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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

     

- [Vedi Indice]

LIBRIUM

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- [Vedi Indice]Una capsula contiene:

Principio attivo: clordiazepossido cloridrato 10 mg.

- [Vedi Indice]

Capsule per uso orale.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Trattamento degli stati ansiosi e dei disturbi da somatizzazione specie a carico dell'apparato gastro-enterico e cardiovascolare.

Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

Trattamento degli stati di agitazione psicomotoria in caso di delirium tremens e sindrome da astinenza da alcool.

Come sedativo e ansiolitico prima di un intervento chirurgico.

  - [Vedi Indice]

Poiché Librium presenta un vasto campo di indicazioni cliniche, la sua dose ottimale varia in base alla diagnosi ed alla reattività del paziente. Soltanto una posologia individuale permetterà di ottenere i migliori risultati terapeutici.

Adulti: negli stati lievi e di media gravità, 10 mg di Librium 2-3 volte al giorno. Nelle forme più gravi 20 mg di Librium 2-4 volte al giorno.

Bambini: 10 mg di Librium al giorno. Questa dose può essere aumentata a giudizio del medico.

Pazienti debilitati o anziani: 10 mg di Librium al giorno.

Negli stati di eccitazione acuta (delirium tremens, stati isterici, di panico, eccitamento degli psicotici, ecc.) si possono somministrare dosi giornaliere di Librium intorno a 50-100 mg; a seconda della necessità questa dose può essere elevata fino a 300 mg al giorno. Ottenuto l'effetto terapeutico la dose giornaliera deve essere ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento.

È consigliabile iniziare il trattamento con la dose minima indicata, incrementandola successivamente, se necessario, dopo aver saggiato la reattività individuale; la dose massima non dovrebbe essere superata.

Il trattamento negli stati di ansia dovrebbe essere il più breve possibile. È necessario rivalutare le condizioni cliniche del paziente regolarmente per stabilire se il trattamento debba essere continuato, particolarmente in assenza di sintomi.

La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

In determinati casi può essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in questo caso, tale estensione del trattamento non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.

Essendo il clordiazepossido una benzodiazepina a lunga durata d'azione, il paziente deve essere controllato regolarmente per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza delle somministrazioni al fine di prevenire l'iperdosaggio dovuto all'accumulo.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità nota verso le benzodiazepine o verso qualcuno degli eccipienti. Intossicazione acuta da alcool. Reazioni psicotiche senza preminente componente ansiosa. Miastenia grave. Stati comatosi. Grave insufficienza respiratoria. Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Il dosaggio del clordiazepossido deve essere individuale e corrispondere a quello minimo efficace per evitare accentuati effetti sedativi. La sensibilità del SNC verso le benzodiazepine in genere differisce infatti da paziente a paziente a seconda dell'età, del sesso, dello stato psichico e mentale e dell'interferenza con altri farmaci.

Quando il prodotto viene assunto per lunghi periodi di tempo, sorvegliare periodicamente l'andamento dei valori pressori, della crasi ematica e dello stato di funzionalità epatica e renale.

Dipendenza

L'uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.

Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione ed irritabilità.

Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore ed al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche.

Insonnia ed ansia di rimbalzo: all'interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi, che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine, ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno.

Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.

Durata del trattamento

La durata del trattamento dovrebbe essere la più breve possibile (vedere "Posologia e modo di somministrazione") e non superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.

L'estensione della terapia oltre questo periodo non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Può essere utile informare il paziente, quando inizia il trattamento, che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio debba essere diminuito progressivamente.

Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del farmaco.

Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata d'azione, come il clordiazepossido, è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con durata di azione breve, poiché possono presentarsi sintomi da astinenza.

Amnesia

Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di 7-8 ore (vedi "Effetti indesiderati").

Reazioni psichiatriche e paradosso

Quando si usano benzodiazepine è noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se ciò dovesse avvenire durante il trattamento con Librium è necessario sospenderne la somministrazione. Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani.

Gruppi specifici di pazienti

Le benzodiazepine non devono essere somministrate ai bambini senza valutazione dell'effettiva necessità di trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.

È necessario che gli anziani ed i pazienti debilitati assumano una dose ridotta (vedi "Posologia e modo di somministrazione"). Egualmente una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.

Le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia. Nei pazienti con insufficienza epatica e in quelli affetti da ipoalbuminemia il dosaggio deve essere opportunamente ridotto ad evitare la comparsa di accentuate reazioni secondarie.

Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica.

Le benzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti).

Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga ed alcool.

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

L'assunzione concomitante di alcool va evitata. L'effetto sedativo può essere aumentato quando il farmaco è assunto congiuntamente ad alcool. Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.

Il clordiazepossido, come altre benzodiazepine, può essere usato nella terapia combinata di stati depressivi o reazioni psicotiche quando è evidente una componente ansiosa. In ogni caso l'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione.

Se associato a farmaci ad attività deprimente sul SNC, come antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, antidepressivi, analgesici narcotici, antiepilettici, anestetici ed antistaminici sedativi, Librium può rinforzarne l'azione.

Nel caso di analgesici narcotici può avvenire aumento dell'euforia conducendo ad un aumento della dipendenza psichica.

Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente il citocromo P450) possono aumentare l'attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Se Librium viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve essere informata che, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, deve contattare il proprio Medico per valutare la sospensione del trattamento.

Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza. Nell'ulteriore periodo il farmaco deve essere somministrato soltanto in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.

Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l'ultimo periodo di gravidanza o durante il travaglio a dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato, quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all'azione farmacologica del farmaco.

Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio a sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale.

Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non dovrebbero essere somministrate alle madri che allattano al seno.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

In base alle modalità di impiego, alla dose ed alla sensibilità individuale, la sedazione, l'amnesia, l'alterazione della concentrazione e della funzione muscolare, che possono essere indotte dall'assunzione di clordiazepossido, come da quella di altri farmaci del medesimo tipo di azione, possono influenzare negativamente la capacità di guidare o utilizzare macchinari.

Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedi "Interazioni").

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Il clordiazepossido per la sua azione sul SNC può causare sonnolenza, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, turbe della coordinazione motoria, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare, atassia, visione doppia e ipotensione; questi effetti si attenuano per lo più durante la terapia o riducendo la dose. Altri effetti neurologici comprendono disartria, depressione psichica, reazioni extrapiramidali con tremori e discinesie.

Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse che comprendono: disturbi gastrointestinali, aumento dell'appetito, eruzioni cutanee, irregolarità mestruali e variazioni della libido, turbe della funzionalità epatica come iperbilirubinemia, ittero, aumento delle transaminasi e della fosfatasi alcalina. Rari casi di leucopenia, agranulocitosi e altre forme di depressione midollare.

In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.

Amnesia

Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici di benzodiazepine, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Depressione

Durante l'uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente. Le benzodiazepine possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.

Dipendenza

L'uso di benzodiazepine, anche alle dosi terapeutiche, può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso"). Può verificarsi dipendenza psichica.

È stato segnalato abuso di benzodiazepine.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Come per le altre benzodiazepine, una dose eccessiva di Librium non dovrebbe rappresentare un pericolo mortale a meno che non vi sia assunzione concomitante di altre sostanze deprimenti il SNC (incluso l'alcool). Nel trattamento del sovradosaggio di qualsiasi farmaco, è necessario tenere presente che potrebbero essere state assunte contemporaneamente altre sostanze.

In caso di ingestione di una dose eccessiva di Librium, bisogna indurre il vomito (entro 1 ora) se il paziente è cosciente oppure effettuare una lavanda gastrica, con protezione delle vie aeree, se il paziente è in stato di incoscienza. Se lo svuotamento dello stomaco non dovesse portare alcun vantaggio, somministrare carbone attivo per ridurre l'assorbimento. Le funzioni cardiovascolari e respiratorie devono essere attentamente monitorate nell'unità di terapia intensiva.

Il sovradosaggio con benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del SNC, che varia dall'obnubilamento al coma.

Nei casi lievi, i sintomi includono obnubilamento, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte.

La terapia consiste nella somministrazione dell'antagonista specifico, il flumazenil.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

- [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Specialità medicinale contenente clordiazepossido, un sedativo-ansiolitico del gruppo delle benzodiazepine, delle quali condivide le proprietà farmacologiche fondamentali. Esso determina pertanto effetti ansiolitici, ipnotici, miorilassanti e anticonvulsivanti.

Per le sue specifiche caratteristiche il farmaco viene utilizzato nella pratica clinica nel trattamento degli stati ansiosi e delle turbe di somatizzazione ad essi correlati e in certi stati di agitazione psicomotoria come nella sindrome di astinenza dall'alcool. Esso inoltre per le sue proprietà ansiolitiche e per la capacità di determinare amnesia anterograda può essere impiegato nella preparazione ad un intervento chirurgico. Il clordiazepossido, tenuto conto del suo profilo farmaco-cinetico, non ha specifica indicazione nell'insonnia. La risoluzione dell'ansia determina tuttavia un benefico effetto sul sonno. L'azione miorilassante e anticonvulsivante risulta minore di quella posseduta dal diazepam.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Dopo somministrazione orale il clordiazepossido viene assorbito in misura praticamente completa e giunge nel plasma in larga parte in forma immodificata. Le concentrazioni plasmatiche massimali si ottengono mediamente nello spazio di 2-4 ore.

In condizioni di equilibrio il volume di distribuzione è di 0,3-0,4 l/kg. Il legame con le proteine plasmatiche è del 93-97%. Il clordiazepossido viene metabolizzato nel fegato a demetilclordiazepossido (0,64%), in demoxepam (0,32%) e demetildiazepam (0,21%). Il demoxepam viene trasformato in un metabolita attivo, l'oxazepam, ma in piccolissima proporzione (meno dell'1% del clordiazepossido ingerito). L'eliminazione urinaria avviene sotto forma di demoxepam e oxazepam coniugati. L'emivita di eliminazione è di 7-28 ore (solitamente 20-24 ore).

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Le prove di tossicità acuta hanno dato i seguenti risultati:

Topo: DL50 p.o. 620 mg/kg;

DL50 i.p. 268 mg/kg

Ratto: DL50 p.o. 1315 mg/kg;

DL50 s.c.: >800 mg/kg;

DL50 e.v. 165 mg/kg

Coniglio: DL50 p.o.: 590 mg/kg.

Gli studi di tossicità subacuta e cronica sono stati effettuati su differenti specie animali (ratto, cane, pulcino), e a dosi diverse:

Ratto:

15, 30, 60 mg/kg/die per os x 13 settimane (gruppi di 10 ratti);

20, 40, 60 mg/kg/die per 1 anno consecutivo (gruppi di 16 ratti).

Cane:

5, 10, 15 mg/kg/die x 13 settimane (gruppi di 2 cani);

5, 10, 20, 40, 60, 80 mg/kg per 6 mesi (gruppi di 5 cani).

Il trattamento non ha provocato segni riferibili ad effetti tossici, né alcuna manifestazione patologica imputabile al clordiazepossido è stata rilevata ai reperti istologici macro e microscopici.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Una capsula da 10 mg contiene: talco 9 mg, amido 20 mg, lattosio q.b. a 140 mg.

Costituenti della capsula: gelatina 37,96 mg, titanio biossido 0,34 mg, E172 0,7 mg.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono stati rilevati fenomeni di incompatibilità.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

60 mesi: la data di scadenza si riferisce al prodotto integro e correttamente conservato.

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Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Conservare a temperatura ambiente.

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Il prodotto si presenta confezionato in blister in accoppiato di alluminio e materiale plastico racchiusi in astuccio di cartone assieme al foglietto illustrativo.

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Nessuna particolare istruzione per l'uso.

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ICN PHARMACEUTICALS GERMANY GmbH

Bolongarostrabe 82 - 84

D - 65929 Francoforte sul Meno (Germania)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Librium 30 capsule da 10 mg AIC n. 017604101

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica ripetibile.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

Data rinnovo: Giugno 2000.

y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

Medicinale soggetto al D.P.R. 309 del 9/10/1990, tabella V.

- [Vedi Indice]

Data di (parziale) revisione del testo: ottobre 2000.

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