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Lacidipina��������������������������������������������������������������������
4,00� mg
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Lacidipina��������������������������������������������������������������������
6,00� mg
- [Vedi Indice]
Trattamento dell'ipertensione arteriosa.
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Il trattamento va possibilmente adattato alla
gravità della malattia ipertensiva in funzione delle
necessità individuali e della risposta del singolo
paziente.
Pertanto, particolarmente nel paziente anziano e nel
paziente con insufficienza epatica, la dose iniziale consigliata
è di mezza compressa da 4 mg (2 mg) una volta al
dì, da assumersi preferibilmente al mattino. Qualora si
renda necessario, la dose può essere aumentata a 4-6 mg
una volta al dì.
L'assunzione di cibo non altera l'effetto farmacologico
della Lacidipina.
Poichè LACIPIL non è eliminato per
via renale, questi dosaggi nei pazienti nefropatici non
richiedono modificazioni.
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Ipersensibilità individuale verso i componenti o
sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
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Sebbene gli studi effettuati abbiano dimostrato che
LACIPIL non altera la funzione spontanea del nodo
seno-atriale ed il tempo di conduzione atrio-ventricolare, come
con altri calcio-antagonisti, dovrebbe comunque essere posta
attenzione nel trattamento di pazienti con preesistenti
anormalità di conduzione.
Negli studi sugli animali e su volontari sani
LACIPIL non ha mai dimostrato di interferire con la
contrattilità miocardica ma, come per altri
calcio-antagonisti, anche LACIPIL dovrebbe essere usato
con cautela in pazienti con ridotta riserva cardiaca.
Bisogna porre particolare attenzione all'uso di
LACIPIL nei pazienti con insufficienza epatica
poichè l'effetto anti-ipertensivo può essere
aumentato.
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L'effetto di LACIPIL può essere
potenziato dall'associazione con altri agenti antiipertensivi,
diuretici e beta-bloccanti.
Il livello plasmatico di LACIPIL può
essere aumentato con la somministrazione simultanea di
Cimetidina
La Lacidipina ha un elevato legame proteico (>95%)
con albumina e alfa-1-glicoproteina .
Non sono stati identificati particolari problemi di
interazione negli studi con i comuni agenti antiipertensivi, come
beta-bloccanti, diuretici o con Digossina.
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Poichè mancano dati sperimentali sulla sicurezza
di impiego durante la gravidanza e l'allattamento, il farmaco
è controindicato in tali condizioni.
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Non segnalati.
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Alcune persone possono evidenziare effetti collaterali
lievi che sono correlabili all'azione farmacologica nota di
vasodilatazione periferica.
Principalmente essi sono cefalea, rossore, edema,
vertigini e palpitazioni. Tali effetti sono solitamente
transitori e scompaiono continuando la somministrazione di
LACIPIL allo stesso dosaggio.
Più' raramente sono stati segnalati anche
astenia, eruzione cutanea (compresi eritema e prurito), disturbi
gastrici, nausea, poliuria.
Come con altri calcio-antagonisti alcuni soggetti hanno
lamentato dolori al torace e iperplasia gengivale.
LACIPIL non è associato con significative
variazioni dei parametri di laboratorio ed ematologici. In rare
occasioni è stato notato un incremento reversibile della
fosfatasi alcalina.
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Non sono stati registrati casi di sovradosaggio con
LACIPIL.
Il riscontro piu' probabile potrebbe essere una
prolungata vasodilatazione periferica associata ad ipotensione e
tachicardia. Teoricamente si potrebbe rilevare bradicardia o
prolungamento del tempo di conduzione atrio-ventricolare. Non vi
è un antidoto specifico, dovrebbero essere usate adeguate
misure di supporto e un adeguato monitoraggio della funzione
cardiaca.
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Lacidipina è un derivato 1-4 diidropiridinico,
dotato di elevata e specifica attività calcio-antagonista,
particolarmente selettivo verso i recettori dei canali dello ione
calcio della muscolatura liscia vascolare.
La sua azione principale consiste nella dilatazione
delle arteriole periferiche con conseguente riduzione delle
resistenze vascolari periferiche e quindi della pressione
arteriosa. Caratteristica fondamentale della molecola è la
sua lunga durata d'azione.
Le caratteristiche dell'attività antiipertensiva
di Lacidipina sono da mettere in relazione alla sua spiccata
lipofilia, ottenuta a seguito dell'originale modificazione
chimica introdotta nell'anello fenilico.
Approfonditi studi di struttura/attività hanno
infatti portato alla sostituzione del gruppo nitro (-N02), tipico
di altri derivati diidropiridinici, con una catena laterale
contenente un doppio legame e un estere terbutilico.
La lunga durata d'azione di Lacidipina può
essere spiegata sulla base di un modello recettoriale a tre
compartimenti, in cui l'alta lipofilia del composto consente la
concentrazione nei lipidi prossimali al recettore
diidropiridinico, dai quali il composto è rilasciato
lentamente ai propri siti di legame.
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Dopo somministrazione orale Lacidipina è
rapidamente, ma limitatamente, assorbita dal tratto
gastro-intestinale e presenta un significativo effetto di primo
passaggio. La biodisponibilità assoluta è compresa
fra 3 e 52% (media circa 20%).
I livelli plasmatici raggiungono la concentrazione di
picco tra 30 e 150 minuti dall'assunzione del farmaco. Lacidipina
risulta ampiamente distribuita nell'organismo, senza
concentrazioni in alcun organo particolare.
Circa il 70% della dose somministrata di Lacidipina
viene eliminato come metaboliti nelle feci; il restante viene
eliminato come metaboliti nelle urine.���� Non si è
rilevato alcun effetto di induzione o inibizione degli enzimi
epatici. I quattro metaboliti principali presentano scarsa o
nulla attività farmacologica.
L'emivita di eliminazione è compresa tra 7 e 8
ore.
Negli studi sull'animale da laboratorio è stato
dimostrato che Lacidipina attraversa la barriera placentare e che
può essere secreta col latte materno.
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Un esteso e completo programma di studi tossicologici
ha evidenziato la sostanziale sicurezza di Lacidipina; infatti i
fenomeni di carattere tossicologico, rilevati ai dosaggi
più elevati, sono sempre risultati riconducibili entro la
casistica riferita per altri farmaci della stessa classe
terapeutica e sono da considerarsi direttamente o indirettamente
come il riflesso di una esagerata attività farmacodinamica
legata all'elevato dosaggio.
Lacidipina non si è dimostrata genotossica nei
numerosi studi condotti, nè ha presentato rischi di
tossicità sulla sfera riproduttiva e di oncogenesi. I
risultati complessivi degli studi tossicologici forniscono un
buon profilo di sicurezza per l'impiego di Lacidipina quale
antiipertensivo.
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Lattosio, Polivinilpirrolidone, Magnesio stearato,
Metilidrossipropilcellulosa, Titanio biossido (E 171).
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24 mesi
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Le compresse di LACIPIL devono essere protette
dalla luce e conservate nel loro contenitore fino al momento
della loro assunzione. Conservare a temperatura inferiore a
30°C.
Nel caso di assunzione di metà compressa da 4
mg, la rimanente metà deve essere riposta nel blister e
reinserita nell'astuccio per proteggerla dalla luce ed essere
assunta entro 48 ore.
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������ Blister di policaproammide orientata-Al-PVC/PVC-Al.
������ 14 compresse rivestite con film divisibili da 4 mg
������ 28 compresse rivestite con film divisibili da 4 mg
������ 14 compresse rivestite con film da 6 mg
������ 28 compresse rivestite con film da 6 mg
������ 35 compresse rivestite con film da 6 mg
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GLAXOSMITHKLINE S.p.A. - Via A. Fleming, 2 - Verona
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������ 14 compresse rivestite con film divisibili da 4 mg -
A.I.C.: 027830013
������ 28 compresse rivestite con film divisibili da 4 mg -
A.I.C.: 027830037
������ 14 compresse rivestite con film da 6 mg - A.I.C.:
027830052
������ 28 compresse rivestite con film da 6 mg - A.I.C.:
027830064
������ 35 compresse rivestite con film da 6 mg - A.I.C.:
027830076
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Maggio� 2000
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Dicembre 2001
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