Adenosina�����������������������������������������������������������������
6������ mg
Sodio
cloruro����������������������������������������������������������
18������ mg
Acqua per preparazioni iniettabili��������� q.b. a�����������
2������� ml
- [Vedi Indice]
Rapida conversione a ritmo sinusale delle tachicardie
parossistiche sopraventricolari incluse quelle associate a vie
accessorie di conduzione (sindrome di Wolff-Parkinson-White).
Krenosin è destinato al solo uso ospedaliero in
ospedali forniti di attrezzature di monitoraggio e di
rianimazione cardiorespiratoria disponibili per l'uso immediato.
Deve essere somministrato in iniezione rapida I.V. (bolo)� in
accordo con lo schema posologico a dosi crescenti sotto
riportato. Per essere sicuri che la soluzione raggiunga la
circolazione sistemica somministrare direttamente in vena o
mediante perfusione; la perfusione deve essere praticata il
più prossimalmente possibile e deve essere seguita da un
rapido lavaggio con soluzione fisiologica.
Krenosin deve essere usato solo quando esistono strutture per
il monitoraggio cardiaco. I pazienti che sviluppano un blocco AV
di grado elevato non devono essere sottoposti ad ulteriori
incrementi di dosaggio.
Adulti:
-���� dose iniziale: 3 mg I.V. in� bolo rapido
(iniezione di 2 secondi)
-���� seconda dose: se la prima somministrazione non
sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2 minuti,
deve essere effettuata un'ulteriore somministrazione di 6 mg in
bolo rapido I.V..
-���� terza dose: se la seconda somministrazione non
sopprime la tachicardia sopraventricolare entro 1 o 2 minuti,
devono essere somministrati 12 mg in bolo rapido I.V..
Non si consigliano dosi addizionali o più elevate.
Bambini:
Non è stato effettuato nessuno studio pediatrico
controllato. Studi non-controllati pubblicati hanno dimostrato
che l'adenosina nel bambino ha un effetto comparabile a quello
dell'adulto: le dosi efficaci erano comprese tra 0,0375 e 0,25
mg/kg.
Anziani:
Posologie identiche a quelle raccomandate per gli adulti.
Krenosin è controindicato in pazienti che
presentano:
-���� blocco AV di secondo o terzo grado (non controllato da
pacemaker)
-���� "sick sinus" sindrome (non controllata da pacemaker)
-���� asma.
Krenosin non deve essere somministrato a pazienti trattati con
dipiridamolo.
Avvertenze speciali
La somministrazione deve essere effettuata in ospedali sotto
stretto monitoraggio elettrocardiografico poichè esiste la
possibilità che si instaurino alterazioni
elettrofisiologiche transitorie durante la conversione delle
tachicardie sopraventricolari a ritmo sinusale.
La presenza di insufficienza epatica o renale non dovrebbe
interferire sulla attività di Krenosin dal momento che
nè il rene nè il fegato intervengono nella
degradazione della adenosina esogena.
Precauzioni per l'uso
Pazienti con fibrillazione/flutter atriale e con conduzione
anomala attraverso vie accessorie possono manifestare un aumento
della conduzione attraverso queste ultime.
Krenosin, a causa del possibile rischio di “torsade de
pointe”, deve essere usato con cautela in pazienti con
intervallo QT prolungato, sia esso congenito o acquisito in
conseguenza di sequele da farmaci o metaboliche.
Pazienti con malattia polmonare cronica ostruttiva.
-���� Il dipiridamolo quale inibitore della captazione di
adenosina può potenziare l'azione di Krenosin; in uno
studio il dipiridamolo ha incrementato di 4 volte gli effetti
dell'adenosina. Krenosin non deve quindi essere somministrato a
pazienti trattati con dipiridamolo; se l'uso di Krenosin è
indispensabile il dosaggio deve essere ridotto.
-���� La teofillina ed altre xantine come la caffeina sono
forti inibitori dell'adenosina.
-���� L'adenosina può interagire con i farmaci che
modificano la conduzione cardiaca.
Gravidanza
L'adenosina, quale sostanza presente naturalmente in tutte le
cellule dell'organismo, non dovrebbe provocare alcun effetto sul
feto. Tuttavia in assenza di evidenze sull'innocuità
fetale della adenosina, Krenosin deve essere usato in gravidanza
soltanto se assolutamente necessario.
Allattamento
In considerazione della breve� emivita� dell'adenosina (<
10 secondi) non dovrebbero esserci problemi in caso di
somministrazione di Krenosin durante l'allattamento. Comunque in
assenza di esperienza clinica, Krenosin durante l'allattamento
deve essere somministrato soltanto in casi di assoluta
necessità.
Nulla da segnalare
Sovente si presentano: arrossamento facciale, dispnea,
broncospasmo, senso di costrizione toracica, nausea e sensazione
di “vuoto mentale”. Più raramente: sensazione
di pena, sudorazione, palpitazioni, iperventilazione,op-pressione
cranica, ansietà, disturbi visivi, sensazione di bruciore,
bradicardia, asistolia, dolore toracico, cefalea, capogiri,
pesantezza agli arti superiori, dolori alle braccia, al collo e
alla schiena, sapore metallico. Tali effetti collaterali sono
leggeri, di breve durata (generalmente meno di 1 minuto) e sono
generalmente ben tollerati dal paziente.
Sono stati riportati casi di grave bradicardia e in alcuni
pazienti è stata necessaria una temporanea
stimolazione.
Gli effetti dell'adenosina non vengono inibiti
dall'atropina.
E’ stato riportato un caso di aggravamento di pressione
intracranica elevata che è stato transitorio e reversibile
in modo spontaneo e rapido.
Al momento della conversione a ritmo sinusale, l'ECG
può evidenziare extrasistoli ventricolari o atriali,
bradicardia sinusale e/o blocco atrioventricolare. La bradicardia
indotta predispone a disturbi dell'eccitabilità
ventricolare, incluse fibrillazione ventricolare e
“torsades de pointe” che giustificano le
raccomandazioni del paragrafo "Posologia e modalità
d'impiego".
Adenosina ha una emivita breve, ne consegue che la
possibilità di sovradosaggio è molto improbabile.
Sino ad oggi non è stato riportato nessun caso di
sovradosaggio.
Da studi di tossicità nell'animale emerge che, in
seguito a somministrazione singola o a boli ripetuti di dosi 200
volte più alte nel ratto che nell'uomo e 1000 volte
più alte nel topo o nel cane, non si manifesta nessun
effetto tossico.
In relazione all'attività farmacologica di adenosina i
ben noti sintomi indotti dalla somministrazione in bolo (mal di
testa, arrossamenti, dispnea, ipotensione, aritmia, blocco AV...)
possono aggravarsi.
Dosi eccessivamente elevate di adenosina possono essere
all'origine di blocchi atrioventricolari o di asistoli.
Comunque si deve sottolineare che tutti questi effetti sono
transitori (in seguito a infusione I.V., tutti i sintomi si
risolvono entro 1 o 2 minuti dal termine).
Le metilxantine, come la teofillina, agiscono da antagonisti
dei recettori dell'adenosina e possono essere utilizzate per
neutralizzare qualsiasi effetto persistente o fastidioso.
In caso di asistole prolungata è necessaria la
stimolazione con pace-maker intracavitario.
Farmaco antiaritmico
L'adenosina è un nucleoside purinico presente in tutte
le cellule dell'organismo. Studi farmacologici condotti in
diverse specie animali hanno mostrato che l'adenosina ha un
effetto dromotropo negativo sul nodo atrioventricolare (AV).
Nell'uomo Krenosin (adenosina), somministrato per via
endovenosa rapida, rallenta la conduzione a livello del nodo AV.
Questa azione può interrompere i circuiti di rientro che
coinvolgono il nodo AV e ristabilire il ritmo sinusale in
pazienti con tachicardie parossistiche sopraventricolari. Una
volta che il circuito di rientro è stato interrotto la
tachicardia si arresta e si ristabilisce il ritmo sinusale.
La sola interruzione acuta del circuito è generalmente
sufficiente per arrestare la tachicardia.
Dal momento che le fibrillazioni e i flutter atriali non
coinvolgono il nodo AV nel circuito di rientro, l'adenosina non
riduce queste aritmie.
L'adenosina possiede delle caratteristiche che rendono
impossibile la classica realizzazione di studi ADME. Essa
è presente in tutte le cellule dell'organismo sotto
differenti forme e gioca un ruolo importante nella produzione e
utilizzazione dei composti altamente energetici. Esiste
nell'organismo, soprattutto a livello degli eritrociti e delle
cellule endoteliali dei vasi sanguigni, un sistema efficace di
captazione e di riciclaggio. La sua emivita "in vitro"
è stata stimata inferiore a 10 secondi. "In vivo"
l'emivita è probabilmente più corta.
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-���� Acqua per preparazioni iniettabili
-���� Sodio cloruro
Non è nota la compatibilità con altri
medicamenti
E' stata proposta una validità di 36 mesi sulla base
degli attuali studi di stabilità.
Non conservare in frigorifero. Non utilizzare il residuo di
una fiala già iniziata.
Confezioni da 6 fiale in vetro chiaro di tipo I contenenti 2
ml di soluzione dosata 3 mg/ml, cioè 6 mg di adenosina per
fiala.
Krenosin è pronto per l'uso
SANOFI-SYNTHELABO S.p.A. - Via Messina, 38 - Milano
Confezioni di 6 fiale: n°028990012 - Giugno 1997
Uso riservato ad ospedali e case di cura - vietata la vendita
al pubblico.
Prima autorizzazione: Ottobre 1996
Non soggetto
Dicembre 2000