina è inferiore a 30 ml/min.
In questa popolazione di pazienti può essere impiegato il Klacid compresse a rilascio immediato.
Sospensione:
Nei bambini da 6 mesi in poi, 15 mg/kg/die suddivisi in due somministrazioni giornaliere a seconda della gravità ed a giudizio del Medico.
Preparazione della sospensione in flacone o in bustine:
Per preparare la sospensione di Klacid aggiungere al granulato contenuto nel flacone acqua fino al segno impresso sul flacone.
Agitare bene. Aggiungere ancora acqua fino a riportarla al segno.
La sospensione così preparata ha una concentrazione pari al 5% per il Klacid 250 mg/5 mL Bambini ed al 2,5% per il Klacid 125 mg/5 mL Bambini e può essere conservata a temperatura ambiente per 14 giorni.
Per preparare la sospensione in bustine, al momento della somministrazione versare il contenuto della bustina in un bicchiere d'acqua. Agitare fino ad ottenere una sospensione omogenea.
Via endovenosa:
La dose raccomandata è di 4 -: 8 mg/kg/die in due somministrazioni giornaliere. La preparazione della soluzione da iniettare avviene attraverso la dissoluzione della polvere nel solvente, e la successiva diluizione in soluzione glucosata al 5% o fisiologica, fino al raggiungimento di una concentrazione finale di 1-2 mg/mL.
Si consiglia comunque di non superare la dose massima di 1 g in due somministrazioni giornaliere.
La somministrazione deve essere proseguita, a seconda della gravità dell'infezione, fino a 6-14 giorni.
Nei pazienti con insufficienza renale in cui la clearance della creatinina è inferiore a 30 mL/min, il dosaggio deve essere ridotto della metà.
In tali pazienti la somministrazione non deve essere proseguita oltre i 14 giorni.
La claritromicina è controindicata in pazienti con accertata ipersensibilità verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, in gravidanza, durante l'allattamento e nei pazienti con insufficienza epatica grave.
È controindicata la concomitante somministrazione di claritromicina e cisapride, pimozide e terfenadina (vedi "Interazioni").
È necessario porre attenzione alla possibilità di una resistenza crociata tra claritromicina ed altri macrolidi, lincomicina e clindamicina.
I livelli plasmatici di claritromicina non sembrano essere modificati in modo apprezzabile da emodialisi o dialisi peritoneale.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Essendo la claritromicina metabolizzata ed escreta principalmente a livello epatico, particolare cautela dovrà essere posta nella somministrazione del farmaco a pazienti con funzionalità epatica ridotta, nei soggetti con insufficienza renale di grado moderato o severo e negli anziani (oltre i 65 anni).
Sono segnalati aumenti dei livelli di cisapride quando somministrata contemporaneamente a claritromicina.
Ciò può causare un prolungato intervallo QT, aritmie cardiache inclusa la tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta.
Gli stessi effetti si sono osservati in pazienti in terapia concomitante claritromicina-pimozide.
In seguito all'assunzione del prodotto, sono stati segnalati alcuni casi di comparsa di granulocitopenia; manifestazione peraltro scomparsa alla sospensione del trattamento.
L'uso della maggior parte degli antibatterici, compresi i macrolidi, può provocare l'insorgenza di coliti pseudomembranose di grado lieve fino a molto grave.
Per la forma endovenosa: Il prodotto ricostituito dovrebbe essere utilizzato entro 24 ore. Non usare come solvente soluzioni saline. Iniettare molto lentamente.
Come con altri antibiotici l'uso prolungato o ripetuto di claritromicina può provocare l'insorgenza di superinfezioni da batteri resistenti o da miceti che richiedono l'interruzione del trattamento e l'adozione di idonee terapie.
Interazioni con il sistema del citocromo P450: Dati disponibili ad oggi indicano che la claritromicina è metabolizzata principalmente a livello epatico dal citocromo P450 e ciò determina molte interazioni tra farmaci. La metabolizzazione di altri farmaci attraverso lo stesso sistema può inibire la sua azione e la concomitante somministrazione di claritromicina e può dare luogo ad un aumento dei livelli plasmatici di questi farmaci.
I farmaci o classi di farmaci noti o ritenuti essere metabolizzati dallo stesso citocromo sono: astemizolo, carbamazepina, cisapride, ciclosporina, disopiramide, alcaloidi della segale, lovastatina, midazolam, omeprazolo, pimozide, rifabutina, simvastatina, tacrolimus, terfenadina e warfarin.
Altri farmaci che interagiscono con un meccanismo simile nell'ambito del sistema del citocromo P450 sono fenitoina e teofillina.
Risultati di studi clinici hanno dimostrato che i livelli plasmatici di carbamazepina e teofillina possono subire un modesto ma statisticamente significativo aumento quando questi siano somministrati contemporaneamente alla claritromicina.
Raramente è stata riscontrata rabdomiolisi in seguito alla contemporanea somministrazione di claritromicina con HMG-CoA reduttasi inibitori (lovastatina e sinvastatina).
Elevati livelli di cisapride sono stati riscontrati in pazienti che assumevano contemporaneamente cisapride e claritromicina. L'assunzione concomitante ha dato luogo a prolungato intervallo QT, aritmie cardiache inclusa tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta.
Effetti simili sono stati osservati in pazienti che assumevano contemporaneamente claritromicina e pimozide.
Come con altri macrolidi è possibile un'eventuale interazione con warfarin e ciclosporina.
In letteratura è riportato che i macrolidi alterano il metabolismo della terfenadina aumentandone i livelli che occasionalmente sono stati associati ad aritmie cardiache, quali prolungato intervallo QT, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta.
Si sconsiglia quindi la somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina.
Effetti simili sono stati associati con la somministrazione concomitante di astemizolo ed altri macrolidi.
Pazienti in terapia con claritromicina e digossina hanno mostrato un aumento delle concentrazioni sieriche di quest'ultima; pertanto è necessario monitorare i livelli di digossina.
La concomitante somministrazione di claritromicina e zidovudina in pazienti adulti con infezioni da HIV può determinare una riduzione della concentrazione di zidovudina allo steady state.
Poiché la claritromicina sembra interferire con l'assorbimento della zidovudina somministrata contemporaneamente per via orale, è opportuno sfalsare le due somministrazioni.
Tale interazione non compare nei pazienti pediatrici quando la claritromicina sia assunta nella forma granulare contemporaneamente a zidovudina o didanosina.
Uno studio di farmacocinetica ha dimostrato che la contemporanea somministrazione di ritonavir ogni 8 ore e claritromicina 500 mg ogni 12 ore conduce ad una marcata inibizione del metabolismo della claritromicina.
Con la concomitante somministrazione di ritonavir, è stato osservato: Cmax della claritromicina aumentata del 31%; Cmin aumentata del 182% ed AUC aumentata del 77%.
È stata notata una completa inibizione della formazione del 14OH claritromicina.
In considerazione della larga finestra terapeutica della claritromicina, in pazienti con funzione renale normale, non dovrebbero essere necessarie riduzioni del dosaggio.
Comunque, in pazienti con insufficienza renale e concomitante trattamento con ritonavir deve essere considerato il seguente aggiustamento posologico: se la clearance della creatinina va da 30 a 60 mL/minuto il dosaggio deve essere ridotto del 50%; in pazienti nei quali la clearance della creatinina è minore di 30 mL/minuto il dosaggio deve essere ridotto del 75%.
Non somministrare contemporaneamente più di 1000 mg al giorno di claritromicina con ritonavir.
Poiché la sicurezza del farmaco riguardo a questo particolare settore non è ancora stata stabilita, ne è controindicato l'utilizzo nelle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento.
La claritromicina non influisce negativamente sulla capacità di guidare autoveicoli e/o utilizzare macchinari.
Dopo somministrazione orale di claritromicina, in studi clinici condotti su pazienti adulti, sono stati riportati alcuni disturbi gastro-intestinali (es.: nausea, pirosi, dolore addominale, vomito e diarrea), cefalea e alterazioni del gusto.
Come con gli altri macrolidi, anche con l'uso di claritromicina, sono possibili disfunzioni epatiche con aumento delle transaminasi, sofferenza epatocellulare e/o epatite colostatica con o senza ittero. Dette manifestazioni possono essere anche severe ma reversibili con la sospensione del trattamento. Sono stati segnalati rarissimi casi di insufficienza epatica con esito fatale, quando ciò si è verificato era associato a gravi patologie preesistenti e/o trattamenti concomitanti.
Sono state segnalate, con l'uso di claritromicina, reazioni allergiche che vanno dall'orticaria al rash cutaneo, alla sindrome di Steven-Johnson, alla necrolisi epidermica tossica.
Sono riportati anche effetti transitori a carico del sistema nervoso, quali vertigini, acufeni, perdita dell'orientamento, spersonalizzazione, ansia, insonnia, confusione, allucinazioni e psicosi, anche se non è stata mai stabilita una correlazione certa causa-effetto.
In seguito all'assunzione del prodotto sono stati segnalati alcuni casi di comparsa di granulocitopenia e perdita dell'udito, manifestazioni peraltro scomparse alla sospensione del trattamento.
Altri effetti collaterali segnalati, con l'uso della forma in compresse, includono glossiti, stomatiti, candidosi orale ed aumento dei livelli serici dei seguenti farmaci quando somministrati contemporaneamente quali: astemizolo, alcaloidi della segale, triazolam, midazolam, ciclosporina, warfarin, lovastatina, disopiramide, fenitoina e rifabutina.
Come per altri macrolidi, raramente sono stati riportati con claritromicina prolungamento dell'intervallo QT, tachicardia ventricolare e torsione di punta.
Come con altri antibiotici durante la terapia con claritromicina possono insorgere, raramente, superinfezioni da batteri resistenti o da miceti che richiedono l'interruzione del trattamento e l'adozione di idonee terapie.
In pazienti affetti da AIDS o comunque immunocompromessi, trattati con alte dosi di claritromicina per lungo tempo, per infezioni micobatteriche, non è sempre facile distinguere i possibili effetti collaterali associabili alla terapia antibiotica da quelli propri della malattia.
Sono state riportate inoltre alterazioni del senso dell'olfatto di solito in concomitanza con l'alterazione del gusto.
Sono stati segnalati casi di discolorazione dei denti in pazienti trattati con claritromicina. Tale fenomeno è di solito reversibile con una pulizia dentale presso un dentista.
Sono stati segnalati casi di ipoglicemia, alcuni dei quali verificatisi in pazienti in terapia concomitante con farmaci ipoglicemizzanti o insulina.
Sono stati riportati anche isolati casi di trombocitopenia.
Sono stati riportati casi isolati di aumento della creatinina serica. Non è stata comunque stabilita una correlazione con l'assunzione della claritromicina.
La somministrazione endovenosa può comportare una reazione locale di grado lieve dipendente dalla velocità di infusione.
In caso di assunzione di alte dosi di claritromicina si possono verificare disturbi gastro-intestinali.
Ad un sovradosaggio può conseguire una reazione sistemica che deve essere prontamente trattata mediante lavanda gastrica ed opportuna terapia di sostegno. Non risulta che la claritromicina possa essere eliminata mediante emodialisi o dialisi peritoneale, pertanto occorre intervenire al più presto cercando di eliminare il farmaco non ancora assorbito agendo contemporaneamente con opportuna terapia sintomatica.
La claritromicina è un nuovo macrolide sviluppato dalla Abbott, derivante dalla sostituzione in posizione 6 nell'anello lattonico dell'eritromicina di un gruppo idrossilico con il gruppo CH3O.
Il nuovo macrolide ha mostrato possedere in vitro uno spettro antibatterico attivo contro i più noti e clinicamente importanti batteri sia Gram positivi che Gram negativi, includendo aerobi ed anaerobi.
Lo spettro antibatterico in vitro della claritromicina è risultato il seguente: Streptococco agalactiae, Streptococco pyogenes, Streptococco viridans, Streptococco pneumoniae, Haemophilus influenzae, Haemophilus parainfluenzae, Neisseria gonorrheae, Listeria monocytogenes, Legionella pneumophila, Mycoplasma pneumoniae, Helicobacter pylori, Campilobacter jejuni, Chlamidia trachomatis, Branhamella catharralis, Bordetella pertussis, Staphilococco aureus, Propionibacterium acnes, Mycobacterium avium, Mycobacterium leprae, Mycobacterium intracellulare, Mycobacterium chelonae, Mycobacterium fortuitum e Mycobacterium kansasii.
La sua azione si svolge mediante legame con la subunità ribosomiale 50S, inibendo la sintesi proteica della cellula batterica.
Studi sul cane hanno dimostrato che dopo somministrazione endovenosa o orale di 10 mg/kg si sono avute concentrazioni plasmatiche di farmaco di 3, 2 o 1 mg/mL ad 1, 4 e 12 ore rispettivamente.
Entro 5 giorni dalla somministrazione orale o endovenosa di claritromicina marcata (C14), circa il 35-36% della dose di C14 veniva ritrovata tal quale nelle urine e circa il 52% nelle feci.
La claritromicina viene metabolizzata a livello epatico ed il metabolita più importante è la 14-idrossi-N-demetil claritromicina che raggiunge il picco di concentrazione plasmatica di 0.5 mcg/mL e 1.2 mcg/mL dopo 2-4 ore dalla somministrazione rispettivamente di 250 e 1200 mg. Solo dopo assunzione orale di 1200 mg sono stati identificati nel plasma anche bassi livelli di descladinosil-claritromicina; il processo metabolico tende alla saturazione ad alte dosi.
Studi di farmacocinetica nell'uomo hanno dimostrato picchi di concentrazione plasmatica pari a 2,08 mcg/mL dopo somministrazione orale di 250 mg di claritromicina.
A seguito della somministrazione endovenosa di 500 mg di claritromicina vengono raggiunti picchi plasmatici medi di 5.52 + 0.98 mcg/mL.
L'emivita del composto è pari a 6.3 ore.
Vengono identificati i medesimi metaboliti che si formano a seguito della somministrazione orale, ma in concentrazioni inferiori, presumibilmente in rapporto all'assenza di un metabolismo epatico di primo passaggio.
Formulazione a rilascio modificato:
La farmacocinetica della claritromicina a rilascio modificato, somministrata oralmente, è stata studiata in pazienti adulti e confrontata con la claritromicina 250mg e 500mg compresse a rilascio immediato. Quando sono state somministrate eguali dosi totali quotidiane, l'entità dell'assorbimento è stata equivalente. La biodisponibilità assoluta è circa il 50%.
A seguito di dosaggi multipli, è stato riscontrato una leggero accumulo e la metabolizzazione non è cambiata in nessuna specie .
Sulla base dei risultati di assorbimento equivalente sono applicabili in vitro e in vivo i seguenti dati della formulazione a rilascio modificato.
In vitro
Studi in vitro hanno mostrato che il legame proteico della claritromicina nel plasma umano è mediamente il 70% ca. alle concentrazioni di 0,45 - 4,5 mcg/mL. Una diminuzione del legame al 41% alla concentrazione di 45 mcg/mL fa ipotizzare che i siti del legame potrebbero saturarsi, ciò comunque, si è verificato solo ad alte concentrazioni di farmaco lontane dai livelli terapeutici.
In vivo
In tutti i tessuti, le concentrazioni di claritromicina, escluso il sistema nervoso centrale, sono state molto più alte rispetto alle concentrazioni di farmaco nel circolo.
Le più alte concentrazioni sono state trovate nel fegato e nel tessuto polmonare, dove il rapporto tessuto/plasma è risultato da 10 a 20.
Il comportamento farmacocinetico della claritromicina non è lineare. In pazienti che avevano mangiato e a cui sono stati somministrati 500mg/die di claritromicina a rilascio modificato, il picco della concentrazione plasmatica allo steady-state della claritromicina e del 14-OH claritromicina sono stati rispettivamente di 1,3 mcg/mL e 0,48 mcg/mL. Quando il dosaggio è stato aumentato fino a 1000mg/die, i valori delle concentrazioni, allo steady-state, sono stati, rispettivamente di 2,4 mcg/mL e 0,67 mcg/mL.
La claritromicina è metabolizzata a liello epatico dal citocromo P450. Sono stati descritti tre metaboliti: N-demetil-claritromicina; decladinosil-claritromicina e 14-idrossi-claritromicina.
L'emivita di eliminazione della claritromicina e del suo metabolita attivo sono stati, rispettivamente di 5,3 e 7,7 ore.
A più alte concentrazioni, l'emivita apparente sia della claritromicina che del suo metabolita tende ad essere più lunga.
La claritromicina viene escreta per via urinaria (40% ca.) e per via fecale (ca il 30%).
La DL50 in topi e ratti è risultata superiore a 5 g/kg per os e superiore a 300 mg/kg per os nel cane e nella scimmia. La tossicità a breve termine (1 mese) non ha mostrato effetti tossici, né sui ratti (150 mg/kg/die), né sui cani (10 mg/kg/die). Inoltre la tossicità cronica (3 mesi) è risultata pari a 15 mg/kg/die nei ratti e a 10 mg/kg/die nei cani.
Le prove di mutagenesi hanno dimostrato che il farmaco non presenta effetti mutageni né attivazione microsomiale. La claritromicina non ha avuto effetti sull'attività motoria del topo dopo somministrazione orale pari a 100 mg/kg.
- Klacid 250 mg compresse rivestite:
Croscarmellosio sodico, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, E-104, gel di silice, polivinilpirrolidone, acido stearico, magnesio stearato, talco, idrossipropilmetilcellulosa, glicole propilenico, sorbitan monoleato, vanillina, E-171, idrossipropil-cellulosa, acido sorbico.
- Klacid 500 mg compresse rivestite:
Croscarmellosio sodico, cellulosa microcristallina, gel di silice, polivinilpirrolidone, acido stearico, magnesio stearato, talco; soluzione ricoprente: idrossipropilmetilcellulosa, idrossipropilcellulosa, glicole propilenico, sorbitan monoleato, E-171, acido sorbico, vanillina, E-104.
- Klacid 125 mg/5 mL sospensione orale Bambini e Klacid 250 mg/5 mL sospensione orale Bambini:
Carbopol 974, polivinilpirrolidone, idrossipropilmetilcellulosa ftalato, olio di ricino, gel di silice, saccarosio, gomma xantan, aroma frutti misti, potassio sorbato, acido citrico, titanio biosido, maltodestrine, acqua.
- Klacid 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile:
Acido lattobionico.
Ogni fiala di solvente contiene:
Acqua per p.i.
- Klacid 250 mg granulato per sospensione orale e Klacid 500 mg granulato per sospensione orale:
Carbopol 974P, polivinilpirrolidone K90, idrossipropil-metilcellulosa ftalato, olio di ricino, biossido di silicio, maltodestrina, saccarosio, biossido di titanio, amido modificato, aroma arancio, ammonio glicirizzinato, acesulfame K.
- Klacid RM 500 mg Compresse a rilascio modificato:
Acido citrico anidro, sodio alginato, sodio e calcio alginati, lattosio, polivinilpirrolidone K30, talco, acido stearico, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa 6cps, glicole polietilenico 400, glicole polietilenico 8000, titanio biossido (E-171), acido sorbico, giallo di chinolina (E-104).
Non risultano allo stato attuale specifiche incompatibilità con i farmaci noti.
- Klacid 250 mg compresse rivestite Mesi 60
- Klacid 500 mg compresse rivestite Mesi 60
- Klacid 125 mg/5 mL sospensione orale bambini Mesi 24
- Klacid 250 mg/5 mL sospensione orale bambini Mesi 24
- Klacid 250 mg granulato per sospensione orale Mesi 36
- Klacid 500 mg granulato per sospensione orale Mesi 36
- Klacid 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile Mesi 36
- Klacid RM 500mg compresse rivestite a rilascio modificato Mesi 36
Non sono previste particolari precauzioni per la conservazione della forma in compresse ed in granuli.
Per la forma endovenosa: Il prodotto ricostituito dovrebbe essere utilizzato entro 24 ore e può essere conservato a temperatura ambiente.
- Klacid 250 mg compresse rivestite:
Scatola di cartone contenente blister opaco da 12 alveoli
- Klacid 500 mg compresse rivestite:
Scatola di cartone contenente blister opaco da 14 alveoli
- Klacid RM 500 mg compresse rivestite a rilascio modificato:
Scatola di cartone contenente blister da 7 alveoli
- Klacid 125 mg/5 mL sospensione orale Bambini:
Flacone in plastica da 100 mL con dosatore
- Klacid 250 mg/5 mL sospensione orale Bambini:
lacone in plastica da 100 mL con dosatore
- Klacid 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile:
Scatola di cartone contenente 1 fiala da 500 mg di claritromicina + 1 fiala di solvente
- Klacid 250 mg granulato per sospensione orale:
Scatola di cartone contenente 14 bustine da 250 mg
- Klacid 500 mg granulato per sospensione orale:
Scatola di cartone contenente 14 bustine da 500 mg
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ABBOTT S.p.A.
Campoverde di Aprilia 04010 (LT)
Blister 12 compresse da 250 mg AIC n. 027370055
Blister 14 compresse da 500 mg AIC n. 027370129
Flacone da mg 500 + fiala solvente da 10 ml AIC n. 027370042
Flacone da 100 mL (125 mg/5 mL) AIC n. 027370067
Flacone da 100 mL (250 mg/5 mL) AIC n. 027370117
14 Bustine da 250 mg AIC n. 027370093
14 Bustine da 500 mg AIC n. 027370105
Blister da 7 compresse da 500 mg a rilascio modificato
AIC n. 027370143
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Klacid compresse da 250 mg 01/03/1990
Klacid 500 compresse da 500 mg 10/12/1997
Klacid 125 mg/5 ml bambini 30/01/1992
Klacid I.V. 13/03/1992
Klacid 250 mg/5 ml bambini 19/03/1999
Klacid 250 bustine 15/02/1999
Klacid 500 bustine 15/02/1999
Klacid RM compresse
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Gennaio 2001
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