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Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di
accertata o presunta origine da germi Gram-negativi "difficili" o
da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai
più comuni antibiotici.
In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in
particolare� nei pazienti defedati e/o immunodepressi.
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Adulti: 0,5-2 g ogni 4-8 ore a seconda del tipo della
gravità dell'infezione.
La posologia giornaliera massima è di 12 g per via
intramuscolare ed endovenosa.
Lattanti oltre tre mesi e bambini: 50-100 mg/kg di peso
corporeo al giorno, in relazione alla gravità
dell'infezione, in 3-6 somministrazioni.
II dosaggio massimo è di 150 mg/kg di peso corporeo al
giorno per via intramuscolare.
L'iniezione intramuscolare deve essere effettuata
profondamente in un grosso muscolo.
Funzionalità renale ridotta:
Nella funzionalità renale ridotta dopo le dosi iniziali
di 1-2 g a seconda della gravità dell'infezione, la dose
di mantenimento deve essere diminuita, secondo la seguente
tabella:
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Funzionalità
renale
|
Infezioni potenzialmente letali
dose massima
|
Infezioni di media gravità
|
Infezioni di media gravità
|
Lievemente ridotta
|
2 g
ogni 6 h
|
1,5 g ogni 6 h o
2 g ogni 8 h
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0,75 g ogni 6 h o
1 g ogni 8 h
|
Moderatamente ridotta
|
2 g
ogni 6 h
|
1,5 g
ogni 8 h
|
0,5 g ogni 6 h o
0,75 g ogni 8 h
|
Fortemente ridotta
|
1 g ogni 6 h o
1,25 g ogni 12 h
|
1 g
ogni 8 h
|
0,5 g ogni 8 h
|
Molto fortemente ridotta
|
1 g
ogni 12 h
|
0,5 g ogni 8 h o
0,75 g ogni 12 h
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0,5 g ogni 12 h
|
Non presente
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|
0,5 g ogni 8 h o
0,75 g ogni 12 h
|
�
0,5 g ogni 12 h
|
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0,25 g ogni 12 h
|
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Soggetti con accertata ipersensibilità alle
cefalosporine.
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Prima di iniziare la terapia con Cefamandolo, deve essere
accertato accuratamente se il paziente ha mostrato in precedenza
reazioni di ipersensibilità a cefalosporine, penicilline o
altri farmaci.
Il Cefamandolo deve essere somministrato con cautela a
pazienti sensibili alla penicillina.
Gli antibiotici devono essere somministrati con cautela ad
ogni paziente che abbia mostrato forme di allergia, in
particolare a farmaci.
Nei neonati sano stati riportati casi di accumulo di
antibiotici cefalosporinici (con conseguente prolungamento
dell'emivita del farmaco).
Uso nell'infanzia:
Il Cefamandolo e stato impiegato con efficacia in questi
pazienti, ma non si sono potuti studiare ampiamente tutti i
parametri di laboratorio nei bambini di età tra uno e sei
mesi.
Non è stata stabilita la sicurezza di questo farmaco
nei prematuri e nei neonati di età inferiore ad un
mese.
Per questo motivo se il Cefamandolo viene somministrato a
neonati, il medico deve stabilire se i vantaggi potenziali
superano i rischi possibili.
Il Cefamandolo con lidocaina deve essere somministrato
esclusivamente per via intramuscolare.
In caso di marcata insufficienza renale, la posologia delle
cefalosporine in genere e quindi anche del Cefamandolo deve
essere opportunamente ridotta sulla base delle prove di
funzionalità renale.
L'uso contemporaneo di altri farmaci nefrotossici aumenta la
tossicità renale e la funzione del rene va assiduamente
controllata.
L'uso prolungato di antibiotici può favorire lo
sviluppo di microorganismi non sensibili.
In tale evenienza, adottare le opportune misure
terapeutiche.
La somministrazione delle cefalosporine può interferire
con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività
della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest",
ma non con i metodi enzimatici.
False positività del test di Coombs diretto sono state
segnalate in corso di trattamento con cefalosporine.
Le cefalosporine devono essere usate con cautela in pazienti
con anamnesi positiva per disturbi gastro-intestinali, in
particolare colite, infatti all'uso delle cefalosporine viene
associata la possibilità dell'instaurarsi della colite
pseudomembranosa.
Avvertenze
Le cefalosporine vanno impiegate con cautela nei soggetti
allergici alle penicilline. Sia a livello clinico che di
laboratorio vi è evidenza di parziale allergenicità
crociata fra penicilline e cefalosporine e, per quanto rari sono
stati segnalati casi di pazienti che hanno presentato reazioni ad
entrambi i farmaci, talora anche di tipo anafilattico, specie
dopo somministrazione parenterale.
Le cefalosporine di III° generazione, come altre
betalattamine possono indurre resistenza microbica e tale
evenienza è maggiore verso organismi opportunisti,
specialmente enterobateriacee e Pseudomonas, in soggetti
immunodepressi e probabilmente associando tra loro più
betalattamine.
Nonostante la sostanza influenzi la funzionalità renale
soltanto raramente, si raccomanda un contralto della stessa, in
particolare nei pazienti gravemente ammalati che ricevono le dosi
massime.
L'uso prolungato del Cefamandolo può dar luogo a
sviluppo di organismi non sensibili. L'osservazione del paziente
è essenziale. Se si verifica superinfezione durante la
terapia deve essere instaurato un appropriato trattamento.
Nel determinare il glucosio urinario si possono avere reazioni
erratamente positive se si usano: il reagente di Benedict, la
soluzione di Fehling o compresse Clinitest; ciò non
avviene però se si impiegano tavolette Clinistix per
analizzare il glucosio urinario o se si usa il Glukotest per
analizzare il glucosio.
La dimostrazione dell'albumina nelle urine mediante acidi o
denaturazione può risultare erratamente positiva.
Casi di colite pseudomembranosa sano stati descritti in
concomitanza all'uso di cefalosporine (ed altri antibiotici a
largo spettro) è importante prendere in considerazione
tali diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante tale
terapia.
Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la
normale flora del colon e ciò può consentire la
crescita di clostridi.
Casi lievi di colite possono regredire con l'interruzione del
trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di
elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di
media o grave entità.
Se la colite non regredisce con l'interruzione del trattamento
o se è grave, somministrare vancomicina per via orale.
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Il Cefamandolo inibisce l'enzima acetaldeide deidrogenasi, il
che può causare accumulo di acetaldeide quando vi è
assunzione di etanolo in concomitanza alla terapia.
Si possono verificare: nausea, vomito e disturbi vasomotori
con ipotensione e vasodilatazione periferica (effetto
Antabuse).
In caso di associazione con farmaci nefrotossici, quali ad
esempio gli aminoglicosidi, il rischio di nefrotossicità
aumenta, per cui i dosaggi devono essere congrui ed i controlli
più assidui e approfonditi.
Non si deve mescolare il Cefamandolo con un aminoglucosido
nella stessa fleboclisi.
La somministrazione contemporanea di Probenecid per via orale
inibisce ulteriormente la secrezione tubulare, derivandone
concentrazioni sieriche di cefamandolo più elevate e
più prolungate nel tempo.
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Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia
la sostanza va somministrata nei casi di effettiva
necessità, sotto il diretto controllo del medico.
Il Cefamandolo passa nel latte materno; pertanto e
consigliabile sospendere l'allattamento in casa di
somministrazione del farmaco.
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II Cefamandolo non ha effetti sulla capacità di guidare
e sull'uso di macchine.
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Disturbi gastrointestinali: raramente glossite, nausea,
vomito, diarrea, pirosi gastrica, dolori addominali, raramente colite
pseudomembranosa.
Reazioni da ipersensibilità: reazioni anafilattiche ed
allergiche della pelle, eosinofilia e febbre da farmaci possono
manifestarsi specie nei soggetti allergici particolarmente in
quelli allergici alla penicillina.
Reazioni ematologiche: E' stata segnalata una lieve riduzione
dei leucociti neutrofili.
Neutropeniareversibile: si verifica del resto con tutti gli
antibiotici beta-lattamici.
In corso di trattamento con Cefamandolo sano stati segnalati
casi di positività del test di Coombs diretto.
In pazienti con Cefamandolo si sono verificati rari casi di
ipotrombinemia. Sono a rischio i pazienti deficienti di vitamina
K e soggetti con disordini primari e secondari della
emocoagulazione (trombocitopenia, trombopatia e disordini della
coagulazione del sangue).
In tali casi occorre effettuare il test di Quick ogni 2-3
giorni e somministrare vitamina K (10 mg/settimana).
Fegato: aumento transitorio di SGOT, SGPT e fosfatasi alcalina
e della bilirubina totale.
Reni: aumento dell'azoto ureico nel sangue e riduzione della
clearance della creatinina, in particolare nei pazienti con
preesistente funzionalità renale ridotta.
Reazioni locali: sono rari i dolori dopo iniezioni
intramuscolari. Tromboflebite in casi sporadici.
Altre reazioni osservate sano state vertigini, senso di
costrizione toracica, vaginite da Candida in rapporto anche con
la sviluppo di microorganismi non sensibili.
Raramente questi fenomeni collaterali sono stati così
intensi da richiedere l'interruzione della terapia.
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Come per le altre cefalosporine la somministrazione di alte
posologie di Cefamandolo specie nell'insufficienza renale
può dar luogo a: turbe della coscienza, movimenti
incoordinati anormali, crisi convulsive.
In caso di effetti collaterali gravi dopo somministrazione di
Cefamandolo, siano essi attribuibili o meno alla somministrazione
di dosi superiori a quelle raccomandate, è consigliabile
interrompere la terapia.
Se un superdosaggio causa un accumulo del farmaco in pazienti
con ridotte funzionalità renali, considerare
l'opportunità di una dialisi.
�
II Cefamandolo è un antibiotico cefalosporinico
semisintetico ad ampio spettro con attività in vitro su
batteri sia gram-positivi che gram-negativi anche beta-lattamasi
producenti.
II Cefamandolo ha azione battericida, dovuta alla inibizione
della sintesi della membrana batterica.
La grande parte dei ceppi di Bacteroides fragilis è
resistente.
Pseudomonas, Acinetobacter calcoaceticus (precedentemente
specie Mima ed Herelleae e la gran parte dei ceppi di Serratia
sono resistenti alle cefalosporine).
II Cefamandolo è resistente alla degradazione da parte
di Beta-lattamasi prodotte da alcuni ceppi delle
Entero-bacteriaceae.
La DL per via endovenosa nel topo risulta compresa tra 3.650 e
4.535 mg/kg, nel ratto è pari a 3.336 mg/kg; nel cane e
nel gatto è superiore a 100 mg/kg.
Inoltre la somministrazione sottocutanea di dosi di 1 g/kg non
ha provocato nelle ratte e nelle topine effetti teratogeni.
II Cefamandolo nafato non è apprezzabilmente assorbito
dal tratto gastro-intestinale e deve perciò essere
somministrato per via parenterale.
E' rapidamente idrolizzato nel plasma a cefamandolo che
possiede una più elevata attività
antibatterica.
Circa l'85-99% dell'attività antibatterica nel siero
è dovuta al Cefamandolo.
I picchi ematici nell'uomo, per somministrazione
intramuscolare, vengono raggiunti dopo 30'- 60' e sono
proporzionati alla dose iniettata.
Dopo iniezione di 500 mg il picco dopo 1 h risulta di 12,2
mcg/ml, dopo 1 g di 20,6 mcg/ml. L'emività plasmatica
è di circa 1 h.
Per somministrazione endovenosa il picco viene raggiunto
già dopo 15 minuti e risulta pari a 139.1 mcg/ml per
iniezione di 1 g e pari a 240.5 per 2 g.
L'emivita è di circa 34'.
Il Cefamandolo, dopo somministrazione ripetuta, non da origine
ad accumulo.
Circa l'85% del farmaco e escreto attraverso i reni entro 8
h.
Ne conseguono tassi urinari particolarmente elevati, maggiori
per somministrazione intramuscolare.
Alla somministrazione di 500 mg e 1 g intramuscolo
corrispondono rispettivamente concentrazioni urinarie di 254
mcg/ml e di 1.357 mcg/ml.
Alla somministrazione di 1 e 2 g endovena corrispondono
rispettivamente concentrazioni di 750 e 1.383 mcg/ml.
Circa il 70% del Cefamandolo iniettato si lega alle proteine
del siero.
II Cefamandolo raggiunge livelli terapeutici nei liquidi
pleurico ed articolare, nella bile e nel tessuto osseo.
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Non sono segnalate incompatibilità.
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36 mesi
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Nulla da segnalare
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Flacone di vetro con tappo di gomma perforabile e ghiera in
alluminio.
Per esclusivo uso intramuscolare� Lampomandol g 1 in
flaconcino + 1 fiala solvente
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AIC N. 024307035 del Ministero della Sanità - Aprile
1984.
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Vendita su presentazione di ricetta medica.
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Non soggetta alla legge n° 685/75
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